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Autore: Crys_Pattinson87    17/03/2011    15 recensioni
DAL CAPITOLO 1: Avevo ancora il sapore del sangue caldo e dolciastro, sulle labbra. Ma sentivo ancora viva la mia sete...
La gola bruciava, bruciava ancora troppo, e con essa anche la mia testa. Non riuscivo a far cessare l'eco delle sue parole...
"Io non ti amo Damon, E' Stefan....sarà sempre Stefan!"
La sua voce, le sue parole, il suo viso così sicuro e deciso, facevano piu' male di un paletto di legno piantato nel cuore.
Forse è proprio quello che avrei dovuto fare, finirla con il massacro di innocenti vittime, finirla con il saziare la mia sete di sangue solo per far tacere la vocina che continuava a ricordarmi quanto, per la seconda volta, non fossi all'altezza di essere amato. Quanto mio fratello valesse piu' di me.
Si, forse era la cosa giusta da fare...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP.3

Poi non si dica che non houn cuore grande!!! cioè posto praticamente 3 gg prima della scadenza!!!
ammettetelo...mi amate per questo!! ahahahah XD W la modestia!!!!
Cmq... spero di cuore che anche questo capitolo vi piaccia.

Inoltre vorrei ringraziare tutte le mie dolcissime sostenitrici che con le loro recensioni mi riempiono il cuore <3  FANTASTICHE davvero!!! Spero che il regalino che vi ho mandato in pm per ringraziarvi vi sia piaciuto ;)
ahahahah lo so ...... U_U ne volevate di piu'... ma adesso ho postao...quindi U_U
Shut up!! ahahahah
ovviamente scherzo.... vi abbraccio....a dopo


Cap.3 You touched my soul

Hai toccato il mio cuore, hai toccato la mia anima, 

hai cambiato la mia vita e tutti i miei obbiettivi

"Sei sicuro che non vuoi che venga con te?" le chiese alzandosi in punta di piedi per arrivare a sfiorare le sue labbra. 

Cercavo di resistere alla tentazione di guardarli, erano così sdolcinati...e io così dannatamente geloso.

Avrei voluto essere io quello a cui accarezzava  il viso, a cui sorrideva, a cui lasciava dolci baci sulle labbra.
E invece non ero altro che il terzo incomodo, lì a sorbirmi le loro smancerie mentre il fuoco della gelosia mi bruciava dentro.

"Sicuro. Passeranno in fretta questi giorni...vedrai!" le sfiorò il viso sistemando una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio. Le baciò la fronte.


"Non voglio che parti."

"Non vorrei andarmene neanche io, ma devo. Non posso mancare, lo sai"

"si ma...come faccio senza di te? E poi...non voglio che Damon mi faccia da guardia del corpo!"
disse a bassa voce. Come se non sapesse che tanto potevo sentirla.

"Farà il bravo..." disse puntandomi gli occhi addosso.

"Parola di Scout!" sorrisi alzando le dita da buona marmotta.

"Mi mancherai Stefan." disse prima li affondare le sue labbra morbide e calde su quelle di mio fratello.

Tutto questo non faceva che alimentare il mio dolore. Ma dovevo nasconderlo, dovevo continuare a recitare la mia parte.

"Ok. Meglio che vada. Fai attenzione." le disse accarezzandole i capelli. "E tu. ricorda la promessa." 

"Signor sì Signore!"

Salii in macchina e aspettai la fine delle loro smancerie.

"Possiamo andare!" disse con tono distaccato quando fu anche lei in macchina.

Guidai fino a casa senza dire nulla, ne lei tentò di trovare un dialogo con me.  Tutto questo gelo tra di noi non faceva che farmi male, oltre che mettermi a disagio. Come potevo passare 2 settimane a fare da 'baby sitter' ad una persona a cui non andava di stare in mia conpagnia? 

La mia presenza la irritava. Lo capii dal modo in cui si torturava le unghia e da come agitava nervosamente la gamba. Arrivai davanti a casa sua ed accostai.

"Grazie" disse scendendo dalla macchina e sbattendo la portiera.

"Aspetta!" 
Si fermò e la raggiunsi.

" Per favore possiamo alemeno per queste 2 settimane firmare una tregua?"  chiesi spazientito.

"Sai benissimo che non mi va di passare tempo con te. Ma sono 'obbligata' " disse mimando con le dita le virgolette.

"Ho fatto una promessa a Stefan. E per quanto conti, ci tengo mantenerla. So cosa pensi di me, so che sono l'ultimo con cui vorresti passare del tempo, ma ti tocca! Sai bene quanto me che sono l'unico a poterti tenere fuori da eventuali guai, quindi te lo chiedo per favore, fingiamo almeno in questi giorni di essere di nuovo amici?"

Mi guardò stranita, come se avessi detto la cosa piu' stupida che si potesse dire. 
Argh! non sopportavo quando mi guardava con quell'aria da superiore.

