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Autore: CarliParalyzed    13/03/2011    8 recensioni
Questa FF parla dell'amore tra Robert Pattinson e Kristen Stewart.
Non è niente di che, è la prima che scrivo. Non parla di Robert e Kristen davanti alle telecamere, ma di ciò che secondo me, accade o è accaduto nella vita di Robert e Kristen, prendendo spunto da "Gossip" e "interviste" varie. Spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, oggi il mio cervello non ha fatto nessun tipo di viaggio e non ho preparato nulla. Ma ho voglia di scrivere, scrivo ciò che viene fuori senza pensarci troppo. Spero che qualunque cosa sia vi piaccia, come sempre :) Grazie a tutti quelli che hanno recensito e a tutti quelli che hanno letto, siete una mareeeeeeeeeeeeeeea! *-* Quanto vi posso amare? Ah vabbè! Taglio corto. :D
Saluto speciale alle lettrici accanite; tra le quali spiccano: Paola, Giovanna Giulia e Marilù (che finirà nella mia lista nera, presto.) xD

Ecccomunque, il capitolo è dedicato a quelle tre ragazzotte lì che mi riempiono le giornata, senza fare troppi nomi - loro sanno.

Buona lettura!

Ps(La canzone, AH... questa canzone. Amo il nuovo cd di Avril, nel caso non l'aveste capito. Se non vi piace ok, ma leggete il testo e la traduzione ;) Baci. )





Febbraio 2011

Pov Kristen

"Queste lenti a contatto, giuro che mi uccideranno prima o poi, guarda! Ho gli occhi tutti rossi e lacrimosi!" ti sento urlare mentre apri la porta del mio camerino sul set. Ti guardo.
"Smetti di lamentarti per una buona volta?"
"Non mi lamento! Dico solo la verità, guardami gli occhi." dici - gesticolando come un matto indicando gli occhi.
Mi avvicino e ti poso una mano sulla guancia avvicinandomi per guardarti meglio.
"Li sto guardando Robert, non hai nulla santo cielo!"
"E questo lo dici tu, ovvio. Lo dico io perchè è così, guarda!"
"STO GUARDANDO!"
"Eh ma secondo me non ci vedi bene, fidati."
"Questo è risaputo, ma nei tuoi occhi vedo tutto normale, ora te ne torni a struccarti e mi lasci spogliare in pace?"
"Uff, non vedi nulla?"
"Nulla, niente. Sono come sempre."
"Va bene, me ne vado."
"Sei venuto qui solo perchè io ti dicessi che hai gli occhi rossi, ma non te lo dirò."
"Sono rossi ti dico!"
"Mh-mh!"
"Anche i tuoi sono rossi!"
"I miei stanno benissimo, non dire scemenze. Non ti dirò che stai male e che essere vampiro è stancante solo per un'ora di trucco, fila."
"Che palle." dici sconsolato e con aria abbattuta, solo perchè non ti ho dato ragione.
Ti siedi nel divanetto della mia stanza e ti porti le mani sulle tempie fissando il nulla, annoiato.
"Cosa c'è ora?"
"Nulla." dici con aria sempre più annoiata.
"Oh andiamo, cosa c'è?"
"Mi annoio, cosa facciamo stasera?"
"Mangiamo e dormiamo."
"Di nuovo? Ebbasta, mi annoio!"
"Giochiamo a playstation se vuoi."
"No, voglio uscire. Andiamo a cena."
"Dove?"
"Non so, andiamo a cena dai. Non è San Valentino oggi?"
"A quanto pare lo è." ti dico ridendo.
"Non ci siamo fatti gli auguri, me ne sono dimenticato."
"Oh, non è molto importante in realtà, non preoccuparti." ti dico togliendomi la maglietta ed infilando la tua felpa.
Mi siedo affianco a te nel divanetto e mi lego le scarpe.
"Io ho fatto, ce ne andiamo da questo posto? Lo sto odiando."
"Sì, andiamocene và."
Mi afferri la mano ed intrecci le mie dita con le tue, la stringi forte e mi tiri fuori verso la porta.
"Allora andiamo a cena?" mi chiedi contento.
