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Autore: Kia85    18/01/2006    11 recensioni
Un pomeriggio di studio in biblioteca con Hermione può cambiarti la vita? Secondo Harry...sì!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! In attesa di aggiornare le altre fanfiction mi è venuta in mente questa one-shot. Avevo appena finito di leggere HBP, quindi avevo bisogno di fare qualcosa di pucciosissimo tra i miei adorati Harry ed Hermione. La storia è in parte una song-fic: ho scelto la canzone di Vasco non tanto perché lui mi piace (non ne vado matta!), ma perché il testo rispecchiava tremendamente il personaggio di Hermione e perché volevo dedicarla a mia sorella che era una fan di Vasco Rossi.

Buona lettura!

L ‘ albachiara



Eccola lì, Hermione Granger! Tutta immersa nei suoi libri, seduta di fronte a Harry, in biblioteca. Ron non era con loro. Probabilmente era andato a imboscarsi da qualche parte con la sua Luna Lovegood. Già, proprio quella “Lunatica”!! Alla fine, in quel loro settimo anno a Hogwarts, Ron si era dichiarato a Luna, la stravaganza fatta persona. Per almeno una decina di giorni Luna era andata in giro, canticchiando allegramente “Perché Weasley è il nostro re”. Harry era molto felice per lui e anche Hermione lo era…proprio lei che l’anno prima aveva avuto una specie di storia con Ron. Ma non aveva funzionato: troppo diversi, troppe incomprensioni, troppi litigi…

Se una volta Harry aveva rivisto in loro i signori Weasley, i genitori di Ron, ora aveva decisamente cambiato idea. Si era scoperto geloso del loro rapporto, ma, come aveva realizzato qualche settimana prima, in realtà era geloso di Hermione. Altrimenti come spiegava quella fastidiosa sensazione che provava quando la vedeva con Ron? Era veramente innamorato della sua migliore amica!

La sua migliore amica…che si era trasformata prima nella sua coscienza e poi era diventata il suo unico pensiero, la persona che riusciva a farlo star bene con un sorriso, uno sguardo…una carezza…la ragazza che lo faceva distrarre a lezione o mentre studiava…

Proprio come stava succedendo in quel momento. Aveva sollevato il suo sguardo dalla mappa di Astronomia e aveva iniziato a fissarla.

Respiri piano per non far rumore

Ti addormenti di sera

Ti risvegli col sole

Sei chiara come un’alba

Sei fresca come l’aria…

Era strana Hermione mentre studiava! Poteva benissimo diventare l’oggetto di studio di qualche psicologo comportamentista.

Così silenziosa, sempre attenta a non fare troppo rumore nella sua amata biblioteca, a malapena Harry riusciva a sentirle il respiro.

Era come se non volesse farsi notare, come se volesse passare inosservata, essere ignorata; ma perché poi? L’espressione del suo viso era qualcosa di meraviglioso: quasi involontariamente riusciva a trasmettere serenità e freschezza giovanile. Chiunque ne sarebbe rimasto estasiato. Ma lei rivolgeva le spalle al corridoio per evitare di incrociare gli sguardi degli altri.

Diventi rossa se qualcuno ti guarda

E sei fantastica quando sei assorta

Nei tuoi problemi

Nei tuoi pensieri

Ultimamente Hermione aveva capito che qualcosa di lei attirava lo sguardo dei ragazzi e, quando questo succedeva, subito arrossiva violentemente. Ron la prendeva in giro, mentre Harry moriva di gelosia. Hermione aveva cominciato ad attirare l’attenzione dei ragazzi a 14 anni, quando Viktor Krum si era infatuato di lei, tanto che andava sempre in biblioteca solo per lei, per guardarla mentre studiava. Poi c’era stato Ron, con il quale erano amici dal loro primo anno a Hogwarts. Insieme a lui, Harry era il ragazzo con cui Hermione passava più tempo, quindi avevano avuto moltissime occasioni per conoscerla meglio e restare affascinati dalla sua personalità.

