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Autore: Doll_    18/03/2011    21 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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UN GIGOLO' IN AFFITTO - SVAGO

 

Ci eravamo addormentati e quando mi svegliai quasi mi venne un colpo, guardando poi l'orologio.

Oh, cazzo...” Biascicai. Ottimo risveglio, davvero.

Mi sentivo tutta la faccia ingessata a causa del pianto e del trucco calato, e in più il raffreddore e l'essermi appena svegliata mi avevano impastato la bocca rendendomi quasi dislessica.

Mmm... Buongiorno..” Borbottò Zac, stiracchiandosi e aprendo prima un occhio e poi l'altro.

Non volevo svegliarti. Ora me ne vado.” Fredda come il ghiaccio e tagliente come una lama. Non sapevo cosa fare, come comportarmi. Avrei dovuto lasciar perdere tutto, dargli i soldi e farlo andare via, oppure convicerlo a rimanere e a farlo innamorare di me entro una settimana? Sicuramente la prima opzione era la più semplice, ma per i miei sentimenti la seconda era l'unica scelta.

Feci per alzarmi dal letto, posando già i piedi a terra, quando la sua mano calda non mi bloccò nuovamente il polso.

Aspetta... Dove devi andare?” Domandò, strofinandosi un occhio.

Vado a dimenticarti.” Esclamai, sciogliendo la sua presa e iniziando a riallacciarmi le scarpe.

In che senso?” Sbadigliò in modo plateale, corrugando la fronte.

Con Cristina e le altre in un pub. Solo noi donne single.” Sarà stata la stanchezza ed il rimbambimento post dormita che mi faceva essere tanto intraprendente, altrimenti non c'erano spiegazioni alla mia improvvisa audacia.

Lui si alzò immediatamente dal letto, parandosi di fronte a me che stavo per andare ad afferrare lo zaino senza riuscirci a causa sua, e strabuzzò gli occhi come se gli avessi detto che sarei andata a prostituirmi.

Primo: non siete donne, ma ragazze.. a malapena, e secondo: tu non ci vai.” E bello come il sole, dopo avermi distrutta con la sua dichiarazione e la sua evidente intenzione di lasciarmi definitivamente, se ne uscì con delle pretese su di me.

Io ci vado, eccome.” Sentenziai, cercando di passare senza che lui me lo permise.

No. Tu non hai bisogno di certe cose per dimenticarti di me.” Mi puntò il dito contro, come se fosse mio padre e potesse darmi ordini.

Forse, ma decisamente ho bisogno di stare con le mie amiche. Stasera annuncerò loro della nostra rottura. Domani ti farò dare i soldi da Cristina.” Annunciai, avanzando di un passo ma finendogli contro dato che proprio non voleva levarsi.

Ma.. Manca ancora una settimana!”

Mi dispiace ma... Io non potrei starti accanto sapendo che dovrai lasciarmi. Non ce la faccio.” E anche se mi ero ripromessa di essere forte, dalla mia voce non poté non uscire un pizzico di vero rammarico.

Vic..” Mi richiamò. Ma io tenno lo sguardo basso lo stesso. Incrociare i suoi occhi sarebbe stata solo un'altra sconfitta. “Vic, guardami.” Ci riprovò, prendendomi per un braccio ma senza farmi male. “Victoria!” Non urlò ma l'ordine fu chiaro alle mie orecchie. Alzai lentamente il viso.

Che c'è?...” Farfugliai, improvvisamente in ansia.

Mi vuoi spiegare cosa diavolo ti è successo?” Diretto e coinciso come al solito.

La sua domanda tanto chiara, però, quasi mi fece svenire.

Cosa vorresti dire?” Deglutii.

Sin dall'inizio hai sempre saputo che fra me e te non ci sarebbe mai potuto essere nulla che ci legasse se non il mio lavoro. Sapevi che sono un gigolò e lo sai tutt'ora eppure sei diversa... Non mi sembra di averti mai promesso nulla. Sono sempre stato chiaro con te.” Spiegò lui, con distacco e presunzione.

La rabbia ribolliva in me gridando di farla uscire prepotentemente.

