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Autore: Miss K    18/03/2011    5 recensioni
Una giornata cominciata male e finita ancora peggio.
Draco si prende una colpa che non è sua e viene condannato ingiustamente. L'artefice della sua punizione non può far altro che cercare di sdebitarsi nel modo che ritiene più corretto: scrivergli delle lettere.
Due vite parallele sono inevitabilmente destinate ad incrociarsi a mettersi a nudo per la necessità di non essere più sole.
"Non fare la pudibonda.
Tanto devi ammetterlo anche tu: il sesso è magnifico.(Draco)".
"Fare l'amore è magnifico, non fare sesso.
Il sesso è accessorio all'amore "..."
E' l'amore che alimenta il sesso, non il contrario "..." (Hermione)".
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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bla1 Il fatto che sempre più gente segua la mia fic in un certo senso mi rende felice, vuol dire che non sono poi così male.
Grazie a Barbaraak e Spacedust che hanno commentato!!
(
Spacedust ho provato a "fare qualcosa di più" fra Draco ed Hermione, spero ti piaccia!! )
Capitolo dedicato alla mia amica Sara <3.

»Masquerade Ball.

"Scusa ma ... quando hai detto di prendere un caffè non immaginavo che ... l'avremmo preso in camera tua" -disse Hermione, guardandosi timidimante in giro.
Al contrario di quello che aveva sempre pensato, la sua stanza non per niente buia, umida o tanto meno gelida.
Era un'ampia camera  illuminata da un incantesimo che faceva sì che le finestre trasmettessero esattamente la luce che c'era all'esterno, le alte pareti erano rivestite di velluto verde scuro con sopra disegnati dei motivi argentei e un enorme letto a baldacchino si ergeva davanti al camino acceso.
"Io bevo solo caffè italiano, non mi piacciono gli intrugli annacquati che vendono altrove" -rispose il biondo con nonchalance facendola accomodare su una comoda poltrona davanti ad un tavolino di legno intagliato.
"Allora prendiamo un thè" -rispose lei prontamente, alzandosi in piedi.
"E thè sia" -fece lui, agitando la bacchetta.
Comparve un elegante servizio da thè in porcellana, lui prese posto davanti a lei per poi cominciare a servire.

"Ho fatto dei biscotti!".
Draco sorrise, guardandola posizionarli sul tavolino.
Non sapeva nè perchè, nè come, ma i modi di fare così freschi ... della ragazza lo facevano sentire bene, come se per la prima volta ...
"Ti piace cucinare?"- "Diciamo di sì. E' una delle poche cose che mi fanno sentire a casa, in un certo senso"-"Sì ho presente. Il profumo di biscotti appena sfornati effettivamente fa molto casa delle fiabe" -"Maddai! Non vorrai mica farmi credere che ti facevi leggere le fiabe da bambino!" -"Certo che sì! Cosa credi, che non abbia avuto un'infanzia felice?" -rispose Draco, storcendo il naso.

"E dimmi, oggi hai cucinato per qualcuno in particolare?" -"No non direi, perchè?" -"Beh, oggi è il 14 Febbraio" -rispose lui, sorseggiando il suo thè.
"Ah, allora avrai ricevuto tanti regali" -lo canzonò lei, cercando di eludere la sua domanda.
"No, neanche uno" -rispose lui sornione.
"Figurati se ti credo!" -"Giuro" -"E posso sapere perchè?" -"Non mi piace ricevere regali, poi mi sentirei in dovere di ricambiare".
E prima che lei potesse commentare, lui aggiunse: "Però i tuoi biscotti li accetto volentieri" -disse, per poi mettersene uno in bocca.

*

La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts era nota per la sua capacità di preparare in modo eccellente giovani maghi e streghe, ma un altro motivo per cui era nota erano senz'altro le sue sensazionali feste clandestine.
Fra tutte spiccava il ballo mascherato di Carnevale che ogni anno si teneva in gran segretezza fra le mura del castello.
(Più o meno) tutti ad Hogwarts speravano di avere l'onore di ricevere il tanto esclusivo invito a quella che da sempre veniva apostrofata come 'La fète du siècle".
Tutti sapevano della festa di Carnevale, ma non tutti vi erano ammessi.
Ogni anno infatti un comitato si occupava di selezionare i meritevoli di poter partecipare al grande evento.
Essere non ciò che si è ma ciò che si vuole.
Per una sera, era concesso essere chi non chi si era ma chi si a voleva, erano concessi eccessi e dissoluzioni senza dover rendere conto a nessuno perchè per una sera, era concesso, da dietro una maschera, mostrare al resto del mondo le facce più intime del proprio io.

