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Autore: illa95    24/03/2011    0 recensioni
Si apriva un nuovo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e naturalmente anche questo sarebbe stato davvero particolare come i precedenti già trascorsi. Una grande competizione che non si svolgeva da ormai cento anni sarebbe stata annunciata ben presto da Albus Silente... Il Torneo Tremaghi.
Al Torneo prendono parte altre due scuole in Europa: Durmstrang e Beauxbatons, da cui è scelto un singolo rappresentante.
Tra i tre concorrenti, oltre alle solite rivalità e divergenze, si svilupperà qualcosa in più?
Chi vincerà il Torneo?
E soprattutto come sarà senza l'intromissione di Voldemort e Barty Crouch Jr??
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cedric Diggory, Cho Chang, Fleur Delacour, Tassorosso, Viktor Krum
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2 – L’Arrivo Di Beauxbatons E Durmstrang

 
 
 

Era passato circa un mese dall’inizio delle lezioni a Hogwarts e tutti i suoi studenti erano già sovraccarichi di compiti. Nonostante ciò, almeno per questa sera i ragazzi si sarebbero potuti divertire e dimenticare i loro doveri. Ebbene sì, il gran giorno era arrivato: oggi, 30 ottobre, sarebbero finalmente arrivate le delegazioni di Beauxbatons e Durmstrang.
 
 
 
