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Autore: roxy_xyz    17/03/2011    3 recensioni
"C'era uno strano silenzio irreale in quella strada, come se tutte le creature notturne la stessero osservando.
Come se una preda si stesse avvicinando al predatore.
Così tutti gli altri stavano a guardare in silenzio, troppo timorosi della creatura nascosta al buio.
Un essere spietato, un essere affamato che non vedeva l'ora di soddisfare il proprio appetito."
Ecco a voi il sequel di Harry Potter e l'Alleanza della morte, preparatevi ad affrontare nuove avventure...e nuovi nemici.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry Potter e nuove alleanze'
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Scusate per la lunga attesa, spero che almeno ne sia valsa la pena e che questo capitolo vi piaccia!


***VII***

EREDITÀ DI SANGUE



L'arrivo di Marcus aveva suscitato un enorme interesse, dopotutto nessuno era riuscito a penetrare in quella muraglia che avevano eretto attorno a sé.
Si parlava di vampiri come creature leggendarie e solo in pochi libri si accennava alla loro storia. Chi era stato il primo? Come potevano morire?
Leggenda e realtà si intrecciavano inesorabilmente.
Ancora meno numerosi erano coloro che avevano avuto la fortuna di conoscere uno dei capo clan e parlare con lui.
Lo stesso Kingsley aveva tentato numerose volte, venendo sempre rifiutato e ignorato.
Quando aveva affidato l'incarico ad Harry, non credeva che il ragazzo ci sarebbe riuscito, ritenendo la sua stessa idea folle e impossibile. Aveva dimenticato quanto fosse cocciuto il giovane e se Harry Potter si metteva in testa di fare qualcosa, cascava il mondo ma riusciva in quello che si era riproposto.
E lui non poteva che rimanere sbalordito dalle sue qualità, se a 11 anni si era dimostrato di essere capace di poter affrontare Voldemort, ora, in età adulta non aveva deciso di ritirarsi per vivere in maniera tranquilla. Anzi.
Non lo invidiava affatto, praticamente da sempre reggeva sulle sue giovani spalle così tante responsabilità che qualsiasi persona sana di mente si sarebbe nascosta nell'angolo più remoto della terra.
Tutti, ma non lui.
Quando credeva di chiedergli troppo, lo stupiva sempre, come appunto in questo caso.
Un omone di un metro e novanta stava parlando cordialmente con Hermione, come due amici di vecchia data davanti ad una tazza di tè. Solo che uno era un vampiro, considerato da tutti una una leggenda e temuto da ogni singolo mago.
Eppure guardandolo da vicino sembrava una persona innocua e non un sanguinario assassino.
Perché era un assassino, nonostante ora praticasse la pace tra i vari clan, era risaputo che non avesse ottenuto lo scettro solo con qualche parolina dolce, bensì con mezzi più convincenti.
“Ministro, le presento Marcus”, aveva detto Harry interrompendo il suo flusso di pensieri.
L'uomo l'aveva guardato per alcuni secondi e Kingley si sentì spogliato, come se quei due occhi grigi lo stessero scrutando sin dentro l'anima e avessero letto ogni suo singolo pensiero.
Dopo quello che ritenne un'eternità, l'uomo gli sorrise mentre stringeva la sua mano. Un tocco gelido che lo fece sobbalzare.
“È un piacere, anche se lei crede il contrario.” Possibile che solo con uno sguardo avesse capito tutto?
“La ringrazio e sono contento di averla qui tra noi. La situazione è troppo delicata e la sua presenza qui era necessaria.”
“So bene a cosa si riferisce. Ho visto troppi fratelli cadere in questi giorni e nonostante la vostra richiesta di collaborazione di renda molto felice, devo declinare la vostra offerta. Non abbiamo bisogno del vostro aiuto.”
