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Autore: loonaty    16/03/2011    3 recensioni
Com'è fuggire da ciò che più si ama?
Com'è avere tutto e subito dopo ritrovarsi con nulla fra le dita?
Un chakra dalla potenza sconfinata, inferiore solo a quello della volpe.
Un carattere combattivo e ribelle.
Un'indole autodistruttiva.
Un membro in più nel clan Uchiha.
Cosa si prova ad essere un mostro?
Non ci si aspetta che qualcuno capisca.
Non ci si aspetta che qualcuno compatisca.
Perché niente di ciò è davvero rilevante.
Kioko è Kioko, e questo, che voi lo vogliate o no, non cambierà.
"Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei." (capitolo 12 "Queste rose")
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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CAPITOLO 17 – KAKASHI GAIDEN Ma sei scemo?



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-Ok? È questa linea- Disse minato indicando una linea verde scuro sulla cartina che si arricciava sulla roccia dove era stata distesa. Erano raggruppati tutti lì attorno, ascoltavano con attenzione le parole del loro sensei.
-Abbiamo delle informazioni secondo le quali ci sono circa cento ninja nel fronte nemico, quindi i nemici sono ninja della roccia. –Se continuano ad avanzare in questo modo … - mormorò Obito.
-Sebbene il villaggio della foglia confini con quello dell’erba- Continuò Kakashi –Se attendiamo a lungo sarà troppo tardi-
-Guardando quest’avanzata, le loro truppe di supporto saranno omogenee no?- Rin.
Kioko si morse un labbro. Non capiva un’acca. Le dicevano di uccidere, uccideva, non aveva studiato tattica, aveva superato l’esame perché si trattava di una prova ninjutsu, se no non ce l’avrebbe mai fatta. Ed ora a sentirli parlare tutti così … Kioko non era stupida, se andava ad intuito connetteva,ma … Di cosa parlavano esattamente? Dopotutto si rese conto di essere vissuta, fino alla sua fuga, in una campana di vetro.
-La nostra missione attuale è qui- Minato indicò un tassello arancione sopra una riga azzurra che fungeva da fiume. Un ponte dunque. –Avremo bisogno di molti ninja per colpire il fronte nemico, per questo, un gruppo di ninja selezionati deve andare a sabotarli.-
Kakashi alzò lo sguardo dalla cartina –Al … Fronte … Quindi è una missione segreta … -
-Paura eh?- Ghignò la falchessa. Kakashi tentò di ignorarla, ma comunque le gettò un’occhiataccia raggelante. Presuntuoso.
-Sì, team Kakashi, la vostra missione è intrufolarvi alle spalle del nemico e distruggere il ponte tramite il quale ricevono rifornimenti, quindi ritiratevi rapidamente- Disse Minato ignorando ancora una volta Kioko che quel giorno pareva essere più irritante del solito.
-Ok- annuirono i tre in coro mentre lei li fissava muta. Non riusciva a sentirsi parte del team. Rin le sfiorò una spalla e le sorrise, lei sollevò un angolo della bocca imitandola appena.
-E tu invece?- Domandò Obito al sensei.
-Io combatterò al fronte direttamente, per distrarli da voi. Raggiungeremo insieme il confine, ma da quel momento comincia la missione! Bene, questa è la prima volta di Kakashi come comandante!-
Tutti unirono le mani al centro, Obito lanciò un’occhiataccia a Kioko, fieramente ricambiata, per poi afferrarle bruscamente una mano guantata di nero ed unendola alle loro.
-Si parte!- Gridarono insieme. La ragazza annuì piano. Aveva un brutto presentimento, non le piaceva quella missione.
 
Alberi enormi con la corteccia a scaglie simili ad enormi serpenti scuri, Funghi giganti e dal colore improbabile che, come tanti ombrelli, facevano colare la rugiada ad ogni soffio di vento, un lieve frusciare che li faceva rimanere sempre all’erta, il suolo fangoso e viscido, l’erba a ciuffi, come ciocche di capelli verdi che si disperdevano al loro passaggio. Era marcia, la troppa acqua contenuta nel terreno non era il miglior modo per coltivare un giardino.
Un rumore sospetto fece attivare Kakashi. Sia Obito che Rin se ne accorsero. Kioko, che gli era vicina, non fece caso alla sua reazione. Lo aveva notato un millesimo di secondo dopo di lui. Non era brava nelle missioni in campo. Finché erano scontri diretti era in vantaggio per tecnica e potenza, ma le missioni, non erano assolutamente il suo forte, era solo la seconda a cui partecipava.
Bravo Kakashi. Pensò Minato osservando la reazione dell’allievo.


Un uomo nell’ombra si domandava se fosse stato scoperto o meno. Quando poi la sua visuale prese in considerazione l’uomo dalla capigliatura paglia il suo cuore andò in ferie e il suo cervello si spense con un’ultima ardua sentenza. Quello era, probabilmente, il lampo giallo della foglia. Questo significava morte.



