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Autore: Lord_Envy    16/03/2011    2 recensioni
Non è facile sentirsi diversi, figuriamoci sentirselo confermare.
Non è facile accettare che esista la magia, figuriamoci accettare che la si può controllare.
Non è facile sapere che si ha grandi potenzialità, figuriamoci sapere che si è una divinità.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui... il penultimo capitolo di questa immensa saga!!! Gustatevelo prima del gran finale <3

Ah, però...

Raggiunsero il professore sul tetto della villa. Inanis era evidentemente spaventato da quello che stava per accadergli poichè una lotta 5 contro uno, per quanto forte potesse mai essere, si sarebbe prospettava alquanto difficile, ma la fortuna non l'aveva ancora abbandonato.
I quattro ragazzi, invece di dirigere i loro volti assassini verso Inanis, iniziarono a squadrare il professore con inconsapevole istinto assassino.
''Ragazzi?'' domandò prima di essere innalzato e sbattuto a terra da una corrente di aria creata da Luft.
Inanis cominciò a ridere. ''Non ti riconoscono'' disse applaudendo ma così facendo richiamò l'attenzione di Jord e Brand che iniziarono ad osservarlo nello stesso modo in cui un leone guarda un pezzo di carne.
Fos cercò di difendersi dagli attacchi di Wasser e Luft mentre Inanis era tentato ad assorbire i colpi degli altri due con evidente difficoltà.
Wasser disegnò un semicerchio con il braccio steso da cui una specie di arco fatto d'acqua prese forma. Con la mano contratta dell'altro braccio, afferrò l'acqua con le unghie delle tre dita più lunghe, la portò indietro e la rilasciò generando tre prioettili che bucarono tutto ciò che trovarono sulla loro traiettoria, Il braccio di Fos compreso.
Brand iniziò a far roteare l'indice della mano destra creando una specie di piccolo anello di fuoco. Lanciandolo in aria, Brand lo allargò con la forza del pensiero facendogli acquistare un diametro notevole. Muovendolo con la mano, lo sistemò all'altezza dei fianchi di Inanis, il quale era occupato ad assorbire la terra di Jord, e poi strinse. Inanis urlò dal dolore poiché mani e braccia erano ancora al bacino da un cerchio di fuoco.
Jord poggiò un ginocchio per terra e spalancò le mani sul suolo. Il tetto iniziò a tremare e una crepa insignificante diventò talmente grande da inghiottire Inanis, ma la cattiveria di Jord non si fermava mica li. Quando Inanis era ancora a mezz'aria, con un altro colpo della mano ricompose il tetto sbattendo le due parti oppose e fratturando così i polpacci e i piedi dell'uomo urlante.
Luft si avvicinò al professor Fos il quale sperava in una ripresa di coscienza della ragazzina, ma tutto quello che ottenne fu un bacio, un casto bacio deciso dalla ragazzina sulle labbra morbide del professore. L'uomo rimase interdetto prima di capire cosa stesse realmente accadendo: grazie al bacio, Luft stava rubando tutta l'aria del professore, lasciandolo senza fiato e ossigeno.
''Ho sbagliato'' pensò amaramente vedendo i quattro ragazzi pronti a uccidere chiunque gli si fosse piazzato sulla strada, magari anche i loro genitori.
Doveva fargli tornare normali, ma come? Aveva poco fiato, ma lo sfruttò come investimento sui ragazzi.
''Danza!'' disse a Luft.
''Aquila!'' proferì verso Jord.
''Genitori!'' sussurrò a Brand.
''Nuoto!'' bisbigliò in direzione di Wasser.

Come svegliati dalle parole, i ragazzi ripresero coscienza di loro stessi e caddero a terra come sacchi vuoti, senza energie o forze. Respiravano affannosamente e non riuscivano a muoversi, ma almeno erano di nuovo loro stessi.
Fos si toccò la ferita provocata da Wasser e subito si richiuse senza lasciar traccia o cicatrice.
Fece due boccate ampie e generose d'ossigeno e poi si rivolse verso l'Inanis intrappolato dal tetto, il cerchio di fuoco era riuscito a risucchiarlo.
Alzando regalmente la mano sinistra, e solo dopo aver ordinato ai ragazzi di chiudere gli occhi, Fos iniziò a concentrarsi. La mano stava diventando via via più luminosa e informe. Le dita erano sparite e la mano era diventata una lampadina di un bianco straziante.
Avrebbe sconfitto Inanis con i suoi poteri. Con la sua Luce.

Portando indietro il gomito, Fos scaraventò un flusso di luce contro l'uomo. Siccome la luce non ha tecnicamente consistenza, fu facile per il nemico assorbirla, mentre fu difficile per Fos lanciargliela contro. Tuttavia cercò di resistere e resistette per qualche minuto approfittando del fatto che Inanis fosse indebolito dagli attacchi degli altri due alunni.
Purtroppo l'esito della battaglia fu pessimisticamente realistico. Fos crollò a terra senza energia così come i suoi alunni non avevano la minima volontà e potere di combattero.
Inanis stava vincendo per il momento, ma la fortuna gira, si sa.
L'uomo fece per allungare la mano sinistra verso i cinque avversari quando, dal tetto, sbucarono tantissime piante che lo avvolsero con tanta velocità che Inanis si accorse troppo tardi quello che stava succedendo.
''Spine'' disse una voce e subito il groviglio di piante si riempì di foglie appuntite che dilaniarono il corpo dell'uomo.
Le piante constrinsero Inanis ad assumere una posa innaturale poichè gli portarono entrambe le braccia dietro la schiena con i palmi delle mani schiacciati sulla spalla, impedendogli così di usare i suoi poteri sulle piante.
Si sentì un battito di mani, e subito i quattro avversari uscirono dalla porta che dava sul tetto.
Silva aveva assunto un'espressione concentrata mentre Led ed Ash si avvicinarono al loro tutore.
''Che volete fare?'' chiese, ma loro non risposero.
Led appoggiò una mano sul polso destro di Inanis e lo congelò con spregevole rapidità. La mano destra dell'uomo cadde a terra sbriciolata.
Ash fece lo stesso: poggio la sua mano sul polso sinistro dell'uomo e gli incenerì la mano senza troppe cerimonie.
Ormai, con le gambe spezzate e bloccate dal tetto, con le spine che stavano dilaniando il suo corpo, e con le mani inesistenti, Inanis capì che era finita. Ma non urlò. La sua parte razionale era rannicchiata in un angolo del inconscio dondolandosi e sperando che tutto si sarebbe risolto il più presto possibile.
''Perchè?'' chiese con un filo di voce, ma i quattro non risposero. Led e Ash si allontanarono lentamente mentre Silva lasciava andare le piante.
Il cielo si rannuvolò, Inanis guardò Torm, Torm ricambiò lo sguardo, e tutto finì con un grande rumore e un grande fulmine che tolse la vita al loro tutore.
  
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