Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nikaido    22/01/2006    4 recensioni
"E qui entri in gioco tu [...] l'unica incognita nel mio passato, l'unica certezza nel mio presente."
"Voglio poterti rincontrare un giorno e voglio poterlo fare ostentando di nuovo il mio nome. Voglio tornare a vivere nel mondo dei maghi. Voglio un'altra possibilità [...]. E voglio che tu non sprechi la tua di possibilità."
Salve a tutti questa è la mia prima vera long fic! Spero che vi possa piacere ^___^ le critiche sn molto gradite! a presto, Gin
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il giorno dopo la rossa aveva dovuto affrontare l’inconveniente “lavoro”. Non ci aveva pensato, ma in effetti non poteva mica stare senza far nulla! O meglio: poteva per un po’, ma non certo rimanendo in quell’appartamento super lussuoso e con un cane al seguito che gli combinava più disastri di una mandria di snarl infervorati in una miniera d’oro!
Di cercare un nuovo lavoro non se ne parlava proprio: non sapeva fare grandi cose e non voleva certo cominciare alla veneranda età dei ventidue anni a fare un lavoro che odiava!
C’era solo un’unica cosa da fare! Andare a parlare col capo che l’aveva licenziata giusto qualche giorno prima e “dissuaderlo” a farla tornare in ditta… sia chiaro che la rossa non aveva assolutamente intenzione di ricorrere alla magia: aveva appreso molto velocemente che per sopravvivere nel mondo dei babbani dovevi essere più slytherin che gryffindor… era giunto il momento di affilare le zanne dunque.
Quella mattina si era vetita, se possibile, ancora peggio del solito: un paio di pantaloni marcatamente da uomo che le stavano addosso solo grazie al misericordioso ausilio di un bel paio di bretelle rosso sangue, i suddetti calzoni “dovwevano” essere stati du un colore tendente al nero, ma attualmente erano più definibili come calcinacci-vari-di-un-vecchio-cesso-turco, il che era decisamente folkloristico! Soprattutto il fatto che fossero di circa otto taglie più grandi del giusto… per cui doveva mettere pure una cintura per evitare di avere una presa diretta con la ionosfera… ora la cintura non sarebbe stata nemmeno fuori posto SE fosse stata una comunissima cintura con la fibbia, magari fatta di pelle o di tela… invece no! Era chiaramente una di quelle cinture di arti marziali di un bel verde bottiglia… e vabbhè, sorvolando sull’intonazione dei pantaloni cesso-pubblico con la cintura verde bottiglia e le bretelle rosso sangue non si poteva però non rimanere sconvolti, a dir poco, dalla maglietta… vedendola la cosa spontanea da chiedere sarebbe stato “Ciao Red! Che per caso hai avuto un’incontro ravvicinato con uno squalo?” perché l’effetto c’era… non parlaimo poi del colore… ma ad una stilista tutto è concesso! Anche essere egocetrica, altezzosa, indisponente, irriverente e bastarda. Questo ed altro ancora era la “piccola” Red!
Ghignetto vispo ed un bel paio di oakley sul naso creavano la facciata adatta per far credere alllo staff che in quel luogo era ancora lei a comandare!
Ah! Da non tralasciare: ai piedi aveva un paio di zori, infradito di paglia… tipicamente giapponesi… no comment please.
