Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: beren    20/01/2006    3 recensioni
Ripostato con l'aiuto di beta.Harry ha sconfitto Voldemort. Il suo atto d'eroismo è famoso in tutto il mondo magico. Ora,tutto ciò che desidera, è finire il suo settimo anno a Hogwarts in pace, ma qualcosa, sta per succedergli, qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Qualcosa piuttosto imbarazzante e che farà la sua vita molto più complicata...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angeli e Demoni

Angeli e Demoni

di Beren

 

tradotto da madjoker

Beta: Sanzina

 

Rinuncia: Questa storia è basata su caratteri e situazioni create e possedute da JK Rowling e i vari editori, inclusi ma non limitati a Scholastic Books, Raincoast Books e Warner Bros Inc. Non c’è guadagno e non è intesa nessuna infrazione della proprietà letteraria riservata o del marchio.
Avvertimenti: Questa storia è intesa come post OOTP, perciò contiene SPOILERS. Se non volete sapere nulla del 5° libro non leggete questa storia.
Le Note d’autore: Questa fic contiene Veela!Draco e molte altre cose che sembrano essere un cliché in molte fandom. Ho provato un gran divertimento nello scrivere questa fic, tentando di esplorare le possibilità in un modo lievemente diverso da ciò che ho visto in precedenza. Può esserci Veela!Draco, ma è tutto basato sul POV di Harry, in caso che qualcuno se lo chiedesse.

 

cap.4: Cambi-2°parte

 

Harry stava sognando di volare: volare in alto nell’aria, libero come un uccello senza la goffaggine delle sue lezioni di pratica. Nella sua mente il suo corpo e i suoi istinti funzionavano in perfetta armonia, e lui poteva volare come se fosse una cosa innata. Harry provava una tale gioia mentre gustava tale libertà che quando qualcuno lo riscosse dal suo sogno provò una grande seccatura.

Harry.” Per primo sentì il suo nome, ma decise di ignorarlo; non intendeva rinunciare al volo.

Harry!” questa volta il suono era più urgente; stava ancora volando, ma sapeva che qualcosa lo stava chiamando alla realtà. “Harry, svegliati!”

Gli occhi di Harry si spalancarono al richiamo di Ron che lo rese di nuovo consapevole di dove si trovasse e lui batté le palpebre, trovando il viso del suo miglior amico che sembrava galleggiare nell’apertura delle tende attorno al suo letto, accompagnato da una linea di luce attraverso i suoi  capelli rossi.

Per una qualche ragione, il suo amico sembrava stesse tenendo le tende chiuse solo sotto il suo mento.

Ron?” Chiese Harry, insonnolito. “Cosa c’è?”

Gli occhi di Ron si posarono sul letto in replica e Harry seguì il suo sguardo; fu in quel momento che si accorse di non essere avvolto in una molle, calda coperta: era avvolto in ali molli e calde.

“Oh ca**o” fu la risposta fievole.

“Il mio preciso pensiero” replicò Ron, mentre Harry si sedeva.

Chiudendo gli occhi, Harry fece ritrarre le ali. Quando o come, avesse deciso di spingere le coperte alla fine del letto e dormire usando invece le sue ali come riparo non lo sapeva, ma nel processo aveva rovinato un’altra camicia del pigiama. Harry guardò Ron con gratitudine.

“Grazie” gli disse sinceramente.

“Nessun problema, amico” fu la risposta di Ron, mentre rilasciava le tende e gli passava una maglietta attraverso l’apertura “ma è probabile che tu desideri pensare ad un incantesimo che sigilli le tende, in caso dovesse accadere di nuovo una cosa simile. Sei fortunato che ti abbia visto io.”

Harry annuì col capo, il suo amico aveva ragione, e si fece una nota mentale di chiedere a Hermione quale sarebbe stato l’incantesimo migliore. In fretta si levò la camicia rovinata dalla testa, senza infastidirsi a sbottonarla, e si mise la maglietta. La sua vita sembrava stesse diventando sempre più complicata, ogni giorno di più. L’intera faccenda del Seraphim stava diventando sciocca, e si chiedeva se non fosse più semplice alzarsi nel bel mezzo della sala, fare un annuncio e farla finita.