« Per le mutande di Merlino! »
urlò indignato Joe McGoyle mentre risaliva i Sotterranei con i suoi amici.
« Quel pazzoide di Piton ci ha oberato di compiti! »
inferocito mostrò ai suoi amici una lunga pergamena ricoperta interamente da inchiostro, con scritte in completo disordine.
« E questi sarebbero i tuoi appunti? E’ un caos totale! »
osservò Lewis.
« Riuscirai a capirci qualcosa? »
gli domandò anche Cedric, sistemandosi la borsa in spalla.
« Beh… ehm… »
Joe rigirò il foglio nelle sue mani tentando di decifrarlo.
« Ehm… forse avrò qualche problemino. »
« Ti presto i miei, tranquillo. »
lo rassicurò il Prefetto.
Joe sollevato gli diede fraternamente una pacca sulla spalla.
I tre Tassorosso lasciarono la Sala d’Ingresso e attraversarono il cortile conversando fra loro.
« Stasera arriveranno le due scuole straniere. »
ricordò Cedric continuando a camminare, dirigendosi verso una vecchia quercia.
« Oh è vero, il Torneo Tremaghi! Con tutti i compiti che ci hanno assegnato, l’avevo completamente dimenticato. »
Joe si diede un leggero buffetto sulla fronte.
« Chissà come saranno gli studenti di Durmstrang e Beauxbatons. »
si chiese Lewis sedendosi in terra sotto l’albero, appoggiandosi con la schiena contro il tronco.
« Mah, spero solo che ci siano ragazze carine! »
commentò Joe spavaldo poggiandosi con una spalla alla quercia.
« Il solito latin lover. »
Cedric gli diede un leggero spintone.
Mentre ridevano, ai tre si aggiunse un quarto Tassorosso, Ernie Macmillan.
« Ehi Ernie! »
gli amici lo salutarono allegramente.
« Ragazzi non sto più nella pelle! »
esclamò fremendo come non mai, iniziando a saltellare a destra e sinistra.
« Tutta quest’agitazione è per il Torneo Tremaghi? »
Ernie annuì prima di accomodarsi accanto a Lewis.
« Sono così emozionato! Ah, a proposito, mentre venivo qui, Gazza ha fatto piangere delle ragazzine del primo anno. »
« Altre? »
domandò Cedric stupito mentre si distendeva sul prato, distanziandosi di poco dagli amici.
« Ieri stava inseguendo un paio di Serpeverde con una scopa in mano, solo perché non si erano pulite le scarpe! »
continuò il racconto prendendo a giocare con un boccino d’oro inanimato, preso dalla tasca.
« E’ diventato maniacale nella pulizia della scuola! »
« Già. Avete visto che il castello è stato ripulito da cima a fondo? »
Cedric lanciò la pallina d’oro a Joe.
« E le armature? Gazza le ha fatte diventare scintillanti e non cigolano nemmeno più! »
raccontò Lewis strappando distrattamente dell’erba dal terreno.
« Vogliono davvero impressionarli. »
Joe rilanciò il boccino a Cedric.
« Cedric! »
una voce femminile all’improvviso chiamò il giovane Prefetto, che riconoscendola, si voltò verso essa.
« Ciao Cho. »
la salutò con un ampio sorriso.
Cedric si tirò su e si sedette.
Cho si accomodò a fianco al ragazzo, dandogli poi un veloce bacio sulle labbra.
Cho Chang era al quinto anno di Corvonero ed era d’origine asiatica. Aveva gli occhi neri e i capelli lunghi, anch’essi dello stesso colore degli occhi.
Era la Cercatrice della sua Casa ed era la fidanzata di Cedric.
« Piccioncini non riuscite proprio a staccarvi eh? »
Joe li prese in giro.
« Sei solo invidioso di loro, Joe. »
lo rimproverò un’altra ragazza, Marietta Edgecombe, rimasta in piedi accanto alla quercia.
Marietta era la migliore amica di Cho e infatti stavano sempre insieme. Anche lei era al quinto anno e faceva parte dei Corvonero. Era bionda con lunghi capelli ricci e gli occhi scuri. Il suo carattere era molto forte, riuscendo talvolta a condizionare anche l’amica.
« Tsk, senti chi parla! »
ribatté il biondo irritato.
« Smettetela per una volta con i vostri soliti battibecchi. »
li riprese Cedric giocosamente prima di dare un altro bacio alla fidanzata.
Cedric e Cho avevano iniziato ad uscire alla fine dello scorso anno scolastico e avevano continuato a frequentarsi anche durante l’estate. Tuttora formavano una coppia ed erano considerati una delle più belle di Hogwarts.
« Di cosa stavate parlando? »
domandò dolcemente al ragazzo poggiando una mano sopra la sua, incrociando poi le loro dita.
« Stavamo discutendo del Torneo Tremaghi e di come Gazza si diverta a provocare crisi isteriche ad alcune ragazzine del primo anno. »
le spiegò il ragazzo rapidamente riassumendo il tutto.
« E’ diventato piuttosto aggressivo… spero che gli passi presto. »
« Anche i professori sono molti agitati, vogliono dare una buona impressione alle due scuole. »
illustrò Lewis intelligentemente.
Cho annuì.
« Stamattina avete notato come la Sala Grande è stata decorata? Ai muri hanno appeso i quattro enormi vessilli di seta delle Case. »
raccontò la mora.
« Già. Anche dietro al tavolo dei professori ve n’è un altro. E’ più grande degli altri e al centro ha i nostri quattro animali simbolo, uniti sotto una grande H. »
intervenne Joe.
« E’ lo stemma di Hogwarts, zuccone. »
replicò Marietta acida.
« Ma no? Non lo sapevo. »
le rispose ironico, iniziando a stizzirsi nuovamente.
« Scusa, credevo che ti servisse una spiegazione. »
ribadì Marietta saccentemente toccandosi le punte dei suoi capelli biondi.
« Solo perché sei una secchiona di Corvonero, non credere che gli altri siano stupidi! »
« Joe adesso basta! »
Cedric lo richiamò duramente.
Joe gli diede un rapido sguardo incollerito, ma poi tornò di nuovo tranquillo, con il suo solito sorriso beffardo di sempre.
« Vado a lezione. »
comunicò agli amici rialzandosi da terra.
« Che ne dici di staccarti per un attimo dalla tua dolce donzella? »
continuò poi sarcastico a Cedric, recuperando lo zaino lasciato in disparte.
« D’accordo simpaticone. Andiamo. »
Cho si allontanò leggermente da Cedric e si alzò dal terreno, permettendo al ragazzo di fare lo stesso.
« Ci vediamo più tardi. »
Cedric le diede un casto bacio sulle labbra.
« Lewis dopo la lezione con la McGranitt, ci ritroviamo nella Sala Comune. »
Lewis annuì semplicemente con la testa.
« Ciao ragazze. »
Cedric le salutò cortesemente, mentre Joe si era già allontanato dando loro un semplice cenno.
Prima che anche Cedric si allontanasse, Cho gli si riavvicinò; allungò il collo e poggiò ancora una volta le labbra su quelle del ragazzo. 
« Ok ok, ma ora andiamo! »
Joe seccato tornò indietro e afferrò il colletto della camicia dell’amico, tirandolo lontano dalla bella Corvonero.
Cedric brontolò scherzosamente e mandò un ultimo bacio alla fidanzata, prima di andar via con l’amico.