Harry, addirittura, se n’era innamorato…

Ma ora che Hermione stava crescendo, diventando una giovane donna, molti ragazzi si erano accorti di lei. Ok, Hermione non aveva quella bellezza devastante che, invece, caratterizzava molte sue compagne di scuola. Ma c’erano attimi in cui diventava terribilmente attraente. Come…

...ecco, come in quel momento…

Hermione aveva sollevato il suo sguardo da qualche arcano trattato di Trasfigurazione Avanzata e aveva appoggiato il mento sulla mano sinistra, sospirando e perdendosi poi lì, da qualche parte fuori dalla finestra. Chissà a cosa stava pensando.

Harry se lo domandava spesso e avrebbe pagato tutto l’oro del mondo per sapere cosa le passava per la testa in quei momenti, da cui lui era escluso. Chissà se, come lui, Hermione desiderava ogni tanto andare via da lì, essere libera da tutti i suoi impegni e fuggire lontano, migrare come una rondine. Oppure fantasticava sul suo futuro, si domandava dove e come sarebbe stata tra cinque, dieci anni, che lavoro avrebbe trovato, chi sarebbe stato al suo fianco.

Oh, Harry sarebbe stato più che disponibile! L’amava profondamente, dolorosamente e avrebbe fatto di tutto per stare con lei, ma aveva troppa paura di rovinare la loro straordinaria amicizia.

Ti vesti svogliatamente

Non metti mai niente

Che possa attirare attenzione

Un particolare

Solo per farti guardare

Come poteva dirle che amava tutto di lei? Il modo in cui arrossiva, sorrideva, il modo in cui si vestiva, così semplicemente, per passare inosservata. Magliette, jeans, uniforme scolastica…non aveva bisogno d’altro, non voleva nient’altro. Semplicemente perché non voleva farsi guardare. E a Harry andava bene, più che bene, perché lei non sapeva che anche in quel modo attirava su se stessa lo sguardo del suo migliore amico.

E con la faccia pulita

Cammini per strada mangiando una

Mela coi libri di scuola

Ti piace studiare

Non te ne devi vergognare

Sì, Harry la osservava attentamente durante la giornata: la mattina quando lei gli augurava il buongiorno con quel viso acqua e sapone che trasmetteva allegria; durante le lezioni, mentre lei seguiva con molta concentrazione le parole dei professori; quando studiava o si spostava da un’aula all’altra con tutti quei libri che portava nella borsa o, se non ci stavano, in mano. Le piaceva studiare almeno quanto a Harry piaceva giocare a Quidditch. Ne andava fiera e faceva bene: era la migliore in quasi tutti i corsi e questo dimostrava come non era necessario essere “purosangue” per diventare un ottimo mago o un’ottima strega. Proprio come la madre di Harry, Lily. Anche lei era Babbana di nascita, eppure era una delle studentesse più brillanti della scuola.

E poi Hermione lo guardò…

E quando guardi con quegli occhi grandi

Forse un po’ troppo sinceri, sinceri

Si vede quello che pensi

Quello che sogni…

Lo fissò in modo strano con quegli occhi che, ormai, Harry conosceva bene. Non riusciva a capire come funzionasse quella cosa tra loro, quel saper intendersi con uno sguardo. Era questo che Harry amava in lei, era questo che li rendeva speciali l’uno per l’altra: una complicità che non potevano condividere con Ron…era semplicemente alla Harry ed Hermione.

Ma proprio in quel momento, lui non riusciva a capire cosa stesse cercando di comunicargli con lo sguardo. Cosa voleva dirgli? In realtà, Hermione non sembrava essersi accorta che lo stava fissando, sembrava le fosse venuto naturale, come se fosse del tutto normale che, in un pomeriggio di studio, lei lo fissasse in quel modo…proprio come accadeva a lui con lei.

E nell’attimo in cui, finalmente, Harry comprese tutto, si lasciò scappare un sorriso: se c’era veramente un ragazzo che occupava i pensieri di Hermione, che la faceva distrarre…quello era proprio lui, Harry Potter.

Ora che aveva capito cosa voleva dirgli Hermione, cosa doveva fare? Parlarle? Ma lui non era mai stato bravo a parole, bastava vedere il macello che aveva combinato con Cho Chang.

