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Autore: Daky_Diamond    21/03/2011    1 recensioni
'Se potessi essere una parte di te, vorrei essere il tuo cuore per farti vivere le più belle emozioni, per farti semplicemente vivere.'
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E anche quel giorno era scesa la sera, le strade innevate erano illuminate da alti lampioni, il parco giochi era deserto, l'inverno era la stagione più brutta di sera. Non c'erano bambini in giro per le strade, non si sentivano urla o ragazzi scherzare fra loro, solo il freddo sulla pelle.
Quella ragazza era appena uscita di casa per raggiungere l'abitazione dell'amica, erano passati mesi da quel maledetto concerto, sì, perché ormai per lei era solo un giorno da dimenticare.
Aveva sperato in qualcosa e con lei la sua amica Denise, ma tutto si era infranto in quel pomeriggio, era settembre e quel giorno loro erano a casa, non avevano voglia di andare al centro commerciale con i loro amici, avevano acceso la televisione e mentre cucinavano dei biscotti quando sentirono nominare i loro nomi.
Anna si volto verso Denise e abbassò lo sguardo: -Per me puoi anche spegnere la televisione- Sussurrò alzandosi e prendendosi il suo cappotto, si stava vestendo. iI suo sguardo era velato di tristezza: -Scusami, ma devo andare, ho bisogno di uscire per un po’, sai come sono fatta, devo metabolizzare da sola, ti chiamo quando sono a casa!-.
Denise la guardava sconvolta, non aveva staccato gli occhi da quello schermo, annuì semplicemente, senza dire altro e alzò il viso guardandola.
Anna uscì di casa. E così era finito quel flashback, quel ritorno al passato, si era ripromessa di non pensarci più, ma non era facile. Era ormai sera. Chiuse gli occhi lasciando cadere quella piccola lacrima e poi continuò a camminare fino a casa di Denise.
Aspettò pochi secondi e poi avvicinandosi al suo vialetto arrivò alla porta e suonò il campanello, attendendo una risposta.
La porta si aprì lentamente e lei non aspettò un attimo buttandosi sull'amica e scoppiando a piangere: -Aveva detto che sarebbe tornato- singhiozzò freneticamente -mi aveva chiesto di aspettarlo, e poi mi ha abbandonata, non uno squillo, non un messaggio, è da lui vero?- chiese sollevando i suoi grandi occhi verdi.
L'amica la guardò, con le lacrime agli occhi.
-Lo conosci meglio di me, ma sappiamo entrambe che se ti sei innamorata di lui vuol dire che non è come è conosciuto dal resto del mondo.- disse mettendo le sue delicate mani sulle spalle di Anna.
- C'è un perché dietro al suo gesto, mi auguro! Forza: vedrai che tornerà. Se è come te lo ricordi tornerà!-
-Come può tornare se è al di là dell'oceano??-
-Siamo nel ventunesimo secolo! Ora si può Andare da un capo all'altro del mondo in meno di una giornata! Tornerà, vedrai che tornerà.- disse Abbracciando l'amica.
Lei sollevo lo sguardo e la guardò -Scusami, siamo nella stessa situazione, non voglio infierire così, ma almeno Bill si è fatto sentire, almeno lui ti ha scritto qualche volta- si allontanò qualche passo e la guardò negli occhi -Tu almeno sai che lui ancora ti vuole- sussurrò.
Con un leggero velo di tristezza, stringendo i pugni, Deny rispose: -Qualche volta, sì, si è fatto sentire.. Ovviamente quando voleva lui. Ma non devi pensare a me e a Bill, capito? Tom non ti ha dimenticata, lui ti vuole ancora. Sei sempre stata una ragazza fragile ma la forza è ciò che ti ha sempre distinto: non perderla ora!-
Lei annuì e si voltò a guardarla: -Domani esco con Lucas, è più di un mese che mi chiede di vederci.- la sua voce era un sussurro, ma aveva anche un tono di negazione, come se si sentisse costretta.
-Non sei obbligata.. Ma non sono io a proibirti di uscirci. Solo non fare cose di cui potresti pentirti, ok?-
Lei sorrise, mentre il cellulare di Deny suonava.
-Oh.. Un secondo- disse lei guardando lo schermo.
-Ciao! ... Sì sì dimmi ... Ah, capisco ... Ok, va bene ... Ciao- riattaccò con tono abbattuto.
-Pff era un amico- disse abbassando gli occhi.
Anna sorrise, poi si fermò e scoppiò proprio a ridere.