 
 

*******

 
 

Più tardi, verso le 18, le lezioni terminarono con mezz’ora di anticipo e gli studenti ritornarono in gran fretta nelle proprie Sale Comuni per prepararsi a ricevere le due scuole di magia.
I Tassorosso passarono i Sotterranei, raggiunsero la loro Sala di Ritrovo e immediatamente scapparono via nei dormitori.
« Lewis non si vede ancora. Dove pensi che sia? »
chiese Cedric a Joe mentre si accostava ad uno specchio nella loro camerata.
« Se non sbaglio aveva l’ultima ora di lezione con Vitious… sai bene com’è fatto. Trattiene tutti più del dovuto. »
gli rispose l’amico mentre frugava incessantemente nel suo baule.
« Accipicchia non è neanche qui! »
esclamò seccato, chiudendo il baule con un colpo secco.
« Si può sapere cosa stai cercando così assiduamente? »
gli domandò finendosi di sistemare i capelli.
« Il mio mantello. Per caso l’hai visto? E’ da un po’ che non lo vedo… »
gli spiegò il biondo grattandosi il retro della nuca.
« Non dirmi che te lo sei già perso? »
« Non farmi la predica, per favore! »
Joe sconfitto si sedette sul suo letto sbuffando.
« Hai almeno l’altro mantello di riserva? »
«Uhm… »
iniziò pensieroso
« Ci sono! »
urlò alzandosi di scatto dal letto.
« Uno l’ho lasciato di sicuro da quella di Corvonero.. quella lì… come si chiamava?? »
« E cosa vuoi che ne sappia io!? Non sai nemmeno i nomi delle ragazze con cui vai a letto! »
sbottò Cedric irritato.
« Merlino solo sa come hai fatto ad essere smistato in Tassorosso! »
continuò ironicamente mentre si sistemava il proprio mantello.
Joe gli fece una smorfia e uscì di corsa dal dormitorio senza salutarlo.
Ci fu un tonfo sordo.
« Sta’ più attento! »
urlò un’altra voce maschile.
Cedric si voltò verso la porta e vide emergere Lewis che si accarezzava il capo dolorante.
« Che ti è successo? »
gli chiese preoccupato andandogli incontro.
« Mi sono appena scontrato con Joe. Dove stava andando così di corsa? »
domandò sedendosi lentamente sul proprio letto.
« Da qualche sua ragazza a recuperare il suo mantello. »
lo informò appuntandosi per bene la sua spilla da Prefetto.
« E’ davvero incredibile quel ragazzo! »
anche Lewis scosse la testa, disperato dal comportamento dell’amico.
« Beh io ho finito. Scusa se non ti aspetto, ma devo controllare che i ragazzi del primo anno siano perfettamente abbigliati. »
spiegò mentre si avviava verso la porta.
« Ma non è un compito che spetta alla Sprite? »
domandò Lewis sconcertato.
« Si, ma mi ha ceduto ‘generosamente’ l’incarico. »
affermò sarcasticamente.
« Pensa che sia perfettamente capace e confida molto in me. »
« Beh tutti sanno che sei il miglior Prefetto di Hogwarts. Affidabile e incorruttibile! »
Cedric gli diede un largo sorriso di ringraziamento e lasciò poi la camerata sussurrando un rapido ‘a più tardi’.