"Va bene. Ma NON siamo amici!" puntualizzò.

"Mai detto che voglia esserlo!" 

"Bene!" disse con tono scontroso.

"Bene" ripeteii. 

"Un'altra cosa." dissi prima che entrasse in casa. "Stefan mi ha detto che Jenna è fuori per lavoro. Se, se hai bisogno chiamami!"

"Non ce ne sarà bisogno!" 

"Acida!" dissi a bassa voce mentre tornavo verso la macchina.

"Cosa hai detto?" 

"Niente. parlavo da solo!" mentii, cercando di trattenere la risata.

Salii in macchina e me ne andai.

Non ero piu' abituato al sangue dell'ospedale. Sapeva di vecchio. Ma in qualche modo dovevo nutrirmi, e...visto che in questi giorni dovevo evitare di creare problemi ad Elena, dovevo accontentarmi. Al massimo sarei andato a caccia di ermellini, come faceva il mio saggio fratellino Stefan.

Accesi la tv.
Al telegiornale parlavano della ragazza con cui avevo passato la notte precedente.
L'avevano trovata in una pozza di sangue, ma era riuscita a sopravvivere all'agressione 'dell'animale' che l'aveva attaccata.

Avevo cercato di cancellare ogni mia traccia. L'avevo rivestita e poi lasciata in mezzo ad un bosco, in modo che sembrasse che fosse stata attaccata da qualcosa. Naturalmente, avevo cancellato ogni suo ricordo di quella notte. Sesso compreso.

Sentii il cellulare suonare.

"Ciao fratellino! già ti manco?"chiesi con un ghigno

"Dov'è Elena?" chiese senza rispondere alla mia provocazione.

"A casa sua."

"Non mi risponde al telefono."

"Forse dorme?" tirai ad indovinare.

"Non ti ho chiesto di darle un occhio?"

"si ma nel contratto non si parlava di 24 h su 24." brontolai.

"Damon, sai bene che ogni volta che le sto lontanto succede qualche tragedia. Quindi per favore, sei l'unica persona che puo' proteggerla."

"Ok. messaggio ricevuto. Vado a vedere se è tutto ok." riattaccai il telefono.

Dannazione a lui. 
Non poteva non partire?  Per lui era solo un semplice favore. Per me era molto di piu'.
Passare del tempo con Elena, mi faceva male. Male perchè dovevo convivere col suo odio.

"Che ci fai qua?" chiese con disapprovazione, dopo avermi visto davanti alla sua porta.

"Ordini del capo!" mi litimai a rispondere ed entrai in casa senza attendere il suo invito.

Sbuffò e chiuse la porta.

"Come mai non rispondi al tuo fidanzatino?" chiesi accomodandomi sul divano.

"Ero sotto la doccia!" rispose "e....stavo per uscire...perciò, se non ti dispiace" 

"dove vai di bello?" chiesi incuriosito

"non sono affari tuoi!"

"ma dai? anche io andavo proprio lì!" mi alzai di scatto dal divano.

"NO! scordatelo!" spalancò gli occhi.

"Senti..." dissi "va bene che da qualche giorno non ci sono drammi da film horror..."

"a parte le tue vittime!" puntualizzò

"touchè! .... ma, se ti succedesse qualcosa, mio fratello non me lo perdonerebbe!"

"Sto andando da Bonnie. Posso padrone?" si raccolse i capelli in una coda alta, e si infilò la giacca.

"Ti accompagno." dissi cercando di sembrare il piu' cortese possibile.

"So camminare benissimo con le mie gambe. Grazie!"

"Sei impossibile! non collabori!" ero esasperato. Come facevo a farle capire che stavo cambiando se continuava a trattarmi come feccia.

"Damon, non ho bisogno dell'autista. Grazie. Ora chiamo Stefan e lo tranquillizzo. Ok?" 

"Fa come ti pare....mi hai rotto!" uscii sbattendo la porta. 

"Una birra grazie!" dissi accomodandomi al bancone del bar.

Mi passai una mano nei capelli  per scuotere l'acqua in eccesso.
Era scoppiato un temporale, e la pioggia scendeva giu' a diluvio. 

I tuoni si mescolavano con il mio stato d'amino.

Non riuscivo a mettermi in testa il modo in cui continuava a trattarmi. Cazzo! Avevo fatto una promesse, era così difficile credere che l'avrei rispettata?
- Forse si Damon, visto il modo in cui ti sei comportato nelle ultime settimane. - 
La vocina nella mia testa non faceva altro che darmi contro. E non aveva tutti i torti. Ero stato un vero mostro. Ma era la mia natura, e anche se ormai era diventata la mia scusa di sempre, era la verità. Era l'unico modo per soffocare i sentimenti che provavo per lei. Gli stessi che lei non ricambiava.

Sentii il telefono squillare.