Forse…baciarla? Oh, non era da lui, Harry, così timido e impacciato.

Però, non si trattava di Cho o di qualche altra semplice ragazza; qui si trattava di Hermione Granger, la persona senza di cui la sua vita non sarebbe stata la stessa.

La testa di Harry stava per scoppiare per le decine e decine di pensieri che si stavano affollando.

Improvvisamente Harry si rese conto che stavano già tornando in sala comune, ancora pochi metri e non sarebbero più stati soli. Avrebbero trovato Ron, Neville, Ginny. E Harry avrebbe perso l’occasione di dirle tutto quello che provava.

O adesso o mai più…

O adesso o mai più…adesso…

Sì, adesso!

Harry l’affermò per un braccio e la fece voltare verso di lui: in questo modo i libri che Hermione aveva in mano caddero per terra.

Ma, Harry, che ti prende?” esclamò lei, sorpresa.

Hermione, io…io...” disse lui, con voce tremante.

Ti senti bene?- domando Hermione, preoccupata- Sei così pallido!”

No, voglio dire…sì!” rispose lui, mentre tanti piccoli Harry ruotavano intorno alla sua testa ripetendo in coro “Adesso o mai più”.

Ne sei proprio sicuro? Se vuoi possiamo andare in infermeria!”

Adesso o mai più!” esclamò Harry, inspirando profondamente.

Che sta…”

Ce l’aveva fatta!

Harry l’aveva baciata! Beh...la stava baciando.

Harry Potter stava baciando Hermione Granger, in mezzo a quel corridoio vuoto!

Improvvisamente si sentì leggero e felice, come se niente al mondo potesse più turbarlo. Era stato il bacio, Hermione o che cosa?

Ma in fondo, cosa importava? Tutto quello di cui aveva bisogno era lì, con un braccio nella sua mano e le labbra sulla sua bocca.

Quando, infine e purtroppo, Harry si allontanò da lei, la guardò: sembrava totalmente spaesata e questo, Harry lo sapeva bene, era qualcosa che la terrorizzava enormemente. Non sapere cosa fare o perchè stava accadendo un determinato evento la spaventava più di qualunque altra cosa.

Ma perché non diceva niente? Dopotutto, non era quello che anche lei voleva?

I-io…” iniziò lui.

Ma Hermione, senza ascoltarlo, con l’aria di chi aveva appena trovato un tesoro, se ne andò, lasciandolo solo, in mezzo a quel corridoio, con i suoi libri ancora per terra. Harry la vide entrare nella sala comune, dopo che il ritratto della Signora Grassa aveva aperto il passaggio, e non cercò in alcun modo di fermarla. Anzi, sospirando, raccolse da terra i libri e si sedette, appoggiando la schiena alla parete. Forse Hermione aveva bisogno di riflettere, di stare da sola: può darsi che tutte le ragazze facevano così, rinchiudendosi magari nelle loro camere.

Qualche volta fai pensieri strani

Con una mano, con una mano ti sfiori

Tu sola dentro la stanza

E tutto il mondo fuori

Non era la prima volta che Hermione si comportava a quel modo. Ogni volta che sorgevano incomprensioni o litigava con Harry e Ron, correva a rinchiudersi in camera sua. Chissà poi cosa accadeva lì dentro, sola, nascosta dagli sguardi degli altri. Se pensava alla sua vita, a come era cresciuta sia mentalmente sia fisicamente, a come in questo senso era riuscita ad attirare su di sé lo sguardo di Viktor Krum e Ron prima e di Harry adesso. Sdraiata sul suo letto, forse ricordava come Viktor era stato il primo ragazzo ad averla guardata con interesse, come Ron era stato il primo ad averla baciata…e Harry?

Harry forse non deteneva alcun primato per Hermione. Ad ogni modo, lui non voleva essere escluso dalla sua vita, voleva entrare in quella stanza, stare con lei, dirle che, anche se se ne era accorto in ritardo, la amava davvero.

Ecco, forse lui era il primo ad essersi innamorato seriamente di lei. Ron e Viktor erano solo attratti da lei, erano le sue prime cotte, i suoi primi turbamenti.

Harry James Potter!”

