2.
AUTOMNE- AUTUNNO
“Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via.”
Le foglie secche scricchiolano sotto le suole delle tue scarpe ormai logore.
Il vento leggero di novembre ti solletica il viso, ma non gli presti attenzione.
Una vecchia canzone tedesca rimbomba nella tua testa e lotti inutilmente per scacciarla via.
Non ti piace il calore che porta con sé, quel forte profumo che la accompagna, quelle risate che nasconde, quei baci che protegge.
“Die fallenden Blätter treiben durch das Fenster
Die Blätter im Herbst von Rot und Gold
Ich sehe deine Lippen, küsst den Sommer
Die Sonne verbrannt Hände Früher habe ich halten…*”
Il suo sorriso, uno di quelli più puri e bianchi, irrompe nei tuoi occhi, all’improvviso, come sempre.
Vorresti correre via da quella visione, da quel ricordo atrocemente dolce, ma tutti i tuoi passi sembrano inutili.
Non aiuta voltarti e trovare solo rosse foglie morte intorno alla tua figura avvolta da un pesante mantello bianco, nel bel mezzo di un tranquillo bosco norvegese.
Gli eventi sono precipitati così in fretta che non hai realizzato subito cosa comportasse la tua decisione di andartene da Godric’s Hollow.
Hai seguito solo il tuo istinto, ignorando quello strano ed innaturale dolore all’altezza del petto, hai scelto ciò che ritenevi più giusto, hai scelto te stesso, con i tuoi sogni, i tuoi progetti, il tuo potere.
Ma quel senso di vuoto che ti perseguita sembra non aver alcuna intenzione di lasciarsi ingannare dalle tue scuse.
Continui a camminare, stringendoti più forte nel mantello.
[200 parole, canzone esclusa]
L'angolino dell'autrice:
Seconda drabble ;)
*La traduzione della canzone (una versione tedesca di “Les feullies mortes” di Prevert) dovrebbe all’incirca essere questa:
“Le foglie morte volano alla deriva, vicino la finestra;
Le foglie d’autunno, rosse e dorate;
Vedo le tue labbra, i baci estivi,
le mani abbronzate che ero abituato a stringere…”