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Autore: Saritac1987    22/03/2011    2 recensioni
“Toby! Vuoi dirmi dove mi stai portando?!”
Doveva essere una giornata normalissima, per Spencer: avrebbe studiato un po’ con Toby, poi sarebbe uscita con Aria, Hanna ed Emily; avrebbero preso il solito caffè al solito bar, e poi sarebbe tornata a casa. Ordinaria amministrazione.
Il piano era sfumato quando Toby era arrivato a casa sua in moto, le aveva bendato gli occhi, le aveva messo il casco e l’aveva portata via.
“Te l’ho detto, ti ho presa in ostaggio e chiederò dei soldi alla tua famiglia per farti avere indietro.” Ripeté per l’ennesima volta il ragazzo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Toby! Vuoi dirmi dove mi stai portando?!”

Doveva essere una giornata normalissima, per Spencer: avrebbe studiato un po’ con Toby, poi sarebbe uscita con Aria, Hanna ed Emily; avrebbero preso il solito caffè al solito bar, e poi sarebbe tornata a casa. Ordinaria amministrazione.

Il piano era sfumato quando Toby era arrivato a casa sua in moto, le aveva bendato gli occhi, le aveva messo il casco e l’aveva portata via.

“Te l’ho detto, ti ho presa in ostaggio e chiederò dei soldi alla tua famiglia per farti avere indietro.” Ripeté per l’ennesima volta il ragazzo.

Spencer sbuffò.

Dai… dimmelo!” Gli diede una pacca sulla schiena, prima di riaggrapparsi forte a lui: non si era ancora abituata alla velocità a cui andava sempre il ragazzo, la spaventava terribilmente, soprattutto dopo l’incidente che aveva avuto con Melissa.

“Non riesci nemmeno a picchiarmi.” Ridacchiò Toby.

“No, sei tu che stai andando troppo forte!”

“Tanto siamo quasi arrivati.”

Aveva ragione: rallentò lentamente, quasi non volesse fermarsi; la aiutò a scendere dalla moto, poi le tolse la benda.

Spencer si trovò davanti allo spettacolo più bello che avesse mai visto.

Erta in mezzo al bosco, c’era la casa che più adorava; l’aveva vista un sacco di volte, ma era come se fosse la prima: avvolta nel verde, sopra una roccia dalla quale scendeva una cascata.

Vedere la Casa sulla Cascata era una delle cose che più la emozionavano al mondo: ricordava come se fosse il giorno precedente la prima volta in cui l’aveva visitata, con i suoi genitori e Melissa. Mentre erano distratti, si era allontanata ed era finita in un’ala della casa vietata al pubblico; Spencer ricordava una stanza matrimoniale stupenda, con un’enorme finestra che dava sul torrente e con un letto comodissimo sul quale si era addormentata. Quando l’avevano ritrovata, aveva urlato che da grande sarebbe vissuta lì.

“Sei rimasta a bocca aperta.” Commentò il ragazzo.

“Amo questa casa.”

“Lo so.”

Toby le sorrise, stringendole la mano e portandola in mezzo alla folla che stava per visitarla.

Spencer prese il portafoglio; erano solo venti dollari, ma le dava fastidio ogni volta che Toby le offriva qualcosa, anche una bibita.

“Ehi.” La fermò lui, stringendole il polso. “Ti ho detto che sei il mio ostaggio, quindi devi stare inerme e fare quello che ti dico io.”

Spencer sbuffò.

Ok… ok.” Mormorò, richiudendo la borsa.

“E’ la prima volta che vengo qui.” Disse, seguendo la gente. “Non mi ci hanno mai portato.”

“Stai scherzando?”

Il ragazzo scosse la testa, guardandosi intorno.

“E’ davvero magnifica.”

Toby le strinse la mano, entrando nella casa.

Era esattamente come Spencer la ricordava: il pavimento di legno, i mobili essenziali, quelle enormi finestre che davano sul bosco e sull’acqua.

Era tutto meraviglioso.

Il ragazzo la trascinava da una parte e dall’altra, osservando ogni minimo particolare, per poi passare avanti e tornare indietro: era curioso e sorrideva, e Spencer adorava quando Toby sorrideva. Il suo sorriso era  una di quelle cose che la rendeva felice.

“Ti immagini come sarebbe vivere qui?” Disse ad un certo punto, guardando la cascata scorrere sotto di loro.

“E’ stato il mio sogno fin da bambina.”

“Lontani da tutto… senza andare a scuola, senza pensare ai tuoi genitori che ci giudicano…

…senza Jenna.” Concluse la ragazza, stringendogli la mano.

“Senza Jenna.” Toby sospirò, prima di lasciargliela e andare a guardare da un’altra finestra.

Spencer lo guardò da lontano, per poi correre verso l’uscita; Toby non l’avrebbe notato, sarebbe mancata solo per qualche minuto. Cercò nella borsa la carta di credito che i suoi genitori le avevano dato per le emergenze, prima di correre dal custode; sperava che la sua idea venisse ascoltata.

Qualche minuto dopo, corse da lui.

“Vieni.” Disse, stringendogli il polso e portandolo fuori da quella stanza.

“Ma qui non possiamo andare… è chiuso al pubblico.”

“Tu vieni.”

“Dove mi stai portando?” Chiese Toby, curioso.

“Sei diventato il mio ostaggio, ora sei tu che non devi chiedere niente.” Ridacchiò Spencer.

“Ma è quasi l’ora di chiusura!”

“Appunto.”

“Come appunto? Spencer?”

Arrivarono dove la ragazza voleva portarlo: la stanza dei suoi sogni, quella in cui si era persa quella volta da piccola, quella dove avrebbe voluto dormire una volta cresciuta.

“Ho affittato questa casa per la notte.”

Hai…?”

“Volevo che la tua prima visita fosse speciale tanto quanto lo è stata la mia.”

Si sedette sul letto, invitandolo a fare lo stesso; poi, lo baciò dolcemente.

Sentiva che quella sarebbe stata una notte speciale.

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Piccole note post-storia:

La casa di cui parlo, è la Casa sulla Cascata in Pennsylvania, qui un link per vederla ^^

Ringrazio la mia cara Eleanor_Siddal per avermi sostenuta ^^

Spero vi sia piaciuta!

   
 
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