No, Zac. Ti sbagli. Anche tu sei cambiato. Prima mi dici che siamo amici, che tieni a me, che sono l'eccezione, e ora invece che non c'è nulla che ci lega. Mi spieghi questo? All'inizio non ci potevamo vedere ma poi qualcosa è cambiato. Io sono cambiata e mi sono affezionata a te. E' normale che non voglia che parti.” Feci spallucce, guardandolo finalmente negli occhi e perdendomi in quel mare turchese...

I-io... Credo che... Abbiamo solo sbandato per un attimo. Tu ti sei affezionata a me solo perchè ti ho fatto provare cose nuove, non per altro..” Borbottò, confuso anche lui.

Non è vero. Io mi sono affezionata a te perchè, anche se non fai altro che infastidirmi da mattina a sera, riesci a farmi sorridere. Sei un ragazzo strano, ma buono, anche se questo preferisci nasconderlo. Non so se reciti la parte del fidanzato quando sei nella mia famiglia ma in quei momenti credo davvero di poterti amare...”

Ma cosa stavo dicendo? Non avevo mai pensato a quel determinato sentimento verso i suoi confronti. Okay, avevo ammesso di volergli bene, che mi piaceva ma ad amarlo... No, troppo presto.

E' l'unica scusa che hai?” Ma la voce di Susanna proprio in quel momento riecheggiò nella mia testa.. Ero fottuta perchè... Non sapevo cosa rispondere.

Victoria...” Mi richiamò.

Mh..?”

Tu mi ami?” E in più ci si mise anche Zac con quella domanda a dir poco sconvolgente. Inutile dire che il mio cuore stava letteralmente cercando di scappare fuori dal mio petto.

Io... N-no.” Ammisi infine, sospirando. Anche lui sospirò.

Posso venire anche io stasera?” Mi chiese poco dopo, sorridendomi come se nulla fosse ma facendomi, ahimé, anche arrossire.

NO! E' una serata fra single, Zac, ragazze single!” Strabuzzai gli occhi ed esclamai stridulamente. Incredibile come riusciva a passare da un discorso all'altro senza problemi.

Non verrò con voi, io... Mi metterò da un'altra parte.” Cercò di spiegarsi vanamente, dato il mio sguardo giustamente scettico.

No.” Ripetei più convinta, andando a prendere finalmente lo zaino ed uscendo dalla stanza, trovando Jack sul divano a guardare la tv e nonna Annie a cucire, falsamente ingnari della nostra precedente discussione e della nostra presenza nel salone.

Vuoi fare la galletta con altri tizi, sfruttando la mia assenza?” Domandò Zac, incolpandomi ingiustamente. Questa non doveva proprio dirla.

Io, galletta!? Ma per chi mi hai presa, si può sapere? Pensi che sia una delle tante stupide? Voglio solo andarmi a divertire con le mie amiche.” Spiegai, anche se alle mie orecchie sembrò più una giustificazione che altro.

Beh allora non c'è nessun problema. Infondo che male c'è se accidentalmente ci ritroviamo nello stesso pub?” Fece, appoggiandosi allo stipide della porta, incrociando le braccia ed inarcando un sopracciglio birichino.

Sei pessimo. Poi stai anche male!” Squittii, cercando di trattenere una risata isterica.

Mi sento bene.”

Hai la febbre.”

Ma sto bene.”

No, tu non stai bene. Stai solo cercando di farmici credere.” Assentii, risoluta.

In quale pub andate?” Chiese, come ad ignorare la vericità della mia frase.

Cris mi aveva detto che era un locale nuovo, aperto da poco più di una settimana e ben arredato con tanto di musica e bella gente neanche troppo rozza. Sicuramente meglio di una classica discoteca caotica.

Non te lo dico.” Mica ero scema, pensai.

Cristina me lo dirà.” Sorrise, ancora beffardo, afferrando il suo cellulare come minaccia.

Ancora non sapevo spiegarmi la confidenza che Cris aveva preso con Zac ma fatto stava che spesso, rimandendo a pensarci, sospettavo anche un qualcosa di più di una semplice amicizia, conoscendo poi la mia amica.