Distogliendo lo sguardo dai libri di Hermione, Harry si accorse che Ron si era appena seduto accanto a lui.

Ah…ciao, Ron!”

Senti un po’ cosa è successo poco fa: ero seduto comodamente in sala comune, chiaccherando allegramente con Neville e Ginny, quando, all’improvviso, Hermione, con una faccia stranissima, è entrata e, senza degnarci di uno sguardo, è salita nel suo dormitorio. E ora trovo te qui fuori, con aria imbambolata. Sai, mi piacerebbe tanto sapere cosa sta succedendo.”

Ah…ehm…io…beh…” farfugliò Harry, imbarazzato.

Ron sembrò studiarlo a fondo: “Ok, allora. Non trovo il tasto reset, quindi, per favore, aiutami a capire il tuo nuovo modo di esprimerti!”

Harry scosse lentamente il capo, sorridendo. Quel Ron, sapeva sempre come fargli ritrovare il sorriso.

Ho appena baciato Hermione!”

Alleluja, apritevi cieli! Questo è un miracolo!” esclamò Ron, alzando trionfante e nello stesso momento esasperato gli occhi al cielo.

Bene, al posto di continuare a fare l’idiota, perché non mi dici cosa devo fare?”

Ron, incredulo, si portò le mani ai lati del viso e rise: “Miseriaccia! Non ci posso credere! Davvero non pensavo che sarebbe mai arrivato questo momento!”

Quale momento?” domandò Harry, incuriosito.

Quello in cui io, Ron Weasley, aiuto Harry Potter nei suoi affari di cuore!”

Harry sospirò rassegnato: “Ron, per favore!”

Ok, ok, scusa, amico! Ma cosa posso dirti?! Sei innamorato?”

Harry annuì sconsolato.

Allora, vai a dirglielo!- esclamò Ron, rifilandogli una sonora pacca sulla spalla- Si tratta di te ed Hermione, siete fatti per stare insieme!”

Che vuoi dire?”

Ron assunse improvvisamente un'espressione più seria e il suo sguardo si posò per terra.

Ho sempre saputo che tra di voi c’era qualcosa di speciale, una particolare armonia, in cui io non potevo entrare. Ci sono sempre stati dei momenti che non potevo condividere con voi, ma che dovevo lasciare unicamente a voi due. E credo che lo sappia anche tu. Harry,tu sei l’eroe del nostro presente e lei è ciò che ti aiuterà a sconfiggere Tu-Sai-Chi. Io sono solo la vostra spalla, quella che d’ora in poi penserà a riappacificarvi quando litigherete per qualche futile motivo!”

Detto questo, l'amico riportò lo sguardo su di lui e gli sorrise.

Grazie, Ron!”

E di che? Siamo amici, o sbaglio?”

Sì, siamo amici!” esclamò Harry, restituendogli la pacca sulla spalla.

In quel momento li raggiunsero anche Ginny, Neville e Luna, che andò a sedersi tra le gambe di Ron con aria sognante.

Vogliamo cenare qui?” propose Luna, tranquillamente.

Oh, no, cara! Stavamo solo parlando!” le spiegò Ron.

Di che cosa?” chiese Ginny.

Ron guardò Harry, titubante: “Ehm…veramente…”

Harry sorrise e si alzò in piedi.

Ron, non c’è bisogno di fare tanto i misteriosi. Stavamo parlando di me e di Hermione!”

State insieme?” esclamò Ginny raggiante.

Diciamo che…ve lo farò sapere presto!”

E così dicendo, Harry raggiunse la sala comune. Cominciò a salire le scale che portavano verso il dormitorio femminile, ma queste si trasformarono improvvisamente in uno scivolo e Harry rotolò giù, arrivando in sala comune.

Come aveva fatto a dimenticarselo? Maledette scale e maledetto sistema di protezione dei dormitori femminili!

Forse se aumentava con un incantesimo l’attrito delle scarpe poteva salire comunque sullo scivolo.

Oppure poteva chiamarla, chissà se riusciva a sentirlo.