-Sai cosa c'è?- disse.
-Cosa?- chiese sorpresa l’amica.
-Che mi sono arresa a tal punto che non solo non mi ricordo praticamente più la password del mio PC, ma lascio anche il mio i-Phone a casa, cioè mi conosci non me ne stacco mai- e rideva ancora dalla disperazione.
Deny tirò un sospiro di sollievo: -Uff! Mi hai fatto prendere un colpo al momento.. Ahah te sei pazza!- le diede un leggero pugno sulla spalla ridendo.
-Hai ragione, ma dovevo riprendermi no? Sai che non riesco a stare triste- o forse mentiva, ma non lo dava a vedere.
-Comunque sia.. Ormai sei qui! Che ne dici di una cioccolata fatta in casa? Ti va?- disse Deny sorridendo.
Anna annuì sorridente e così entrarono. Deny preparò tutto per la cioccolata e dopo poco le due tazze fumanti aspettavano solo le due giovani.
Il cellulare di Deny squillò di nuovo. Era un numero privato, doveva chiamarla sua madre dall'ufficio e senza pensarci rispose.
-Pronto?- disse veloce. -Deny, devo parlarti, sono di nuovo io, dai non chiudere così questa volta, ho bisogno davvero di parlarti- sussurrò un Bill pensieroso.
-Beh.. Non mi hai già detto prima che dovrete star via ancora per un bel po’? Non ti basta farmi sapere questo?- disse piuttosto spazientita cercando di non far capire all'amica che era proprio Bill.
-Non è facile Deny- sussurrò -Devi capire che non è facile per me stare lontano da te...-
-Lo capisco, è difficile anche per me.. Ma perchè stai sussurrando?-
Lui si zittì all'improvviso quando suonarono alla porta di Denise.
-Aspetti qualcuno Deny?- chiese con rancore.
-No, in realtà non so chi sia! Senti chiamami più tardi ok? Ciao.- disse riattaccando e correndo al citofono.
Aprì la porta e davanti ai suoi occhi lui, Bill con ancora il cellulare in mano, era solo non aveva borse, i capelli scompigliati, il trucco sbavato. La guardò -Ciao- sussurrò appena.
Un colpo al cuore. Ecco cosa aveva sentito nel momento in cui aveva aperto la porta e si era ritrovata davanti quella persona che aspettava da tempo ormai. Era rimasta lì per un bel momento con gli occhi sbarrati e fissi sul suo sguardo.
La mano sulla maniglia cominciava a tremare e le lacrime cominciavano a far sentire la loro presenza.
Lui si avvicinò asciugando con il pollice una lacrima -Sarei venuto prima, ma non potevo, sono scappato così all'improvviso. Scusami se ti ho fatto aspettare così tanto, scusami se ti ho fatto sentire abbandonata, ma non ho mai smesso di pensarti.-
-Io.. Io..- sussurrò la ragazza fissando ancora quel suo sguardo.
-Tu?- chiese lui.
-Io.. Sono sbalordita..- rispose ancora in un leggero sussurro.
-Posso baciarti?- si avvicinò.
Non gli lasciò il tempo di dire un'altra parola: in un momento lei si era letteralmente lanciata fra le sue braccia e aveva saziato il desiderio di baciarlo di nuovo che ormai le aveva lacerato l'anima. Le era mancato il suo contatto, la sua semplice presenza.
Con una lacrima che le rigava la guancia fredda gli mise le braccia attorno al collo e si lasciò andare.

Lui la strinse forte, -Mi sei mancata sai?- sorrise mentre tornava a baciarla.
Per lei non c'era tempo per le parole, anche se sentire la sua voce era la cosa che preferiva fare durante i giorni in cui lui non c'era.
Preoccupata decise di staccarsi e ancora abbracciata a lui gli chiese:- Tom?-
-Non c'è, devo dirti una cosa su Tom-
-Sarebbe?- la preoccupazione si faceva sempre più intensa e lo poteva sentire.
-Tom ha fatto una cazzata enorme e ora sta pagando le conseguenze.- sussurrò, poi alzò lo sguardo e deciso parlò a sangue freddo: -eravamo in discoteca e lui aveva preso un' ecstasy, l'avevamo fatto altre volte, ma quella volta è entrato in botta, è andato a letto con una e questa dopo 2 mesi è arrivata dicendo che era incinta-.
Sconvolta. Ecco la parola giusta per definire come era rimasta a sentire quella notizia.