 

==========================

 

La mattina non era il momento del giorno preferito da Harry, dato che ogni risveglio sembrava metterlo a confronto con ulteriori sorprese. In poco più di una settimana aveva avuto uno balzo di crescita e due incidenti con le ali; decise di dormire senza camicia, in modo da non rovinarne un’altra, fino a che non avesse avuto la cosa sotto controllo. Due mattine dopo che aveva fatto pratica nella Stanza delle Necessità si era svegliato avvolto nelle ali invece che nelle coperte, e Harry, sperava di sbrigarsi a capire perché poteva essere piuttosto freddo senza la parte superiore del pigiama. Harry aveva considerato di dormire avvolto solo nelle sue ali, dato che erano completamente calde e comode, ma aveva deciso che era un rischio troppo grande; L’incantesimo che aveva messo nelle tende era forte, ma non avrebbe fermato nessuno veramente determinato.

Quando aprì lentamente gli occhi all’inizio di una nuova settimana, si sentiva moderatamente ottimistico: i suoi pigiami non sembravano essersi ristretti, così il suo aumento di crescita non gli aveva fatto un’altra visita; e le sue ali erano piegate dove si supponeva dovessero essere.

Alzandosi a sedere guardò di sottecchi, un po’ miope, la luce che si riversava attraverso l’apertura nella cima delle tende, che era l’unico buco nello scudo attorno al letto, facendo scorrere le dita attraverso i capelli. Fu in quel momento che la mattinata iniziò ad andare a rotoli; qualche cosa d’acuto toccò il suo scalpo.

Rompendo l’incantesimo che sigillava le tende arrivò vicino comodino accanto al letto e afferrò i suoi occhiali, li spinse sul naso e si fissò le mani.

Harry si mordeva le unghie; sapeva che era una pessima abitudine, ma era un vizio che non riusciva a perdere. Solo che ora le sue unghie corte non erano più tali. Dove la notte precedente c’erano tronconi masticati,c’erano ora lunghi artigli, eleganti ed affusolati, almeno un paio di centimetri oltre la fine delle sue dita. Il primo pensiero di Harry fu che se quanlcuno le avesse viste non gli avrebbe mai permessodi dimenticarlo.

Con un piccolo gemito di sconfitta si mise all’opera per rettificare la situazione. Usando l’unico attrezzo a sua disposizione, iniziò a mordere le unghie ad una lunghezza più ragionevole. Era come tentare di masticare acciaio. Gli ci vollero venti secondi per comprendere che i suoi denti non riuscivano ad intaccare l’unghia del pollice, e iniziò ad esser colto dal panico.

Non si era mai vestito a tale velocità, la qual cosa era già di per sé un atto di valore, considerato che aveva ora degli artigli al posto delle unghie di cui preoccuparsi. Correndo per i gradini con le mani infilate nelle tasche, quasi uccidendosi quando inciampò verso la fine perché non intendeva lasciar vedere a nessuno quest’ultima novità, si diresse nel regno di Poppy.

“Buongiorno, sig. Potter” fu il professionale saluto della guaritrice quando ruzzolò nell’ala dell’infermeria, mentre era intenta a rappezzare un Hufflepuff del primo anno.       

Quasi potesse leggere la sua mente la donna dette uno sguardo al ragazzo, ed indicò col capo il suo ufficio.

“Se gradisce aspettarmi di la” disse calma Poppy “tra poco sarò da lei.”

Nell’ufficio Harry tentò di calmarsi, ma quell’affare lo stava spingendo al limite; non sapeva che cosa sarebbe potuto accadere da un momento all’altro. Quando Poppy finalmente entrò nell’ufficio, Harry saltò in piedi.

Con gentilezza la donna si rivolse a lui. “Ora, in che cosa ti posso aiutare?”