*
"16 Febbraio,
h 17.05

Hai sentito quant'era petulante oggi Calì Patil a pranzo?
E' irritante come tutti smanino per essere invitati alla festa di carnevale.
Voglio dire, è solo una stupida festa in cui tutti si ubriacano e saltano addosso, una nobile festa .. tradizioni?
A casa mia, si chiama orgia.

Hermione"
*
"16 Febbraio,
h 17.30

Mi spiace, ma quando pranzo non degno della  mia attenzione il popolino, cosa che non dovresti fare neanche tu.
Comunque ti vedo molto aggressiva.
Ci sei mai stata almeno?

Draco".

*

"16 Febbraio,
h 17.49.

A differenza tua, quando qualcuno mi parla lo guardo in faccia.

Hermione"
*
"16 Febbraio,
h 18.00.

Dalla tua risposta deduco che non ci sei mai stata.
Sbaglio o stiamo peccando di presunzione, eh Granger?
Decisamente una caduta di stile da parte tua: sputare sentenze senza avere criteri su cui basarti.
Ti consiglio di rivedere la tua posizione, o qualcuno potrebbe pensare che in realtà smani di andarci.

Ci vediamo a cena.

Draco".
*
"16 Febbraio,
h 18.45.

Non ci vuole una grande scienza per sapere cosa succede quella notte.
Essere non quel che si è ma ciò che si vuole.
Un atto di viltà spacciato per atto di coraggio.
E cosa sarebbe il coraggio di cui tanto ci si vanta, forse dare sfogo agli impulsi più primordiali?
Preferisco di gran lunga passare la serata con un buon libro.

Hermione".

*

"16 Febbraio,
h 22.00.

Passare la notte leggendo un buon libro non è forse un'evasione dalla realtà?
Non tutti abbiamo la fortuna di poter essere ciò che vogliamo.
Scendi dalla torre principessa e renditi conto che la vita non è rosa e fiori.
L'evasione di una notte può significare un nulla per i più, ma allo stesso tempo rappresenta l'unica possibilità di vivere per altri.
Ti auguro una buona notte.

Draco".

*

"17 Febbraio,

Sono dell'idea che se uno vuole veramente fare una cosa, la fa.
Lasciarsi sopraffare dagli impulsi può significare evasione di una notte, ma lasciarsi vincere dalla cuore implica la libertà di una vita.
Due pesi, due misure.

Hermione.

Ps: io invece ti auguro una pessima giornata"

*

"18 Febbraio.

Parla colei che ama andare in giro con una striscia di polevere bianca nascosta fra i libri.
La tua aggressività mi insospettisce.
Più di una volta te l'ho chiesto e te lo richiedo: ti sei mai divertita in vita tua?
Hai mai provato la sensazione di provare gioia immensa?
Hai mai sperimentato l'eccitazione dell'adrenalina scorrere nelle vene e del cuore battere all'impazzata?
Sei troppo ancorata alla ragione per avere il coraggio di lascarti guidare dalla passione.
I Grifondoro sono noti per il loro coraggio.

Dimostra il tuo.

Draco".


Insieme al messaggio, vi era allegato un'altra busta.

"Gentile Hermione Jane Granger,

Le comunico di essere stata scelta per partecipare al ballo che da secoli si tiene ogni anno fra le mura di Hogwarts per celebrare la tradizionale festa di Carnevale.

Ora e luogo le verranno fatti sapere a tempo debito.

Il presidente del comitato di selezione,
 Blaise Zabini".


*

"19 Febbraio.

Proprio perchè sono una Grifondoro non verrò.
Ho una parola d'onore e dei principi.

Hermione".


*

Hermione era davanti al camino a leggere uno dei suoi libri preferiti "Orgoglio e Pregiudizio" quando improvvisamente sentì un tonfo sordo.
Dobby si era materializzato con una scatola ornata da un fiocco argentato.
"Il padrone ha ordinato a Dobby di portarvi questo" -disse l'esile l'elfo, porgendole il pacco.
Hermione lo aprì e vi trovò una semplice maschera in pizzo nero e un pezzo di carta riepiegato in due.

"Grifondoro con solidi principi e parola d'ordine.
E' quello che tutti vedono, pensano e soprattutto si aspettano.
Ma chi sei veramente?"

