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Autore: illa95    22/03/2011    0 recensioni
Si apriva un nuovo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e naturalmente anche questo sarebbe stato davvero particolare come i precedenti già trascorsi. Una grande competizione che non si svolgeva da ormai cento anni sarebbe stata annunciata ben presto da Albus Silente... Il Torneo Tremaghi.
Al Torneo prendono parte altre due scuole in Europa: Durmstrang e Beauxbatons, da cui è scelto un singolo rappresentante.
Tra i tre concorrenti, oltre alle solite rivalità e divergenze, si svilupperà qualcosa in più?
Chi vincerà il Torneo?
E soprattutto come sarà senza l'intromissione di Voldemort e Barty Crouch Jr??
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Cho Chang, Fleur Delacour, Tassorosso, Viktor Krum
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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E Poi Arrivi Tu

 

Capitolo 1 – Il Torneo Tremaghi

 
 
 

Settembre
Si apriva un nuovo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e naturalmente anche questo sarebbe stato davvero particolare come i precedenti già trascorsi.
Quest’anno, un grandioso evento avrebbe scombussolato la tranquillità di Hogwarts e dei suoi frequentanti, una grande competizione che non si svolgeva da ormai cento anni sarebbe stata annunciata ben presto da Albus Silente.
 
 
 
Gli studenti arrivarono con il solito Espresso di Hogwarts alla stazione di Hogsmeade. Purtroppo l’arrivo non fu del tutto gradevole, la pioggia che li aveva accompagnati dal binario nove e tre quarti, era diventata sempre più fitta e rapida, continuando a cadere incessantemente sulle loro teste.
« Questa dannata pioggia non cesserà mai?! »
si lamentò uno studente che indossava un inzuppato mantello nero con i risvolti verde.
Molti ragazzi dopo aver recuperato i loro bagagli, notarono all’estremità di una banchina, l’enorme figura del fido guardiacaccia di Hogwarts, nonché custode delle Chiavi, Rubeus Hagrid, un mezzogigante. Dallo scorso anno era diventato anche lui un professore, sostituendo l’anziano Kettleburn nella Cura delle Creature Magiche.
Egli li salutò allegro agitando la sua mano gigantesca.
« Ragazzi del primo anno, da questa parte! »
urlò continuando a scuotere il braccio, nel tentativo di attirare la loro attenzione.
Per tradizione i nuovi studenti del primo anno, giungevano ad Hogwarts attraversando il Lago Nero in barca con Hagrid. Con questo tempaccio, nessuno li avrebbe invidiati per nulla al mondo.
« Forza, muovetevi! Sono bagnata fradicia! »
strillò una ragazza bionda ad alcuni suoi amici, prima di entrare in una delle carrozze che conducevano al castello.
« Arriviamo, Marietta. »
disse un’altra ragazza dai lunghi capelli neri che raggiunse la carrozza mano nella mano con un ragazzo, probabilmente il suo fidanzato.
« Cedric, mi aiuteresti con i miei bagagli? »
gli chiese la mora gentilmente.
« Certo, Cho. »
rispose il ragazzo sorridendole.
Mentre le carrozze procedevano in fretta lungo il sentiero per Hogwarts, il cielo era ancora terribilmente cupo, continuando a diluviare e a tuonare. S’intravedevano solamente alcuni lampi che squarciavano il cielo pieno di nuvole nere.

 
 

*******

 
 