Harry mise le sue mani sulla tavola e allargò le dita.

“Hai qualsiasi cosa che mi permetta di liberarmi di questi?” Fu la brusca risposta.

Poppy s’inclinò sulla scrivania e guardò agli artigli.

“Presumo che siano resistenti ai normali metodi di rimozione” osservò calma.

Harry rispose apertamente. “Duri come l’acciaio.”

Poppy prese una delle sue mani, toccando dolcemente un artiglio con il suo dito indice.

“Acuminati, vedo anche” disse, prima di riposare la mano sulla scrivania. “Non temere Harry, l’incantesimo Diffindo Ungola dovrebbe funzionare. E’ un derivato dell’incanto Diffindo creato per creature magiche; quando sono tenute in cattività molte richiedono che ci si prenda cura di zoccoli ed artigli, ed è molto più efficace della magia di base. Ho avuto occasione di usarlo quando il professor Snape insegnò come preparare una pozione di crescita delle unghie ad una classe del primo anno.”

Con un sorriso la donna puntò la bacchetta. Harry era contento del senso asciutto dell’humour dell’infermiera, lo faceva sentire un po’ meglio.

“Devi lanciarlo in questo modo” gli disse Poppy, procedendo a mostrargli i movimenti.

Gli ci volle una buona mezz’ora, ma tempo della fine della colazione e Harry aveva nuovamente le unghie di lunghezza normale. Ancora una volta Harry si trovò molto grato di essere amico di una guaritrice di tali capacità.

 

======================================

 

Decisamente, era destino che la vita di Harry non potesse esser normale, almeno fu quello che concluse Harry al giungere di venerdì, il 12 di novembre. Fino a quel momento la sua eredità di Seraphim gli aveva donato tre cose: una crescita di circa 13 centimetri e, anche se era ancora magro, era più largo; delle unghie che potevano scalfire qualsiasi cosa più tenera della pietra e che doveva accorciare ogni mattina con un incantesimo; e una richiesta insistente per  i ‘topi di ghiaccio’. Neppure Poppy riusciva a capire la ragione che giustificava quest’ardente richiesta di dolci.

Fu durante l’allenamento di Quidditch che Harry notò che qualcos’altro non andava bene; o piuttosto, fu per come finì l’inseguimento del boccino d’oro, mentre Ron stava discutendo delle strategie complicate con il resto della squadra. Tutto divenne molto forte, o almeno lo fu per i primi momenti del suo incontro con il resto dei giocatori, quasi come se ognuno di loro stesse gridando. Harry fremette quando per davvero Ron gridò a Ginny che stava inseguendo un bolide, perchè l’urlo fu così forte che gli fece provare dolore.

“Stai bene, Harry?” Chiese Ron, girandosi e vedendo la fine della sua smorfia.

Con gioia di Harry, quando Ron aveva finito la frase la sua voce era tornata ad un livello normale.

“Sì” fu la sua veloce risposta. “Non ti preoccupare Ron. Credo solo di aver preso un colpo di vento nelle orecchie mentre volavo; è stato un po’ strano per un momento.

Ron gli si avvicinò, mentre il resto della squadra si diresse verso gli spogliatoi.

“Sei sicuro”chiese Ron “che non è qualcosa che ha che fare con i tuoi cambiamenti?”

Harry ci pensò per un momento, ma poi scosse la testa.

Nah” rispose, quasi sicuro della conclusione “quelli sembrano permanenti, e questo ha già smesso.

Harry, non comprese di esser in errore finché non fu si diresse verso la biblioteca per trovare un libro per i suoi compiti di Trasfigurazione. A metà strada i suoi passi divennero improvvisamente più rumorosi di quello che si aspettava, e poteva sentire delle persone che parlavano. Quando girati due angoli giunse alla biblioteca trovò due Ravenclaw che chiacchieravano fuori dalla porta in quello che sarebbe dovuto essere un tono molto basso, ma per lui era come se stessero parlando rumorosamente. Cambiando idea, Harry andò verso l’ala dell’ospedale; Poppy probabilmente ormai era pronta a dargli un letto permanente.