Immediato fu lo stupore e lo sdegno dei presenti in sala.
“Come sarebbe a dire? L'alleanza è stata stretta proprio per far fronte a problemi di questo genere! Chi ci garantisce che questo folle, dopo di voi, non cerchi di uccidere anche qualche mago?”
Dalle parole di Harry era facile intuire la grande delusione, non aspettandosi quel rifiuto netto da parte del vampiro.
“Harry” lo zittì Marcus. Solo Harry e nient'altro, un richiamo che bastò a mettere a tacere il giovane Potter.
Non erano dello stesso parere gli altri e in particolare Hermione che non si sarebbe fermata fino alla risoluzione del mistero.
Insomma, anche se non voleva la loro collaborazione, questo non voleva dire nulla.
Da quando bisognava avere l'autorizzazione per fare qualcosa? Non ricordava di aver mai agito con il consenso scritto, anzi erano più le volte in cui si intromettevano nelle faccende altrui.
E da quando Harry si comportava in maniera così mansueta? Mai e in nessuna occasione aveva reagito in quel modo, anzi di solito scalciava, urlava e distruggeva qualsiasi cosa presente nella stanza. Aveva praticamente costretto Albus Silente a rinnovare l'arredamento quando gli aveva parlato della profezia!
E ora un perfetto sconosciuto lo metteva a tacere con una semplice parolina. Forse, doveva imparare qualcosina da Marcus, soprattutto sulle parole da usare con il suo amico, ma per il momento decise di affrontare il problema più serio.
“Be' in tal caso, agiremo anche senza la vostra collaborazione”, aveva detto Hermione.
Neville e Samuel l'avevano guardata, fieri della ragazza e del suo coraggio, dopotutto aveva appena contraddetto un vampiro secolare e non un sempliciotto.
“Hermione, forse non sono stato abbastanza chiaro...”
“Oh sì che lo sei stato! Nonostante questo, ripeto che non ci fermeremo. Dobbiamo scoprire chi si cela dietro a questi misteriosi omicidi”, aveva terminato di dire interrompendo Marcus.
Dopo una manciata di secondi, il vampiro si era aperto in un breve sorriso, prima di guardare Harry.
“Tosta la ragazza, eh? Credo non mi debba più lamentare di Isobelle”, aveva esclamato giovialmente.
“Questo vuol dire che mi lascerai libera?”, aveva domandato la vampira che fino a quel momento era rimasta in silenzio come una brava scolaretta.
“Continua a sognare, Isobelle.”
Dopo quelle parole, la donna aveva sbuffato sonoramente, riprendendo a giocherellare con i suoi capelli.
“Perché non vuoi che indaghiamo con voi?” aveva finalmente chiesto Harry, deluso dalla freddezza del vampiro nei suoi confronti.
“E voi non potete farvi gli affari vostri? Siamo in grado di gestire la cosa anche da soli!”
“Non mi pare, dato che sta continuando ad uccidere. E soprattutto, perché ti dà così fastidio il nostro intervento?”, chiese il giovane Potter con l'intenzione di capire qualcosa di più dall'atteggiamento di Marcus. Era la prima volta che lo vedeva reagire così, sembrava quasi infastidito e lui voleva capirne il motivo.
Finché non ebbe un' improvvisa intuizione. “Almeno che tu non sappia chi sia e lo stia proteggendo...”
Con un gesto della mano, Marcus aveva scartato l'ipotesi di Harry.
“Non dire stupidaggini, sai benissimo che non lo farei mai e poi mai”, disse con tono severo, “e in caso, l'avrei già eliminato con le mie stesse mani.”
“E allora perché ti comporti così?” incalzò il giovane Potter.
Marcus non rispose subito, troppo preso dalla ricerca delle parole adatte a spiegare quello che lo stava tormentando. Anche se, a volte, le parole non erano mai abbastanza.
“Perché credo di aver capito il motivo che lo spinge ad uccidere i miei fratelli.”
