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Autore: LoveChild    17/03/2011    5 recensioni
Si tratta di una raccolta di tre One Shot. La prima, il cui protagonista è Theodore Nott, è incentrata sul suo amore segreto. La seconda, dove il personaggio centrale è Astoria Greengrass, riguarda il suo amore adolescenziale per un fantomatico cugino con tanto di finale apparizione del Furetto. La terza, con Pansy Parkinson come protagonista, si colloca molto avanti nella linea temporale, più precisamente vent’anni dopo la prima guerra magica ed è la mia personalissima vendetta contro l’epilogo della Row. So che non ho detto molto, ma pur essendo One Shot sono così corte e dense che se avessi detto di più avrei dovuto svelare ogni cosa.
Questa storia si è classificata Prima al Valentine Day Contest indetto da Valentine e giudicato da Fabi
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Nuovo personaggio, Padma Patil, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin' Pride'
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono (esclusi evenutali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u) ma sono proprietà della Signora J.K. Rowling. Beata lei...


Questa storia ha partecipato al "Valentine Day Contest" indetto da Valentine e giudicato da Fabi classificandosi Prima *me molto contenta*.




Autore: LoveChild
Titolo: Be my Valentine
Prompt scelto: Testa di Porco
Personaggio/i scelto/i: Theodore Nott, Astoria Greengrass, Pansy Parkinson
Luogo Scelto:Testa di Porco. “Un piccolo gufo ti consegna una pergamena che non credevi sarebbe arrivata mai più.Il tuo amore segreto vuole vederti alla Testa di Porco.”
Altri personaggi: Sorpresa, OC, Draco Malfoy
Genere: romantico, sentimentale
Rating: verde
Avvertimenti:  One Shot, OOC (forse o.o), What if
Trama: Si tratta di una raccolta di tre One Shot.  La prima, il cui protagonista è Theodore Nott, è incentrata sul suo amore segreto. La seconda, dove il personaggio centrale è Astoria Greengrass, riguarda il suo amore adolescenziale per un fantomatico cugino con tanto di finale apparizione del Furetto. La terza, con Pansy Parkinson come protagonista, si colloca molto avanti nella linea temporale, più precisamente vent’anni dopo la prima guerra magica ed è la mia personalissima vendetta contro l’epilogo della Row. So che non ho detto molto, ma pur essendo One Shot sono così corte e dense che se avessi detto di più avrei dovuto svelare ogni cosa.
NdA: Inutile dire che non sono per nulla convinta di queste tre shot, non per ciò che ho scritto in sé ma perché le trovo poco “sanvalentinose”! XD Al momento il mio cervello è una tabula rasa quindi non dico null’altro. U.U

 




 BmValentine

 



I
Who’s P.P.? 

 
Theodore Nott faceva placidamente colazione con il solito tè, i soliti biscotti e la solita flemma.
Aveva un rito tutto suo che rispettava meticolosamente e a cui tutti i Serpeverde si erano abituati o, sarebbe stato meglio dire, rassegnati.
Poneva la tazza davanti a sé con il manico rivolto rigorosamente verso destra, prendeva due cucchiaini di zucchero di canna, poi versava il tè – sempre dopo! – e, per finire, vi spremeva mezzo limone.
Quell’abitudine del limone, considerata dai più infausta, l’aveva acquisita durante un viaggio in Italia dove era buona abitudine sostituire al latte il limone, abitudine di cui non si era mai liberato.
Si accingeva a bere un altro sorso della sua bevanda preferita quando i gufi irruppero in Sala Grande.
Un gufetto sconosciuto lasciò cadere una lettera nel porridge facendolo schizzare dovunque. Con la sua consueta flemma Theodore recuperò la lettera e, mormorando un Gratta e Netta, si ripulì dagli schizzi del porridge.
Aprì la lettera e gli occhi gli schizzarono quasi fuori dalle orbite.
Lasciando tutta la tavolata Serpeverde attonita saltò in piedi e, lasciando cadere la lettera, si scapicollò fuori dalla Sala Grande.
– Cosa diavolo gli ha preso?– chiese sconvolta Daphne Greengrass mentre si serviva un altro pasticcino alla crema.
Terence Higgs si chinò a raccogliere la lettera e lesse: – C’è scritto soltanto ‘Vediamoci oggi alle undici al Bar Testa di Porco. P.P.’!
Molte paia di occhi saettarono verso Pansy Parkinson che, continuando imperterrita a sgranocchiare i suoi biscotti al burro, si limitò a dire: – Non guardate me. Non gliel’ho mandata io quella.
 

