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Autore: Weasleylion    22/03/2011    3 recensioni
< Per avere qualcosa… è necessario dare in cambio qualcos'altro > Mormorò. Era giunto alla decisione finale. Alphonse avrebbe ottenuto da solo il suo corpo.
Scar lo guardò dall'alto sconcertato, non sapendo cosa rispondere. Edward cercò di chiarire.
< Lo scambio equivalente… è così che funziona tra alchimisti no? Allora… offro la mia vita in cambio di quella di mio fratello! >
Genere: Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Scar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia prima One Shot su FMA, siate clementi. Riguarda il primo scontro fra i due fratelli Elric e Scar. Ho modificato leggermente qualche momento dal manga, ma la trama originale non viene comunque alterata. Buona lettura ^^


< Edward Elric. L'alchimista d'acciaio  >
Davanti a lui si stagliava la figura alta e terrible di un uomo pericoloso, con indosso un largo cappotto e gli occhiali da sole. Sulla sua fronte c'era una  grossa cicatrice a forma di X. Non c'era dubbio: quello era Scar, il killer degli alchimisti di stato. E difronte a lui, per la prima volta "da quel giorno", Edward Elric, l'alchimista d'acciaio, aveva paura. Incapace di muoversi, non si accorse neanche che suo fratello Alphonse lo aveva afferrato per la tunica e ora lo trascinava velocemente via del pericolo.
" Fratellino premuroso… " pensò Edward. In effetti in tutti quegli anni Al si era dimostrato molto più maturo di lui, meglio calato nella parte del fratello maggiore.
L'alchimista d'acciaio dimenticò per un attimo la paura e sorrise debolmente, in ricordo di tutte le avventure che aveva passato con il fratello in giro per il mondo.
L'allegria non durò molto: Scar li aveva raggiunti e intrappolati in un vicolo cieco e si avvicinavi minacciosamente.
< Che cosa vuoi? > Chiese Edward, con una nota di panico nella voce che andava man mano ad aumentare.
< C'è chi crea, come te, e c'è chi distrugge, come me > Rispose Scar con voce glaciale.
" Creare, come no " si ritrovò a pensare Edward serrando i pugni. " L'ultima volta che ho giocato a fare dio ho perso una gamba e un braccio e ho condannato per sempre mio fratello. Bel modo di Creare ".
Digrignando i denti si decise a fare ciò che non aveva mai rifiutato di fare in sedici anni: combattere.
Congiunse i palmi delle mani guantate come in una posizione di preghiera e subito l'alchimia si attivò: nella sua mano sinistra apparve una sciabola.
Capendo le sue intenzioni anche Al si mise in posizione di combattimento.
Lo scontro ebbe inizio e subito si notò la differenza di abilità che separava i due fratelli Elric dall'uomo con la cicatrice. Quest'ultimo evitò un affondo di Edward e con un regale gesto della mano colpì il fianco dell'armatura di Alphonse. Questa si polverizzò subito rivelando l'interno vuoto. Edward rammentò con terrore il giorno in cui, a causa della sua stupidità, fu costretto a legare l'anima ormai senza corpo del fratello minore all'armatura che si trovava nella stanza.
Scar sfruttò il temporaneo schock di Edward per afferrargli la spalla con la sua forte e stretta mano.
< Sei lento alchimista d'acciaio > Gli sibilò Scar all'orecchio.
Dopodichè successero parecchie cose in una manciata di secondi: il palmo della mano di Scar si illuminò, Edward accusò un dolore lancinante alla spalla e la sua tunica rossa si squarciò.
Scar indietreggiò confuso.
< Perché il tuo braccio è ancora integro ? > Soffiò il killer.
In tutta risposta Edward si tolse la tunica ormai distrutta, rivelando la vera natura del suo braccio destro: un automail, una protesi d'acciao.
Ricordò con orgoglio la resistenza e la costanza che aveva rivelato durante l'operazione d'impianto dell'automail e durante la successiva riabilitazione.
Venne ridestato dai suoi pensieri quando sentì la voce del fratello gridare:
< Fratellone, non continuare a combattere! E' troppo forte, quello ti ammazza, lasciami qui e scappa! >
Edward non rispose ma lanciò un occhiata di sbieco al fratello: l'armatura vuota polverizzata per metà era a terra incapace di muoversi. L'alchimista notò con sollievo che il sigillo di sangue che legava l'anima a quel corpo fittizio non era stato danneggiato.
Tornò a guardare Scar, deciso a batterlo: la pura di prima era scomparsa. Ricordò il giuramento che aveva fatto ad Alphonse. Sarebbe morto pur di trovare il modo di ridonargli il suo vero corpo e di proteggerlo fino a quel momento. Scar non era altro che un ennesimo ostacolo da affrontare nel suo cammino.
" Per avere sedici anni ne ho collezionati di ostacoli…" rimuginò fra se e se.
