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Autore: Simphony    15/03/2011    5 recensioni
[Storia classificata V al contest "L'Olimpo" di Vogue, vincendo anche il premio Originalità] Un week end romantico. La neve che sembra rovinare tutti i loro piani. La voglia di realizzare tutti i propri desideri.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: Simphony
Titolo:
Neve
Dio Scelto:
Apollo
Abbinamenti Ricevuti:
Draco Malfoy, “Mai ti è dato un desiderio senza che ti sia dato anche il potere di realizzarlo” - Richard Bach, Neve
Altri personaggi:
/
Genere:
Sentimentale, Romantico
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Slash, Post II Guerra Magica
Trama:
Un week end romantico. La neve che sembra rovinare tutti i loro piani. La voglia di realizzare tutti i propri desideri.
NdA:
/



*°*

Neve

*°*

A Draco piaceva relativamente la neve. La trovava fastidiosa e inutile.

Sicuramente, se fosse stato un babbano, la avrebbe odiata ancora di più.


Non avrebbe potuto muoversi liberamente, cosa che in quanto mago poteva fare liberamente.


Poteva Smaterializzarsi. E arrivare subito, senza patire il freddo, senza sporcarsi, senza sgualcire il soprabito, alla destinazione desiderata.

Non come i babbani che utilizzavano quei strani aggeggi chiusi e rimanevano puntualmente bloccati nel traffico.


E ciò stava succedendo anche a lui. In quel momento stava là al chiuso, a tremare dal freddo, a sentire Harry che urlava qualcosa di sconveniente e veramente volgare. Draco rimaneva sempre sconvolto e non sapeva assolutamente che cosa ribattere.

Forse rimanere in silenzio era la scelta migliore.

Odiava quell'aggetto. Quella cosa di metallo in cui erano rinchiusi di quasi due ore.

Due ore della propria preziosissima esistenza buttate.

Maluchina.

No. No.


« Harry come si chiama questo coso? » chiese interrompendo gli impropri del compagno.


L'altro lo guardò.


« “Questo coso”, cosa? » sibilò.


Draco indicò tutto l'abitacolo che li conteneva.


« “Macchina”, Draco. Si chiama “Macchina”. »


« Ah. » commentò solo l'ex Slytherin tornando a fissare fuori dal finestrino appannato.


Era indifferente alla neve.

Ma in quel momento avrebbe potuto anche rischiare di odiarla.

Aveva freddo. E non ne poteva più di sentire Harry che borbottava.


Se non gli avesse promesso di lasciare la bacchetta nella borsa per tutto il fine settimana, si sarebbe già Smaterializzato.


*°*


Finalmente arrivarono.

Dopo altre due ore. Harry si era finalmente calmato e il sorriso aveva finalmente preso il suo posto sul suo volto.


In fondo, anche Draco desiderava passare quei giorni da solo con lui. Era un po' che non avevano intimità, passionalità.

E tutto quello, sperava, li avrebbe riavvicinati.


Con la neve i babbani avevano a volte anche difficoltà a riscaldare casa, in quanto è stato appurato che a quasi tutti i babbani, almeno una volta nella vita, si sia rotta ciò che li manteneva al caldo.


Draco sospirò. I borbottii di Harry stavano tornando a riempire l'aria del piccolo appartamento di montagna.

Lo raggiunse sul balcone, rimanendo comunque al chiuso. Si strinse la sciarpa verde argento al collo.

Serrò gli occhi, cercando di ricordare. Harry lo aveva appena nominato.

Perché non gli prestava mai la dovuta attenzione?


La casa era del tutto gelata. Faceva quasi più freddo dentro che fuori.

Iniziava, seriamente, a sentire il gelo pungente dentro le sue ossa. Voleva mettersi sotto le coperte, con Harry che lo riscaldava.

E voleva anche che la smettesse di lanciare strane maledizioni a quell'affare. Tanto era evidente che non avrebbe ripreso a funzionale.

Caluaglia.

No, no. Decisamente. Non si chiamava così.


« Harry. » chiamò « Come si chiama questo coso? » chiese.


Il Gryffindor lo guardò, facendo spuntare la testa da dietro la scatola appena al muro.


« Caldaia. Che non funziona. Si è gelato il motorino e niente. » sospirò pesantemente, afferrando uno straccio pulito per pulirsi le mani.


Rientrarono in casa e anche Harry prese i guanti dal tavolo, per riscaldare le dita quasi completamente gelate.

Draco si avvicinò a lui, prendendogli le mani e stringendole fra le sue.


« Non arrabbiarti. »


Harry lo abbracciò, stringendolo a sé con forza. E Draco ricambiò, un po' titubante. Si vergognava sempre quando l'altro esternava in quella maniera i suoi sentimenti e le sue emozioni.

Draco era cresciuto con una certa educazione, piuttosto rigida, e anche in quel momento, dopo alcuni anni, sentiva il proprio corpo irrigidirsi, inesorabilmente.


« Non sono arrabbiato. » mormorò Harry dopo qualche secondo, rimanendo in piedi ad abbracciarlo, a stringerlo con sé con forza « Solo che volevo fosse tutto perfetto. »


L'altro accennò un sorrisetto.

Frasi del tipo “E' tutto perfetto perché ci sei tu” non erano esattamente da lui e non lo avrebbe detto.

Ma desiderava anche lui che fosse tutto perfetto.


Baciò Harry, continuando ad abbracciarlo.


Quando si lasciarono, Harry appoggiò la fronte contro quella di Draco, sorridendo come un perfetto ebete.


« Perché sorridi? » chiese Draco divertito.


« Perché sto con te. »


Poche semplici parole, sincere, che avevano il potere di confondere ancora lo Slytherin come la prima volta che gliele aveva sentite nominare.

Nonostante tutti quegli anni, sentire Harry che parlava così schiettamente dei suoi sentimenti lo emozionava e lo faceva sentire bene.


« Anche se non è andato tutto secondo i piani. » aggiunse lentamente lasciandolo e allacciandosi il zip del giacchetto.


« Se vuoi fare una cosa, hai sempre fatto di tutto per realizzarla. Non è stato così anche con me? »


Harry rise.


« Si. Ho una forza di volontà incredibile se voglio. Hai ragione. »


« Sai, se desideri qualcosa, hai sempre il potere il realizzarlo. Così credo che disse un compositore straniero. L'ho letto nei libri babbani che hai a casa tua. »


« Beh, aveva ragione no? » chiese Harry alzandosi in piedi e abbracciandolo nuovamente, stringendolo a sè. « Volevo te, disperatamente. E avevo il potere per farlo. Ora sei qui con me. Non ti cambierei per nulla al mondo. »


Cercando di non arrossire, Draco stentò a mantenere quella sorta di distanza fra loro due, invano.

Lo baciò, quasi dolcemente.


Harry gli sorrise, altrettanto dolcemente.


Sai una cosa, Harry?

Nemmeno io ti cambierei per nulla al mondo. E per favore, aspetta fino a quando non riuscirò a dirtelo a parole, fino a quando non riuscirò a guardarti in faccia e ad esternarti tutti i miei sentimenti.


Ci vorrà del tempo lo so.


Ma so anche che riuscirò a farlo un giorno.

Perché questo è il mio desiderio.”


Fine

   
 
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