Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: T_Jey    21/03/2011    1 recensioni
Forse dal titolo non si capisce subito,ma si può intendere, questa, diciamo, è la mia rivisitazione, nei giorni nostri, di Orgoglio e Pregiudizio. Spero che la Austen non mi maledica, perchè onestamente nella mia storia del racconto originale rimane ben poco. La storia viene narrata dalla protagonista, Lizzy, che però è figlia unica e convive con sua cugina, nonchè migliore amica, Jane Bennett. Il vero motivo per cui Lizzy non vive più a casa dell'amato e sempre sottilmente ironico padre è la donna che questi ha sposato dopo la morte della prima moglie. Lizzy infatti non riesce proprio a sopportarla, ma per poter andare a vivere da sola ha dovuto concedere alla matrigna di andare con lei, un pomeriggio alla settimana, a fare shopping ed è proprio durante uno di questi pomeriggi di compere che, tra un paio di scarpe e l'ultima borsa di Gucci, la matrigna informa la sua cara figlioccia di averle organizzato un incontro al buio con il figlio dei signori Bingley.
Lizzy ovviamente rimane scaturita da questa notizia e ... beh, il resto lo scoprirete leggendo ;D .
La storia è tutta raccontata, almeno per ora, dal punto di vista di Lizzy, che con ironia e un pizzico della sua pazzia, arrichisce gli eventi.
Spero vivamente che vi piaccia e vi diverta tanto quanto mi sono divertita io a pensarla e scriverla!
Chiedo perdono a tutte le amanti di Orgoglio e Pregiudizio, perchè ho cambiato un po' i personaggi,ma le coppie rimangono sempre le stesse, Darcy/Lizzy, Jane/Bingley!
Buona lettura e mi raccomando, commentateeee!!:D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ATTENZIONE: CAPITOLO MODIFICATO!!


La paranoia è femminile.


Ma senza dubbio l’idiozia è prettamente maschile.



Ovvero, se un uomo non chiama, non si fa più sentire per giorni dopo averti fatto promesse o dichiarazioni, beh la donna la prima cosa che pensa è:


si è pentito di quel che ha detto - oppure - ha già trovato con chi sostituirmi.



Se invece una donna non chiama, l’unica cosa che pensa un uomo il più delle volte è -vabbè a parte, “niente”,- l’altra cosa è, come forse sarebbe più logico: sarà impegnata, oppure, ma questo in caso di una qualsiasi relazione - è incazzata.


Solo quelli più ansiosi, se non rispondi al telefono possono iniziare a preoccuparsi pensando che ti sia successo qualcosa, e o sono tuoi amici, oppure sono gay.



Il vero motivo, il più delle volte è soggettivo, si parte dalla distrazione per passare per l’impegno, le incombenze, il lavoro, la stanchezza, ma quel che è sicuro è che, se una donna ci tiene, ti chiama se avevate stabilito che dovesse farlo lei, sennò il motivo, unico e ovvio è che sta aspettando dall’altra parte della cornetta 24/24 in attesa di un maledettissimo squillo del telefono, che sia di chiamata o di messaggio, ma basta solo un segno di vita.



L’uomo però dovremmo ormai saperlo, è fondamentalmente pirla.



Perchè?


Ma per vari motivi, ovviamente!


Dobbiamo veramente farne una lista? Non credo sia possibile non dimenticarne qualcuno, ma sicuramente ci sono i principali, per l’uomo “di norma”;


la cosa più stupida che gli capita di pensare è che sia la donna che li deve chiamare; okey, siamo nel ventunesimo secolo, l’emancipazione della donna ha più di mezzo secolo ormai, ma si può sapere questo cosa c’entra con il fatto ovvio che sia l’uomo che deve richiamare?


Più che altro è quello che una donna si aspetta, perchè ovviamente è segno di interesse da parte di lui...pare la cosa più elementare del mondo, ma forse oggigiorno anche gli uomini sono della stessa mentalità, se le interesso mi chiamerà.


Oddio che sciocchezza.



L’allergia per le date è sicuramente il secondo elemento distintivo di un uomo.


Sia mai che possano ricordarsi di un compleanno/anniversario/ricorrenza; sarebbe a questo punto troppo strano, giusto perchè non esistono agende, calendari elettronici nel computer o reminder nel cellulare, ma cheeeeeeeeeee... per poterli impostare dovresti almeno sapere la data,o considerarla di importanza tale da doverla ricordare.