-Cazzo..- era l'unica cosa che era riuscita a dire. Si portò le mani alla bocca e calde lacrime avevano iniziato a scendere dagli occhi che avevano tramutato l'espressione sconvolta in espressione di odio e disprezzo.
Lui la strinse fra le braccia cercando di calmarla mentre alle loro spalle sentirono una tazza frantumarsi e poi la videro scappare via.
Anna aveva sentito tutto, ecstasy, tradimento, gravidanza. Questo era troppo!
Deny non ci pensò un secondo. Non considerò nemmeno più Bill e si mise a correre dietro all'amica: -Anna! Anna cazzo fermati!-.
Corse più veloce di quanto riuscisse e più di quanto avesse mai fatto, nonostante l'aria tagliente e le lacrime che le facevano male agli occhi.
Bill si era fermato e aveva chiamato Tom aspettando una sua risposta.
Riuscì a raggiungerla solo grazie alla sua determinazione: le prese la mano e la girò verso di sè. La fece sbattere contro il suo petto facendosi pure male, ma non gliene importava. La strinse quasi fino a mancarle il fiato, pianse con lei.
Anna piangeva, piangeva come una bambina, non doveva sentire quel discorso, non voleva, ma era successo e adesso Tom non era più suo, adesso era sicura di tutto quello che era successo e ora era di nuovo completamente sola.
Solo pensieri di odio giravano nella testa di Deny, pensieri crudeli contro Tom. Pensieri che consideravano pure la sua morte, ma sapeva benissimo che con la sua morte Anna avrebbe avuto ancora più dolore da sopportare.
Il trauma era stato forte, ma dovevano tornare a casa, fuori le temperature erano troppo basse lei non si sarebbe mai permessa di tenere lontano l'amica dal ragazzo che più amava.

Tornarono lentamente verso casa, camminando a passo lento.
-Tu devi stare con lui.. Bill è venuto per te- sussurrò appena Anna sorridendo all'amica -a me passa in fretta vedrai-.
-No. Non m'interessa se lui è venuto per me o per qualcun altro. Quella notizia è stata una cosa sconvolgente.- disse con la rabbia dentro.
Tirando un respiro profondo disse:- Ora io devo andare. Tu rimani qui, con Bill. Ok? Non ti allontanare.-
Lei annuì non capendo, poi guardò Bill -Scusami- sussurrò.
-Non preoccupatevi, ok? Starò via per un po’, voi non muovetevi da casa mia. Tanto mia mamma non c'è per una settimana, quindi potete stare qui tranquillamente.. Prendo alcune cose e parto- disse Deny entrando a passo deciso in casa.
Salì in camera sua, prese uno zaino: ci infilò tutti i soldi che trovò, l'mp3, il cellulare e, trovata frugando in un cassetto, una foto. Si mise lo zaino in spalla e uscì correndo.
Anna guardò Bill -Dimmi che non è come penso-.
Annuendo Bill rispose:- La conosci meglio di me, no? Penso proprio che è esattamente come pensi tu-.
Lei abbassò lo sguardo -Cazzo!-

_________________________________________________________________________________________________________________________

Deny aveva raggiunto per miracolo l'aeroporto in tempo. Era salita di corsa sull'aereo diretto a Los Angeles. Sì, stava andando da Tom. Prese posto vicino al finestrino e si lasciò cadere sulla poltrona. Sospirò. Aprì lo zaino e tirò fuori l'mp3, si mise le cuffie e iniziò ad ascoltare quelle canzoni che adorava, che la facevano rassicurare. La voce di Bill, sosteneva, era la migliore medicina.
Durante il viaggio si era addormentata e il suo vicino di posto l'aveva gentilmente svegliata una volta atterrati.
Sapeva dov'era Tom, si diresse quindi a casa sua.
Arrivò davanti al cancello e suonò con forza il campanello.
Era più decisa che mai.
Tom aprì il cancello avvicinandosi poi alla porta d'ingresso e aprì anche quella, guardò Denise avvicinarsi al suo ingresso. Era sorpreso..
-Deny che ci fai qui?z- chiese guardandola.
Era determinata, con passo svelto e deciso. Raggiunse Tom, gettò lo zaino per terra e gli diede uno schiaffo in viso talmente forte che lui fu costretto ad aggrapparsi alla colonna della tettoia per non finire steso a terra.
Quello era solo il minimo sfogo della sua rabbia, ma decise di trattenersi e continuare a parole:- Tu.- disse indicandolo.