Sono sicuro che andrete all'AcePlaza, ha aperto da poco e tutti non fanno altro che parlarne.” Se ne uscì, bello come il sole, Jack, come se non avesse appena rovinato il mio tentativo di far rimanere suo fratello a casa.

Jack, questa me la paghi.” Biascicai, subito dopo che Zac mi avesse rivolto un'altro sorrisetto sghembo e soddisfatto.

Cosa ho detto?” Oh, adesso cascava anche dalle nuvole.

Perfetto, allora a stasera.” Continuò Zac, sempre con quell'aria da strafottente.

Le mie amiche si innervosiranno, questa doveva essere una serata solo fra ragazze... E poi dovevo dichiarare la nostra rottura!” Ormai non mi preoccupavo nemmeno che Jack ed Annie potessero sentire. Ero sicura che sapessero già tutto, anche se non capivo come aveva fatto sua nonna ad accettare il lavoro del nipote.

Mia nonna mi avrebbe come minimo impiccata se avrebbe saputo che, per guadagnarmi da vivere, mi prostituivo.

Le tue amiche non devono agitarsi, io me ne starò per conto mio... con Jack!” Annunciò infine, facendo quasi strozzare il fratello.

COSA?” Sbottò infatti, lui.

E cosa ti costa? Vivi un po' la vita!” Zac si rivolgeva a suo fratello in un modo tanto autoritario e distaccato da farmi rabbrividire al solo pensiero che un giorno si potesse riferire a me in tale maniera.

Zac, ho detto no!” Esclamai io, livida in volto. Incredibile come riuscisse a prendere delle decisioni senza nemmeno consultarmi.

Non vado ad un pub da quando avevo... diciannove anni!” Continuò invece Jack, in uno dei suoi monologhi interiori.

Ottimo, ci divertiremo, vedrai.” Ammiccò Zac dalla sua parte. Jack dal canto suo, fece spallucce e pensandoci per un altro po' annuì anche se poco convinto.

Cosa non avrebbe fatto per suo fratello...

Se tu vieni, sei un uomo morto.” Assentii infine, sempre più furiosa per la mancanza di rispetto, uscendo fuori per dirigermi alla fermata e, così, a casa per sistemarmi.

 

Sembro una melanzana.” Annunciai, uscita dal bagno della mia stanza, rivolta a Susanna, Cristina, Jessica e Jennifer che erano bellamente sdraiate sul mio letto da una piazza e mezzo. Le altre le avremmo incontrate direttamente all'AcePlaza.

Io ti trovo super-sexy!” Fece Cris, euforica. Per lei era facile... Era stupenda con quel vestito bianco perla, corto fino alle coscie e con una sola spallina, a fasciarle il corpo alto e sinuoso. Anche le altre erano meravigliose e questo non fece che avvilirmi ancor di più.

Beh, siamo in due. Io sembro un peperone.” Mi sorrise, ironica, Susanna cercando di tirarmi su di morale, peggiorando invece le cose.

Quindi è vero che sembro una melanzana!” La accusai, ritornando in bagno come una bambina capricciosa.

Quel vestito aveva una gonna fin troppo corta per i miei gusti e, in più, il fatto che era senza spalline mi costringeva a tirarmelo sempre su con una mano. I tacchi vertiginosamente alti rischiavano di farmi cadere a terra al primo passo e le calze autoreggenti mi facevano sentire ancora più a disagio. Non riuscivo proprio ad essere sensuale e a mio agio in quei panni. Preferivo un paio jeans ed una felpa extra large..

Dopo vari incoraggiamenti da parte delle mie amiche, comunque, mi decisi ad uscire dal bagno, sistemarmi il trucco ed uscire dalla mia stanza, venendo però subito assalita da Semola che cercava di scappare da Marco e Mattia che, vedendo me e le mie amiche, rimasero entrambi a bocca aperta, soprattutto Marco che era segretamente innamorato di Jessica.

Sei bellissima.” Se ne uscì, subito dopo, verso la mia amica, facendola ridacchiare lusingata. Beh, forse non proprio segretamente...

