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Autore: CillyScarlet    18/03/2011    0 recensioni
Due Song-fic che descrivono due punti di vista differenti. I pezzi sono: "sono già solo" dei modà e "io vorrei non vorrei ma se vuoi" scritta da mogol ed interpretata da un grandioso battisti. AnkoxYamato
Genere: Malinconico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Più contesti
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Ondeggiare, metaforicamente.

Punto di vista di Anko

La notte mi spaventa, la solitudine mi spaventa, la sua assenza mi spaventa.
Fingo deliberatamente di essere forte, ma non lo faccio per gli altri, lo faccio per me, per autoconvincermi che nulla può scalfire la corazza di diamanti che mi sono costruita.
In realtà è fatta solo di flebile carta pesta che può essere distrutta da una semplice pioggerella primaverile;
e la terribile tempesta che ho dentro la squaglia come fosse neve al sole.
Tutto per colpa di un uomo.

Dove vai quando poi resti sola
il ricordo come sai non consola
Quando lui se ne andò per esempio
Trasformai la mia casa in tempio

Ma non voglio pensare a lui. Lui è il passato, un passato doloroso, oscuro, costruito su un ombra e da un ombra.
Un ombra che sebbene non mi segua più fisicamente da molto tempo, mi tormenta nella testa in ogni istante della mia vita,
dalla quale non riesco a fuggire nonostante ci provi con tutta me stessa.
Per cercare di scappare, esclusivamente dalla mia mente, vado da lui.
Un altro uomo.
L'unico al quale sono riuscita vagamente ad appoggiarmi attraverso silenzi e anche da lui continuo implacabilmente a fuggire.
Perché?
Perchè è la mia convinzione di vivere una vita da dannata, destinata ad essere perseguitata dal terrore dell'abbandono con l'inesorabile conseguenza
della mancanza di coraggio nel legarmi a qualcuno, che non mi lascia scampo.
Non voglio soffrire ancora.
Dopo notti di sesso, che continuo ostinatamente a definire tali, benchè sappia bene che non siano
solo notti di sesso, fuggo, sempre, controllata dal terrore della sofferenza.
Fobia, e come tale, incontrollabile.
Questa volta però è diverso, sono entrata nel suo letto e lui è stato in grado di spegnermi, già.
Non era mai successo, ha spento i miei pensieri e mi sono sentita libera, solo per un misero istante, ma la mia mente era vuota
in balia di lui, dei suoi profondi occhi, del suo sorriso sensuale, del calore che emanava.
Ne è valsa la pena.
Sì, anche se il ritorno alla realtà è stato violento come un uragano che si abbatte su una montagna.
Per questo mi sono allontanata, per questo volevo fuggire ancora, ma lui non me l'ha permesso.
È stato in grado di capirlo e mi ha fermata, mi ha trattenuta con una mano, mi ha abbracciata.
Io piangevo e il mio incredibile orgoglio non voleva permettergli di saperlo, per questo non ebbi la forza di girarmi e rimasi di schiena.
Mi vergognavo della mia debolezza.
Io, che ho sempre cercato di non essere debole, di non mostrare le mie emozioni, di non piangere nemmeno da sola, sono crollata.
Sentivo la sua fronte appoggiata alla mia spalla e le sue mani che lente sfioravano il mio collo, le mie braccia, le mie dita, per poi infine intrecciarsi alle mie.
Questa volta il mio istinto è stato più forte del mio orgoglio.
Ho perso quel controllo, sempre così opprimente, e sono entrata in una condizione di abbandono.
La mia testa si era appesantita, talmente tanto che il mio collo non poteva più sostenerne il peso, e le lacrime iniziarono a scorrere, come un fiume in piena, ma silenziosamente.
Sentivo le forze abbandonarmi.
Istintivamente mi sono stretta al lui, ascoltavo il suo respiro all'unisono con il mio, la sua barba appena ispida graffiarmi leggermente il viso.
In quel momento mi resi finalmente conto che non ero sola, che lui era presente nella mia vita, che poteva appoggiarmi, capirmi, perché anche lui,
come me, ha avuto un passato difficile e che l'ombra che ha offuscato il mio passato è la stessa che ha condizionato il suo futuro.
Poi il suo respirò cambiò tramutandosi in parole, sospirate.
Per la prima volta mi sono sentita al sicuro.

Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio
torno già a volare
Le distese azzurre
e le verdi terre

Le discese ardite
e le risalite
su nel cielo aperto
e poi giù il deserto
e poi ancora in alto
con un grande salto


 


 

  
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