"Stefan senti..." mi bloccai quando riconobbi la sua voce.
Piangeva.

"Elena va ...va tutto bene?"

"Damon per favore vieni subito" la sua voce era straziata dal dolore

"Dove sei?" cercai di mantenere la calma ma era praticamente impossibile.

"Sul ponte di Mistic Falls"

Attaccai il telefono e cercai di arrivare piu' in fretta possibile.

In lontananza vidi la macchina di Bonnie cappottata, ma non riuscivo a vedere Elena.

"Elenaaaaa!" urlai con tutto il fiato che avevo in gola.

"Damon siamo qui!!" sentii la sua voce provenire da dentro l'abitacolo dell'auto.

Mi avvicinai e la vidi incastrata tra le lamiere, con un taglio all'altezza del sopracciglio, da dove colava del sangue.

Ceraci di trattenere il respiro.

"Cosa diavolo..." esclamai strappando la cintura di sicurezza che la teneva bloccata.

"Bonnie ha perso il controllo della macchina...e.." le lacrime irruppero bloccandole le parole

"Va tutto bene Elena, ora ci sono io!" cercai di rassicurarla mentre la presi tra le mie braccia e la feci uscire dalla'auto.

La pioggia continuava a scendere forte.

"Bonnie.... Bonnie ha perso i sensi, Damon ti prego..."

"Sta trianquilla. Tu sta qui e non muoverti. Ci penso io!" 

La portai nella mia macchina, e tornai verso l'auto.

Bonnie era priva di conoscenze. Anche lei era ferita.
Strappai la cintura e cercai di tirarla fuori, ma era incastrata e avevo paura di farle male.

"Cazzo!" esclamai cercando di fare pressione per spostare le lamiere che l'intrappolavano.

"Damon va tutto bene?" sentii la voce di Elena in lontanza

"Si...tu non muoverti è pericoloso qui!"  

Riuscii a curvarle senza ferire ulteriormente Bonnie. La presi in braccio e la portai verso la mia auto.
La feci sdraiare nel sedile posteriore, mi morsi il polso e le feci bere il mio sangue.

"Così piccola...brava, bevi... ora starai meglio!" lentamente gli occhi della streghetta di aprirono.

"Elena!" disse non appena prese conoscenza.

"Bonnie..va tutto bene!" si abbracciarono entrambe in lacrime.

"Perdonami...non volevo..."

"Va tutto bene, non è colpa tua....non dovevamo uscire con questo temporale!" Elena la rassicurò e la tenne tra le sue braccia.

"Grazie Damon!" disse con voce dobole Bonnie. 

"Di nulla" risposi sorridendole. "Ora vi porto a casa"



"Ti prego, non dire nulla a Stefan, o..."

"Tranquilla...te lo prometto!" risposi aiutandola a distendersi nel letto.

Le rimboccai le coperte. E mi sedetti accanto a lei.

"Grazie" mi disse con gli occhi lucidi.

"Mi hai fatto prendere un bello spavento...d'ora in poi, finchè non tornerà mio fratello, farai tutto quello che dico io..." le sorrisi cercando di far fare lo stesso a lei.

"Scusa per come ti ho trattato oggi..." 

"Me lo merito!" ammisi senza troppi problemi. "Ma  ti prometto che cambierò." 

"A domani Damon." disse chiudendo gli occhi e lasciandosi avvolgere dalla stanchezza.

Era perfetta. Ogni suo lineamento sembrava essere stato studiato nei minimi particolari.
Sembrava una di quelle bambole di porcellana che desisti dal toccare per paura che si rompano.
La sua pelle così limpida, le sue labbra disegnate perfettamente sul suo viso.
Il mio cuore tremava davanti alla sua stupenda figura.

"A domani.... Elena" dissi accarezzandole il viso.


Rimasi per qualche secondo vicino alla finestra ad ammirarla mentre dormiva, ad ammirare il modo in cui il suo respiro faceva vibrare il suo corpo, ad ascoltare il suo cuore battere nel suo petto.
Quanto avrei voluto che quel cuore battesse per me.
Quanto avrei voluto poter toccare la sua anima come lei aveva fatto con la mia. 

Ero un denome dannato, un vampiro che vagava da secoli senza uno scopo... ma lei era riuscita a ridarmi un cuore, un anima. Aveva toccato la mia vita, mi aveva cambiato. E io avrei donato la mia esistenza per fare lo stesso per lei. La mia intera vita ruotava intorno a quel piccolo angelo che mi aveva reso schiavo del suo amore.

"Ti amo Elena" sussurrai prima di scomparire via dalla finestra.

Ma quanto è dolce il nostro Damon T___T 

Dio mi si scioglie il cuore!!! cmq...spero sia stato di vostro gradimento U_U un pò crudele lo so...
Ma mi farò perdonare....
al prossimo cap stelline!!!


   
 
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