Le carrozze arrivarono dinanzi ai gradini di pietra, ai piedi dei maestosi portoni di quercia, e i ragazzi al loro interno si affrettarono all’istante verso l’entrata del castello, per ripararsi dall’ostinato temporale.
Varcata l’entrata, si presentava immediatamente la maestosa Sala d’Ingresso illuminata soltanto dalle torce e da qui partiva l’immensa scalinata di marmo per i piani superiori.
Gli studenti, dopo aver superato la prima Sala, raggiunsero la stanza adiacente, la grandiosa Sala Grande, apposita per radunarsi e cenare tutti assieme. Al suo interno vi era un notevole calore e come ogni anno era decorata alla perfezione per il Banchetto d’inizio anno: migliaia di candele galleggiavano a mezz’aria sovrastavano le quattro lunghe tavolate delle Case e il quinto tavolo degli insegnanti, dando un’ottima luminosità. Ogni tavolata era stata apparecchiata con piatti e calici d’oro scintillanti, pronti per essere inaugurati.
Gli studenti dei vari anni si sistemarono alle proprie tavolate, scherzando e parlando fra loro in attesa che la cena cominciasse. Anche i professori avevano raggiunto i loro posti al proprio tavolo: c’erano tutti, dal perfido Piton al noioso Rüf. All’appello mancavano solo la professoressa McGranitt, che si stava occupando dei nuovi arrivati e il professore di Difesa Contro le Arti Oscure, per il momento ancora sconosciuto agli studenti.
Inaspettatamente le porte della Sala Grande si aprirono e cadde il silenzio. Vi entrarono una lunga fila di ragazzini del primo anno guidati dalla professoressa McGranitt. Essi camminarono fino al tavolo degli insegnanti e tremavano sia dal nervosismo che dal freddo (essendo inzuppati dalla testa ai piedi). La McGranitt mise uno sgabello davanti alla fila e vi poggiò sopra un vecchio cappello da mago, il Cappello Parlante.
 
 
Dopo aver intonato la solita canzone delle Case, diversa ogni anno, il Cappello tacque e la McGranitt iniziò a chiamare uno per volta i nomi presenti sul suo gran rotolo di pergamena.
 
 
« Ehi ragazzi, siete stati alla finale? »
domandò un ragazzo al tavolo dei Tassorosso ai suoi compagni.
« Vuoi scherzare?? Certo! E’ stata una partita memorabile! »
gli rispose un amico mentre applaudiva un nuovo Tassorosso.
« Beh un evento importante come la Coppa del Mondo di Quidditch è irrinunciabile! »
gridò un altro applaudendo anch’egli.
« Già, anche se sono tifoso dell’Irlanda, devo dire che Krum è stato stratosferico! Un mito! Semplicemente F-A-V-O-L-O-S-O. »
i Tassorosso continuarono a ridere e a parlare tra di loro.
 
 
Più tardi lo Smistamento degli studenti ebbe fine. Il Preside, Albus Silente, si alzò dalla sua sedia e allargò le braccia in segno di benvenuto.
« Bene. »
esordì l’uomo dalla lunga barba bianca con voce profonda.
« Ora che lo Smistamento si è concluso, la cena può essere servita. Buon appetito a tutti! »
concluse sorridendo agli studenti come suo solito.
In un attimo i piatti e i calici d’oro si riempirono magicamente sotto gli occhi dei ragazzi.
Al tavolo dei Tassorosso, i veterani diedero un affettuoso e cordiale benvenuto ai nuovi studenti.
« Vedrete, vi troverete benissimo nella Casa di Tassorosso. »
un ragazzo dagli splendidi occhi grigi, diede alle matricole uno smagliante sorriso rassicurante.
« Io sono Cedric Diggory. Sono il Prefetto di Tassorosso. Potete rivolgervi a me per qualsiasi cosa. 24 ore su 24. »
Cedric Diggory non era solo il Prefetto di Tassorosso, ma anche il Capitano e Cercatore della squadra di Quidditch della propria Casa. Aveva diciassette anni, era alto ed estremamente bello con i capelli ramati e gli occhi di un grigio luminoso.
Ad Hogwarts era molto apprezzato, soprattutto dalle ragazze, che avevano fondato un fan club in suo onore. Cedric era onesto, intelligente, altruista con chiunque e soprattutto non si dava delle arie, bensì era molto semplice e modesto: tutte qualità principali di un buon Tassorosso. Purtroppo a causa della sua popolarità, molto spesso veniva preso in giro dai ragazzi delle altre Case che gelosi, lo screditavano ingiustamente.
Quest’anno per lui si sarebbe svolto il suo ultimo anno ad Hogwarts e avrebbe dovuto sostenere i temibili M.A.G.O.
Le presentazioni proseguirono e i nuovi arrivati vennero subito fatti sentire a proprio agio dai Tassorosso e dal loro fantasma, il Frate Grasso, il quale si mostrò molto gentile e socievole con i nuovi componenti della Casa.
 
