Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Elyxweet Knight    20/03/2011    0 recensioni
Appena uscì fuori dalla stanza io chiusi gli occhi e nonostante tutto quello che mi fosse successo mi addormentai con il sorriso sulla bocca, avevo finalmente un amico.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi diressi all'indirizzo del biglietto e trovai subito la casa.
Non era molto lontana.
Era un appartamento al terzo piano di un palazzo di cinque piani.
Raggiunsi il mio appartamento a piedi, dato che non c'era ascensore.
Aprii la porta e subito mi innamorai di quell' appartamentino.
Certo, era piccolo, infatti aveva due camere da letto piccolissime,una cucina, un bagnetto e un soggiorno, ma era comunque confortevole.
Chiusi la porta e andai in bagno.
C'era la vansca. Ne approffitai  per farmi un bel bagno.
Dentro l'acqua ci entrai alle sette, mandai un messaggio di ringraziamento a Klaus e poi mi addormentai dentro la vasca.
Mi svegliò il trillare insistente del mio telefono. Lo presi e risposi. Era Klaus che dato che non lo rispondevo da due ore si era preoccupato.
Ma subito lo tranquillizzai dicendogli che mi ero addormentata nella vasca e che non era successo nulla.
Gli diedi la buona notte e lo salutai. Guardai l'orario e vidi che si erano già fatte le nove e mezza, decisi quindi di uscire dalla vasca e andare a vedere se quel signore così gentile, oltre che a darmi un lavoro, trovarmi una casa, farmela trovare pulita e pure pagarmela, mi avesse lasciato il frigorifero pieno di cose da mangiare.
E così fu.
Sia frigo che dispensa trabboccavano di cose da mangiare, così mi feci un panino e accesi la TV.
Da quanto tempo  non la guardavo. Anche se ormai ero grande misi il canale dei cartoni e li guardai sino a quando non mi addormentai davanti alla tv.
Mi svegliai alle otto della mattina seguente e appena  vidi l'orario quasi non mi venne un accidente.
Dovevo sbrigarmi, avevo l'appuntamento per il lavoro alle 9 e io non ero ancora pronta.
Andai velocemente in bagno e mi lavai. Indossai il vestitino rosso che Klaus mi aveva comprato e indossai le ballerine che lui stesso mi aveva regalato.
Naturalmente presi con me anche la mia divisa.  In ufficio del capo arrivai alle nove e cinque ma lui non era ancora arrivato.
Arrivò cinque minuti dopo e si scusò per il ritardo, poi mi diede l'indirizzo e mi disse che ci dovevo lavorare tutti i giorni dalle dieci della mattina sino alle dieci della sera e avevo due ore libere tutti i giorni che potevo gestire come meglio credevo tranne la domenica, che sarebbe stato il mio giorno libero. Il mio lavoro consisteva nel pulire e preparare da mangiare per le persone che vivevano nella casa.
Il capo mi diede un tesserino, l'uniforme e le chiavi della casa insieme all'indirizzo.
Dato che la casa era abbastanza lontana chiamò un taxi per me che pagò lui stesso.
La casa dove mi portò era enorme. Sperai che le persone che ci vivevano fossero pulte e ordinate, sennò ne sarei uscita matta.
Anche se avevo le chiavi suonai il campanello.
-Chi è? -
-Solo Layla, la nuova ragazza delle pulizie.
Dopo un minuto mi fu aperta la porta. Ad aprirmi fu un ragazzo di media altezza paffutello e biondo.
-Piacere di conoscerti, io sono Gustav!- mi disse stringendomi la mano- Entra pure! Ti farò fare un giro della casa.
Mi fece vedere tutte le stanze e mi mostrò dove potevo trovare i prodotti per pulire.
La casa aveva quattro camere da letto giganti, tre bagni, un salotto enorme, una cucina gigantesca e una sala insonorizzata con una batteria, sì, Gustav suonava la batteria.
Iniziai a lavorare.
Non c'era molto da fare, era un ragazzo abbastanza tranquillo e ordinato. Il problema era Hunt, il suo cucciolo di labrador.
Entrava sempre in casa con le zampette sporche di terra e mi sporcava tutti i pavimenti.
All'inizio mi incazzavo, ma poi guardavo il cagnolino nei suoi profondi occhi neri e gli facevo tante coccole. verso l'una preparai il pranzo e alle due era pronto.
- Signor Gustav, il pranzo è pronto!- nessuna risposta.Mi avvicinai alla sala insonorizzata e lo vidi lì che suonava. Non volevo disturbarlo, quindi aspettai che finisse di suonare quel pezzo.
Aspettai circa dieci minuti, poi lui si fermò un attimo e allora io bussai ed entrai.
-Scusi, signor Gustav, è pronto il pranzo, può andare a mangiare se vuole!
-Signor Gustav?? Sembro così vecchio?? Chiamami pure Gustav e dammi del tu!! ho solo 22 anni!!