Hermione!!- esclamò Harry, cominciando a salire sullo scivolo a gattoni- Hermione!! Scendi subito! Devo parlarti…urgen…”

Ma, scivolando dall’alto, arrivò Hermione che si scontrò con lui e finirono entrambi sul pavimento della sala comune, lei sopra di lui.

“…temente…” concluse Harry un po’ indolenzito.

Harry?!” esclamò Hermione, diventando di un rosso acceso su tutto il viso.

Ehi, allora funziona!”

Lui le sorrise dolcemente e appoggiò le mani sulle braccia.

Sei tu che hai azionato l’incantesimo delle scale?” domandò Hermione.

Harry annuì, divertito dalla situazione.

Oh…ehm…ti sei fatto male?” chiese Hermione, le mani appoggiate sul suo torace.

Non importa, almeno adesso posso parlarti!” disse Harry, sollevandosi da terra e mettendosi seduto. Hermione, in evidente imbarazzo, restò in ginocchio, di fronte a lui.

Parlarmi di cosa?”

Sicuramente non del tempo, anche se bisogna dire che è una gran bella giornata!”

Hermione rise, le guance ancora arrossate.

Io…non sono bravo a esprimere a parole quello che provo e, beh, sai meglio di me cosa ho combinato con Cho. Ma con te è diverso, sento che non posso sbagliare adesso, anzi, non posso mai sbagliare se ci sei tu al mio fianco. In effetti, credo di essere abbastanza soddisfatto se ti dico semplicemente che io…ti amo, Hermione! E voglio essere il primo ad amarti veramente! Perciò non mi escludere dalla tua vita!”

Hermione sorrise timidamente e lo guardò con i suoi occhi ambrati e così pieni di calore. Sentendosi avvampare, Harry deglutì e cominciò a tremare.

Ti prego, dì qualcosa, Hermione…

Non poteva lasciarlo lì, di nuovo senza una risposta, ad angosciarsi per lei.

Poi però, Hermione appoggiò le mani sulle ginocchia di Harry e si sollevò di poco, per essere alla stessa altezza.

Non ho mai detto che voglio escluderti dalla mia vita, Harry!”

Uh…beh, sì…era solo una mia…”

Soprattutto perché…- lo interruppe lei, avvicinandosi al suo viso-…ti amo tanto anch’io!”

Harry sospirò sollevato e si lasciò scappare un sorriso: “Oh…questa è proprio una bella notizia!”

Hermione sorrise a sua volta, gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Era difficile trovare qualcuno più felice di Harry in quel momento. Anche se il cuore batteva velocemente, lo sentiva leggero come una piuma. Chi diceva che studiare faceva bene, aveva proprio ragione: se quel pomeriggio non avessero studiato insieme in biblioteca, probabilmente non avrebbero mai avuto il coraggio di dichiararsi l’uno all’altra.

Dunque…evviva lo studio!

Ehm…- disse Harry, interrompendo a malincuore quell’incredibile bacio-…i nostri amici vogliono sapere cosa mi hai risposto!”

Oh…e tu preferisci andare subito da loro o stare ancora qui con me a elaborare una risposta più esauriente?”

Hai ragione, bisogna fare le cose per bene!- esclamò Harry, facendola ridere- Allora, dove eravamo arrivati?”

Hermione gli accarezzò i capelli, scostando alcuni ciuffi che coprivano gli occhi: “Esattamente qui!”

Sì, giusto!” esclamò Harry, prima di baciarla nuovamente.

E chi si sarebbe aspettato un’Hermione così intraprendente?! Ma neanche lui, effettivamente, era da meno! Forse quando si desidera qualcosa con tutta l’anima, è possibile superare tutte le paure e le incertezze che fungono da ostacolo. Proprio come avevano fatto Harry ed Hermione quel pomeriggio…un pomeriggio che aveva cambiato le loro vite, non solo dal punto di vista sentimentale, certo che no. Sentivano di essere più uniti che mai e questo sentimento li aveva resi più sicuri e consapevoli delle loro capacità, anche nell’affrontare il male fatto persona, Lord Voldemort.

Dopotutto, tutte le grandi storie hanno un lieto fine…e questo grande amore è soprattutto una grande storia!

Fine

   
 
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