Bisogna ammettere però che c’è una sola donna di cui non si dimenticano mai, e no, non parlo dell’amante, ma della mamma.


Quindi rallegriamoci tutte, perchè almeno siamo sicure che dopo i quarant’anni ci sarà sempre almeno un uomo che si ricorderà di noi. Che sollievo.



Lo spirito d’osservazione di un falco invece, se ce l’hanno, lo lasciano sempre e sicuramente in riserbo per la prima bella bionda/mora che passa ci accanto mentre si passeggia per la strada, mano nella mano; perchè se il nuovo taglio di capelli che da stile madonna del Botticelli ti ha trasformato in “valentina” con tanto di cambio di colore (cosa che abbiamo fatto solo per lui! Dio quanto possiamo essere idiote), non è stato notato se non dopo un mese, al sopraggiungere della ricrescita, alla osservazione “tesoro, ma che hai fatto ai capelli? Forse dovresti andare a farteli sistemare” ( da omicidio) o al commento lusinghiero di un altro uomo; invece, la lunghezza del vestito, la forma degli “occhi”, la lunghezza della gambe della casuale passeggiatrice sono elementi catalogati e impressi a fuoco nella memoria per poter essere riportati in mente nella prima discussione casuale con gli amici al bar.



Allora non si capisce come diavolo possano farci cadere come pere cotte tra le loro braccia a forza di lusinghe e piccole carinerie nate da un’attenta osservazione della preda.


Bisogna riconoscere che quando un uomo è a caccia, beh ha uno spirito d’osservazione impressionante, che sia questo il problema? Che si stufino o che esauriscano le pile durante il corteggiamento, tanto da rimanerne a secco per il resto della storia?



Lizzy non sapeva più che pensare, ed era per quello che aveva deciso di smettere completamente.


Si era fatta una doccia, si era depilata per bene, si era truccata con attenzione e vestita con quell’abito che era da mesi che voleva mettersi, ma che l’aveva sempre spaventata un po’, poi aveva abbinato le scarpe e la pochette più adatte.



Ed era così che l’avevano trovata Charlotte e le altre invitate all’addio al nubile.


Estremamente seria, elegante e rossa.



Lei invece quando le trovò si pentì amaramente di non essersi scolata un paio di bicchieri di whyskei prima di uscire di casa.


Non si era di certo immaginata che un addio al nubilato di una quasi trentenne venisse celebrato con delle amiche dall’età media di 45/50 anni, per essere cortesi.



Ringrazia il cielo quando Charlotte le presenta una sua amica che aveva circa stessa età, anzi adirittura più giovane.


- Georgia, tu non hai la minima idea di quanto mi faccia piacere conoscerti in questo frangente.-


La mora la guarda seria e poi scoppia a ridere - ti posso assicurare che per me è la stessa cosa! Cioè, guardami! Io sono vestita da addio al nubilato! -


Georgia apre il trench mettendo in mostra un mini-abito da discoteca, non troppo appariscente, ma sicuramente poco adatto a una cena in un ristorante di lusso come quello in cui stavano per entrare.


- Io ti adoro.- Lizzy non riuscì a dire altro, mentre guardava con ammirazione le calze a rete e le scarpe con il tacco a spillo.


- Io adoro il tuo vestito invece, cavolo, dove l’hai trovato? Posso rubartelo non appena finirai stesa a terra d’alcol?-


Lizzy sorride estasiata - se riesci a farmi svenire a terra ubriaca ti regalo anche scarpe e borsetta -


Georgia ammicca - tesoro questa è una promessa!-


l’altra scuote la testa - no, mia cara, questa è una sfida-




Un’ora più tardi Georgia sapeva più o meno tutta la storia su Lizzy e il suo damerino di cui non si poteva sapere il nome, perchè a quanto pare era un "bastardo traditore" che le aveva promesso amore pur avendo una fidanzata ufficiale, mentre Lizzy sapeva più o meno quanto era desolante la vita sentimentale di Georgia che si trovava sempre l’uomo sbagliato da amare e quello ancora più sbagliato da portarsi a letto.



Come il suo ultimo amante, che aveva scoperto poi essere il cugino di quello di cui si era follemente innamorata, e a cui aveva spezzato il cuore inemicandosi allo stesso tempo anche il suo amato.


Era stato un completo disastro.