 
In seguito, quando anche i dolci furono spariti e i piatti furono tornati ad essere puliti e lucidi, Silente si alzò nuovamente, facendo calare immediatamente il brusio che riempiva la Sala.
« Ragazzi! »
iniziò Silente sorridendo calorosamente.
« Ora che vi siete tutti quanti rifocillati, ho alcune importanti comunicazioni da annunciarvi.
Mi rincresce dirlo, ma quest’anno, la nostra tradizionale Coppa del Quidditch, non avrà luogo. »
molti furono i mormorii di stupore e di disapprovazione.
« Ebbene sì. »
continuò Silente zittendoli.
« Verrà sostituita da un evento molto importante che prenderà il via in ottobre e proseguirà per tutto l’anno scolastico. Sono sicuro che vi divertirete tutti enormemente. Dunque ho l’immenso piacere di annunciarvi che quest’anno Hogwarts ospiterà- »
D’improvviso ci fu un tuono rimbombante e le porte della Sala Grande si spalancarono, facendo sobbalzare tutti i presenti. Apparve un uomo dai capelli brizzolati con una gamba d’acciaio, dall’aspetto spaventoso, che iniziò a zoppicare in direzione di Silente lasciando i ragazzi senza respiro.
Lo sconosciuto aveva il viso coperto di cicatrici, ma ciò che spiccava maggiormente erano i suoi occhi: uno era nero e piccolo (in altre parole normale), mentre l’altro era di vetro, grande e blu che roteava autonomamente in tutte le direzioni.
Egli raggiunse Silente e gli strinse fermamente la mano, prima di raggiungere il tavolo degli insegnanti e prendere posto. Tutta l’attenzione era puntata su di lui.
« Credo sia arrivato il momento delle presentazioni. »
disse Silente allegramente, rompendo il silenzio attirando subito gli sguardi degli studenti su di sé.
« Vi presento il nuovo docente di Difesa Contro le Arti Oscure, il professor Alastor Moody. »
annunciò Silente iniziando ad applaudirlo garbatamente.
I ragazzi puntarono di nuovo gli sguardi sul nuovo insegnante e nessuno osava proferire parola né tanto meno battere le mani.
« Beh, come stavo dicendo prima… »
Silente si schiarì nuovamente la voce.
« …nel corso di quest’anno scolastico avremo il grandissimo onore di ospitare un evento che non si svolge da oramai più di cento anni. Il grandioso Torneo Tremaghi! »
A quelle ultime parole, nella Sala scoppiò la confusione più totale, tutti gli studenti parlottavano fra loro riguardo quest’inattesa novità; molti erano contrari mentre altri favorevoli a pieno.
« SILENZIO! »
ordinò il Preside e tutti tacquero immediatamente.
« Il Torneo Tremaghi fu indetto per la prima volta settecento anni fa, come competizione amichevole fra le più importanti scuole di magia in Europa: Hogwarts, Beauxbatons e Durmstrang. Da ogni scuola veniva scelto un unico campione come rappresentante del proprio istituto. I tre prescelti dovevano competere tra loro, affrontando tre pericolose prove.
Era un modo per socializzare e stabilire legami di amicizia fra le scuole e i loro allievi. Ahimè il tributo dei morti aumentò vertiginosamente e fu così deciso di sospendere il Torneo. »
I bisbigli ricominciarono: tanti studenti erano più emozionati di prima, mentre altri si dovettero ricredere, impensieriti per l’elevato numero di decessi.
« In ogni modo… »
Silente riprese parola e gli studenti ammutolirono di nuovo.
« …parecchi furono i tentativi di riproporre il Torneo, ma fallirono miseramente. Quest’anno però, al Ministero della Magia, hanno finalmente approvato l’idea di riportare il Torneo alla sua vecchia gloria. Non temete, ogni precauzione è stata presa e nessun dei tre campioni si troverà in pericolo. Essi saranno scelti il 31 ottobre da un giudice imparziale, che deciderà chi saranno gli studenti più degni di gareggiare per la coppa Tremaghi, la fama della loro scuola e il premio in denaro di mille galeoni! »
La Sala esultò di nuovo in chiacchiericci e confabulazioni ma fu subito messa a tacere ancora una volta da Silente.
« So quanto ognuno di voi arda dalla voglia di portare in alto l’onore di Hogwarts e- »
« Vincere i mille galeoni! »
lo interruppero dei ragazzi di Grifondoro iniziando a ridacchiare. Erano due gemelli dai lunghi capelli rosso acceso e dalle vistose lentiggini.
« Certamente signori Weasley, anche di vincere il denaro. Ma mi duole informarvi che assieme al Ministero della Magia, i Presidi delle scuole hanno convenuto ad imporre un limite d’età. Gli studenti al di sotto dei diciassette anni non potranno prendere parte al Torneo. »
La Sala cominciò a protestare vivamente, ma Silente alzò la voce e noncurante continuò il suo discorso.
« È una misura che riteniamo necessaria. »
disse serio mettendo fine al brusio.
« Dopotutto le prove del Torneo saranno pur sempre difficili e rischiose, per cui abbiamo ritenuto che gli studenti del settimo anno siano in grado di affrontarle maggiormente degli altri. Per evitare spiacevoli conseguenze mi assicurerò che nessuno studente di età inferiore ai diciassette anni, si proponga come aspirante campione. »
Silente concluse e il borbottamento riprese, aumentando maggiormente soprattutto dal tavolo di Grifondoro.
« Oh quasi dimenticavo! »
riprese il Preside.
« Gli studenti di Beauxbatons e Durmstrang con i propri Presidi, arriveranno ad ottobre e resteranno con noi per tutto l’anno. Mi auguro che li tratterete con garbo durante il loro soggiorno qui. »
disse fiducioso accarezzandosi la barba.
« Beh ho finito. Potete andare a disfare le vostre valige e a riposare. Domattina cominceranno i corsi. Buonanotte a tutti. »
Silente terminò definitivamente.
Ci fu un gran caos mentre tutti i ragazzi abbandonavano la Sala Grande e si dirigevano verso le proprie Sale Comuni.

