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Autore: Fog_    18/03/2011    3 recensioni
Il principe Caspian, rincorso dai soldati di suo zio Miraz, si trova in difficoltà e suona il conrno della regina Susan per chiedere aiuto.
E se il corno non richiamasse sono gli antichi re e le antiche regine? se altri quattro ragazzi venissero catapultati a Narnia?
Nick, Marc, Elena e Rachel dovranno affrontare da soli i pericoli che Narnia nasconde per poi combattere al fianco dei fratelli Pevensie e del principe Caspian.
Avventura, intrighi, amori, odio e battaglie aspettano i nostri protagonisti e le creature di quel magico mondo.
Commenti e recenzioni sono bene accetti :)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Edmund Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 7 – nelle grinfie di Miraz

 
«Rachel, calmati per favore!» Marc bloccò la ragazza dalle spalle
«forse tu non ti rendi conto, due giorni, sono due giorni che la mia MIGLIORE AMICA non è con noi!» sbraitò
«ho capito, ma ora…»
«tutta colpa di quel bastardo!»
«oh Rachel, in parte la colpa è mia, ma cosa potevo fare? Lo sai meglio di me quanto è testarda!» rispose Nick afflitto, si alzò dal sasso sul quale si era poggiato e andò ad accarezzare il cavallo, infastidito dalle urla isteriche di Rachel.
Si, ok, erano due giorni che Elena era scomparsa e anche lui ci stava malissimo, ma non faceva certo tutto il casino di lei!
«Rachel, ti prego guardami» cercò di dire Marc
Rachel fisso i suoi occhi grigi in quelli verdi di lui
«ora ascoltami, non importa quanto ci metteremo, troveremo Elena» continuò,
Rachel si gettò tra le sue braccia
«meno male che ci sei tu» disse stringendolo
«grazie della considerazione» ironizzò Nick
«Nick se non chiudi quella boccaccia ti do in pasto al cavallo» Rachel parlò a denti stretti per rendere l’idea
«Tecnicamente non è possibile, i cavalli sono…»
«NICK!»
«ok, ok, ho capito!»
«vedi di andare a pescare qualcosa»
«Sono due giorni che pesco solo io!» sbuffò in contemporanea con il cavallo
«datti una mossa»
«Quando c’era Elena era meglio, almeno non ero l’unico a opporsi al volere supremo , andiamo via Lino, qui non ci capisce nessuno»
«e ora chi è Lino?» chiese Marc esasperato
«il mio nuovo amico cavallo»
sbruffarono insieme, di nuovo
«se non fossimo in questa situazione quasi, quasi mi staresti simpatico»
Rachel sorrise lievemente
«onorato del complimento miledy» si inchinò scioccamente
«ecco, ora vorrei di nuovo che il cavallo ti mangiasse»
risero tutti e tre insieme, poi dei sentirono dei passi nella vicinanze
Cos’era?
Un cavallo, sicuro.
Forse due.
«Elena» pensò Rachel ad alta voce, salì al volo sul suddetto Lino e si addentrò nella foresta
Si sentì un urlo.
Nick e Marc corsero verso di lei.