Scese al salone, augurandomi che il giubbotto nascondesse ciò che avevo sotto, salutai frettolosamente mio padre tanto per evitare domande troppo.. spigolose.

Ma Zac sa che esci così? Quei tacchi non mi piacciono per niente.” Sentenziò, mandando all'aria tutte le mie buone speranze.

Zac sa tutto e comunque non c'è nulla di male ad uscire con le amiche. Riguardo ai tacchi.. Sono gli unici in tinta col vestito.” Tentai di sorridere per tranquillizzarlo, afferrando la maniglia della porta per far uscire prima le mie amiche.

Ah, Vic, domani sera.. Io non ci sono, quindi dovrai cucinare te per i tuoi fratelli.” Spiegò, leggermente titubante. C'era qualcosa che mi nascondeva, anche perchè era stato fin troppo lascivo sul mio modo di vestire di quella sera...

Dove devi andare?” Chiesi quindi, incrociando le braccia al petto.

A cena fuori.” Deglutì, sotto esame.

Con chi?” Domanda da un milione di dollari; sentivo anche la canzoncina di Chi Vuol Essere Milionario di sottofondo.

Con... Silvia.” Il mio sesto senso lo aveva percepito ma la ragione non voleva dargli ascolto, però a quella palese consapevolezza, non riuscii a nascondere il mio disaccordo.

E' una cena amichevole, Vic, nulla di più...” Fece come a giustificarsi. Avrei voluto credergli ma, dovevo ammetterlo, mio padre era un bell'uomo, Silvia era una bella donna e, in più, erano entrambi single... L'amicizia c'entrava ben poco.

Non bastò quindi la notizia della partenza di Zac a peggiorare il mio umore e la serata che mi avrebbe aspettata, ma ci si mise anche l'imminente “accopiamento” fra mio padre e l'amica di mia zia. Ottimo, davvero ottimo.

Mi sentivo come pugnalata alle spalle dalle persone a cui volevo più bene... Zac, per la sua partenza, Jack, per avergli offerto il lavoro, mia zia, per aver portato quel giorno a casa Silvia e mio padre, che voleva evidentemente provarci con lei. Che mondo infame.

Vedo una faccia amorfa dal finestrino..” Cantilenò, Cris, alla guida della sua porche.

Al posto davanti c'era Susanna, mentre io mi ero beccata, per il ritardo, il posto in mezzo accanto a Jessica e Jennifer, nei sedili posteriori.

Quella giornata sembrava non voler mai finire.

Sono solo un po' stanca.” Mentii, provando a non incrociare lo sguardo preoccupato di Susanna che, utlimamente, sapeva capirmi al volo più di chiunque altro, dopo Zac...

Appena scese dall'auto, comunque, la vista dell'enorme pub fece sussultare tutte, data l'impetuosità dell'edificio, le luci e la musica assordante che vi usciva dall'interno.

Entrate, dopo che un tizio alto e grosso ci avesse timbrato una mano come animali, rimanemmo senza fiato e ancor più scioccate alla vista di quel magnifico posto. Ripeto che non avevo mai amato certi luoghi, ritenendoli volgari e per gente sciocca, ma quel pub era davvero il massimo. I colori delle pareti erano lilla e blu, il pavimento nero lucido e il soffitto pienamente ricoperto di luci neanche troppo accecanti. La musica non era esageratamente fastidiosa e fu logico a tutte che aveva pagato Cristina l'ingresso dato che l'interno faceva chiaramente intendere il prezzo elevato di cui vantava.

Grazie, Cris, è davvero fantastico...” Le dissi ad un orecchio.

Figurati, ogni tanto ci vuole, no?” Mi sorrise, facendoci poi segno di raggiungerla in uno dei tavoli prenotati a suo nome, dove ci stavano aspettando le altre.

Per tutta la cena mi chiesi che fine avesse fatto Zac e se fosse venuto veramente, sperando il contrario. Nulla mi avrebbe vietato di divertirmi quella sera. Non dopo ciò che mi aveva detto... Lui non meritava così tante attenzioni da parte mia.

Davvero Zac non ha detto nulla?” Domandò, improvvisamente Trisha, la quale non faceva altro che pensare al mio ragazzo.

