He goes left and
you stay right.
Let him know that you know best
Cause after all you do know best
Try to slip past his defense
Without granting innocence
Lay down a list of what is wrong
The things you've told him all along
And pray to God, he hears you.
How to save a life. The Fray
“Che sta facendo?”
Giuseppe Salvatore indicò alla moglie il corridoio con un brusco cenno del
capo: una voce di bimbo, limpida e solenne, si ergeva indisturbata fuori dalle
cucine.
La donna sorrise; i lineamenti docili della signora Salvatore si
scontravano apertamente con l’espressione intollerante del marito.
“Sta solo giocando, Giuseppe.”
Il suo sguardo indugiò teneramente attraverso lo spiraglio della porta
individuando un bimbetto dai folti capelli corvini e un mantello color notte
adagiato sulle sue spalle.
“La porgo i miei omaggi, bellissima principessa Eileen.
Spero che lei possa accettare questo umile pegno in
nome del mio amore.”
Il piccolo si inginocchiò suscitando la risata
divertita di una bambina dai capelli biondi. Tuttavia le gote della ragazzina
si tinsero di rosso ed un espressione raggiante prese
forma fra i suoi lineamenti mentre le manine tozze accettavano l’anellino in
legno.
“Grazie principe Damon.”
“Quel ragazzino ha qualcosa che non va.”
Giuseppe borbottò fra sé chiudendo con un colpo secco la porta che dava al
corridoio.
“Sempre a girare per casa con quel dannato mantello. A blaterare di
principesse e dame in pericolo. Stefan non è come lui.”
E in quelle parole, alla donna parve di scorgere un sottile alone di
rimprovero.
“Damon è un bambino molto affettuoso.”
Commentò la moglie con dolcezza ignorando il tono brusco di Giuseppe.
“Gli piace pensare di poter avere qualcuno sempre al suo fianco. Da proteggere.”
La signora Salvatore sospirò e si diresse verso la finestra, dedicandosi ad osservare i giochi del suo figlio più piccolo: Stefan si
stava divertendo a rincorrere una farfalla nel giardino della tenuta.
“Un giorno probabilmente si innamorerà perdutamente
di una donna. La amerà come una principessa e avvertirà il bisogno di tenerla
sempre con sé. Sarà una ragazza fortunata.”
Si voltò in direzione del marito: l’uomo, completamente assorto nella
lettura di un vecchio diario dalla copertina ingiallita, aveva smesso di
ascoltarla da un pezzo.
“Dì a Stefan di ripulirsi. Dopo pranzo andremo alla fiera.”
Giuseppe pronunciò questa frase prima di congedarsi dalla moglie e recarsi
in corridoio per scendere in cortile.
Ignorò volutamente l’occhiata penetrante scoccatagli dal figlio maggiore. Damon
si voltò con aria risoluta in direzione della compagna di giochi.
“Tuo padre è arrabbiato Damon?” domandò la ragazzina reggendo con le manine
candide lo strascico dell’ampia gonna.
Il bambino osservò con astio la porta appena varcata dal signor Salvatore:
in lontananza, le strilla eccitate di suo fratello Stefan gli rimbalzavano in testa
con forza.
“Padre, Padre! Ho catturato una lucertola.
Posso mostrarvela?”
“Non importa Eileen.”.
Lo sguardo impenetrabile del bambino rimase immobile a lungo. Ancora
puntato verso quella porta. Le mani pallide si aggrapparono al mantello color notte.
“ Non importa…. Principessa.”
Il ragazzino inclinò leggermente il capo verso destra e concesse alla
bambina un sorrisetto sghembo, malandrino. Una sottile linea di fascino era
vagamente scolpita in quei lineamenti ancora infantili.
Gli occhi chiari di Eileen brillarono di una luce propria, mentre le guance
rosee si intinsero di gioia: la sua principessa non
aveva occhi che per lui.
E a Damon questo bastava.
“Giuseppe: Non sono sicuro che
tuo fratello Damon capisca l'importanza del dovere.
Stefan: Damon ha lasciato la Confederazione per principio. È stata una sua
scelta e dovrebbe essere rispettata.
Giuseppe: Perdonami ma faccio fatica a rispettare un disertore.
Damon: Be’, non ho mai voluto il vostro rispetto.
Giuseppe: Buon per te, Damon. Perché non provo altro che
delusione.”
1x13.
I figli dei dannati
Nota dell’autrice.
Nuovo capitolo. Questa volta un po’ diverso dei precedenti, in quanto dedicato al passato della famiglia Salvatore. Ci
sono Damon, suo padre Giuseppe e sua madre di cui purtroppo sappiamo poco o
niente. Volevo cercare di rappresentare il rapporto complicato fra il maggiore
dei fratelli Salvatore e il padre, che penso sia stato conflittuale fin dalla
più tenera età. Immagino Damon come un bambino/ragazzo molto indipendente,
abituato a fare di testa sua, non accondiscendente come suo fratello Stefan. Per questo in conflitto con il padre fin dalla più tenera età.
Questi ultimi capitoli non sono tra i migliori perché sono
stati i primi che ho scritto (tranne Cut), ma spero vi piacciano comunque.
Come al solito ringrazio le splendide creature
che hanno recensito lo scorso capitolo e la one-shot
su Jeremy da piccolo.
Un abbraccio
Laura