Non ho voglia di uscire, non ho voglia di fare niente e sono stanca morta, non dormo e il lavoro mi uccide. Non capisco da dove ti esca tutta questa voglia di uscire, ma se ti dicessi di no mi terresti il muso per ore ed ore dicendo di non avere niente, quindi...
"Va bene, andiamo a cena." ti dico sorridente.
"Wo! Evvai! Pensavo mi dicessi di no."
"C'ero quasi..."
"So che sei stanca, torniamo presto, mangiamo ed andiamo in albergo."
Annuisco e ti sorrido mentre attraversiamo tutto il set per uscire dall'uscita sul retro.
"Ehi innamorati, che fate oggi?" la voce di Ashley rompe le nostre risate.
"Ah un bel nulla, Robert si è appena ricordato che oggi è San Valentino in realtà." dico ridendo.
"Complimenti Robert, davvero bravo." commenta lei con aria semi offesa.
"Oh e beh? Scusate tanto se mi sono dimenticato di questa mega festona!" dici tu indispettito.
"Scherzo dolcezza, sai che non me ne frega niente." ti dico sorridente.
"Come non te  ne frega niente?" commenta Ash. Ma che le dice il cervello? E' solo una stupida festa.
"No, non m'interessa molto in realtà." dico ridendo ancora.
"Perchè? Joe s'è ricordato?" chiedi tu.
"Certo! Mi ha mandato le rose rosse ed è venuto a prendermi, è fuori."
"Awwwwwwwwwwww - che carino!" dici ridendo per sfotterla, e non poco - io scoppio a ridere e la risata di Jackson si unisce alla nostra.
"Maccheccarino che è, ti è venuto a prendere!" commenta Jack con il tuo stesso tono di voce.
"Vero? Non è stupendo?" continui tu.
"Ossì, com'è carino e tenero." continua lui serio, facendo un cuore con le mani.
"Oh andate a fare in culo? Che dite?" dice lei indispettita.
"Ahahahah, massì è così carino." continua Jackson sempre con il cuore.
"Essì, il fidanzato perfetto!"
Scoppio a ridere fragorosamente mentre il viso di Ashley è serio e vi guarda come se l'aveste terribilmente offesa.
"Come siete simpatici voi due, davvero." continua.
"Lo sappiamo." commenta Jackson dandoti il 5.
"Beh, intanto io porto Kristen a cena, e poi facciamo sesso. Non va bene? Vuoi anche le rose?" mi chiedi ridendo.
"Ossì, tantissime rose, una stanza piena!"  ti dico divertita.
"Ecco, andremo a comprarle."
"Sì ma ormai è tardi dovevi pensarci prima" dice Ashley ridendo.
"Oh, le mancano le rose ma almeno facciamo sesso dopo, il tuo ragazzo non è vergine? Lo farete dopo il matrimonio, no? Allora tu tieniti le rose, noi abbiamo di meglio!"  scoppio a ridere in maniera sonora e Jackson mi segue piegandosi in due e mettendosi in ginocchio sul pavimento, ridendo come un matto.
"Oddio Pattz, oddio non ce la faccio - aiuto la pancia! Non respiro!" riesce solo a dire.
"Ah-ah, come sei simpatico Robert!" ti risponde Ashley un po' scocciata.
"Eh lo so!" dici ridendo "Guarda rido da solo delle mie battute!"
"Amore - ti dico continuando a ridere come una pazza - ok, ahahahaha, ok. E' il caso di smetterla, ognuno fa ciò che vuole."
"E tu smettila di ridere!" dice Ashley tirando un colpo a Jackson "Almeno io ho un ragazzo, tu invece come stai messo?"
"Lui va con chi capita! Si arrangia!" commenti tu ridendo.
Jackson ricominca a ridere di gusto, aveva appena smesso.
"Credo che le verrà una crisi respiratoria se non la smetti di dire scemenze!"
"Massì lasciamolo qui a ridere da solo, andiamocene." commenti tu prendendomi di nuovo per mano continuando a ridere assieme a Jackson che si alza e ci segue, facendo partire una risata ogni tanto, senza che Ashley se ne accorga.
Usciamo fuori ed ecco Joe davanti a noi con un altro mazzo di rose rosse gigantesco.
"Ommioddio, quello lì non ce la può fare. E' un adolescente alle prime armi!" commenti tu, ed ecco la risata di Jackson che riparte a tutto andare, seguito da me, ovviamente.
