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Autore: Lord_Envy    14/03/2011    2 recensioni
Non è facile sentirsi diversi, figuriamoci sentirselo confermare.
Non è facile accettare che esista la magia, figuriamoci accettare che la si può controllare.
Non è facile sapere che si ha grandi potenzialità, figuriamoci sapere che si è una divinità.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.V. (Ignari Virtus)

I quattro ragazzi si ritrovarono di colpo in una villa spettacolare: ampia, spaziosa, luminosa e ben arredata. Si guardarono attorno prima di vedere il professor Fos catapultato contro una parete e un altro uomo saltargli addosso come un gatto selvatico.
''Ehi!'' disse Luft e facendo un ampio gesto con il braccio, scaraventò la losca figura contro la parete opposta.
Wasser e Brand si avvicinarono per aiutare il professore mentre Jord e Luft erano pronti a tenere a bada l'uomo vestito in nero.
''Grazie per essere venuti'' disse il professore aggrappandosi alla mano di Wasser per alzarsi.
''Questo chi è?'' domandò Brand.
''Mmm... credo lo chiamereste il capo dei vostri nemici'' disse il professore alzando le spalle.
''Mi chiamo Inanis.'' disse l'uomo alzandosi in piedi e tornando in posizione d'attacco.
''Ah! Non si muova'' lo ammonì Jord ma Inanis ignorò la minaccia togliendo pezzi di intonaco dalla sua camicia.
''Sentite, è evidente che avete vinto voi contro i miei studenti...'' disse volgendo gli occhi al cielo e gesticolando ''ma io e il vostro professore abbiamo un contro in sospeso!''.
''Ma non è vero!" obiettò Fos. Inanis alzò un sopracciglio in risposa. ''Ok ok, forse hai ragione'' aggiunse alzando le mani come per arrendersi.
''Perchè ci ha chiamati?'' domandò Luft.
''Perchè ho bisogno di un aiuto!'' ammise il professore senza alcun imbarazzo.
''Bella questa! Quando NOI abbiamo avuto bisogno del SUO aiuto lei non si è fatto vivo se non per darci missioni impossibili o per incoraggiarci con stupide cose teoriche e ora LEI vuole il NOSTRO aiuto per sconfiggere qualcosa che deve affrontare SOLO lei? é scorretto''. Si lamentò Wasser sottolineando ogni parola con il dito indice che indicava ripetutamente il professore.
''Come sai che deve affrontarlo solo lui?'' gli sussurrò Luft.
''Ho tirato ad indovinare'' rispose.
''Hai ragione, ma le missioni ve le ho date per allenarvi, non perchè sono cinico. Ah già, dimenticavo, se non lo sconfiggiamo, ruberà tutti i nostri poteri'' concluse con un sorrisetto odioso rivolto verso il ragazzo.
''Scusate... io sono ancora qui'' disse Inanis facendo un gesto di saluto con la mano.
Profondamente seccata da tutta quella storia, Brand schioccò le dita e lanciò contro Inanis una palla di fuoco. Senza troppe mosse, l'uomo spalancò la mano sinistra e subito la fiamma venne risucchiata al suo interno.
''Li hai allenati bene'' ammise Inanis Grattandosi il palmo della mano lievemente arrossato.
Il professor Fos rispose facendo un espressione compiaciuta e scompigliando i capelli a Brand.
''Ok ragazzi, tutti insieme!" urlò il professore, ma nessuno dei suoi alunni si mosse. ''che c'è?'' chiese.
''Siamo stanchi...'' rispose Jord.
''Anch'io... ma se uniamo le forze riusciremo a sconfiggerlo!'' spiegò ma l'incoraggiamento fu nullo.
''Ok, Wasser, ti ricordi quando mi hai lanciato addosso quella palla da 7 litri?'' disse il professore porgendo una mano sulla spalla dell'alunno.
''Come dimenticare...'' sorrise il ragazzo.
''Bene... Quando l'hai fatto, non eri del tutto lucido... quello stato si chiama Ignari Virtus!''
''Forza incosciente?'' interruppe Jord.
''Esatto... dovete abbandonarvi al vostro elemento'' disse il professore sorridente.
''Facile a dirsi'' commentò Luft.
''Ehm professore... Inanis è scappato'' disse Brand indicando il punto vuoto.
''Ok, nessun problema, tanto non può uscire da questa villa. Voi tentate di raggiungere l'I.V. mentre il lo cerco.
''Come facciamo? Ci dia qualche indicazione!" lo implorò Luft, ma non ottenne risposta.
Wasser si sedette per terra poggiando la schiena al muro.
''Che fai?'' domandò Brand.
''Mi abbandono al mio elemento'' rispose facendole l'occhiolino.