*

Hermione stava per fare una di quelle che venivano verbalmente dette cazzate.
Dopo aver ricevuto il pacco di quel malefico biondastro, si catapultò dentro il suo guardaroba e in quel momento era là, fuori dall'enorme portone di legno intagliano.
Guardò un ultima volta il pacco che le era stato recapitato un'ora prima.
Indossò la maschera, prese coraggio e bussò alla porta.
Il cuore le batteva forte in petto e sebbene una parte si sentisse in colpa, come se stesse facendo qualcosa che non avrebbe dovuto fare, dall'altra si sentiva emozionata e allo stesso tempo sorpresa di trovare dentro di sè una parte eccitata all'idea di quello che avrebbe trovato all'interno.
Non le era neanche servito mostrare l'invito che una figura mascherata, la scortò nella sala.
La luce a intermittenza da discoteca, la musica ad alto volume, ombre e luci che le offuscavano la vista e la mente.
Prima che potesse rivolgere la parola a qualcuno, si sentì afferrare per la vita e si ritrovò fra le braccia di quello che non poteva che essere un principe.
Indossava un abito elegante fatto su misura che metteva in risalto il corpo perfetto.
"Sei e sola?"-le chiese, senza distogliere le iridi argentee dalle sue.
Lei stava per rispondere, ma prima che potesse dire parola, lui la strinse maggiormente fra le braccia. Hermione si sentì una fitta strana allo stomaco, nauseata, tutto intorno a lei cominciò a vorticare e lei sentì che stava inesorabilmente per perdere i sensi.

*

Riaprì gli occhi, investita da un'aria fredda e gelida che le penetrò le ossa.
Vide davanti a sè una distesa infinita di alberi e rocce in lontananza e, proprio sotto di sè, un'illimitata coltre di nubi, ormai nere illuminate solo dalla luce del disco lunare.
Istintivamente, cacciò un urlo, nel rendersi conto che si trovava in cima alla torre più alta del castello.
Se c'era una cosa che era nota in tutta Hogwarts, era che Hermione Jane Granger aveva paura dell'altezza.

"Maledetto, riportami dov'eravamo!!" -cominciò ad urlargli, spintonandolo, nella speranza che lui accogliesse più infretta le sue suppliche.
"Eddai calmati, c'è un motivo se ti ho portata qui" -disse il biondo facendola voltare.
Draco si tolse la giacca e le coprì le spalle scoperte, chinandosi in avanti per esalare i profumo dei suoi capelli.
"E quale sarebbe, eh?! Farmi morire di paura?!"
Lui sorrise e si sporse sul corrimano in marmo.
Prese fiato, inalando a pieni polmoni l'aria pulita che si respirava ad alta quota, e urlò.
Urlò con tutta la voce che aveva in gola, per poi ascoltare la sua voce echeggiare in lontananza tra gli alberi, le valli, le nuvole e le rocce che vedevano all'orizzonte.

"Dai prova è divertente!" -la incitò lui porgendole la mano.
Draco sapeva che lei soffriva di vertigini e quella mano non era solo un invito, ma era anche il suo modo per dirle che era al sicuro, che non l'avrebbe lasciata sola.
Quella mano la rassicurava, pertanto si fece avanti e, inalando a pieni polmoni, urlò anche lei, liberandosi di tutta la tensione che aveva accumulato quei giorni, settimane, anni ...
 "MALFOY E' UNO STRONZOOOOOOOO!!"
"GRANGER E' UNA TETTONAAAAAAAAAAAAAAA!!"
"VAFFANCULOOOOOOOOOOOOOOOO"
"PITON CE L'HA PICCOLOOOOOOOOOOOOOO!!"

Quando entrambi rimasero senza fiato, si sedettero appoggiando la schiena lungo una colonna, lei appoggiata alla sua spalla mentre lui chiudeva gli occhi.
Dormiva?
Avrebbe potuto, lei del resto gli dava sicurezza.
Lei era la sua sicurezza.
Rimasero in silenzio per diverso tempo, forse ore, ognuno perso nei suoi pensieri.
"E' stato come te l'aspettavi?" -le chiese, carezzandole una ciocca di capelli.
"No -si limitò a rispondere mantenendo fisso lo sguardo sul cielo sopra di loro -semplicemente non mi aspettavo nulla".

"Beh ecco, forse da te mi sarei aspettato un costume da diavolo tentatore. Posso almeno chiederti da cosa sei mascherato?"
Lui la fissò, inarcò le labbra e rispose: "Non sono ciò chi sono, sono chiunque che vuoi che io sia".
"Il mio principe dunque?"
"Ebbene sì. Un principe che con rammarico deve riportare a casa la sua principessa" -le disse, aiutandola ad alzarsi.
Ancora una volta Hermione sentì lo stomaco contrarsi e la sensazione di nausea a debolezza impossesarsi di lei. In un batter d'occhio si ritrovò nella sua stanza, stretta fra le braccia forti del suo principe che si chinò, posando le labbra calde sulle sue.
*

Hermione sentì le sue labbra calde sulle sue.
Sentì il suo profumo di buono, floreale, fresco e allo stesso tempo di forte, di maschio.
"E ora?" -gli chiese, mentre lui aveva cominciato a baciarle le guance, e poi il collo e infine le orecchie, ed esalando la sua essenza rispose, con un filo di voce.

"E ora, sognami" disse, per poi sparire nella notte.

To be continued ...

Commentino ino ino? =)
Alla prossima!!



   
 
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