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Autore: telesette    18/03/2011    1 recensioni
Possibile ?!? Quel cinico, avido succhiaquattrini di Poncho che perde la testa in questo modo per... O_O Chi mai sarà la donna capace di far dimenticare a quel simpatico mascalzone il suo consueto attaccamento per il denaro ? Scopriamolo insieme!
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"PONCHO INNAMORATO" - seconda parte

 

Nonostante Poncho fosse andato via poco prima, grazie alla guida di Boy e alle prestazioni di Bry-Star, per i tre rangers “curiosoni” fu uno scherzo seguirlo senza farsi vedere.

 

- Conoscendo Poncho - cominciò subito Kid, con evidente fastidio. - Sono sicuro che c’è sotto qualche raggiro ai nostri danni…

- Lo penso anch’io - fece eco Steven. - Come l’ultima volta che ha provato a fare la cresta sugli otto milioni di Vaulz dell’ultimo compenso…

- Hm - sorrise Omachi, con l’aria di saperla lunga. - Non credo che siano i soldi ad interessare Poncho, in questo momento!

 

Sia Boy che Kid la guardarono stupiti.

 

- Ti spiacerebbe spiegare anche a noi ?

- Ve l’ho detto, non posso esserne certa finché… Oh al diavolo, diciamo che è “intuito femminile”, ecco tutto!

 

Una volta nei pressi di Vika-Vika, l’astronave di Poncho fece per atterrare.

 

- Ci siamo - esclamò Omachi. - Mi raccomando, teniamoci a distanza, non dobbiamo farci notare…

- Tranquilla - la rassicurò Steven. - Con quel naso per aria, il nostro Mystere-Man non si accorgerebbe nemmeno di un cannone stellare puntato contro!

 

Invece, nonostante le previsioni di Boy, seguire Poncho si rivelò tutt’altro che facile. Appena sceso dall’astronave infatti, costui cominciò a guardarsi attorno nervosamente; cosicché i tre furono costretti a stringersi l’uno addosso all’altro più di una volta, per non farsi scoprire…

 

- Ahio - gemette Kid. - Ma dovevi proprio pestarmi il piede ?

- E tu, allora ? - protestò il pilota. - Fino a prova contraria, QUELLO era il mio…

- Silenzio, voi due - li rimbeccò Omachi. - Vi siete scordati quello che stiamo facendo ?!?

 

Eppure, man mano che lo seguivano, si resero conto ben presto che il modo in cui Poncho si guardava attorno era piuttosto quello di una persona che cerca disperatamente qualcuno. Mentre allungava il collo infatti, quasi in stile “giraffa”, per scrutare oltre la strada principale gremita di gente, il suo sguardo si faceva via via sempre più preoccupato.

 

- Secondo voi che sta facendo ?

- Boh…

- E’ per questo che siamo… Attenti!

 

Ancora una volta, rannicchiandosi contro il muro in extremis, riuscirono ad evitare di essere visti; tuttavia la posizione risultò alquanto imbarazzante per Omachi, che si ritrovò la faccia di entrambi premuta contro il seno. I due ragazzi non fecero comunque in tempo a gioirne, che le loro facce beate divennero livide e gonfie di cazzotti.

 

- Siete sempre i soliti - mormorò Omachi, rossa in viso di vergogna e di rabbia.

- Fcufa - risposero i due, con un filo di voce.

 

Nello stesso momento, Poncho fece un’espressione più ebete del solito e divenne raggiante come un faro stellare.

 

- Carissima - gridò.

- Mio caro - rispose una dolce voce femminile. - Scusa il ritardo…

- Ma no, figurati, anch’io sono arrivato adesso!

 

Il sorriso di Poncho avrebbe messo in fuga chiunque, invece la donna appena arrivata sorrise a sua volta, con occhi dolci e maliziosi.

 

- E quella chi è ?!? - domandarono in coro Kid e Boy.

- Come pensavo - fece Omachi, incrociando le braccia. - Del resto era evidente…

 

Avvolta in uno splendido cappotto dal raffinato colletto di pelliccia, una bella e sofisticata signora sulla trentina, con i capelli scuri raccolti in una crocchia e le labbra rosso rubino, si avvicinò a Poncho.

 

- Come stai, “orsacchiottuccio” ?

- Benissimo, quando ti vedo, mia dolcissima!

- Andiamo allora - sorrise lei, sbattendo le palpebre con fare seducente.

- Ma certo, “puccettina mia” - rispose Poncho, con una smorfia ebete. - Dove vuoi tu!

 

Dal loro nascondiglio, Kid e Boy non credevano ancora ai propri occhi.

 

- Questa poi - mormorò il giovane pilota con un filo di voce.

- Io ancora non riesco a crederci…

- Hm - sorrise Omachi. - A quanto pare, non sono solo i soldi ad interessare il nostro Poncho…

- Io non ne sarei così sicuro - ribatté Kid dubbioso. - Avete visto che tipo ? Una così deve essere un vero e proprio “investimento” per quel vecchio furfante di Poncho!

- Secondo me, ti sbagli - fece Omachi, con un’espressione furba. - E’ troppo evidente che è cotto di quella donna: se stesse mirando a qualcos’altro lo avrebbe già ottenuto, Poncho non è mai stato bravo a mandare avanti una faccenda per le lunghe…

 

Kid raccolse la provocazione.

 

- Te la senti di scommettere ?

- E quale sarebbe la posta in palio ?

- Una settimana di schiavitù contro sette milioni di Vaulz - propose Kid, strizzando l’occhio.

- Ci sto - rispose Omachi. - Ho proprio bisogno di un bravo maggiordomo, per mettere in ordine la mia camera…

- Hmf - sorrise Kid con una smorfia. - Al tuo posto, non ci conterei troppo!

- Ehi, voi due - si intromise Boy. - Se continuate a discutere, rischiamo di perderli… Stanno già andando via!

 

Come aveva fatto notare il pilota, i due “piccioncini” stavano procedendo mano nella mano, scambiandosi di tanto in tanto delle occhiatine beate. I tre giovani cosmo-rangers seguitarono a pedinarli, ansiosi di scoprire le vere intenzioni di Poncho ( e soprattutto CHI avrebbe vinto la scommessa al riguardo ).

 

- Che ne dici di un gelato, “orsacchiotuccio” ?

- Direi che è un’idea dolce… come te, “puccettina” - sorrise Poncho, rosso in volto come un peperone.

 

Omachi batté leggermente la mano sulla spalla di Kid.

 

- Finora sono in vantaggio io - sottolineò.

- Non cantar vittoria, è ancora presto - mormorò il pistolero.

 

Purtroppo finora le apparenze sembravano dare ragione ad Omachi. Seduti su una panchina, i due sorvegliati speciali stavano consumando il proprio gelato, senza staccarsi gli occhi di dosso l’uno dall’altra neanche per un istante.

 

- Oh - esclamò ad un tratto la signora con una smorfia preoccupata. - Guarda qua, “orsacchiottuccio”, ti sei tutto macchiato…

- Eh eh - fece Poncho imbarazzato. - Meno male che ci sei tu!

 

Nel momento in cui la donna sfiorò le guance di Poncho, con due labbra cariche di rossetto, Kid si sentì rodere il fegato.

 

- Dannato imbecille - mormorò in preda alla rabbia. - Se continua così, per colpa sua mi toccherà fare lo schiavo per una settimana…

- Suvvia Kid - scherzò Omachi. - Prendila in modo sportivo!

 

( continua )

 

   
 
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