-Deny ma che fai? Che succede?-
-Sei solo uno stronzo! Un idiota! Non sei capace di nulla! Nemmeno quando alle persone ci tieni riesci ad essere fedele! Sei un essere senza Cuore! Come credi che stia Anna adesso, eh?! E' colpa tua se lei sta male ora! Non capisco con che coraggio tu abbia fatto quello che hai fatto! Non ho intenzione di sprecare altre parole con un essere insulso e infido come te! Sei totalmente inutile!
Sei solo capace di promettere e di tradire! Basta Tom, questa volta l'hai fatta troppo grossa.
-
raccolse lo zaino da terra, lo aprì, tirò fuori la fotografia e la buttò in faccia al ragazzo.
Lui la guardò mordendosi il labbro: Anna, la sua Anna, quella ragazza che lo aveva fatto innamorare, lei che lo faceva stare bene e che gli era vicino anche adesso, lei che lo aveva fatto crescere, lei che aveva tradito nonostante amava davvero. Guardò di nuovo la foto.
-Piangi Tom. Piangi! E' l'unica cosa ormai che puoi fare! Solo le lacrime ti rimangono fedeli! Ma evidentemente non hai nemmeno quelle! Guardala! Guardala e rimpiangi di averla fatta soffrire! Tu le hai preso l'anima e gliel'hai ridotta in mille pezzi! Non ti rendi conto di quello che hai fatto!?- gli urlò contro piangendo dal nervoso e dalla disperazione.
-Deny, ma io l'amo ancora...- sussurrò.
-Amarla? Tu pensi di amarla ancora? Ma sai cos'è l'amore? Sai cosa vuol dire essere innamorati? Essere FEDELI?!-
-Si è vero l’ho tradita, è vero ero drogato, ma quel bambino non è mio, non puoi capire, mio fratello non sa tutto, lui è scappato per venire da te il giorno in cui ho scoperto che Chanel era in complotto con la stampa per far sapere questo scandalo, ma quel bambino non è mio! Deny credimi!-
-Piantala di raccontare balle.- rispose schifata.
-Non sono cazzate, mio fratello mi ha telefonato dopo che era successo tutto, se tu avessi aspettato solo pochi secondi avresti sentito queste parole da lui, che magari le sta dicendo ad Anna o le ha già dette a lei.. Deny io la amo cazzo! b>Non avrei rovinato tutto così, le avrei detto della droga e del tradimento, ma mi hanno vietato di sentirla!-
Una piccola luce di fiducia iniziò a brillare nel cuore della ragazza: -Vietato..?-
-Quando David ha scoperto del bambino mi ha completamente vietato di parlare con Anna, avrebbe mandato a puttane il gruppo, ero informato tramite Bill che chiamava te o gli altri che vedevano la sua pagina Facebook, ma se David scopriva qualcosa di sospetto me l'avrebbe fatta pagare, non potevo avere una vita sociale, dovevo curare solo Chanel e il bambino!- era sincero.
-Ma se il bambino non è tuo.. Cosa centri tu non Chanel e il bambino? A parte che te la sei portata a letto, ovvio..- chiese Deny.
-L'ho scoperto 2 giorni fa quando ho letto i suoi messaggi sul computer. Non voglio un bambino che non è mio e nemmeno una donna che non amo!-
-Ma dillo a David allora!-
-Lo sa, Deny non mi avete dato tempo di spiegare..- Sorrise.
Deny si portò la mano alla bocca che celava un sorriso.
Sbattè gli occhi più volte e con dispiacere mise la sua mano sulla guancia di Tom:-Ehm.. Scusa!- disse mordendosi il labbro guardando il segno rosso della sua mano.
-Hai fatto bene! E ora muoviamoci e torniamo a casa tua, scommetto che in questo momento mio fratello sta coccolando una ragazza in lacrime sotto il tuo piumone caldo! È da lui!- rise.
Con uno sguardo complice e finta gelosia Deny disse ridendo: -Corriamo allora!-
Era stato un viaggio veloce il loro, prima classe, taxi, e poi l'arrivo a casa.
Suonarono il campanello e ci volle un attimo prima che Bill venisse ad aprire.
-Dimmi dov'è- disse Tom agitato.
-Tom.. Non so se è bene che tu la veda.. E che lei veda te- disse Bill facendo un piccolo passetto indietro.
-Senti non posso perdere la donna che amo per una cazzata! so che saprà perdonarmi-
Bill sospirò e abbassò lo sguardo. -Di sopra, prima porta a destra..-
   
 
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