 
 

*******

 
 
« Ehi Cedric, parteciperai al torneo? »
chiese un Tassorosso al suo compagno mentre si affrettavano ad attraversare i cupi Sotterranei per raggiungere la loro Sala Comune.
« Non so. »
gli rispose il Prefetto.
« Sembra divertente, però. »
« Io non ci trovo niente di divertente! Sono morte molte persone! »
li sgridò petulantemente un’altra ragazza.
« Fai silenzio per una volta, Hannah! »
la rimproverò un suo amico.
La ragazza, Hannah Abbott, era una studentessa di Tassorosso del quarto anno dai lunghi capelli biondi e dagli occhi scuri.
La bionda sbuffò sonoramente e sorpassò il gruppo di ragazzi, dirigendosi da sola verso la Sala di Ritrovo della propria Casa.
« Io non la capisco. »
borbottò il ragazzo di prima.
« Beh tu le ragazze non le capirai mai Ernie. »
Cedric lo prese in giro.
Ernie Macmillan aveva i capelli corti e biondi ed era anch’egli del quarto anno come Hannah. Naturalmente era un fedele Tassorosso e nonostante a volte bisticciasse con Hannah, in realtà erano molto amici.
« Ragazzi del primo anno, questa è l’entrata della nostra Sala Comune. »
spiegò poi Cedric ai nuovi allievi, fermandosi dinanzi ad un quadro raffigurante una natura morta.
« Appena arriverete qui, dovrete pronunciare la parola d’ordine. Mi raccomando di non rivelarla agli altri studenti che non sono di Tassorosso. Bulbi Balzellanti! »
Il quadro si aprì come una porta rivelando un’apertura nel muro.
Tutti l’attraversarono e si ritrovarono nella Sala Comune di Tassorosso. Era accogliente e calda, l'esatto opposto del Sotterraneo di Piton. Vi erano numerosi drappeggi gialli e neri appesi alle pareti o usati come tende, lunghi tappeti con bei motivi gialloneri, soffici poltrone, candelabri di stagno e tavolini squadrati.
Molti del primo anno si guardarono attorno sbalorditi, esclamando un ‘woow’ di tanto in tanto.
« Bene. »
ricominciò Cedric.
« Per accedere invece ai dormitori, si usano piccoli tunnel sotterranei. »
illustrò indicando porte rotonde come coperchi di botte decorati con variopinti arazzi raffiguranti i simboli di Tassorosso.