-Allora ok, Gustav, è pronto il pranzo - gli dissi sorridendo.
Lui mi sorrise di nuovo e si diresse verso la cucina. Avevo apparecchiato, lo feci sedere e gli servì un piatto di pasta e gli appoggiai sul tavolo la padella con la carne.
-Ecco, spero sia di suo ehm tuo gradimento! Il capo mi ha detto che ho due ore libere, quindi mi stavo chiedendo se avevi ancora bisogno di me adesso o se posso andare a mangiare.
-Se vuoi puoi mangiare qua!
-Non vorrei disturbarti..
-Non disturbi, anzi, ne approffitiamo per parlare  e per conoscerci. Prego siediti pure.
Si alzò e mi spostò la sedia facendomi cenno di sedermi. poi prese il piatto e mi mise la pasta, io tratenni una risata.
-perchè ridi? Sono così buffo? - Mi chiese con il sorriso sulla faccia.
-No è che in teoria io dovrei apparecchiare, sono pagata per fare anche quello! - gli risposi
Lui si mise a ridere e poi mi invitò a mangiare la pasta.
-Mmh è davvero buona, complimenti!
- Grazie troppo gentile - Risposi io arrossendo.
- Sei di Magdeburgo?
-No,vengo da Dessau.
-oh! Non ci sono mai stato.. E' bella?
- si, abbastanza.- in realtà non mi piaceva affatto perchè pensando a quella città mi venivano in mente solo dei brutti ricordi, ma non volevo raccontare nulla. Non volevo fare pena a nessuno.
- E quanti anni hai?
-diciassette.
-E già lavori?
-sì.
-Mmh.. siamo di poche parole eh?
-Scusa.. è che sono timida e non sono abituata a parlare con gli altri.
-Come? e a scuola come fai?
-Ho smesso di andare a scuola quando avevo tredici anni e mezzo, e anche a scuola ero sempre sola.
- Come mai? Una bella ragazza come te non può non avere amici.
Alla parola amici, vi venne un colpo al cuore.
Non avevo potuto fare amicizia per colpa di mio zio che mi aveva chiusa in casa.
Se forse mi avesse lasciato parlare con gli altri bambini sarei stata diversa.
Se non mi avesse fatto quello che mi ha fatto sarebbe tutto diverso.
Se i miei genitori quel giorno non fossero usciti in macchina sarebbe andato tutto per il meglio.
Gustav si accorse del velo di tristezza che era calato nei miei occhi già tristi prima, ma ora di più.
-Scusa, non volevo ficcanasare.
-Non scusarti.. Anzi scusa te se sono un pò fredda, ma non mi piace parlare di me. Tu invece? Vai a scuola?
-Mmh, non più, il lavoro che faccio non me lo consente.
-Perchè che lavoro fai?
- Se fossi stato uno dei gemelli Kaulitz sono sicuro che mi avresti riconosciuto - disse sorridendo.
- Chi sono?
- Come, non sai chi sono i Kaulitz?!?
-Perchè dovrei conoscerli? - chiesi io stranita dalla reazione di Gustav.
- Bill e Tom Kaulitz.. sono il cantante e il chitarrista dei Tokio Hotel, il gruppo del quale io faccio parte e sono il batterista. Non ci hai mai sentiti?
- No..
- Aspetta, ti faccio vedere una foto. E' impossibile che non ci conosci.
Non ascoltavo radio e non guardavo tv da cinque anni, era logico che non li conoscessi ma Gustav non poteva saperlo. Dopo un pò arrivò con una foto.
-Ecco!
-Oh che bella ragazza! mi piace come è truccata. Però talmente magra che non ha tette. E' la tua ragazza?? Vi vedrei bene insieme!
-AHAHAHAHAHAH se ti sentisse AHAHAHAH. Quello è Bill.. il cantante - Disse Gustav ridendo.
-Oh.. che figura.. ma a me sembrava proprio una ragazza.
-Non preoccuparti non sei l'unica.
-Non vi ho mai ascoltati comunque.
- Devi ascoltarci! Un giorno di questi ti regalerò un nostro CD!!
Sorrisi e feci di si con la testa.
Appena finito di mangiare chiamai mio fratello e gli dissi di quanto Gustav era simpatico e gli chiesi se lui conoscesse i i Tokio Hotel, naturalmente li conosceva.
Mi disse che non erano il suo genere, ma che comunque erano abbastanza bravini.
Verso le sette e mezza mi ritrovai senza far nulla perchè avevo finito e decisi di andare via e di sfruttare le due ore libere a mia disposizione.
-Hey Gustav, ora io vado.. ho fatto tutte le faccende per oggi.
-Aspetta, se vuoi ti posso dare un passaggio!
-Grazie lo accetto molto volentieri!
Così Gustav mi accompagnò sino a casa e mi fece un favore, dato che non era proprio vicino.
Lo ringraziai e salii sino al mio appartamento.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Elyxweet Knight