Veramente...” Era il momento, forza e coraggio, Vic. “Io e Zac abbiamo rotto.”

Silenzio tomba; almeno nel nostro tavolo. Susanna rimase con il bicchiere di coca sospeso in aria, Jennifer con una patatina fra i denti e le altre con la bocca spalancata, ferme immobili.

Dite qualcosa...” Le pregai, sperando che si rianimassero.

COSA!?!” Sbottarono tutte all'unisono, facendomi spaventare. C'era però, chi sembrava essere davvero contenta della notizia e questo non mi sfuggì.

Non era quello giusto.” Feci spallucce, beccandomi due occhiatacce eloquenti da Cristina e Susanna.

Scherzi, Vic? Zac sarebbe quello giusto per chiunque!!” Scattò Jessica, ancora scioccata.

Non per me...” Borbottai, ricevendo le condoglianze da tutta la comitiva.

Bene, allora è una vera e propria serata fra single!” Esclamò infine, Mara.

Sai che significa questo?” Chiese Jennifer senza aspettare risposta. “Che devi divertirti e far capire a quello scemo cosa si sta perdendo!” Esclamò perentoria, con quella luce negli occhi che non presagiva nulla di buono.

E infatti, neanche finito di mangiare, fui catapultata insieme a tutte in mezzo alla pista, a ballare col primo che capitava mentre bicchieri contenenti chissà cosa, offerti tutti da Cris, mi scivolavano giù nello stomaco.

Mi stavo davvero svagando... Non ci capivo più niente ma ridevo e questo sembrava essere buono.

 

Non capisco ancora perchè insisti. Ti ha detto che non vuole che vai e tu continui a non ascoltarla.” Jack continuava a farmi la paternale mentre io non desideravo altro che accelerasse e mi conducesse in quel cavolo di pub nel quale Victoria avrebbe passato la serata insieme alle sue amiche e, speravo, nessun altro. Se fossi entrato e l'avessi vista con un qualche invertebrato sarebbe stata la fine sia per il tizio che per lei. L'avrei rinchiusa a vita in una stanza senza permesso di aprir porta se non per far entrare me.

Jack, smettila di ciarlare e parchieggia questa cavolo di macchina.” Esclamai, più agitato del solito.

Stai calmo, eh. Non devi mica andare al patibolo.” Al patibolo ci avrei fatto andare chiunque avesse toccato la MIA Vic. Non che fosse realmente mia, ma per me, per ora, era così. Non sopportavo che qualcuno la toccasse o la guardasse come facevo io. Non avrei lasciato che nessuno si avvicinasse, almeno non prima che fossi partito.

La decisione di andare a New York -prima per rincontrare mio fratello- l'avevo presa già da prima di conoscere lei, ma non avrei mai creduto di doverci passare il resto della mia vita in America, soprattutto al fianco di Jack e nella sua stessa azienda. Quando mi aveva proposto quell'ottimo lavoro avevamo discusso sul fatto che io non volevo la sua carità ma di certo la mia testardaggine e il mio straccio d'orgoglio, non potevano privarmi un tale agio. Accettai senza pensare alle vere conseguenze del mio gesto e non ci dormii per giorni, al pensiero di doverlo dire a Vic... Avrei voluto evitare ad ogni costo quel viso pieno di dolore e quegli occhi stracolmi di lacrime, ma la responsabilità era solo mia e mio lo sbaglio di averla illusa così tanto.

Ero sempre stato abitutato a donne innamorate di me soprattutto per il mio aspetto e per ciò che riuscivo a far provare loro, ed ero sempre stato abitutato a farle stare male data la mia insensibilità riguardo l'amore vero, eppure.. Con Victoria avevo sofferto anche io. Quelle lacrime avevano colpito anche me e lei non mi aveva nemmeno detto di amarmi; quindi perchè ci stavo così fottutamente male? Lei era così fragile, così ingenua... Appena l'avevo conosciuta avevo subito capito che tipo era: fredda e distaccata all'esterno ma dolce e sensibile all'interno. Si chiudeva a riccio per evitare di soffrire, di essere abbandonata, ed io avevo fatto lo stesso sbaglio delle persone che l'avevano prima fatta avvicinare e poi deludere, andandosene, infine, via per sempre, lasciando così un'immensa ferita nel suo cuore. Che stronzo che ero stato.