Oppure quello prima, che alla fine aveva scoperto che l'unica cosa che gli interessava di lei erano i soldi di suo padre; un vero schifo.


Dopo un’ora Charlotte era abbanstanza sollevata nel vedere che le uniche due persone che sperava venissero alla "festa" e che si divertissero assieme a lei, alla fine si erano trovate abbastanza in sintonia da poter passare la serata piacevolmente, raccontandosi a vicenda delle reciproche sventure, senza doversi sorbire, anche loro, l’insistente cicaleccio di quelle vecchie bagasce che la conoscenza di Lady Chaterine la aveva costretto a invitare.



Lei che già si sognava di ballare sui tavoli schiacciata tra due begli omoni muscolosi rivestiti di nient’altro che olio per far luccicare gli addominali e striminziti perizomini glitterati per coprire decorosamente qualcosa che non fosse imbottitura.


Solo a pensarci si sentiva arrossire di lussuria.


Invece le toccava stare là e sorridere alle stronzate che venivano sparate da quelle oche.



Era sicura che se Lizzy fosse stata in grado di sentire i suoi pensieri sarebbe stata molto orgogliosa di lei.



Però invece era benissimo in grado di sentire cosa stava per insinuare quella grossa baldracca della Ford che stava per certo per sparare una delle sue solite stronzate; perchè l'aveva invitata??


Ah, si...Lady Chaterine de Bourgh.



- Elizabeth, cara, ma che fine ha fatto il testimone?-


L’interpellata gira il volto nella direzione della donna - ad essere sinceri, non sono fatti che mi riguardino - il sorriso che le stende le labbra sa di un "vaffanculo" a lettere cubitali.


La donna però non si scoraggia - ma come?! Credevo che oltre ad essere la testimone dovesse essere anche la sua accompagnatrice, non è vero? Inoltre lei lavora nel suo stesso studio; non mi vorrà dire che non sa se si farà vivo o meno!-


- sono quasi sicura che si farà vivo, non si permetterebbe mai di fare un affronto del genere a Lady de Bourgh...- la presa del tovagliolo sotto il tavolo le stava facendo diventare le nocche completamente bianche per lo sforzo.


Non c’erano alternative però, o le teneva occupate a strozzare il tovagliolo o le sarebbero scappate a strozzare quella maledetta gallina.


- oh, certo, hai sicuramente ragione, mia cara, ho sentito però che verrà accompagnato dalla sua fidanzata, non è così? -


Lizzy sorride ancora - non saprei cosa risponderle, mia cara, non tendo a prestare ascolto ai pettegolezzi, quindi non ho la più pallida idea di quel che si dice sul conto del signor Darcy, anche perchè, come ha ben detto lei prima, è un mio collega, e lo stimo troppo per potermi abbassare ad ascoltare il gossip che si fa alle sue spalle. -


Il silenzio, dopo quella risposta, era sceso sul tavolo.


Il viso della Ford era diventato paonazzo, avendo senza troppe difficoltà colto il tono di scherno con cui Lizzy si era rivolta verso di lei.


- ah, davvero signorina Bennet, quindi non sa niente nemmeno delle dicerie su una sua ipotetica storia con il signor Darcy -


Brutta boriosa e infingarda cicciona, tradotto: Brutta stronza!


Lizzy con garbo depone il tovagliolo sul tavolo e si alza. - se permettete devo andare in bagno. Vi lascio ai vostri pettegolezzi. - e recuperata la borsa abbandona il tavolo sotto lo sguardo attento di Georgiana.



- una tequila, anzi no una tequila doppia. Fanne due. -


Il barista si gira confuso.


- scusi?-


- ha capito, si sbrighi. -


Il ragazzo al bar inizia ad armeggiare il più velocemente possibile con i bicchieri e la bottiglia, e infine le porge i bicchieri.


Lei recupera uno dei due e lo fissa.


- questo lo chiami doppio? Se me lo fai pagare come doppio questo si può chiamare sicuramente rapina. - e se lo scola di colpo, facendolo seguire dal secondo.



-brutta stronza impicciona.- mormora tra i denti fissando il fondo vuoto del bicchiere.



-scusi?-


-ho detto un altro e che sia veramente doppio questa volta.-



Il barista annuisce a metà tra il rapito dal fascino della ragazza fasciata in quel vestito rosso scollato e aderente e un po’ intimorito dal fare di questa, completamente stravacata sul bancone e con una mano tra i capelli, con quell'aria truce e il tono da colonnello dell'esercito.