"Ma come fa a stare con quello lì? - continui - lui ha 13 anni, lei 22."
"Anche tu hai 13 anni ed io 22" - ti rispondo ridendo.
"Ennò, io ne ho 17 e tu 22."
"Ah ecco - mi alzo sulle punte per darti un bacio sulla guancia - così va meglio."
"Un altro bacio." mi dici sorridente.
Mi tiro di nuovo su con le punte dei piedi e ti avvolgo le braccia al collo, dandoti un bacio sulle labbra, tu premi forte e ricambi.
"Ce ne andiamo?" mi dici guardandomi negli occhi sollevandomi di qualche centimetro.
"Direi di...sì." ti do un altro bacio sulle labbra e mi metti giù prendendomi per mano.
Jackson ha continuato a ridere tutto il tempo guardando la scena di Ashley e Joe che si sbaciucchiano e lei - patetica - si è messa a piangere.
"Ma come fa? - commento io - andiamo si sono visti tre giorni fa. Se non si vedessero per un mese morirebbe di crepacuore."
"Assolutemente sì." commenti tu divertito.
"Io opto per mandare lei da sola a fare la promozione del film, senza Joe però. Un mese da sola, come me!"
"Sì così si taglia le vene!" - dice Jackson ridendo di nuovo.
Ci raggiungono anche gli altri, che escono uno per uno dal set. Taylor, Nikki e Kellan assieme a Peter ed Elisabeth.
"Che fate stasera?" chiede Peter avvicinandosi a noi due.
"Andiamo a cena adesso - rispondi tu - poi in albergo, fine della serata."
"Tua moglie è qui?" gli chiedo.
"Sì, mi aspetta in albergo. Niente bambini questa volta."
"Woooow! Si tr..." - ti tiro un colpo sull'addome prima che finisca la frase.
"Robert! Evita di urlare, gentilmente."
"Ok, scusa. Insomma, mi hai capito Pet." gli dici ridendo, e lui, ridendo assieme a te, ti fa l'occhiolino. Poi mi abbraccia e ci augura buona serata andando via su una macchina nera appena arrivata.
"Io me ne vado - la voce di Nikki fredda ma squillante eccheggia in mezzo alle voci degli altri - buonanotte a tutti." - continua, dando un bacio a Taylor, Kellan ed abbracciando Elisabeth.
"Buonanotte Nikki!" gli rispondi tu allegro, lei si gira e ti fulmina con lo sguardo, ma fa uscire dalle sua labbra una sorta di falso sorriso indecente, che non si può proprio guardare.
"Buonanotte, Robert." ti risponde.
"Buonanotte, dormi bene!" continui tu allegro.
"Grazie." ti risponde lei fredda, prima di darti le spalle per salire in macchina.
La risata di Jackson ricomincia a farsi sentire.
"La provochi di proposito o che cosa?" chiede lui.
"La provoco di proposito, cosa siamo due larve che non ci saluta nemmeno? Meglio farle notare che è una maleducata finchè si è in tempo, sai com'è." dici tu serio.
"Ah, non prendertela. Fregatene..." ti dico io accarezzandoti il braccio.
"Massì, vada a farsi fottere. Andiamocene a cena la macchina è arrivata. BUONANOTTE A TUTTI!" urli facendo ciao con la mano.
"Notte!" dico io seguendoti e tirandoti il giacchetto di pelle che hai addosso.
Ti volti e mi avvolgi il collo con il braccio destro sul tragitto per arrivare alla macchina.
Mi fai salire per prima poi mi segui chiudendo lo sportello.
"Dove andiamo a cena?" ti chiedo.
"Vuoi passare a cambiarti o cose del genere?" mi chiedi.
"No, cioè insomma, dipende. Dove andiamo?"
"Rstorante italiano."
"Oh wow! Siamo clienti fissi ormai!" ti sorrido e poggio la testa sulla tua spalla e tu, a tua volta, posi la tua guancia sinistra sulla mia testa.
La macchina percorre un'altra strada, non la solita dell'albergo, e si ferma dopo poco davanti ad un ristorante.
Apri la portiera e mi dai la mano per scendere guardandoti attorno, sai che non ci sono paparazzi a Vancouver, ma ti accerti sempre - credo sia più che altro un abitudine ormai.