 
 

*******

 
 
Poco dopo che Cedric ebbe fornito cortesemente tutte le informazioni desiderate ai nuovi arrivati, raggiunse anche lui il proprio dormitorio.
Vi erano tre letti a baldacchino con tende gialle e nere e ai piedi di ciascun letto vi era il baule del proprietario.
« Ced! Sei tornato finalmente! »
esclamò amichevolmente un ragazzo biondo steso su un letto.
« Ehi Joe. Quando sei tornato? Non ti ho visto sparire. »
gli chiese Cedric prima di raggiungere il proprio letto.
Joe McGoyle era anch’egli un Tassorosso del settimo anno come Cedric. Era un ragazzo un po’ ribelle, dagli occhi nocciola. Aveva i capelli folti e biondi, con qualche ciocca colorata di castano scuro. Grande amico di Cedric, con la fissa per le ragazze.
« Scusa ma mi ero appallato a sentirti raccontare ai novellini tutta la storia di Hogwarts. »
replicò l’amico senza troppe cerimonie.
« Grazie tante! Non mi sembrava di essere così noioso! »
disse Cedric visibilmente offeso.
« Tanto per la cronaca, la storia di Hogwarts è programmata per domani mattina. Stasera mi sono limitato a raccontar loro la storia di Tassorosso e a mostrargli la nostra Sala Comune. »
chiarì in fretta il Prefetto prima di lasciarsi cadere stancamente sul letto.
« Non sai che invidia! »
ribadì il biondo in tono sarcastico.
« Essere un Prefetto deve avere moooolti vantaggi! »
« Non hai nient’altro da fare oltre che a burlarti di me?? »
gli domandò un po’ infastidito sistemandosi meglio il cuscino sotto il capo.
« Beh effettivamente avevo due o tre appuntamenti dopo il banchetto con alcune ragazze, ma li ho dovuti rimandare perché beffarti è troppo uno spasso! »
lo schernì nuovamente e Cedric di tutta risposta gli lanciò il guanciale addosso.
« Ok, ok, scherzi a parte. Pensi di entrare nel Torneo? »
gli chiese serio questa volta, restituendogli il cuscino.
« Non ho ancora deciso. Tu? »
« E me lo chiedi?! OVVIO! Mi proporrò e verrò scelto SICURAMENTE come campione di Hogwarts!! »
affermò trionfante sedendosi sul letto a gambe incrociate mentre Cedric si alzò dal letto, iniziando a cambiarsi.
« Ehi ragazzi! »
la porta della loro camera si aprì e vi entrò un ragazzo dai capelli neri.
« Che ci fate qui? »
chiese loro sorridendo ma allo stesso tempo stupito.
« Nella Sala è in corso una piccola festicciola. Pensavo che vi avreste partecipato. »
continuò poggiando poi un vassoio colmo di cibo sul suo letto.
« Quest’anno non sono in vena di festini. Devo cercare di non cacciarmi nei casini, Lewis. »
replicò Joe facendo levitare dei dolcetti dal vassoio dell’amico.
« Ce lo ripeti ogni anno ormai! »
lo rimproverarono contemporaneamente i due suoi amici ridendo.
Lewis Fawels apparteneva a Tassorosso ed era del sesto anno. Aveva i capelli corti e corvini e i suoi occhi erano di un verde brillante che venivano quasi del tutto annullati dalle folte sopracciglia che possedeva. Era un ragazzo socievole, ma talvolta molto timido, soprattutto con le ragazze per le quali aveva una cotta. Insieme a Cedric e a Joe, condivideva il dormitorio.
« E’ vero, ma questo è il mio ultimo anno qui e i miei non vogliono grane... »
sospirò malinconico, trangugiando il primo dolcetto.
« Beh in tal caso penseremo noi a te. »
lo tranquillizzò Cedric scambiando sguardi divertiti con Lewis.
« Chissà perché, ma a me sembra più una minaccia che una rassicurazione. »
disse il biondo iniziando a ridere.
« Fai male ad essere così diffidente, amico mio! Con noi ti puoi divertire senza combinare guai. »
« In pratica sarà un’autentica ROTTURA! »
continuò a biasimarli e a rubare altri dolci.
« Io e Ced siamo la migliore compagnia che tu possa desiderare! »
« D’accordo, d’accordo. Tenterò di impegnarmi nello studio senza distrazioni. »
assicurò Joe distrattamente.
« Bene, ma smettila di rubare i miei dolci! »
Lewis lo sgridò aspramente.
Joe gli lanciò un’occhiataccia e riluttante gli restituì l’ultimo pezzo di torta che aveva trafugato.
 