“Illuminaci!” ordinò Harry con tono sbrigativo. Aveva messo da parte i convenevoli da un pezzo, deciso a non farsi mettere da parte da nessuno, neanche da una persona che stimava tanto.
Il vampiro sospirò rassegnato e iniziò a spiegare le sue congetture.
“Be' si dice che un tizio vada in giro a fare domande, è alla ricerca di informazioni su una certa persona. Ho pensato che potrebbe trattarsi dell'assassino, forse questo ha capito che non poteva uccidere tutti i vampiri e ha cambiato metodo. Bada, sono solo mie supposizioni, ma se l'assassino e lo sconosciuto fossero la stessa persona?”
Nessuno dei presenti osò contraddire Marcus, anche perché se prima non avevano nulla da cui partire, ora potevano seguire una pista e vedere dove li avrebbe condotti.
Dall'assassino? O da un innocente un po' troppo curioso?
“Chi sta cercando?” chiese infine Hermione.
Lo sguardo che le rivolse il vampiro avrebbe spaventato chiunque sano di mente ma non Hermione che, invece, lo sostenne fiera e per nulla timorosa. Sembrava che una parte di lui fosse in conflitto con l'altra, e non sapesse se fidarsi veramente delle persone in sala.
Forse si stava domandando se poteva parlare liberamente e confidare le sue paure a lei e ai suoi compagni.
Come capo clan, di certo, non era facile prendere le decisioni anche per il bene degli altri. Una sua parola e poteva costare il malcontento degli altri vampiri, nel migliore dei casi ovviamente.
“ È in cerca dell'erede di Priscilla.”
“Scusa?” aveva chiesto la ragazza, credendo di aver capito male.
“Hai inteso bene Hermione.”
“E perché?” incalzò la ragazza.
“Forse per impadronirsi dei suoi poteri?”, iniziò a dire con tono sarcastico, “bada, sono solo leggende, ma in alcuni libri si narra che è possibile ottenere i poteri dei Fondatori, in maniera diretta, quindi essendo un erede di sangue, oppure in modo più sanguinolento. Uccidendolo, in pratica. Penso che l'assassino credi a questa remota possibilità...”
“E va in giro ad uccidere solo perché in un libro c'è scritto che forse potrebbe ottenere dei poteri, di cui peraltro non sappiamo nemmeno se sono reali?”
Hermione Granger era sconvolta, possibile che la gente fosse così spietata? Togliere una vita era così facile? Se pensava di aver assistito al culmine della crudeltà durante l'egemonia di Voldemort, spuntava sempre qualcuno che la faceva ricredere.
“I poteri sono reali, Lord Voldemort dopotutto era un abile legimens e parlava il serpentese come Salazar” aveva risposto a tono Marcus.
“Direi che devo fare un po' di ricerche, ho sentito troppe volte la parola leggenda e mai qualcosa che fosse simile ad una certezza!” disse Hermione con il suo solito pragmatismo.
“Invece noi cercheremo l'erede di Corvonero” aveva affermato Harry, rivolto ai suoi compagni di avventura, non volendo essere da meno ad Hermione.
“Non ce n'è bisogno, Harry. L'erede è molto più vicino di quanto tu creda” disse il vampiro.
“E chi sarebbe?” chiesero in coro Harry e Hermione.
“Io.” Un'unica parola che sconvolse i presenti, ma non la proprietaria della voce che continuò a giocherellare con i capelli.


Ciao carissimi, con questo capitolo vi ho svelato un po' di cose e siccome sono una schifosa sadica, ho deciso di fermarmi per un po'. Tornerò nella seconda metà di Aprile, ho intenzione di scrivere un bel po' di capitoli, anche perché si avvicina la parte in cui sarà un bel po' di azione e dato che non voglio deludervi, ho intenzione di lavorarci e dopo di pubblicare.
Nel frattempo, non dimenticatevi di roxy_xyz e soprattutto di recensire!
   
 
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