Ecco cosa gli ricordava... ma...neanche durante il periodo di leva si era sentito tanto intimorito dal suo sergente. Era anche vero che il suo sergente molto probabilmente non portava perizoma, autoreggenti e tacchi a spillo.


Brrrrr


Solo a immaginarselo gli veniva il voltastomaco, non che il sergente fosse un uomo particolarmente brutto, ma tutto era tranne che femmineo, con quelle mani grandi come badili e le spalle larghe come un armadio...immaginarselo con le autoreggenti e i tacchi a spillo era...oddio...per non parlare del periz. No basta.


- ehi, che hai, ti sei scolato mezza bottiglia? Ti puoi sbrigare? Non ho tutta la notte! Vorrei poterla impiegare a ubriacarmi, non aspettando un solo bicchierino di tequila! -



Il barista arrossisce visibilmente e si affretta a porgerle il bicchiere.


A Lizzy viene il sospetto di avere qualcosa fuori posto, cosa che la porta a controllarsi la scollatura.


- Che c’è? Ho qualcosa che non va?- ringhia quando questi è vicino.


Il ragazzo se possibile arrossisce ancora di più.


- n-nononono! E’ che..è che, oddio, non la prenda male, è che...mi ha ricordato il mio sergente di leva...-


Lei lo guarda confusa, ma che cazzo stava blaterando quello?


- che?! - esclama - ma perché? Non mi pare di avere una mimetica... -


Il ragazzo piazza ben bene gli occhi sulla sua scol....sul suo vestito.


oh nossignore, le posso assicurare che non è proprio vestita da soldato...-


- ehi! Ma che guardi! - esclama lei coprendosi la scollatura e tirandogli dietro una manciata di noccioline recuperate dalla ciotolina sul bancone.


- ehi, barista, uno di quelli che prende lei...- poi fa passare lo sguardo divertito dall’uno all’altra - quando avrete smesso di flirtare, ovviamente...-


Georgia si mette a sedere a fianco alla nuova amica.


- che stronza quella, la solita impicciona... sapesse invece quanto soffri per quello...-


Lizzy si scola il terzo bicchiere e lo rovescia - un’altra, schiappa.-


e lui annuisce e le versa un’altra tequila, sotto lo sguardo allibito di Georgia.


- ehi, non starai mica bevendo tequila in lisciata?! Ehi tu! Non ci pensare, io qualsiasi altra cosa, ma non tequila, cazzo, credevo fosse scotch! -


- ah ecco! Mi pareva, dicevo io...cos’è sta strana passione per la tequila...-


- la sua dalla a me....-


- ehi ehi, ma quante te ne sei bevuta fin’ora?? Sei peggio di uno che conosco...-


- una -


- tre, per due-


- ehi non fare la spia! Da che parte stai? Guarda che non te le pago! -


- tre per due?? Ma,ma! Senza sale e limone, ma sei pazza?-


- ehi, dovrebbe essere normale! E’ un addio al nubilato! Dovrei essere ubriaca da un paio di ore e poi tanto meglio per te...sai, il vestito...-


- un addio al nubilato, dove? Dov’è la sposa? E’ mezza nuda, che cos’ha di imbarazzante addosso? Ehi ecco perchè sei vestita in quel modo, ma tu...tu non sei vestita da addio al nubilato con quel vestito rosso...-


Georgia guarda allibità Lizzy che lo indica - visto! anche lui lo dice! questo non è un normale addio al nubilato! Questo è la vergogna degli addii al nubilato!-


- ehi tu, sssshhh, stai buono a cuccia, il mio vestito è perfetto - lui alza le mani in segno di resa - e tu Lizzy, dove cavolo hai trovato sto qua? - e lancia un’altra occhiata stralunata al barista.


- e comunque, la tequila così?! Dio ma fa schifo! Non capisco come facciate a berla -


- naa, non sa di niente... e poi è in memoria di qualcosa...di qualcuno, con il sale, non posso proprio berla...-


I flash della notte al Cookie le ballavano ancora dietro agli occhi, del sale, la lingua, la tequila il limone...la notte...