 
 

*******

 
 

Qualche momento dopo Cedric terminò il suo compito assegnatogli e accompagnò i ragazzi del primo all’esterno dei Sotterranei, per raggiungere gli altri Tassorosso. Nella Sala d’Ingresso vi trovò anche altri studenti delle altre Case, che discutevano con i propri Direttori.
« Signor Diggory! »
nella confusione Cedric riconobbe la voce della professoressa Sprite che lo chiamava.
« Diggory, gli studenti del primo anno sono tutti in ordine? »
gli domandò esaminando i ragazzi alle spalle del Prefetto.
« Certo professoressa. »
La Sprite diede un ultimo veloce sguardo ai suoi allievi, prima di ritornare con gli occhi su Cedric.
« Ottimo. 15 punti a Tassorosso. »
dichiarò l’insegnante sorridendogli orgogliosa.
« Forza venite tutti fuori adesso. Tra poco arriveranno gli studenti di Beauxbatons e Durmstrang. »

 
 

*******

 
 

I professori e gli studenti di Hogwarts attendevano tutti impazienti l’arrivo delle due scuole straniere nel cortile, ma come nella maggior parte delle volte, nonostante fosse sereno, faceva lo stesso molto freddo. Il sole stava tramontando e la luna già si scorgeva mentre brillava sulla Foresta Proibita.
« Lassù! »
esclamò d’improvviso un ragazzo del quinto anno di Corvonero puntando il dito verso la foresta.
Qualcosa di grosso stava volando nel cielo cupo in direzione del castello e mano a mano che si avvicinava, diventava sempre più grande.
« Cos’è? »
chiese Joe confuso riapparendo dal nulla in uno strano perfetto ordine.
Cedric alzò le spalle senza voltarsi verso l’amico.
« Che fine avevi fatto? »
gli domandò continuando a fissare l’enorme cosa volate che si avvicinava maggiormente, sfiorando ora le cime degli alberi della foresta.
« Dopo ti spiego. »
« Ehi ma è una carrozza! »
strepitò Lewis di fianco a Cedric non appena la gigantesca sagoma fu illuminata dalle luci del castello.
In effetti era una carrozza. Anzi, un’enorme carrozza color blu pastello, dalle dimensioni di una casa. Essa fluttuava verso di loro trainata nell’aria da una dozzina di cavalli alati d’oro, giganti anch’essi.
I ragazzi si ritrassero rapidamente mentre la carrozza sfrecciava più in basso e si preparava ad atterrare ad una velocità pazzesca. .
« Wow atterraggio morbido! »
commentò Joe sarcastico.
Tutti fissavano la carrozza incuriositi. Sulla sua porta vi era raffigurato lo stemma della scuola, una grande ‘B’ circondata da innumerevoli viti dorate. Ad un certo punto, mentre i cavalli scuotevano le loro grandi teste e nitrivano con superbia, la porta si aprì lentamente. All’improvviso comparvero dei gradini dorati e una maestosa figura che si approssimava a scenderli. Era una donna. La più grande del mondo, molto simile alla stazza impressionante di Hagrid. Aveva i capelli corti e castani, con gli occhi del medesimo colore. Era vestita da capo a piedi di un vestito di raso rosso profondo, con splendidi gioielli che scintillavano attorno al collo e sulle sue dita enormi. Dietro di lei a stento si intravedevano i suoi studenti.
« Per tutti i folletti! E’ la più grande donna che abbia mai visto! »
esclamò Lewis stupefatto mentre fissava la donna che si accostava a Silente.
« Sarà… ma io voglio vedere le studentesse! »
mormorò Joe impaziente.
« Dovremmo andare più avant- »
non ebbe il tempo di continuare la sua proposta, che uno studente di Grifondoro interruppe la loro conversazione, forzandoli a guardare in direzione del Lago Nero.
Di colpo la calma e liscia superficie del lago non fu più tale. Al suo centro apparve un vortice e un albero maestro prese ad affiorare lentamente dal cuore di esso. Qualche secondo più tardi una nave emerse del tutto: era maestosa e aveva l’aspetto di una nave fantasma. Galleggiando sull’acqua con calma, prese ad avanzare verso la riva. Su una vela vi era raffigurata un'aquila rossa a due teste, probabilmente lo stemma della scuola.
Appena i passeggeri sbarcarono, sembravano molti più grossi, ma poi avvicinandosi e risalendo i prati, si poté notare che in realtà la loro corporatura accentuata era dovuta al fatto che indossassero mantelli di pelliccia. Essi erano guidati da un’altra figura, un uomo alto e magro come Silente, dai lunghi capelli neri e da un piccolo pizzetto anch’esso nero, che terminava con un piccolo ricciolo.
« Ehi ma sono tutti uomini? »