"Non c'è nessuno Rob, tranquillo." ti dice John arrivando alle tue spalle.
"Oh! - esclamo io - e tu che ci fai qui?" gli chiedo.
"Oh! Faccio il mio lavoro ragazza!" risponde lui sarcastico.
"Ssssimpaticissimo, sempre di più!"
"Lo ssssssssso, grazie. Ora fila dentro o ti prendo in braccio e ti ci trascino di peso."
"Ehi! Fanculo!"
"Oh, mi vuoi rubare la ragazza?" commenti tu con aria di sfida guardandolo negli occhi.
"Ehi no Rob, tranquillo." lui abbassa la testa e comincia a guardare il marmo del marciapiedi facendomi scoppiare a ridere.
"Ah beh, pensavo." commenti tu serissimo.
"Finiscila, scemo!" ti tiro un colpo sul braccio mentre cominci a ridere divertito.
"Ci vediamo dopo John - gli dico scompigliandogli i capelli - non fare strage di donne qui fuori!"
"Ci provo, ci provo!" commenta lui ridendo.
Mi prendi per mano ed entriamo dentro il ristorante, non è di lusso, è una trattoria normale e tranquilla, credo sia a gestione familiare - insomma, un posto più che tranquillo per noi due.
Un camiere si avvicina e ci chiede i nomi, ma il padrone del ristorante lo ferma e si avvicina salutandoci. Lo conosciamo e lui conosce noi, veniamo spesso qui e ci porta nella saletta laterale dove di solito ci fa sedere per non essere disturbati da nessuno.
"State qui o preferite stare da quelle parti?" chiede lui indicando la sala centrale, con un accento misto ad americano e italiano, presubibilmente del sud.
"No va bene qui Mario, grazie mille." gli rispondi tu cortese.
"Il solito Robbè?" ti chiede lui.
"Il solito?" mi chiedi.
"Sì, il solito va benissimo."
"Ok, vada per il solito Mario, grazie!"
"Arriva!" scompare dietro la porta della saletta, che stasera ha un aspetto un po' diverso. Le luci sono più calde, profuma di fiori e c'è una candela assieme ad una rosa rossa sul nostro tavolo.
"Siamo romantici stasera?" ti chiedo.
"Mh, a quanto pare..." rispondi tu sorridendomi e afferrando la mia mano posata sul tavolo, la stringi ed io ricambio.
"Lo sapevo che non ti eri dimenticato in realtà, non te le dimentichi queste cose di solito."
Abbassi il capo sorridendo, quasi imbarazzato.
"Mi conosci ormai, non ci vuole più molto."
"Vero - ti rispondo accarezzandoti la mano - mi aspettavo qualcosa del genere tutto il giorno."
"Sono così prevedibile ormai?"
"Ahah, no. Non lo sei... perchè non mi aspettavo di certo la cena, ma qualche mazzo di fiori in camera e basta."
"Troppo classico signorina."
"Vero." ti rispondo sorridente.
Ti alzi dalla sedia e ti porgi verso di me per darmi un bacio, raggiungi le mie labbra e prima di baciarle le lecchi.
"Robert!" ti sposto ridendo.
"Che?" chiedi facendo l'indifferente.
"Non fare il porco, non qui per lo meno." ti dico facendoti un sorriso malizioso.
"Ah! Me lo terrò per il dopo cena."
"Braaavo!" ti dico io ridendo.
Un cameriere arriva con i nostri piatti ed una bottiglia di vino rosso, la apre davanti a noi, lo versa nei bicchieri e va via lasciandoci soli.
Parliamo e faccio i cretini durante tutta la cena, e mangi metà della roba nel mio piatto - lasciando la tua e lasciandomi senza cena, come sempre.
"Robert ho fame, hai mangiato la mia cena!" commento guardando il mio piatto.
"Mangia il mio, tieni!"
"Perchè la prossima volta non prendi direttamente il piatto che prendo io se quello non ti piace?"
"E' meglio mangiarlo dal tuo, mi piace di più rubarlo!"
"Ah, certo!"
Mi passi il tuo piatto e lo poggi davanti a me, dandomi la tua forchetta per non mischiare i sapori.
"Grazie!"
"Prego!" dici ridendo, sposti i bicchieri e ti metti a fissarmi mentre mangio.