“Il tuo udito è definitivamente più sensibile” disse lentamente l’infermiera, mentre esaminava i risultati dell’incantesimo che aveva gettato su Harry “e credo che anche la tua vista stia cambiando. Posso aggiustare i tuoi occhiali e mettere su di loro un incantesimo, così muteranno con il cambio della tua vista; comunque, suggerisco che tu venga per dei controlli quotidiani finché le trasformazioni non cesseranno. Come per l’udito, ho qualcosa che ne rimpicciolirà l’effetto, ma ti consiglio di portarlo solo per dormire; avrai bisogno d’imparare ad affrontare la sensibilità addizionale nelle situazioni normali. Non ti fa male, vero?”

Harry scosse la testa.

“Solamente se qualcuno grida vicino a me” fu la sua risposta onesta“ma penso di poterlo affrontare.”

Poppy gli sorrise.

“Bene” disse vivacemente lei. “Se hai alcuni problemi Harry, voglio che tu venga immediatamente da me. Questi cambiamenti devono essere duri per te, ma si fermeranno, ed anche se sono troppo vecchia per dirlo stai diventando davvero un giovane audace.

Harry avvertì il rossore che saliva sulle guance, ma non poté trattenere il sorriso imbarazzato che si intravedeva agli angoli della sua bocca. Harry non era mai stato la sintesi dell’eroe, non importava quale ruolo gli avesse imposto la vita, ma doveva ammettere che stava incominciando a sembrare più adatto alla parte.

“Grazie Poppy” le rispose con gratitudine “penso che sarei perso senza di te.

“Questo è del tutto esatto, giovane” rispose Poppy aggrottando le sopracciglia “anche se io ci aggiungerei la maggior parte della scuola. Non riesco a capire come il personale, senza contare gli alunni, riesca a trovare così tanti pericoli sul suo cammino.

Tale asserzione fece sorgere un ghigno sul viso di Harry; negli anni lui era stato un abitante continuo dell’infermeria ed aveva visto molti membri del personale sottoposti alle cure di Poppy, e gli avevano aperto un bel po’ gli occhi.

 

===============================

 

La sala comune era piena di persone tutte prese nei loro affari e Harry sedeva accanto al fuoco con il naso affondato in un libro, fingendo di non accorgersi di nessuno. Comunque con il suo sensibile udito era difficile non notare che molte delle conversazioni riguardavano lui. Anche se non cercava attenzione era difficile non comprendere che le trasformazioni che aveva superato recentemente non erano passate inosservate. Neppure se fosse stato il Gryffindor meno famoso avrebbe potuto evitarlo.

“Lo so”stava dicendo Lavanda a Parvati “non pensavo che un ragazzo potesse cambiare così tanto in un mese.

“E’ come se fosse opera di uno di quegli incantesimi di bellezza magici” rispose l’altra ragazza con una nota d’adorazione nella voce che disturbò Harry. “Solamente che non dovrebbe neppure provarci. L’hai visto dopo l’ultimo incontro di Quidditch; coperto di fango a causa di Malfoy ed ancora splendido.

“Neppure Malfoy era male. Riesci a immaginarli entrambi...” L’attenzione di Harry venne attirata da un’altra conversazione prima che potesse arrossire troppo profondamente.

“Come ha fatto a farsi crescere le sue unghie così velocemente?” Ginny stava parlando a bassa voce a May, una delle ragazze del suo anno. “Tre settimane fa erano corte all’osso, ed ora sono lunghe.”

“Darei qualsiasi cosa per sapere che pozione sta usando” disse la sua amica d’accordo con lei “pensi che stia finalmente accettando l’idea che è un divo?”

“Non so” fu la risposta di Ginny, che sembrò un po’ confusa. “Certo sembra che abbia iniziato ad avere interesse del suo aspetto, ma è ancora Harry, e sembra imbarazzato del fatto che tutti lo guardino.