chiese Joe curioso facendosi largo fra la folla.
« Penso di sì… »
gli rispose Cedric mentre vide l’uomo col pizzetto avvicinarsi a Silente seguito dai suoi studenti.
Intanto che Silente parlava con i nuovi arrivati, gli studenti di Hogwarts udirono le voci dei Direttori delle proprie Case, comunicare loro di iniziare ad entrare nella Sala Grande e attendere lì educatamente.
Tutti gli studenti di Hogwarts rientrarono. Una volta attraversata la Sala d’Ingresso, giunsero nell’immensa Sala Grande, ma con loro gran sorpresa (e delusione soprattutto da parte di Joe), non vi era alcuna traccia degli allievi delle due scuole.
Gli studenti presero posto alle loro rispettive tavolate e attesero con grande impazienza l’arrivo dei professori e degli ospiti.
Qualche istante più tardi in Sala fecero il proprio ingresso Silente e i vari professori, ma ancora una volta di Durmstrang e Beauxbatons, non vi era segno.
« Dove saranno finite la donnona e i suoi studenti? »
domandò Joe a Cedric in un sussurro.
Cedric alzò semplicemente le spalle e rivolse subito dopo la sua attenzione a Silente, che nel frattempo aveva raggiunto il tavolo dei professori.
Silente non si sedette ma rimase in piedi e prese immediatamente parola.
« Buonasera ragazzi. »
incominciò dando loro un ampio sorriso.
« Come vi avevo già annunciato circa un mese fa, quest’anno Hogwarts è stata scelta per ospitare un leggendario evento, come tutti ormai ben sapete il Torneo Tremaghi.
Al Torneo parteciperanno la nostra amata Hogwarts e le due scuole nostre ospiti, Beauxbatons e Durmstrang. Suppongo che siate molto curiosi di conoscerli, ma prima che arrivino mi raccomando di dare loro un caldo benvenuto e di essere gentili e disponibili.
Chiarito questo, direi che è giunto il momento di ricevere la prima scuola. Accogliamo ora le amabili signorine dell’Accademia di Magia di Beauxbatons e la loro Preside, Madame Maxime! »
estese le sue braccia e le porte della Sala Grande si spalancarono.
Apparvero un gruppo di ragazze che indossavano abiti di pura seta color azzurro pallido, con un cappello in tinta a punta.
Camminavano compatte elegantemente, con le mani dietro la schiena, avanzando senza timore con lo sguardo alto. Mentre avanzavano si udivano solo i rumori leggiadri dei loro tacchi e alcuni gorgogli da parte dei ragazzi.
Durante la loro avanzata si fermarono a metà via ed estesero le loro braccia con grazia, affascinando ogni singolo ragazzo nella Sala.
« P-Per… per le mutande di Merlino! E’ una scuola esclusivamente femminile!! »
esclamò Joe entusiasta alzandosi dal proprio posto per poterle osservare meglio.
« S-Sono d-delle… delle  dee!! »
balbettò Lewis alzandosi accanto all’amico.
Cedric le fissava anch’egli ma a differenza degli amici, rimase lucido e calmo. In fondo erano semplici ragazze, carine, ma senza nulla di troppo. L’unica che fosse davvero stupenda ai suoi occhi, era la sua bella Corvonero.
All’improvviso le studentesse di Beauxbatons iniziarono un’aggraziata corsa verso il centro della Sala e apparvero delle farfalle blu che presero il volo lasciando una scia di un intenso blu.
Dietro di loro emersero altre due ragazze. La prima, che indossava un vestito diverso dalle altre, un body argenteo e rosso scintillante, iniziò ad effettuare delle acrobazie tipiche delle ginnaste, mentre l’altra ragazza in contemporanea eseguiva delle perfette piroette, fino ad arrivare dinanzi al tavolo dei professori. Appena terminarono l’esibizione, fecero un elegante inchino e attesero con rispetto l’arrivo della loro Preside.   
L’intera Sala Grande esplose in fragorosi applausi, soprattutto la popolazione maschile che le guardava conquistati.
« Secondo voi è una gigante? »
chiese un Tassorosso indicando la Preside di Beauxbatons.
« Che importa! Io voglio parlare con la ragazza di poco fa! »
Nel frattempo Madame Maxime, scortata da Silente, raggiunse il tavolo dei professori.
Le studentesse di Beauxbatons appena la loro Preside si fu accomodata, si diressero in cerca di un tavolo dove sedersi.
« Ragazzi ma le avete viste!? »
strepitò Joe tornandosi a sedere, rimanendo ancora esaltato.
« La bionda davanti a tutte è semplicemente meravigliosa! »
Cedric volse lo sguardo in direzione della ragazza indicata da Lewis, ma leggermente in ritardo, poiché aveva già preso posto al tavolo di Corvonero.