"Oh smettila di farlo, lo sai che lo odio."
"Non so che fare, sai com'è.."
"Potresti sederti qui affianco a me nel divanetto e darmi un bacio, anche se so di carbonara."
"Mh, buona." ti alzi dalla sedia e ti siedi vicino a me, poggiando il tuo braccio sulla spalliera del divanetto in pelle bordoux.
Aspetti che il boccone che ho in bocca vada giù e tre secondi dopo mi ritrovo con le tue labbra incollate sulle mie.
Mi accarezzi il viso con la mano sinistra, e sento la tua lingua entrare nella mi bocca con prepotenza; fregandotene dei miei polmoni che faticano a fare il loro lavoro al momento.
Ricambio il bacio e ti avvolgo il collo con le braccia, accarezzandoti i capelli con la mani e tirandoli un po'. Ci stacchiamo solo per prendere fiato ogni tanto, ma continuiamo a baciarci per 5 minuti buoni che volano via. Le tue mani sono già sui miei fianchi e mi stringono forte, mi tiri verso di te e mi fai sedere sopra le tue gambe interrompendo il bacio.
"Mh! Perchè ti blocchi ora?" chiedo quasi offesa.
Ti metti a ridere piano, è una risata dolce e carina.
"Aspetta, devo darti una cosa prima che iniziamo a fare sesso dentro il ristorante."
"Cosa molto probabile al momento..." ti dico sotto voce avvicinando le mie labbra al tuo collo e respirando piano.
"Mh..." ti sento dire piano - ti bacio il collo piano un paio di volte, e poi lo mordo delicatamente.
"Ok! - mi allontani piano e mi afferri i polsi con le mani - ferma qui! - continui serio - o avrò un crollo e non riuscirò più a fare nulla."
"Dubito che tu non riesca a fare quello che voglio fare." ti dico ridendo.
"Beh quello sì, beh. Uffa! Fammi alzare, aspetta."
Mi alzo dalle tue gambe ridendo e ti vedo mentre infili una mano nella tasca di dietro dei pantaloni, poi ti alzi e prendi una cosa dalla tasca del giubbino. Non riesco a vedere cosa sia in realtà. Le tue mani grandi coprono entrambe le cose che hai appena preso.
"E lo so, lo so. Hai un fidanzato con poca, pochissima fantasia, chiedo scusa già da ora, ma sai...non potevo non prenderli. Sapevo che ti sarebbero piaciuti troppo, anche se somigliano a quelli dell'ultima volta."
"Robert, ancora regali? Basta ho detto, anche l'ultima volta."
"No ok, questi sono gli ultimi te lo giuro. E poi per San Valentino dovevo prenderti qualcosa, isomma. Sono INGLESE - scandisci bene la parola inglese quando la pronunci e continui - sono un gentiluomo per eccellenza, no?" mi dici facendo l'occhiolino.
Scoppio a ridere e ti guardo - "Ah va bene va bene, vediamoli..." ti rispondo curiosa.
Ti siedi di nuovo nel divanetto e mi fai cenno di sedermi di nuovo sopra di te.
"Ok, il primo è questo." mi passi un pacchetto blu, non molto grande, è di plastica dura. Un po' rovinata - ma è avvolto da un nastrino rosso tanto carino.
"Ok io vado eh, apro."
"Apri."
Sciolgo il fiocchetto rosso e te lo passo, premo su un lato della scatoletta che fa un leggero "click" e si apre da sola di scatto.
L'interno è di stoffa bianca, un po' ingiallita dal tempo. Al suo interno c'è un ciondolo d'oro, un piccolissimo ciondolo d'oro a forma di coccinella, i puntini sono forgiati all'interno, la testa è davvero piccola. Non è rossa e nera, ma proprio tutta d'oro.
"Oddio! Oddio! E' quella che abbiamo visto assieme nel negozio d'antiquariato che vendeva oggetti antichi! Oddio! Mi ero dimenticata che volevo passare a prenderla!"
Scoppi a ridere divertito e soddisfatto, vista la mia reazione, mi è piaciuta e non poco.
"Grazie! - continuo allegra - grazie amore!" ti abbraccio forte e ti do un bacio sulla guancia.
"Aww, è bellissima! Guarda che carina è!" te l'avvicino al viso per fartela vedere meglio.
