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Autore: cutuletta    19/03/2011    13 recensioni
Cosa succederebbe se Castle e Beckett fossero costretti a rimanere nella stessa stanza d'albergo per una notte...!?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beckett chiamò Castle, c’erano sviluppi sul caso a cui stavano lavorando, per fortuna l’orario non era di quelli improponibili, erano le 8,30 del mattino. Lo scrittore era riposato e contento di non esser stato buttato giù dal letto all’alba, ma non immaginava cosa l’aspettava, e neanche Beckett…  Arrivò al distretto intorno alle 10:00.

-Eccomi, buongiorno. Il tuo caffè!
Disse appoggiando il solito bicchiere sulla scrivania della detective. Kate lo guardò sospettosa, era più felice del solito, per un attimo pensò che forse qualcuna avesse allietato la sua serata e ebbe una fitta allo stomaco.
-Come mai sei così di buon umore?
Castle aspettò prima di rispondere, tendendola sulle spine, e Kate cominciò ad immaginare una serie di scenari che aumentarono le contrazioni allo stomaco al punto che si pentì di averglielo chiesto
-Ho incontrato il capitano giù in strada, mi ha aggiornato sugli ultimi sviluppi, wow Lo Splitz!

Lo Splitz era un lussuoso albergo fuori città a 1700m di altezza, in cui erano soliti recarsi politici e uomini d’affari milionari per godersi un po’ di relax nel centro benessere da 200 dollari l’ora o per sciare sulle piste delle cime circostanti. Uno dei principali sospettati dell’omicidio si era rivelato essere niente di meno che il titolare dell’albergo e Kate e Rick dovevano recarsi da lui per fargli tutte le domande di rito…

-Sembri un bambino a cui è appena stato detto che andrà a Disneyland!
-Adoro quel posto, quando Alexis era piccola andavamo lì ogni inizio inverno,lei stava ore col naso appoggiato al vetro a guardare la neve, è un posto magico!
-Ti credo, con quello che costa!
-Ah andiamo detective, prova per un momento ad assaporare la magia della neve che cade, l’odore della neve ti riporta ad uno stato fanciullesco…
-Quindi tu quell’odore lo senti tutto l’anno?
-Ma quanto sei insensibile!
Kate rise, adorava quei momenti di dolcezza di Castle ma non voleva che lui se ne accorgesse. 
-Comunque conosco la strada, spero che avrai il buon senso di farmi guidare sta volta, il percorso è tortuoso e angusto per chi non è pratico del posto!
-Ce la caveremo!

Raggiunsero l’albergo alle 16:00, dopo 5 ore di auto e una breve sosta per il pranzo. Sebbene ci volessero appena un paio d’ore per arrivare, Kate aveva perso l’orientamento diverse volte e aveva finito per girare a vuoto alla ricerca di indicazioni stradali, con Castle che gongolava silenzioso lato passeggero, solo con un ghigno stampato in faccia che era l’equivalente di: “te l’avevo detto!”, tanto che Kate ad un certo punto aveva esclamato:
- Ora ti faccio scendere se non la pianti!
Il che non fece che farlo gongolare ancora di più…

Quando arrivarono Kate era devastata dal viaggio, ferita nell’orgoglio per essersi persa e in più Castle non aveva fatto altro che parlare per tutto il tempo dello Splitz che Kate già lo odiava. Continuava a chiedersi perché mai gente tanto ricca doveva sborsare cifre astronomiche per rifugiarsi in un posto così complicato da trovare! Ma quando arrivò capì quello di cui parlava Castle. L’albergo era un palazzo dalle forme calde, dai colori tenui, costellato di luci e contornato da cime maestose ed innevate. Aveva un giardino all’ingresso che immaginò d’estate verde e rigoglioso e una pista ghiacciata su cui stavano pattinando alcuni bambini e pensò istintivamente a quei pattini con le lucine che adorava indossare e che facevano impazzire il suo ex. Le scappò un sorriso, era davvero un posto da sogno! Castle, che scrutava la sua reazione, le si avvicinò, le diede un lieve colpo con il gomito e le disse:
-Te l’avevo detto che è un posto magico!