Con andatura spedita si era diretta nell’ufficio del produttore: aveva aperto la porta, si era introdotta nell’ufficio e aveva diligentemente chiuso la scorrevole senza che nessuno in effetti le avesse accordato anche solo il permesso di entrare. Si era voltata verso il capo e gli aveva fatto uno di quei sorrisi belli quanto falsi per cui era diventata celebre ultimamente…
-Ciao Frank! Ho notato con piacere che le mie cose sono ancora tutte qui, posso riprendere subito allora?- non sperava davvero che cedesse subito su de piedi
-Red, cosa non ti è chiaro nella frase “sei licenziata”?-
-Oh dai Frank! Ti ho fatto fare più soldi io di Valentino e Armani messi insieme! Non fare così…- giochiamo sul guadagno diretto…
-Red, non mi voglio ripetere: vattene!-
-Mhh… e sia! Ma almeno dimmi per cosa mi cacci…-
-Molto semplice mia cara: tu non puoi fare la prima donna qui dentro! Non puoi prenderti tutte le libertà che ti sei sempre arrogata come tuoi diritti! E inoltre non stai simpatica a nessuno…- bhè poteva inventarsene una migliore dato che qua dentro tutti mi hanno invitato a cene e feste almeno una decina di volte mentre a lui nisba… la rossa aveva sbuffato sonoramente…
-Va bene Frank, hai vinto…- l’uomo già ghignava quando Gin decise che il lato Slytherin poteva uscire ed ottenere la sua giusta dose di compenso… -facciamo così allora: li vedi tutti quei bei disegni sulla mia scrivania? Bhè, quelli sono i prossimi venti capi se non ricordo male, una intera stagione! Pensa un po’: per sbadataggine mia non li ho ancora registrati sotto il tuo marchio e se tu ci provi ti denuncio per furto… allora adesso io vado fuori di qui, mi prendo i miei progetti e tutte le bozze, una trentina mi pare, e me ne vado… ho già un’aggancio con un produttore che si propone a livello mondiale, in fin dei conti l’Inghilterra non mi basta più e che ci vuoi fare? Ho queste manie da prima donna… oltretutto penso che dovrò fare due chiacchere con Jack… conosci Jack? Deduco di sì… l’avvocato della regina in effetti, un po’ caro, ma ne vale la pena dato che mi devono essere sfuggiti i trenta giorni di preavviso e la liquidazione del mio lavoro… bene! Che altro faccio qui ancora?? Mi affretto a sloggiare dato che nessuno mi vuole qui!- l’effetto ottenuto era qualcosa di pretamente… stupendo! Il capo era sbiancato ed ora stava assumendo velocemente delle sfumature color prugna in zona oreccie, che fosse un parente Weasley anche lui??
-Red… a-aspetta! Parlaimone un attimo, che ne dici?- tombola!
-Parlare? E di cosa Frank? Mi hai fatto intendere che la tua decisione fosse irrevocabile…- si stava divertendo e non le costava nulla ammetterlo!
-Ehm… P-però… ah! Ecco! Mi è venuta ora in mente una proposta che prima mi sono scordato di dirti!!- sì certo.. e io sono la figlia di Voldemort…
-E cioè?- diciamoci le cose come stanno: la rossa stava impiegando tutte le proprie energie per evitarsi di ridergli in faccia! E questa era un’impresa a dir poco titanica…
-Ecco.. come sai a noi manca un indossatore… abbiamo tante ragazze, ma ci manca un bel ragazzo che sia il pezzo forte della scena… quindi pensavo: tu… se tu riesci a trovare un ragazzo all’altezza della situazione puoi tornare in carreggiata! Che..che ne dici?- questa forse è ancora più patetica di quella del “nessuno ti vuole qui”… vabbhè.. a caval donato…
-Mh.. interessante! Ma a quel punto mi alzi lo stipendio giusto?!-
-C…-
-CERTO! Non avevo dubbi! Allora affare fatto Frank! Ci vediamo presto!!-

La giornata era cominciata non troppo bene per un biondo di nostra conoscenza ormai “intima”: aveva potuto constatare che dormire da soli non è rilassante e ristorante come dormire in compagnia… a questo proposito il suo cervello aveva preso il largo su riflessioni del tipo “Che poi anche la compagnia fa la differenza! Insomma.. un conto è dormire con un’estranea completa e un altro è dormire con tua madre! Inoltre anchela bellezza della donna con cui dormi influisce senza alcun dubbio… ma che pensieri retrò! Sto escludendo a prescindere l’idea di dormire con un uomo!! Però in effetti io non ci voglio dimire con un uomo!!” e via dicendo… il consueto rituale del bagno mattutino era stato interamente accompagnato da sbotti di risa e scotimenti energici della testa che avevano fatto sì che il dentifricio raggiungesse angoli improbabili dello specchio, ma a parte queste “stranezze mattutine” sembrava che tutto fosse normale!