Silente dopo aver accompagnato la donna, si alzò nuovamente per una nuova comunicazione.
« E ora i nostri cari amici dal nord, accogliamo per favore i figli orgogliosi di Durmstrang e il loro Preside, il professor Igor Karkaroff! »
Le grandi porte di quercia si aprirono nuovamente e vi entrarono gli studenti di Durmstrang, privi ormai delle loro pesanti pellicce. Con violenza batterono i loro bastoni contro il pavimento, facendone scaturire scintille sulla fine. Improvvisamente anche loro iniziarono a correre verso il centro della Sala come avevano fatto in precedenza le ragazze di Beauxbatons, ma molto più rapidamente e impetuosamente. Alcuni di loro fecero delle capriole e delle pericolose acrobazie.
« Per tutti i gargoyle! »
strillò Lewis rimanendo a bocca aperta osservando chi stesse passando in quel momento.
« È Viktor Krum! »
« Non avrei mai pensato che andasse ancora a scuola. »
mormorò Cedric anch’egli meravigliato, fissando Krum avanzare accanto a Karkaroff.
Alla fine dell’esibizione un ragazzo di Durmstrang fu circondato dalle fiamme e con molta maestria, soffiò del fuoco dando forma ad una fenice rossa.
Igor Karkaroff raggiunse Silente mentre Krum e i ragazzi di Durmstrang si sedettero al tavolo di Serpeverde, prendendo ad osservare con aria interessata il soffitto che rifletteva il cielo nero stellato.
« Buonasera signore e signori e soprattutto ospiti. »
iniziò Silente con un gran sorriso rivolto ai nuovi arrivati.
« E’ un grande piacere per me darvi il benvenuto qui ad Hogwarts. Spero che la vostra permanenza qui sarà comoda e piacevole. »
Ci fu un’inaspettata risatina di scherno.
« Uhm devo dire che oltre ad essere una bella pupa, ha anche il suo caratterino. »
commentò maliziosamente Joe accennando ad una ragazza di Beauxbatons seduta al tavolo di Corvonero che si stringeva freddolosa nella sua divisa.
« Ti riscalderei molto volentier- ahi! »
Cedric gli diede una gomitata per farlo tacere.
« Il Torneo verrà ufficialmente inaugurato alla fine del banchetto. »
proseguì Silente.
« Ora vi invito tutti a mangiare, bere e a fare come se foste a casa vostra. »
Tutti i piatti d’oro si riempirono di cibo come al solito, ma stavolta con molte più pietanze, dall’aspetto per lo più straniero.
« Che roba è? »
domandò Joe disgustato indicando un grosso piatto accanto a Lewis, contenente una specie di zuppa di pesce.
« Credo sia francese. »
rispose Cedric prendendone un po’.
« Ne volete? »
« No grazie, preferisco il nostro caro vecchio roast beef. »
disse il biondo ironico.
« Ehi guardate! »
sopraggiunse la voce di Lewis. Stava indicando il tavolo di Grifondoro. Più precisamente un ragazzo dai capelli neri con gli occhiali e un altro dagli accesi capelli rossi.
« Potter e Weasley? »
chiese Cedric perplesso.
« No, no! La ragazza di Beauxbatons al loro fianco! »
Cedric e Joe spostarono la loro attenzione sulla fanciulla. Era la ragazza di prima che ora aveva rimosso il cappello a punta rivelando i suoi lunghi capelli biondi, legati in una bassa ma elegante coda.
« Di cosa starà parlando con Potter? »
domandò Joe zittendo i compagni tentando di ascoltare.
« Non lo so…»
rispose Lewis incantato mentre fissava il sorriso della ragazza.
« Guardate Weasley è diventato tutto rosso, molto più dei suoi capelli! »
Joe e Cedric iniziarono a ridere.
« La sta guardando con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata come un idiota! E’ da non credere! »
« Beh non è il solo. »
Cedric indicò Lewis che era rimasto senza fiato imitando alla perfezione Ronald Weasley.
La ragazza prese un piatto avvicinatole dal famoso Harry Potter e lo portò con cautela al tavolo di Corvonero. Mentre attraversava la Sala, i tre Tassorosso poterono notare che oltre a loro, molte teste maschili si voltarono prendendo ad osservarla intensamente; molti la guardavano con brama e malizia bisbigliando con i compagni vicini, altri invece la ammiravano semplicemente, avendo perso ormai l’uso della parola, proprio come Lewis.
« Oh Merlino... è meravigliosa! »
ripeté Lewis con aria sognante fissandola più ammaliato di prima.
« Se ne accorgerà se continui ad osservarla in questo modo. Sembri un maniaco peggio di Joe. »
lo avvertì Cedric acutamente.
« Chissene… »
sospirò continuando a seguire con gli occhi la bella ragazza.
 