"Oh l'ho vista, è davvero carina sì." mi rispondi ridendo.
"Dalle un bacio, avanti."
"Oh no, questa storia del baciare oggetti e pupazzi diventa snervante Kristen!" rispondi ridendo.
"DAGLIELOOO!"
"Ok! Ok!" ti avvicini e dai un bacio all'oggettino.
"Bravo, le devo trovare un bel nome!"
"Certo, fattela migliore amica avanti. Anzi ignora me e parla con lei se proprio vuoi..." dici tu divertito.
"Uff, non rompere." afferro la catenina e la metto subito al collo, sembro una bambina a cui hanno appena regalato un pacco di caramelle alla fragola.
Ti abbraccio di nuovo forte e ti ringrazio di nuovo, ti do un bacio sulle labbra, poi un altro ed un altro ancora.
"Ti è piaciuto, eh?"
"Molto!" ti dico contenta.
"Oook, poi qui c'è un'altra cosa."
"Cosa?" ti chiedo guardando un altro pacchetto, molto più piccolo e di velluto rosso, avvolto da un nastrino bianco sta volta.
"Rob..." ti dico seria.
"Aprilo, avanti.."
"No Robert, quella è la scatoletta di un anello ed io non lo apro."
"Fallo, per favore."
"No."
"Kristen."
"Robert?"
"Fallo."
"Un altro anello?"
"Aprilo, per favore."
Sospiro un po' indecisa, ma il tuo sguardo è diventato triste perchè mi rifiuto di aprirlo - quindi lo afferro e sciolgo il fiocco, piano.
Lo tengo in mano mentre apro la scatoletta.
All'interno c'è un anello, un solitario. Ma non è un solitario normale, di quelli che lucciccano troppo e hanno 30mica carati, è un solitario antico. L'oro è scuro, opaco e non lucido come dovrebbe essere un anello appena comprato. La pietra al centro, però, brilla parecchio.
"Rob..."
"Prendilo in mano e leggi dentro."
"Che ci hai fatto scrivere sta volta?"
"Io niente, tu leggi."
Afferro l'anello e guardo la scritta all'interno, è un po' rovinata dal tempo ma riesco a capire che c'è scritto.
"L’essere te, semplicemente te."  
La fisso per un po', poi ti guardo negli occhi che mi si sono riempiti di lacrime e ti sorrido.
"L'ho visto nello stesso negozio. Quello che me l'ha venduto dice che sarà su per giù degli anni trenta, la scritta è stata incisa a mano. E a quanto pare, era qualcuno davvero innamorato. Esattamente come lo sono io..."
Sposto lo sguardo di nuovo verso l'anello e continuo a fissarlo.
"Insomma, ti piace?"
"E lo chiedi pure?"  ti guardo negli occhi per un po', le lacrime cominciano a rigarmi il viso.
"No! No no, niente lacrime. Ti è piaciuto, ok. L'ho capito! Non piangere però..." mi abbracci e ricambio l'abbraccio poggiando le testa sulla tua spalla.
"Devi sempre fare così? Mai un regalo senza farmi piangere, bravo."
"Scusa..." dici mortificato.
"Mi aiuti a metterlo?" ti chiedo lasciando la presa del tuo abbraccio e tirandomi su.
"Ehm...s..sì. Va bene. - continui - in che dito lo metti questo?"
"Lo metto all'anulare per stasera, domani tolgo l'altro e lo metto al medio."
"Va bene..."
Ti porgo la mano ed infili l'anello nell'anulare, piano - così piano che tu abbia paura di rompermi.
"Come va?"
"Bene, è un po' largo ma starà fermo dov'è fino a domani." ti rispondo sorridente.
"Oh, bene. Sono contento!"
"Grazie..." ti rispondo sincera.
Mi sorridi, è un sorriso meraviglioso e sincero, quanto il mio grazie.
"Possiamo andare adesso?" ti chiedo.
"Impaziente, eh?"
"Mh..."
Scoppi a ridere divertito e mi afferri la mano, mi fai indossare il giaccone e mi prendi di nuovo per mano.
Usciamo dalla stanza e ti avvicini a chiedere il conto, paghi in contanti e dai al cameriere quasi 200 dollari di mancia. E lui quasi ci resta secco e ti bacia la mano, esagerato.