Avevo avuto la fortuna di conoscere una ragazza tanto speciale, da farmela scivolare via dalle dita come un emerito cretino; e non avrei neanche potuto rimediare. Ormai il guaio era stato fatto eppure.. Avrei tanto voluto.. NO! Non potevo pensare a lei in quel modo, non dopo essermi ripetuto mille volte di doverla lasciare in pace. Ma, Dio solo sapeva, quanto mi sarebbe piaciuto fare l'amore con lei per ore e ore...

Ehi, mi hai sentito?” Mi riscosse, Jack, fermando la macchina.

Oddio, che aveva detto?

Mmm... Non esattamente.” Cercai di sorridere, tossendo subito dopo.

Ecco, appunto. Ti stavo dicendo che non dovresti andare in giro così, dopo aver avuto la febbre a trentanove.” Jack esagerava troppo a prendersi cura di me. Se me l'ero cavata per così tanti anni, non c'era da preoccuparsi ulteriormente. Voleva solo dimostrarmi che era cambiato ma io già avevo preso la mia decisione.. Andavo a New York con lui, poteva bastargli no?

Così, come?” Domandai invece, scendendo dall'auto.

Hai solo un maglioncino.. neanche una sciarpa, un giubbotto.. nulla. Ti riprenderai l'influenza.” Fece, zittendosi appena volse lo sguardo all'AcePlaza.

Oh, cazzo.” Esclamai poco finemente, anche io.

Deve essere.. molto costoso, Zac.” Sì, sicuramente. E il suo deglutire mi fece capire che aveva i soldi contati.

Io ho qualche spicciolo... Nonna tiene sempre i soldi nella scatoletta verde sopra il camino.” Ghignai, beccandomi una sua occhiataccia.

Anche se dovrei rimproverarti, mi sto zitto... Perchè qualche soldo l'ho preso pure io da lì.” Sorrise birichino, ringiovanendosi di dieci anni.

Mi ritornò in mente di quand'eravamo ragazzini e fregavamo i nostri amici per raccimolare qualcosa e andarci a comprare dei fumetti vietati ai minori...

Ce la faremo ad entrare?” Chiese lui, poco dopo, davanti al portone.

Dobbiamo farcela.” Sentenziai, prima che un tizio che poteva essere più grosso del mio stesso armadio, ci chiese ben quaranta euro a testa.

Sia a me che a Jack uscirono gli occhi fuori dalle orbite e prima che mi chiedessi invece, come Vic e le sue amiche fossero riuscite ad entrare, arrivai subito alla risposta, prendendo al volo il cellulare e dicendo a mio fratello di distrarre per poco l'armadio..

Neanche due squilli che rispose..

Dimmi tutto, baby.” Che provolona... E dire che Vic la reputava una buona amica.

Ecco ci sarebbe un problemino, io e mio fratello vorremmo entrare qui all'AcePlaza ma...” Non mi fece nemmeno finire che continuò.

Ma non avete soldi. Mmm.. Lo sai che dopo sarai in debito con me, vero?” Disse, con quel tono languido e fastidioso. Ahimé, per tenere d'occhio Vic, sarei stato disposto a ben altro.

Grazie, Cris.” E chiusi la chiamata.

Una volta entrati, ci misi qualche secondo per abituarmi a quel clima non esageratamente caotico e fin troppo chic per i miei gusti.. Io che ero abituato a cose decisamente troppo semplici. Per Jack sembrava un posto come gli altri.

Carino qui.” Commentò solo, mettendosi le mani in tasca.

Io ritorno dalle mie amiche, a dopo..” Fece Cristina, carezzandomi il torace per poi sgattaiolare via come una gatta morta. Dio, che schifo...

Ultimamente non riuscivo a sopportare più nessuna gallina che mi faceva gli occhi dolci.. Nessuna. Più che altro, da quando avevo iniziato a dedicare tutto il mio tempo a Victoria.