Poi entrarono. L’ingresso era sontuoso almeno quanto l’esterno, il legno era l’elemento dominante, dando l’idea di un albergo di montagna ma con rifiniture raffinate, tappeti persiani e ampie vetrate da cui si intravedeva uno sfondo paesaggistico unico. Si avvicinarono al concierge e Beckett chiese del direttore mostrando il distintivo.
Il titolare era un uomo arrogante e presuntuoso, uno che arresteresti anche senza un motivo, insistette per far fare un giro ai due per l’hotel, non per gentilezza ma solo per bearsi della sua ricchezza. Quella parentesi, che Kate non aveva previsto e non era riuscita ad evitare, costò un’altra ora persa. Poi un’altra ora ci volle per l’interrogatorio, con il telefono del direttore che continuava a squillare e interrompeva continuamente la loro “conversazione”.

- La ringrazio per la disponibilità e per la visita guidata, ha un hotel davvero degno della fama che porta!

A passo svelto si diresse verso l’uscita tirando Castle per un braccio che invece sarebbe rimasto a conversare con il direttore per ore. E quando la porta automatica dell’ingresso si spalancò ebbe una visione che non si aspettava e che la lasciò perplessa: stava nevicando fitto e la neve aveva creato già uno strato sulla strada che non le avrebbe reso facile la discesa con la sua auto. Si voltò e guardò Castle che era dubbioso almeno quanto lei.
-Che facciamo adesso?  Disse Beckett
-Ci facciamo prestare uno slittino e scendiamo a valle come faceva Heidi, ah adoravo quel cartone, lo vedevo  sempre con…
-CASTLEEE, potresti essere serio per una volta?
-Scusa, non so, mi sembra azzardato scendere con questo tempo, potremmo rimanere qui e aspettare che smetta!
Il concierge e il direttore erano rimasti dietro di loro ad osservare la scena ridendo a denti stretti. Poi il direttore si avvicinò e disse:
-Spiacente ma di solito quando inizia a nevicare in questo modo è difficile che smetta tanto presto e comunque lo sgombero delle strade non avverrà prima di domani mattina, per cui se posso permettermi vorrei offrirvi una suite in cui alloggiare, ovviamente siete miei ospiti!
A Castle brillarono gli occhi, Kate si sentiva in trappola, non voleva rimanere in quel posto per di più dividere una suite con Castle e disse in fretta:
-La ringrazio ma non possiamo accettare
Castle assunse un’aria dispiaciuta e allargò le braccia in segno di resa. Il direttore però incalzò:
-Se ha un’idea migliore su come fare a scendere sono tutto orecchi!
Kate guardò Castle, che aveva lo stesso ghigno della mattina in auto, poi di nuovo guardò il direttore che, con le mani conserte, picchiettava il dito un bicipite attendendo una risposta. Si sentì sconfitta e disse a malincuore:
-Va bene, la ringrazio
Castle fece un cenno di esultanza e strinse la mano al direttore sorridendo, Kate gli lanciò uno sguardo fulmineo, poi aggiunse
-Avviso il capitano
-ok, io mi faccio dare la chiave! Vedrai che dopo aver dormito qui una notte anche a te sembrerà un posto magico!!!
-Solo se riesco a farti sparire, disse con tono acido!
 
Note:
Ciao a tutti,
questa è una storia a capitoli ma non troppi, non vi preoccupate, non saranno più di 4 o 5, non vorrei che prendesse una piega da soap in stile beautiful ;) Il mio obiettivo è quello di farvi passare qualche minuto col sorriso, spero vi piaccia! Da qualche recente spoiler, pare che qualcosa di simile la vedremo presto sullo schermo, esattamente nella puntata 3x22 in cui i nostri Kate e Rick dovranno condividere una stanza d’albergo…
Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà lasciare un commento! Al prossimo capitolo.
Feed the birds a tutti!!
PS: non so quanto sia realistico un albergo sulle montagne a 2ore da NY, per cui prendetelo come un semplice espediente narrativo!
   
 
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