 
Dopo che i ragazzi ebbero scherzato e raccontato tra loro ciò che era accaduto durante le vacanze estive, i tre amici si coricarono, ognuno nei propri letti.
Verso l’una di notte non si udiva alcun rumore, tutti i Tassorosso dormivano profondamente. Qualcuno però era ancora sveglio e progettava di sgattaiolare fuori dal proprio dormitorio.
« Joe… »
mormorò una voce impastata dal sonno.
« Cedric è solo un sogno… torna a dormire. »
gli disse silenziosamente il diretto interessato avvicinandosi alla porta in punta di piedi.
Cedric si rigirò nel letto e Joe preoccupato proseguì con la sua recita.
« Cho ti sta aspettando, raggiungila! »
« Taglia corto. Sono perfettamente sveglio. »
seccato si mise a sedere.
« Ehm scusa se ti ho svegliato. »
si scusò e poggiò la mano sul pomello della porta, pronto ad abbandonare la stanza.
« Dove stai andando? »
gli chiese l’altro sospettoso, passandosi una mano tra i capelli.
« A prendere un bicchiere d’acqua. »
rispose sbrigativo.
« Ti ripeto la domanda e vedi di non mentirmi. Dove devi svignartela? »
« Di cosa parli? »
replicò facendo l’ingenuo.
« Ti conosco troppo bene. Parla. »
« E va bene. Ho appuntamento con una ragazza di Corvonero. »
rivelò finalmente.
« Sapevo che c’era di mezzo una ragazza. »
mormorò Cedric sconsolato stropicciandosi con calma gli occhi.
« Tranquillo non si tratta di Cho. So perfettamente che è inavvicinabile. »
chiarì immediatamente. Cho Chang era la ragazza di Cedric e sarebbe stato da viscidi rubargli la fidanzata: Cedric non se lo sarebbe mai meritato.
« Non si tratta di questo. E’ tardi e il coprifuoco è scattato da un pezzo. Come Prefetto non dovrei permetterti di uscire dalla Sala Comune, lo sai. »
Joe tentò di aprir bocca ma Cedric proseguì non permettendogli di parlare.
« Però… a quest’ora sono troppo stanco e non mi va di cercare di impedirtelo. Cerca di non farti beccare, siamo intesi? »
gli disse amichevolmente abbandonando il tono severo di prima.
« Grazie Ced, sei un amico. Non preoccuparti, non ti farò finire nei pasticci per colpa mia. »
lo ringraziò sinceramente e uscì di corsa dalla camerata.
« Non cambierà mai. »
sospirò prima di sprofondare nuovamente sotto le coperte.

 
 
 
 

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Voilààà dopo un anno di assenza ecco la mia nuova e prima fanfiction su Harry Potter, precisamente HP e Il Calice Di Fuoco (libro che adoro tantissimo!!)
Err vi preannuncio che nel Torneo non ci sarà Harry, perciò saranno solo Cedric, Fleur e Viktor a gareggiare. So che come inizio non è dei migliori, però spero che con il susseguirsi dei capitoli vi piaccia  =)  Un bacio Illa

  
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