 
Più tardi i piatti furono ripuliti e Silente si rialzò nuovamente dalla sua sedia.
« E’ giunto il momento. »
annunciò non perdendo il suo solito sorriso.
« Il Torneo Tremaghi sta per cominciare. Prima di tutto però, vorrei presentarvi il signor Bartemius Crouch, Direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. »
Molti lo applaudirono educatamente, ma Crouch rimase quasi del tutto scostante. Silente così riprese il suo discorso.
Bartemius Crouch era un uomo anziano, dall’aspetto rigido e inflessibile. I suoi capelli erano corti e neri, del tutto in ordine. Possedeva inoltre dei baffetti dritti, perfettamente pettinati.
« Il signor Crouch ha lavorato ininterrottamente quest’estate per organizzare il Torneo Tremaghi e si unirà a me, al professor Karkaroff e a Madame Maxime nella giuria che valuterà le gesta dei campioni. »
Silente terminò e cedette la parola al signor Crouch.
« Le tre prove che i campioni dovranno affrontare, saranno distribuite nell’arco dell’anno scolastico e metteranno alla prova la preparazione magica, il coraggio, la deduzione e la capacità di affrontare i pericoli dei nostri campioni. Come penso sappiate, solo tre campioni gareggeranno nel Torneo, uno per ogni scuola. Ognuno di loro otterrà il punteggio in base all’abilità dimostrata in ciascuna delle sfide del Torneo e il campione che avrà totalizzato il punteggio più alto dopo la terza prova vincerà la Coppa Tremaghi. »
concluse Crouch.
« I campioni verranno scelti da un selezionatore imparziale… il Calice di Fuoco! »
Silente batté le mani e apparve un maestoso calice, da cui fuoriuscivano fiamme bluastre irrequiete.
Molti studenti strepitarono di gioia e di stupore.
« Chiunque desideri proporsi come campione deve scrivere in modo chiaro il suo nome e quello della sua scuola su un pezzo di pergamena e porlo nel Calice. Avrete 24 ore per farvi avanti. Domani sera, durante la cena di Halloween, il Calice restituirà i nomi dei tre che avrà giudicato più idonei a rappresentare le loro scuole. Il Calice sarà esposto stasera nella Sala di Ingresso. »
La Sala esplose in un boato, ma Silente li zittì con un gesto.
« Per garantire che nessuno studente d’età inferiore a quanto richiesto si proponga irresponsabilmente, traccerò personalmente una Linea dell’Età attorno al Calice di Fuoco appena sarà stato esposto: al di sotto dei diciassette anni, nessuno potrà varcare questa linea.
Un’ultima cosa, a chi desidera partecipare vorrei ricordare che il Torneo non va affrontato con leggerezza: una volta scelti dovrete farcela da soli fino alla fine del Torneo. Inserire il vostro nome nel Calice costituisce un contratto magico vincolante e se diverrete campioni, non vi sarà concesso cambiare idea. Siate molto sicuri di voler prendere parte alla gara prima di mettere il vostro nome all’interno del Calice. Con questo ho terminato. Buonanotte a tutti voi. »