Wasser si concentrò e iniziò a ricordare: 'Alt! Come esempio voglio che usi l'acqua!' , il canto che proveniva da sotto la doccia,l' acqua a gravità zero, la prima volta che ha usato il suo potere consciamente nell'ufficio del professore, le ondine, lo tsunami, la sfera da 7 litri, la copia d'acqua, la scheggia di ghiaccio nella spalla, l'attacco a Led da quattro punti differenti, la freccia nell'addome, la pulizia del veleno a Jord e Brand... Tutti questi ricordi si accavallarono nella mente del ragazzo fino a quando non raggiunse un punto di oblio.
Aprì gli occhi e vide che i tre ragazzi lo guardavano come fosse un mostro, non li riconobbe, ma sentì che aveva un legame con loro.
Si guardò le mani e vide che luccicavano, i capelli si agitavano come fossero immersi nell'acqua e le iridi di allargarono diventando di un blu brillante.
Si alzò in piedi e andò a raggiungere il professore Fos senza rispondere ai continui richiami dei suoi amici ormai perplessi di vederlo così.
Impaurita ma decisa, Brand fece la stessa cosa. Si appoggiò alla parete e iniziò a ricordate: la sua tutrice, i genitori, la prima volta che il professore le aveva detto di essere una dea, la porta sbattuta, l'incidente con l'accendino, i fogli bruciati, l'ira, l'idra e il suo veleno, la spada, la grotta, la lingua mozzata, il serpente di cenere, l'asfalto ritrasformato in catrame, le ferite alle ginocchia e alla spalla, l'esplosione, il sogno, l'aria ricevuta da Luft... Brand aprì gli occhi ed andò verso uno specchio. I capelli erano di uno strano colore rossastro così come le iridi erano divenute larghe e sanguigne, stava sudando e la pelle era arrossata. Seguì Wasser senza fiatare e Jord e Luft fecero lo stesso.
Senza chiudere gli occhi Jord guardò un punto fisso e iniziò a richiamare in memoria gli eventi trascorsi: i genitori che credevano fosse troppo introverso, la scuola, 'ehi, aquila!', le vertigini, 'tu hai il dono della Terra! Se ti allontani dal tuo elemento ti senti spaesato e debole', la libreria, il terriccio che fece volare, il sasso che bloccò a mezz'aria, il labirinto, la sua umidità e la sua oscurità, il minotauro, la mazza di ferro bloccata, la maglia sgualcita, il crollo del labirinto, le piante di Silva e  il suo fiorellino giallo, le sabbie mobili il crollo del palazzo, il suo veleno... Gli occhi del ragazzo divennero arancioni e le iridi si allargarono. Da magrolino Jord acquisì più muscoli e ogni passo che faceva provocava crepe al pavimento.
Anche Luft pensò a tutto quello che era successo: Il suo ragazzo, ' comandi l'Aria e il Vento!', You can like the life you're livin', you can live the life you like..., il sasso tirano in faccia a Jord, la ninna nanna cantata a Wasser, if I can fall into the sky, la scoperta di poter volare, le tre arpie, le loro piume, fouettés en tournant, Torm, il suo fisico, il suo piercing, il suo potere, i fulmini, l'orologio... Aprì gli occhi. Aveva stampato in viso un sorriso raccapricciante. Si muoveva morbidamente senza mai toccare terra. I suoi capelli ondeggiavano anche se privi d'aria e i suoi occhi erano di un freddo grigio.
Tutti e quattro erano pronti a combattere per davvero.
  
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