Era appena uscito di casa quando si era reso conto di essersi vestito un po’ leggerino per il tempo di quel giorno… voleva tornare in casa per mettersi un maglione ma due fatti salienti glielo impedivano: primo aveva dimenticato le chiavi dentro casa secondo era in ritardo come sempre! Stringendo i denti contro il vento inaspettatamente freddo si mise in marcia per il negozio “mattutino” di fiori.
Da questo momento in poi hanno inizio gli avvenimenti insoliti. (leggesi anche “la sfiga ti conosce per nome” ndGin)
Davanti al negozio c’erano degli uomini vestiti in modo a dir poco bizzarro, decisamente troppo bizzaro! Ci scommetteva il blasone che quelli erano dei maghi! Auror che dir si voglia… quindi erano ancora sulle sue tracce eh?
Il freddo era improvisamente scomparso mentre si fermava dietro un angolo a fissare quegli uomini che continuavano a guardarsi in giro indagatori mentre la sua temeraria “capa” li teneva a bada con uno sguardo davvero poco rassicurante… dopo alcuni minnuti finalmente si decisero ad allontanarsi dal negozio e lui potè uscire allo scoperto entrando nel locale…
-Ivan, si può sapere in che guaio ti sei cacciato questa volta?- ahi ahi…
-Guaio? Io?! Ma ti pare??- finto tonto…
-Senti Ivan.. sono volate parole grosse… falsi nomi, un certo Mal qualcosa, assassinii e aggressioni!- oh porc… fanno le cose in grande ora?
-Ho capito.. a questo punto è meglio che io non lavori più qui con te… non vorrei metterti in mezzo a casini… ti ringrazio di tutto boss…- e per una volta erano davvero quelle le mie intenzioni: non volevo davvero che le accadesse qualcosa per causa mia, non me lo sarei mai perdonato. Lei era troppo importante per me e anche se mi dispiaceva da morire lasciarla così sapevo che era l’unica cosa da fare!
Il biondo si girò per uscire quando si sentì buttare addosso qualcosa di morbido: era un maglione grigio perla caldo e mobido… la ringraziai con uno dei miei sorrsi più veri ed uscii dal suo negozio, questa volta per sempre.
Vagai tutta la mattina guardandomi le spalle come un cane braccato, mangiai qualcosa velocemente e constatai che quella giornata avrebbe avuto la sua gloriosa conclusione con un acquazzone degno del nome. Verso il tardo pomeriggio mi ritrovai davanti allo Studio e vidi i due “familiari” maghi parlare con uno Steve decisamente incazzato! Poveretti loro, mai fare incazzare un cocainomane checca fino al midollo, potrebbe graffiarti la faccia come un gatto… furono rispediti al mittente per direttissima anche se mi parevano abbastanza soddisfatti, io feci qualche passo verso il locale prima che il padrone m vedesse, fu chiaro e coniso: con una mano mi intimò l’alt e con un cenno della testa mi disse di tirare dritto: non c’era più posto per me. Non mi fece né caldo né freddo…
Decisi di tornare a casa mia, ma se tanto mi da tanto quei maledetti auror avevano scoperto anche il mio alloggio…
Quella sera capii che le speranze sono mere chimere e non vale la pena guardare le stelle in città, perché le luci artificiali le oscurano…
La porta… non esisteva più. Era scardinata e frammentata a parecchi metri di distanza… provai gratitudine per Potter che almeno aveva evitato un’irruzione violenta con conseguente devastazione di casa mia. Appurato che oramai i due se ne fossero andati mi azzardai ad entrare e mi si strizzò il cuore…
Tutto.
Tutto ciò che avevo di più caro era lì dentro.
Era.
Avevano distrutto tutto.
Tutto.