“Quello lo fa diventare due volte più bollente” fu la risposta di May, poi le due iniziarono a ridere scioccamente. Harry distolse la sua attenzione, affondando ulteriormente nel suo posto e tentando di nascondere la faccia nel libro. Forse, se avesse fatto finta di nulla, nessuno avrebbe notato quanto fosse arrossito.

“...Sarai onesta, vero Hermione?” La sua attenzione venne attratta da qualcosa che stava dicendo Ron, nell’angolo dove si trovava insieme a Hermione, entrambi accoccolati nell’altro lato della stanza.

“Certo Ron” rispose la giovane con un tono amorevole che fece sorridere Harry, anche se non era programmato che lui stesse ascoltando, e suppose che il libri ‘Pozioni per l’Auror’ non potesse in nessun modo provocare tale affettuosa espressione sulla sua faccia.

“Che cosa ne pensano le ragazze?” Chiese Ron calmo. “Non è solo il resto di noi che ha un complesso d’inferiorità. Harry è diventato dal grazioso ed innocente salvatore del mondo alla cosa più sexy su due gambe in quattro settimane?”

Il tono del suo più buon amico sembrava rassegnato ed un po’ incerto. Hermione rispose con una piccola risata ed un sospiro gentile.

“Non l’avrei messa in questo modo” rispose lei “ma se vuoi dire che tutti lo stanno guardando sotto una luce diversa, questo sì. E Ron, odio dovertelo dire, ma non sono solo le ragazze.”

“Lo so” la voce di Ron era soffocata dalle risate, cosa che sorprese Harry “per gli inferi, se non fossi innamorato di te, probabilmente gli darei una seconda occhiata anch’io.

Harry lasciò cadere il libro.

Quella era una cosa che, definitivamente, non si era aspettato di sentire. Il mondo magico era meno bacchettone sulla sessualità rispetto al mondo Muggle, ma c’erano delle costanti nel mondo di Harry che non desiderava cambiassero, ed una era che il suo più buon amico fosse fermamente eterosessuale.

Molte paia d’occhi si girarono a guardarlo quando il libro pesante crollò sul pavimento, ma quando lo rialzò solo due paia rimasero fissi su di lui. Harry alzò lo sguardo per incontrare gli occhi dei suoi due amici ed Hermione alzò un sopracciglio.

“Penso che Harry ci abbia sentito” osservò lei tenendo la voce bassa e Harry capì che lo stava osservando per scoprire una reazione.

Piuttosto consapevole di esser stato beccato in flagrante, Harry chiuse il tomo che stava tenendo in mano e si alzò dalla poltrona. Ancora lo sorprendeva quanto il suo punto di vista continuasse a salire da dove pensava che dovesse essere il livello dei suoi occhi. Era abituato ad essere il più basso dei suoi amici maschi e anche di molte delle sue amiche femmine; il fatto che fosse cresciuto un dodici centimetri nell’ultimo mese era ancora qualcosa con il quale stava scendendo a patti. Harry camminò verso i suoi amici, tentando di sembrare innocente.

“Come hai fatto a sentirci dal principio alla fine da là, amico?” chiese Ron, nella sua solita maniera schietta ma amichevole.

“Il mio udito è migliorato” ammise Harry con calma, con una piccola alzata di spalle che fece capire che aveva scelto di mantenere la quiete sul fatto “insieme a quasi tutto. Questi occhiali non mi servono più; Madama Pomfrey li ha mutati in normale vetro questa mattina. Comincerò a lasciar cadere suggerimenti sul fatto di volerli riparare con un incantesimo e poi mi libererò completamente di loro.

Harry stava superando così tanti cambiamenti che qualche volta gli sembrava di non essere più nel suo corpo.

“Questo vuol dire che se vai a fare una piccola passeggiata nel campo di Quidditch quando gli Slytherin si stanno allenando sarai capace di sentire le loro discussioni di strategia?” chiese Ron pensierosamente.

Hermione lo colpì, e Harry rise; proprio quello del quale aveva bisogno.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: beren