Minato si accucciò a terra puntando un dito sul suolo. Chiuse gli occhi captando il chakra nei dintorni.
Era solo?
-State attenti tutti- Avvertì i suoi ragazzi. –Ci sono venti nemici, ma probabilmente è un kage bushin no jutsu –
Erano nascosti dietro un tronco caduto. Le teste basse. Kakashi fu il primo a parlare. –Molto probabile- disse – Maestro, per favore, mi copra le spalle-
Rin ed Obito lo guardarono preoccupati mentre Minato tentava di placarlo. Kioko aveva saggiamente deciso di non impicciarsi.
-Kakashi, non essere frettoloso, devi essere d’appoggio-
-Sensei, io sono il comandante oggi, vero? È il momento eccellente per testare il mio nuovo jutsu-
-Hai ancora bisogno di testarlo? Non l’avevamo già provato?-
Ok, ci aveva messo molta buona volontà per  fare la brava e restare in disparte, ma non era nel suo carattere, tutto il contrario del fratellino pacato e silenzioso, Kioko era di poche parole ma quando gli altri cominciavano a fare cavolate proprio non ci vedeva più.
Dalle mani dei due ragazzi cominciarono a diramarsi saette azzurrine con un forte stridio.
-Non impicciarmi dannata Uchiha!- Sbottò Kakashi dandole appena un colpetto con la spalla.
-Kakashi, ma che sei scemo a voler andare da solo, contro un kage bushin, senza sharingan né byakugan né altri poteri oculari? O forse ci nascondi qualcosa?- Con la mano libera fece un gesto molto simile all’abbassarsi di una maschera invisibile.
-Non mi servono le vostre cavolo di abilità innate.
-Se lo dici tu- Kioko scrollò le spalle e il chidori nelle sue mani si spense.
Kakashi stava per partire alla carica. La mano di Minato si tese davanti a lui bloccandogli la strada. Il ragazzo soffocò un ringhio con un colpo di tosse.
-Anche se ci sono molti nemici con questo jutsu farò in un attimo!- disse.-è uguale al tuo pseudonimo sensei e inoltre … Sensei, l’hai detto tu, oggi sono io il capitano!- Caricò il colpo piegando in dietro il braccio. Kioko si scostò un po’ dalla traiettoria. Non si sa mai, si disse. Però continuava a fissarlo chiedendosi se fosse davvero COSI’ scemo.
-Secondo le regole la squadra deve seguire gli ordini del capitano! Sensei!- E si lanciò alla carica spaccando il tronco davanti a loro con foga incredibile. Lo seguirono di corsa eliminando i nemici che si facevano loro in contro parando i colpi che Kakashi non vedeva arrivare … Non li vedeva arrivare … Non prestava attenzione alle armi che … -Oh, ma allora sei scemo!- Gridò la falchessa mentre affondava gli artigli nel corpo dell’ennesimo nemico che andava a disperdersi in una nuvola di fumo biancastro.
Sentì un grido trattenuto a stento, Kioko scattò alla sua destra spingendo via Obito mentre il sensei lo rimproverava. –Non ti distrarre!- gli disse serio.
-s-sì!-
-vergognati … - Kioko fece una giravolta colpendo con il gomito la nuca di un nemico che usciva dal suolo –Prima resti … - Salta schivando una mano pronta ad afferrarle una caviglia, le gambe ripiegate sotto il sedere, le mani si posizionano tanto velocemente da apparire come una macchia indistinta. Due dita davanti alla bocca. Una fiammata che brucia l’erba. Atterra, fa una capriola e si volta di scatto verso Obito. –Prima resti imbambolato come un bimbetto ed ora piangi pure?- Gli domandò secca. Acida.
Lui tirò su con il naso. –No,io non piango! Mi è andata la polvere in un occhio!- Kioko inarcò un sopracciglio scettica guardando i suoi occhi attraverso la mascherina arancione.

-Kakashi!-

Rin, l’urlo di Rin la fece scattare verso quella zona leggermente più aperta trascinandosi dietro Obito.
Arrivarono mentre il sensei spariva. Teletrasporto. La sua specialità. Ne aveva sentito parlare …
Quello che però la irritò, o almeno così lei interpretò la stretta allo stomaco che la assalì, fu la vista di Kakashi mezzo accasciato a terra con il sangue che sgorgava da una spalla e rin che teneva le mani giunte sulla ferita. Una leggera ombra verde ad illuminarle.
Non resistette. Uno scappellottò costrinse il bigio a piegare il capo in avanti, un gemito di sorpresa gli sfuggì dalle labbra. Girò il capo già immaginandosi chi l’avesse colpito. Kioko lo fissava a pugni e labbra strette lo sguardo carico di rabbia.

-Sei un genio, volevi farti ammazzare?-

-Ti sei preoccupata?-

-Sì-

Lo shinobi della roccia si trovò Minato alle spalle senza neanche avvertirlo.
-N-non è possibile! Tu sei quel … “Fulmine giallo di Konoha”!?-
Il fiato del biondo gli soffiò sulla nuca come un oscuro presagio.
-Noi del villaggio nascosto della roccia avevamo ricevuto ordini precisi di fuggire se lo vedevamo , ma … -continuò l’uomo. Il kunai premette sulla sua gola incidendo la pelle.
-Ora capisco il perché-
I corvi volano via. Il rumore di carne lacerata. Il sentore di sangue che attira le fiere.

Spazietto per moi! *W* Finalmente sono tornata! (nuooooooooooooo!!! Nd. voi) Sono passati solo pochi giorni no? NO -.- Lontana dalmio amato computer non sono mai pochi giorni e vi saluto con questo stupendo orrendo capitolo, sì, perchè copiare le battute del manga è una faticaccia, soprattutto se devo inserirci quella complessata, mentalmente sfasata di Kioko. Spero che comunque a qualcuno (almeno uno ç_ç) piaccia ... Ok, inutile piangere sul latte versato, meno male che era uno spazietto, tra un po' sono più lunghe le mie lamentele del capitolo O.O ok,ok ciauuuuuuuuuu!!! XD
   
 
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