Saliamo sulla macchina che ci accompagna fino all'albergo.
Entriamo dentro ed il portiere ci saluta dandoci le chiavi della nostra stanza, lo chiamerei più appartamento in realtà.
Quando arriviamo in camera la prima cosa che fai è buttarti sul letto, non accendi nemmeno le luci.
Sei stanco morto, ed io pure.
Mi avvicino ad accendere la luce ma mi fermi.
"Non accenderla, lasciala così... vieni qui."
"Devo accenderla, devo prendere una cosa."
"La prendi dopo, vieni qui dai..."
Mi avvicino al letto, riesco solo a vedere la tua sagoma che si muove al buio, è un buio pesto.
Sento le tue mani che mi cingono i fianchi e scendono sulle anche, il tuo respiro sul mio collo, posi le tue labbra sopra dolcemente, ti sento premere e poi dischiuderle leggermente per far sì che la tua lingua possa sfiorare la mia pelle. Le tue mani si muovono lente, sbottoni la mia giacca - bottone per bottone, non hai fretta. Me la sfili di dosso e scivola per terra, le tue labbra raggiungono le mie, sento il tuo respiro entrare nella mia bocca, mi sfili la felpa assieme alla maglietta, mi baci l'addome e scendi fino al ventre sbottonando i jeans piano, li fai scivolare per terra assieme alla giacca e torni sulle mie labbra.
Ti sposto per un secondo e ti sussurro solo "tirati su..." ti afferro le mani e ti faccio alzare in piedi come me, ti tolgo la felpa e sbottono i bottoni della camicia un po' più infretta di quanto hai fatto tu con me - uno per uno, finchè non sento la tua pelle calda a contatto con la mia.
Ti slaccio i jeans che scivolano sul pavimento raggiungendo i miei, mi stringi i fianchi con le mani  e mi tiri su di qualche centimetro per far sì che la mia bocca e la tua s'incontrino meglio; la tua lingua gioca con la mia, ti avvicini al letto e mi fai stendere, posandoti sopra di me attento a non schiacciarmi troppo con il peso del tuo corpo.
Intrecci delle tue mani con le mie e stringi forte, fin troppo forte.
Poi ne lasci una e mi accarezzi la coscia destra poco prima di entrare dentro di me, piano.
Ti abbraccio con la mano che mi è rimasta libera e premo con le unghie sulla tua carne; le spinte sono dolci ma decise, non vai troppo veloce, stai cercando di essere dolce, più dolce del solito.
"Ti amo..." ti sussurro dolcemente e con il poco filo di voce che ho.
Stringi la mia mano più forte e alzi il capo dal mio collo, mi guardi per qualche secondo negli occhi - li vedo brillare anche al buio.
"Ti amo anche io..." rispondi sotto voce dandomi un bacio sulle labbra, davvero, davvero dolce.



Sono le tre del mattino quando ci stiamo per addormentare abbracciati sotto le nostre coperte al caldo quando mi alzo di scatto e ti guardo per un po'.
"Che c'è?" chiedi.
"Il mio regalo!"
"Cosa?"
Mi alzo dal letto e corro verso la cucina, apro un cassetto e corro di nuovo dentro il letto sotto le coperte totalmente congelata.
"Ok, potevo morire di freddo durante il tragitto. A parte questo, non è più San Valentino... ma."
Ti porgo il pacchetto blu e tu lo guardi incuriosito.
"Aprilo!"
"Ok, ora lo apro..."
Apri il pacchetto, la tua espressione è un misto tra sorpresa, emozionata e felice.
"Oddio..."
All'interno c'è un semplice braccialetto d'argento con una targhetta con sopra scritto
"sappi sempre... Che ti amo tanto."  e dall'altro lato della targhetta il mio nome inciso.
"Non so se lo metterai o insomma, non ami particolarmente avere i polsi occupati di solito. Però..."
"Però è bellissimo amore." dici emozionato.
"Ti..." non mi fai finire la domanda, poggi la tua fronte sulla mia e mi guardi negli occhi sussurrando dolcemente
"Always know, always know, always know that I love you so..."











































   
 
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