 
 

******

 
 

I ragazzi abbandonarono la Sala per ritornare ai propri dormitori.
« Chissà dove alloggiano. »
chiese Lewis mentre attraversava la Sala d’Ingresso, seguendo con lo sguardo Madame Maxime e le sue studentesse che varcavano l’enorme portone principale.
« Probabilmente nella loro carrozza, mentre quelli di Durmstrang nella nave. »
« Come vorrei conoscerla! »
borbottò Lewis afflitto addentrandosi nei Sotterranei.
« Il piccolo Lewis si è innamorato! »
lo sfotté Joe.
« Joe dagli tregua per una volta! »
si intromise Cedric.
« Perché tu no? »
replicò Lewis infastidito.
« Pensi che sia come quelle sgualdrine che ti porti a letto?! »
proseguì arrabbiato.
« Ragazzi ne discutete più tardi in camerat- »
« Zitto tu. »
Joe lo interruppe.
« Caro Lewis, non la conosci nemmeno, come fai a dire che è una santarellina?! »
lo stuzzicò Joe.
« Smettetela di provocarvi a vicenda, non costringetemi ad intervenire. »
disse loro Cedric seriamente.
Joe gli scoccò un’occhiataccia.
« Sai, una bella nottata in sua compagnia, me la farei molto volentieri, che ti piaccia o no, Lewis. »
il biondo strafottente entrò nella Sala Comune di Tassorosso, lasciando l’amico furente all’esterno.
« Non prendertela Lewis, sai com’è fatto. Sesso senza amore è la sua filosofia. »

 
 
 
 

^^^^^^^

 

nuovo capitolo!! scusate un pò il ritardo ma ho avuto una settimana tremenda (e dmn nn sarà ankora finita! xD Beh spero di sopravvivere!) comunque fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo chappy xP A presto =) 

  
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