Non avrebbero dovuto andare, ma questo lo capirono solo qualche minuto dopo
«Guarda, devi tenere con questa l’arco e con quest’altra la freccia, poi scocchi» stava spiegando Susan, Elena impugnò l’arco come le aveva mostrato lei.
Scoccò la freccia verso il bersaglio e centrò il cerchio rosso
«Come? Così?» chiese soddisfatta, Peter batté le mani e Edmund rise per l’espressione della sorella
«si, così» fece una smorfia per poi scoccare un’altra freccia, senza però ottenere il risultato di Elena, Lucy si mise tra loro e scagliò il suo pugnale in modo che la freccia della castana si dividesse in due.
Elena e Susan rimasero basite.
«hai capito Lucy!» ridacchiò Edmund sotto l’ombra di un grande pino, Peter fece lo stesso
«scherzate pure» rispose acida Susan
«ehi Susan, non prendertela»
«tranquilla, non ce l’ho con te, solo con qui due»
«non fanno niente di male»
Susan la fulminò con lo sguardo per poi allontanarsi dal campo con aria agguerrita, Elena raggiunse i due ragazzi sul prato
«Susan la dolce, eh?» disse prendendo posto tra Ed e Peter che ancora ridevano
«tranquilla, è solo preoccupata che tu possa rubarle la scena» la tranquillizzò Peter
«devi conoscerla bene per riuscire a sopportarla» il ragazzino sbuffò passandosi una mano tra i folti capelli neri
«allora? che si fa ragazzi?» chiese una terza voce proveniente dalle loro spalle
Peter stava per rispondere in modo brusco, ma Elena gli strinse un braccio e lasciò che Ed parlasse per primo
«sono due giorni che siamo fermi qui al campo, io propongo di andare a farci un giro»
«Si, per favore» esultò Lucy raggiungendoli, Peter la strinse contro il suo petto
«se lo dici tu, magari accetto»
Elena rimase sbalordita nel vedere la dolcezza di Peter nei confronti della sorella.
Se lei sorrideva, lui sorrideva.
Se lei lo abbracciava, lui la stringeva più forte che poteva.
Se lei fosse stata in pericolo, lui avrebbe percorso mari e monti pur di salvarla.
Peter notò lo sguardo dolce della ragazza così gli sorrise e con un gesto quasi impercettibile sfiorò leggermente la sua mano
«tu che ne dici Elena?» chiese Caspian distogliendola dai suoi pensieri
«uhm, fantastico, ma dobbiamo convincere Susan a venire con noi»
Sul viso di Caspian si formò un sorriso idiota
«vado io, tranquilli, ci vediamo qui tra mezz’ora»
Detto questo i cinque giovani si alzarono dalle loro posizioni e presero strade diverse.
Caspian andò in cerca della sua bella Susan.
Edmund e Peter andarono alla ricerca dei cavalli necessari nelle loro stalle improvvisate.
Elena e Lucy restarono nelle vicinanze aspettando il resto della compagnia
«però…» disse Lucy spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio
«cosa?» Elena gli sorrise, non poteva fare altrimenti di fronte a quei dolci occhi da cerbiatto
«Pensavo che mi piace come Peter si comporta nei tuoi confronti»
«Non ti seguo Lucy»
«Niente di particolare, solo ho visto come ti guarda e sembra… dolce? Si, decisamente dolce e questo non è da lui»
«e… a te fa piacere?»

«non immagini quanto!» Elena le cinse le spalle con il braccio e la strinse leggermente a se, come si poteva non voler bene a lei? Lucy era adorabile, era coraggiosa, era altruista, era … era Lucy!
«Lasciatemi stare brutti ceffi!» Rachel non aveva smesso un secondo di sbraitare contro quelli strani uomini in armatura, menando calci e pugni a destra e a manca.
Colpendo involontariamente (o no?) Nick nella maggior parte dei casi
«zitta ragazzina!» intimò un soldato
«Fidati amico, potrai anche torturarla quanto vuoi, ma non riuscirai mai a farla stare zitta» disse Nick con un sospiro, Marc gli diede una gomitata.
Bene, la situazione era questa:
Rachel si era accorta troppo tardi che il rumore di passi nella foresta non era di Elena si era presto ritrovata nella stretta di un omone vestito con una armatura stile medievale che la accusava di non essere di Telmar e di tramare contro un certo re Miraz in quanto mi trovavo nella foresta.
Aveva lanciato un urlo e i due ragazzi erano accorsi in suo aiuto finendo subito dopo legati uno con l’altro accusati degli stessi crimini.
«senta, non abbiamo idea di chi sia questo re Miraz, veniamo da Londra e non abbiamo idea di dove siamo, questo le basta per lasciarci andare?»
Un cavaliere un po’ più basso del primo gli si avvicinò minacciosamente
«no, ora vi porteremo dal nostro re e lui deciderà cosa fare»
Il basso prese Rachel di peso e la caricò sul cavallo per poi salire dietro di lei mentre quello alto costrinse i due ragazzi a montare il destriero facendo lo stesso subito dopo.
Per far stare zitta la ragazza e evitare problemi con gli altri e due gli legarono dei bavagli intorno alle labbra e legarono le loro mani dietro le rispettive schiene.
Cavalcarono per ore senza mai raggiungere la meta, il sole stava piano piano scendendo verso l’orizzonte e la foresta si faceva sempre più silenziosa.
«Peter!» questo nome echeggiò nella foresta e ruppe la tranquillità come un fulmine a ciel sereno.
Nick si girò di scatto verso Marc.
Possibile?
«Peter, non vedo più Susan»
No, non poteva essere vero.
Rachel si guardò incontro sconvolta
«è meglio così Elena»
Elena. Elena. Elena. Elena.
Nick si sentì morire.
«secondo te chi sono?» sussurrò il basso a quello alto
«non ne ho idea, ma non siamo abbastanza forti per combattere ora» si scambiarono un’occhiata d’intesa, poi spronarono i cavalli al trotto.
Rachel iniziò a dimenarsi come una pazza, ma il soldato la bloccò
Nick si guardava intorno disperato, doveva andare da Elena, subito.
I passi di un cavallo al galoppo arrivarono alle sue orecchie e Nick riuscì a individuare la fonte del suono.
Dopo qualche fila di alberi alla sua sinistra, un cavallo bianco galoppava maestosamente.
Sul suo dorso un ragazzo dai capelli color del grano e una ragazza con lunghe ciocche castane e un ampio vestito verde scuro che ondeggiava a ogni passo.
Stringeva il ragazzo come fosse una pietra preziosa.
Lui le sorrideva guardandola con la coda dell’occhio.
Identificò il primo come un principe, era troppo … regale per essere un ragazzo normale.