Come in precedenza congiunse nuovamente le mani e la sua protesi d'acciaio si trasformò in una lama affilata.
Si lanciò in un attacco frontale, il braccio, o meglio, la lama, tesa pronta a colpire l'avversario. Ma all'ultimo momento Scar non schivò il colpo ma afferrò le due facce della lama con i palmi delle mani.
< Questo aggeggio è fin troppo fastidioso >
Edward sentì i nervi che collegavano il braccio meccanico alla pelle spezzarsi mentre l'automail si sgretolava fra le mani di Scar.
L'alchimista d'acciaio cadde in ginocchio, gli occhi sbarrati, incapace di credere che il suo fidato automail fosse andato distrutto in un attimo.
Finalmente capì perché aveva provato quel terrore alla prima vista di Scar: quello non era un uomo normale, era un mostro.
Cominciò a piovere e in men che non si dica l'acqua cominciò a cadere copiosa, il suono del suo scroscio squarciato dall'urlo di terrore di Al.
< Ti lascio il tempo di pregare il tuo dio > Disse Scar aggiustandosi gli occhiali ben dritti sul naso.
< Io non credo in nessun dio >
Era vero: un alchimista è uno scienziato e per uno scienziato è impossibile credere a fatti innaturali come la religione. Questo gli era sempre stato chiaro, fin dalla morte di sua madre. Fu a lei che pensò in quel momento, proprio mentre le ginocchia tremanti dalla paura non reggevano più il suo peso e lo facevano cadere a terra disteso.
" Mamma… " era l'unica cosa che riusciva ad immaginarsi nella sua mente, in quel momento tanto drastico.
Dal momento che Scar era rimasto zitto Edward continuò.
< E' solo la mia vita che vuoi o anche quella di mio fratello? > Chiese tremando, intimorito da un'eventuale risposta.
< Io sono qui per te alchimista d'acciaio. Io sono l'angelo della morte che punirà tutti voi sudici alchimisti di stato, ma se vengo intralciato non faccio distinzioni > Rispose freddo Scar.
" L'angelo della morte… che spacconeria " rise Edward nella sua mente.
< Per avere qualcosa… è necessario dare in cambio qualcos'altro > Mormorò. Era giunto alla decisione finale. Alphonse avrebbe ottenuto da solo il suo corpo.
Scar lo guardò dall'alto sconcertato, non sapendo cosa rispondere. Edward cercò di chiarire.
< Lo scambio equivalente… è così che funziona tra alchimisti no? Allora… offro la mia vita in cambio di quella di mio fratello! >
< Fratellone! No! >
Edward ignorò Alphonse.
< Promettimi che non lo toccherai… promettimelo! >
Era arrivato il momento di infrangere tutte le promesse fatte all'ombra di quell'incendio. Era arrivato il momento di abbandonare i suoi sogni di una vita tranquilla. Pensò nuovamente a sua madre, ma stavolta il suo ricordo venne offuscato: rammento che oltre a voler rendere il corpo ad Alphonse desiderava tanto ardentemente anche un'altra cosa. Nella sua mente vide in uomo chino sui libri che non gli era mai stato vicino, un uomo che aveva abbandonato lui, suo fratello e sua madre facendola morire di crepacuore, un uomo che non era venuto al funerale della madre dei suoi figli: suo padre, Van Hohenheim.
Desiderava con tutto il suo cuore uccidere quell'uomo che aveva causato così tante disgrazie, ma avrebbe dovuto lasciare ad Al anche questo compito.
< Te lo prometto. Ora ricevi la punizione divina! >
Scar alzò il braccio ed Edward chiuse gli occhi. " Scusa Al. Scusa mamma. Perdonatemi, ho fatto un sacco di errori… Al, soprattutto tu, avrei voluto redimermi rendendoti il corpo ma non ci sono riuscito. Come sempre mi sono dimostrato un fallito…trova tu la pietra filosofale in onore di tutti e due " era questo che si ripeteva Edward mentre tutti i suoi sbagli gli passavano davanti come un film velocizzato.
Socchiuse leggermente gli occhi e vide il palmo della mano di Scar ormai a pochi centimetri dal suo volto.
" E' finita "
L'urlo di di Alphonse venne accompagnato dal rintocco di una campana ed un colpo di pistola.
Edward voltò lentamente la testa e vide accanto a se la persona che meno desiderava lo vedesse in quelle condizioni: Roy Mustang, l'alchimista di fuoco, con in mano un revolver puntato contro la spalla di Scar.
< E' strano vederti in queste condizioni acciaio > Disse Mustang divertito rivolto al collega.
< Potrei dire la stessa cosa colonnello >
L'alchimista di fuoco rise e si sistemò i guanti pronto a combattere, mentre Alphonse si avvicinava strisciando al fratello maggiore.
< Stupido di un fratellone >
< Scusa Al, come al solito ti ho fatto arrabbiare >
  
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