***

 
Indubbiamente la Testa di Porco non era il locale tipico per le giovani coppie innamorate.
Non era il locale adatto a rendez-vous sentimentali non soltanto per la clientela vagamente inquietante ma, soprattutto, per la semi oscurità che vi regnava che lo faceva sembrare il perfetto nascondiglio per una cosca di malviventi.
Era un locale piacevole, in realtà, e molto più frequentato di quanto non si pensasse. La sua apparenza lo rendeva la meta ambita per tutti coloro che non volevano spiattellare i propri affari in pubblico; soprattutto lì dentro tutti avevano la buona abitudine di farsi gli affari propri e il proprietario manteneva l’ordine in modo irreprensibile.
Questo era il motivo che aveva spinto la Valentina di Theodore a dargli appuntamento in quel bar.
Quando il giovane Serpeverde arrivò trafelato, profumato e impomatato a destinazione si rese conto di essersi presentato a mani vuote. Si risolse a cavar fuori di tasca il suo fazzoletto di lino e lo trasfigurò in un mazzolino di nontiscordardimé poi entrò nel locale con quanta più disinvoltura possibile.
Non gli ci volle molto per intravedere il suo appuntamento: la lunga treccia nera della sua Valentina era inconfondibile.
Si avvicinò di soppiatto alla ragazza seduta ad un tavolino posizionato vicino al bancone del bar e le si sedette davanti.
– Non me lo aspettavo, Padma.– le sorrise incerto.
La Corvonero alzò lo sguardo e abbozzò un sorriso: – Sono mesi che ci vediamo in biblioteca, se avessi aspettato che fossi tu a fare la prima mossa sarei diventata vecchia, Theodore.
– Per te.– lui le porse il mazzolino di fiori.
– Ti stai impegnando sul serio, eh?– chiese ironicamente lei aspirando il profumo dei nontiscordardimé.
– Cosa te lo fa pensare?– disse Theodore con un’espressione furbesca.
– I nontiscordardimé significano fedeltà.– affermò Padma puntando le sue limpide iridi color onice in quelle di lui.
– Non ho bisogno di un mazzo di fiori per dimostrarlo.– rispose lui e si sporse in avanti per poterla baciare.
Padma non se lo fece ripetere due volte e si protese oltre il bordo del tavolo.
– Vuoi essere la mia Valentina?– le sussurrò lui a fior di labbra.
– Solo la tua Valentina?– chiese con finta ingenuità lei.
– Sei petulante, Padma.– sorrise lui –Vuoi essere la mia ragazza?
– Sì.– gli concesse finalmente lei.
 
E, mentre i due piccioncini si godevano il loro San Valentino, negli archivi della scuola alcuni sfaccendati alunni Serpeverde stavano studiando attentamente la lista degli studenti alla ricerca della misteriosa P.P.

 

Fine I



















Note:
Salve gente! :D
Allora che dire se non che sono felice e se non fosse per i dolori che ho salterei come la Pimpa qui e lì! >.<
Dunque innanzitutto facciamo una precisazione.
Grazie all'amica inglese di Fabi ho scoperto che anche in Inghilterra lo bevono con il limone, dunque mi sento meno profanatrice del rito del tè - che io seguo meticolosamente, ma d'altronde non credo vi freghi più di tanto... X°D
La raccolta è composta da tre storie tutte slegate fra loro ma che hanno una caratteristica comune - e trattandosi di me è anche ovvia e scontata - ovvero sia i protagonisti sono Serpeverde.
Spero vi sia piaciuta questa prima storiella! :D
I giudizi li posterò alla fine dell'ultimo capitolo.
Bisous bisous,
           Yaya/LC/Wooshina/LoveChild


   
 
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