La seconda la conosceva, la conosceva bene, era la sua Elena.
La sua Elena avvinghiata a un principe.
Tanto soddisfatta da non accorgersi neanche che tre cavalli correvano parallelamente a loro e che su questi cavalli c’era lui.
C’era Rachel.
C’era Marc.
I suoi unici amici in quella terra straniera.
O almeno così pensava.
«Peter, non hai sentito anche tu dei passi prima…» chiese Elena mentre Peter fermava il destriero nel punto dove avrebbero dovuto incontrarsi con gli altri
«Erano sicuramente Ed e Lucy, se no ci avrebbero attaccati» il ragazzo le fece uno di quei suoi sorrisi rassicuranti che fecero sentire Elena sollevata.
«eccoci» gridò una voce familiare
«che ti dicevo?» Peter fece una smorfia poi sorrise al giovane Caspian
«allora? com’è andata?»
«abbiamo incontrato dei soldati a ovest neanche un minuto fa, per fortuna non ci hanno visti, voi non avete notato niente? Venivano da questa parte…
«perché non gli hai attaccati, stolto!»
«Peter, glie l’ho chiesto io, non avevo voglia di combattere»
«avevano degli… ostaggi» chiese Elena sperando in una risposta negativa, non pensate che si fosse dimenticata dei suoi amici, non pensate neanche che avesse smesso di pensare a loro per un secondo, semplicemente cercava di apprendere più cose possibili su quel posto in modo da facilitare la ricerca
«due ragazzi» disse Susan abbassando lo sguardo, si sentiva evidentemente in colpa per non averli salvati
Due ragazzi.
Nick e Marc?
E Rachel? Dov’era?
No, non poteva essere.
Non si sarebbero mai separati.
Nessuno avrebbe mai fatto quello che aveva fatto lei.
«Questa storia deve finire» borbottò Edmund raggiungendo il gruppo, aveva un lembo della camicia strappato e stretto intorno alla mano
«che ti è successo?» chiesero i due fratelli grandi all’unisono, si scambiarono uno sguardo complice
«Uomini di Miraz, a nord» disse Lucy sporgendosi da dietro la schiena del fratello
«dobbiamo trovare un modo per spodestare Miraz» Ed si strinse la benda con i denti, poi lanciò uno sguardo a Peter e Caspian
«torniamo alla base, penso di avere un’idea»

«andiamo» Peter spronò il cavallo ed Elena tornò a stringersi a lui mentre Susan cercava di avvicinarsi sempre di più a Caspian, senza però dare nell’occhio, senza farlo capire a lui…
Ormai il sole stava per scomparire, il cielo era pieno di sfumature rosse e rosa e la luna piano piano saliva, era piena quella sera.
Il si appoggiò a un tronco appuntito per sciogliere le corde che le legavano le mani, poi scostò i capelli dagli occhi.
Percepì di nuovo il rumore di zoccoli sulle foglie umide così riprese piano a camminare.
Eccoli che acceleravano, i tre cavalli galoppavano, lo costrinsero a correre per non perderli di vista.
Inciampò nella radice di un albero.
Cadde a terra distrutto.
Aveva combattuto.
Aveva lasciato i suoi amici nelle grinfie di quelli uomini.
Aveva corso e camminato per ore.
Ma cosa importava?
Aveva bisogno di aiuti per liberare Rachel e suo cugino.
Aveva bisogno di Elena per riuscire ad andare avanti.
   
 
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