- no, mai più tequila sale e limone...-


- si può sempre prenderla con la cannella...-


- ‘chifo.-


- ne vuoi parlare?-


- di cosa? Non ho niente di cui parlare...-


- okey...- si guarda attorno - vuoi andare a ballare? -


- non senza Charlotte.-


Georgia si scola il bicchiere e a Lizzy viene incredibilmente voglia di sentire Jane...


- senti, io devo fare una telefonata...tu torna al tavolo e appena riesci preleva Charlotte e scappiamo, non ti dirà di no...-


Georgia la guarda poco convinta, poi inidica la sala e mette il broncio - cioè, tu mi stai rimandando, da sola, nella tana dei leoni? -


Lizzy sorride - vai tigre, colpisci! -



E l’altra si allontana,in bilico sui tacchi a spillo,salutandola con il medio.



Fortuna che quello era uno dei locali più snob di Londra, figura più di merda di così di certo non avrebbero potuto farla in nessun altro locale della città.


Lizzy sospira e scrolla le spalle, poi afferra il telefono e compone il numero.


-tesoro! -


-Jane, aiuto .-


-cosa succede?-


-sono a cena con i cannibali! -


-riempigli il piatto di maiale.-


-che?-


-dicono che abbia lo stesso gusto della carne dell’uomo...una volta sazi ti lasceranno andare...-


Lizzy scoppia in una fragorosa risata che fa girare un po’ di tavoli della sala nella sua direzione.


- oh Jane, quanto ti adoro, purtroppo, l’unica cosa che può sfamare questi cannibali sono gossip freschi freschi di giornata, ancora sanguinanti...anzi, vogliono poter sentire il cuore spezzarsi sotto i loro artigli, sono spaventosi...-


- e hanno le armi per poterlo fare? -


- purtroppo non so...cioè, non ho idea di quello che sta effettivamente succedendo.-


- quanta tequila hai già bevuto?-


- ehi, ma che dici? Io non ho b-


- quanta?


- 5...-


- se vabbè... comunque forse siamo ancora in tempo...-


- per cosa? -


- per fermarti ovviamente! -


- dal fare? -


- Bah, qualcosa tipo, portarti a casa il barista, o il primo che inizierà a offrirti da bere...-


- ah ah ah, simpatica...ma non ti telefono per questo...-


- allora per cosa?-


- per farmi compatire, non deridere...-


- ma che dici?-


- non lo sento da quando è a New York..-


- cosa? Ma è più di una settimana! Quasi due...-


-...-


- no, okey, ma come è possibile? -


- ...-


- ehm, okey ritento...non sto andando molto bene, vero? Cos’è successo l’ultima volta?-


te l’ho già raccontato, ti amo, ti amo, ci sentiamo, addio.-


- wow...certo che se lo racconti così...-


- beh, non c’è molto altro, bacio a parte...se non sbaglio c’era anche una promessa di ritorno...ma non saprei...non ero del tutto lucida in quegli istanti...se mi ricordo una cosa bene bene, però è che c’era anche la sorella, quella maledetta stronza, la sorella del tuo amato...partiva con lui...e saranno ancora lì, assieme a farei fidanzatini del cazzo...-


- ma lei è tornata da più di una settimana ...-


- cosa?-


- lei-è-tornata-da-più-di-un -


- ho capito!-


- e allora perchè me l’hai richiesto? -


- ma no!? Io dicevo, come è tornata da una settimana?! -


- boh, immagino sia tornata in aereo, si insomma, la nave ci metterebbe veramente troppo...-


- cretina.-


- anche io ti amo.-


- io non lo dirò mai più a nessuno -


- almeno sei sicura che non sia lì con lei...-


- ma dove cazzo è!? Questo è il problema! E perchè non si fa sentire? -


provo a sentire Chearles, se vuoi, mi faccio dare il suo numero...-


- cosa? No! No, cioè, non credo sia il caso... Ma Chearles l’ha sentito? -


-beh...oddio, per certo non lo so, ma insomma, sono migliori amici, sì, credo che si siano sentiti... -


-okey...-


-allora, gli chiedo il numero? -


-no.-


-sicura?-


-di certo non lo chiamerò io...-


-ok....-


-adesso devo andare...-


-cosa pensi di fare stasera? -


-andare a ballare...ho un bellissimo vestito rosso e devo a tutti i costi far sì che sia valso la pena comprarlo...non hai idea di quanto mi sia costato...-


-Lizzy, che intenzioni hai? -


-di divertirmi! Non sono mica io quella che si sta per sposare, e nemmeno quella fidanzata, io sono felicemente single e dimenticata...ti saluto tesoro, un bacione..-


- ehi Lizzy, dai non mi sembra il caso che tu vada in giro da sola e mezza ubriaca! Torna a casa....-


- non sono sola e nemmeno mezza ubriaca! Con me ci sono Charlotte e la sua amica Georgia...adesso andiamo...-


- Georgia? Lizzy, ha detto Georgi....- ma Lizzy non stava più ascoltando....