Le rivolsi un sorrisetto tirato per poi seguirla con lo sguardo per capire così dove era anche Vic. Notai Susanna seduta al tavolo con il viso rivolto verso la pista da ballo dove in quel momento... Oh, no. No, NO, NO! Ma era proprio lei? Era proprio Victoria, quella ragazza che si stava strusciando addosso a due ragazzi e che stava ballando in un modo fin troppo equivoco, con un sorriso stampato sul viso, i capelli ricci che le davano quell'aria selvaggia, con quel vestitino viola che più che coprirla sembrava denudarla, insieme a dei tacchi fin troppo eccessivi per i suoi gusti.. Era proprio la MIA Vic?!?! Neanche sentii quel che stava dicendo mio fratello che mi buttai immediatamente in mezzo alla mischia afferrandola per un braccio e facendola girare e sbattere contro il mio petto.

Ma cosa ca... ZAC??” Ma poteva eccitarmi anche quando semplicemente sorpresa, o scioccata, o felice, o isterica.. Poteva farmi eccitare anche solo guardandomi?

Esatto. E tu sei ubriaca.” Dissi guidandola verso i bagni.

Questo è delle femmine... Tu non puoi entrare!” Ghignò lei. Sì, era proprio andata.

Non sapevo cosa fare, fino a quando non vidi un tipo che sicuramente lavorava in quel posto e non lo supplicai di farci entrare in un bagno privato dato che la mia ragazza si sentiva poco bene e che gli sarebbe convenuto se non voleva avere del vomito da pulire per tutta la serata. Lo convinsi subito.

Dove siamo? Uuuh che belle luci!” Ridacchiò, guardando quelle del soffitto. Il bagno era enorme e fortunatamente vuoto; almeno nessuno avrebbe sentito le mie urla di rimprovero.

Vic, guardami.. VIC!” Le presi il viso con le mani e feci incontrare i nostri occhi. Dio, com'era bella quando mi guardava in quel modo.

Dimmi.” Era seria.. Stava forse ritornando in sé? No, lei non reggeva affatto l'alcol e quella sera sembrava averne bevuto fin troppo.

Cosa diavolo ti è passato in mente? Vestirti in questo modo, ballare con quei tipi... Ma tuo padre ti ha vista?” Infondo non potevo inveirle contro solo perchè stava facendo ciò che facevano tutti in un pub.

Sono tanto messa male?” Chiese con aria innocente.

'No, sei fin troppo eccitante, è questo il problema'.

Non è quello.. Oddio, Vic, ma quanto hai bevuto?”

Un po'.. Cris mi passava un sacco di roba e io ho mandato giù.” Spiegò, come se fosse una cosa logica.

Oh Dio Santo...” Biascicai, portandomi una mano fra i capelli.

Mi sento str...” Ma non fece in tempo a finire che vomitò nel lavandino, fortunatamente, del bagno. Almeno le sarebbe passata, un po'.

Ehi, come ti senti?” Le chiesi, quando si rialzò su e sembrò aver finito.

Mi fa male la testa...” Ammise, con una mano sulla tempia.

E' normale, bevi un po' d'acqua.”

Passò mezz'ora e parve riprendersi a poco a poco.

Perchè sei qui? Credevo non venissi più.” Fece, sedendosi a terra con la schiena poggiata alla parete. Peccato che in quella posizione le gambe erano più scoperte e così anche... Il punto X.

Diciamo che ci ho messo un po' a convincere Jack.” Feci spallucce, facendole una carezza sulla guancia.

Sei un uomo morto.” Sorrise debolmente, facendomi ridacchiare.

A casa ne riparliamo.”

Non voglio tornare. Mi stavo divertendo...” Si riprese, alzandosi.

Era strana. Diversa. Sembrava voler davvero mantenere le distanze fra noi e questo non fece altro che ferirmi, anche se avrei dovuto aspettarmelo.

Non ti senti stanca?” Chiesi, alzandomi anche io e mettendomi al suo fianco. Incrociai nuovamente i suoi occhi tramite lo specchio e l'immagine di noi due riflessi, così vicini ma così distanti, mi fece rabbrividire. Eravamo una bella coppia. Lei era bella.