Click.



- un’altra tequila? -


- non si ascoltano le chiamate altrui -


- sono pur sempre un barista, dopo il prete, sono quello a cui si rivolge più gente per parlare... e tranquilla, anche noi abbiano una sottospecie di veto di silenzio...anche perchè se parliamo rischiamo sia di essere picchiati, che di perdere il lavoro...- lui finisce di versarle la tequila e le avvicina il bicchiere -senti...ho un paio di drink offerti..te li faccio o vuoi qualcos’altro? -


- dipende, che sono? Ma lo puoi fare?-


- Per una cliente affezionata, questo ed altro, poi figurati...allora vediamo...un...beh, questo è originale, un sex on the beach, chissà cosa avrà voluto dire...pessimo, questo è furbo, un altro di quello che stai bevendo,voleva andare sul sicuro, avrebbe potuto osare un po’ di più... poi un cosmo,questo ha visto troppo sex and the city, fossi in te ci starei lontana e un moijto, ti consiglio questo, deve aver scelto quello che piace a lui... Che ti faccio? -


- un whiterussian, un alexander e beh anche il moijto, la tequila me la scali dalle mie 6...-


- oh mamma, ma poi ti porto a casa?-


- ah! Non ci sperare, l’unico posto dove mi puoi portare è a ballare...il mio letto,come il mio cuore sono accupati...-


- beh, non bisogna per forza farlo sul letto, si trova spazio anche da altre parti...- il barista sorride storto - a te il tuo whiterussian...quando ne vuoi ancora sai dove trovarmi...-e ammicca mentre lei gli tira dietro un’altra manciata di noccioline.


- mongolo....- anzi - hai ragione, tutto quest’alcol per me...ho cambiato idea, per favore puoi portarli al tavolo di sole donne in sala? Uno devi dire che uno è per la sposa, l’alexander, mentre il moijto per Georgia, quella che era qua prima...da parte di ammiratori segreti, ovviamente...-


- uhm...e come la riconosco la sposa? Lingerie in testa? Cappello a pene?-


- ah, giusto...non è riconoscibile...allora, intanto dì per la festeggiata e poi, bhe, cavolo, in quel tavolo non sarà difficile riconoscerla, è l’altra ventenne seduta al tavolo...-


E mentre il barista si allontana con il vassoio, Lizzy riprende a bere.




- il dolore non si affoga nell’alcol...-


Georgia si risiede accanto a Lizzy - grazie per il drink -


- ah non ringraziare me, ringrazia gli ammiratori segreti - e indica il suo bicchiere - come va il calvario? -


- si chiedono se sei scappata, o se sei affogata o ti sei suicidata, o meglio, se hai deciso di portarti a letto anche il barista...-


Lizzy si gira allibita verso Georgia. - scusa?-


Lei sorride - scherzo, questa è mia...ma mi ha appena chiesto, quasi implorando, il tuo numero...potresti consolarti...-


- dov’è Charlotte? -


- ehi, hai notato che eviti di rispondere alle domande scomode?-


- allora? Non l’avrai lasciata lì da sola?-


- Visto! L’hai fatto di nuovo, e comunque è in bagno, le altre se ne sono andate, adesso andiamo a ballare...-


- allora pago...-


Lizzy si gira verso il barista.


- tutto pagato...-


- chi? -


- la sposa...-


- maledetta -


L’uomo fa spallucce.


Lizzy sbuffa -senti, un bel locale qua vicino ? -


- che genere? -


- normale...un po’ chic, ma non troppo...-


- andate al Venice...è qua dietro... -


- lo conosco -


Lizzy si gira a fissare ammirata Georgia - ah brava, io che credevo che fossi solo casa, chiesa e scuola...-


- nah, la prima e unica volta che ho avuto a che fare con la chiesa è stato quando mi sono fatta il chierichetto della chiesa di c...-


- che? -


- niente....-

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: T_Jey