Lei rimase immobile e scosse il capo percettibilmente, prima di risistemarsi, prendere una mentina dalla sua borsetta e uscire come se nulla fosse accaduto.

Voglio fare almeno un ultimo ballo.” Mi propose, con una luce negli occhi determinata e... famelica.

Dicevi che odiavi ballare.” Le ricordai, seguendola.

Chi ti ha detto che io ballo.” Ammiccò, facendomi deglutire e sentire come un ragazzino alla sua prima volta. “Io e te non balliamo, giusto?” Continuò a torturarmi, portandomi in mezzo alla pista, nuovamente.

Le canzoni, fortunatamente, non erano dei semplici suoni assordanti ma proprio singoli veri e propri e, infatti, in quel momento attaccò 'The Best Thing About Me Is You' di Ricky Martin, la quale Vic sembrò apprezzare veramente, tirandomi verso di sé, fino a che non mi risvegliai da quello stato di coma e misi le mie mani sui suoi fianchi, facendo così aderire i nostri bacini... Quella sera l'avrei fatta impazzire, sperando di non impazzire io per primo.

 

Non mi importava più di nulla. Non mi importava che le mie amiche in quel momento ci stavano guardando chiedendosi il perchè di quell'attaccamento dopo aver annunciato la nostra rottura. Non mi importava che Zac sarebbe partito quel lunedì prossimo per passare il resto della sua vita in un altro Continente. Non mi interessavano nemmeno i miei principi e le mie stupide paranoie. Non contava nessun'altra cosa se non.. Zac, e in quel momento la voglia di abbracciarlo mi aveva quasi soffocata tanto che non riuscii a reprimerla, stringendolo forte a me.

Mi sei mancata.” Mi soffiò sul collo, tenendomi stretta e riempendomi del suo buon odore.

Ci siamo visti poche ore fa...” Sussurrai vicino al suo orecchio.

Mi mancava averti così vicina.” Continuò, facendomi arrossire e sentire accaldata.

Zac...” Lo chiamai, con un filo di voce, data la richiesta che stavo per fargli.

Dimmi.”

Voglio fare l'amore con te.” Ammisi, col cuore in gola.

Zac esitò. Sentii il suo petto alzarsi e abbassarsi fin troppo velocemente e la sua stretta farsi ancora più salda. Sentii il suo cuore battere cento volte più veloce del normale e irrigidirsi all'istante. L'avevo forse preso alla sprovvista?

 

ANGOLO AUTRICE

 

Oh, mio Dioooooo!!!!! Siamo davvero arrivate a venti!??! Oddio, che bello!

Non potete nemmeno immaginare quello che ho fatto appena li ho letti tutti!

Inutile dire che sono davvero contenta e che vi adoro tutte per le belle cose che scrivete..

Sono felice che la storia vi piaccia perchè ci sto mettendo anima e cuore per renderla almeno leggibile!:)

Anche in questo capitolo non accade granché di nuovo se non si legge fra le righe..

Zac ha comunque ammesso, almeno a se stesso, che tiene a Vic e che gli dispiacerà partire... Lei, vabbè, ormai non cerca neanche più di nasconderlo.

Questo è più che altro un capitolo di passaggio perchè nel prossimo ci sarà la terza nonché ultima lezione e in seguito altri colpi di scena che spero vi faranno piacere :D

Riguardo a quanti capitoli mancano per la fine, non sono sicura ma penso di scriverne almeno altri cinque, poi si vedrà...

Vi ringranzio ancora per le vostre recensioni e per essere così pazienti con i miei ritardi nel postare o per questi capitoli che per alcune potrebbero sembrare anche un po' sciapi... Più che altro cerco di mantenere una certa lunghezza per i capitoli altrimenti potrebbero rivelarsi pesanti se troppo lunghi, appunto. Vabbeh, ora mi sto dilungando troppo... Vi lascio con questo capitolo e vedrò di postare il prossimo appena potrò! Un bacione enorme a tutte voi magnifiche, dalla vostra Doll_ ;D ;D

PS.... Grazie ancora di tutto :)

   
 
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