Non avevano risparmiato niente: era chiaro che si erano divertiti a spaccare uno per uno i miei cd e il lettore… avevano bruciato i libri, svuotato tutti i ripiani della cucina per terra, tagliato e sparso in giro l’interno del materasso, strappato le tende, sfondato la poltrona, fracassato il tavolino, spaccato le finestre, frantumato il televisore contro un muro, divelto le librerie, stracciato quadri e poster, rubato gli oggetti di valore e distrutto come più gli aggradava ciò che rimaneva…
Notai con disappunto che mancavano tutti i pochi oggetti magici o semi magici che possedevo… ma forse ciò che più desideravano non l’avevano trovata: tornai in cucina senza curarmi troppo dei pezzi di vetro e delle posate su cui mettevo i piedi, avevano buttato a terra e spezzato anche quasi tutti i mestoli di legno, ma un paio li avevano lasciati interi, forse perché non reputavano sufficientemente divertente spaccare cose così piccole ed insignificanti… peccato! Tra quei pochi esuli superstiti c’era anche la mia bacchetta!
Osservai quella devastazione con angoscia, sapevo di avere tra le mani il modo più semplice per far tornare tutto come prima, per far rivivere tutti i miei ricordi, ma improvvisamente quella prospettiva mi disgustava… i miei ricordi e i miei affetti sarebbero sempre rimasti nel mio cuore e nella mia memoria… quelle parti materiali di essi non sarebbero mai ritornate le stesse solo per magia… chiusi le ante delle finestre esterne constatando che aveva iniziato a diluviare ed era piena notte, ero rimasto dentro quella che avrei chiamato “casa” fino a pochi giorni prima per un tempo lunghissimo senza che me ne accorgessi… ripristinai la porta e la chiusi a chiave. Lanciai un incantesimo scudo che impediva a chiunque di entrare in quel piccolo regno di desolazione tranne al sottoscritto.
Nessuno meritava tanto.

La rossa per festeggiare il suo completo ed assoluto trionfo su quello stronzo di Frank era stata tutto il giorno a zonzo con Draco che le scodinzolava intorno e un paio di volte l’aveva pure fatta cadere aggrovigliandole il guinzaglio tra le caviglie…
-No, decisamente in questo tuo lato iper espansivo non assomigli affatto al tizio a cui hai fregato il nome…- il cucciolo l’aveva guardata con espressione incuriosita e alquanto bizzarra per cui lei era sbottata a ridere come una cretina da sola, in mezzo alla strada, col fondoschiena adagiato sul cemento, il guinzaglio attorcigliato alle caviglie e pacchi, pacchini e pacchetti sparsi tutt’attorno… una figura mediocre ad essere gentili.
Nel mezzo di tutto ciò si era pure messo a piovere per cui la rossa si era affrettata a sbrogliarsi il guinzaglio di dosso, raccattare tutto e schizzare in macchina seguita a ruota da quell’impacciato del suo cucciolo.
Si era fatto buio in un baleno e ben presto si era ritrovata a bighellonare in macchina per Londra… aveva pensato un po’ a qualche bel giovine che fosse anche disponibile a diventare un modello per la sua linea, ma non le veniva in mente nessuno… era ferma in coda e fuori diluviava che Dio la mandava, si mise a guardarsi intorno svogliatamente mentre non desiderava altro che tornare a casa, era scattato il verde per la sua corsia e lei aveva svoltato per proseguire e a momenti investiva un ragazzo!! Dopo un primo momento di adrenalina aveva cominciato a dirgliene dietro di tutti i colori facendogli i fari per intimargli di spostarsi, ma quello pareva essere su un altro pianeta: stava con le spalle curve e le mani strette attorno ai gomiti per difendersi dal freddo, non aveva ombrello e i capelli gli ricadevano davanti la faccia… i capelli… quel biondo così chiaro non le era del tutto nuovo…
-Draco!- gli urlò mentre apriva la portiera sporgendosi fuori.

Aveva preso a vagare sotto la piogga senza curarsi del freddo che lento ed inesorabile gli si insidiava sotto la pelle e fra le ossa, i capelli appesantiti dall’acqua gli erano man mano scivolati davanti al viso, non si azzardava a mettere le mani nelle tasche dei pantaloni per evitare ogni contatto con la propria bacchetta… si sentiva oppresso e scombussolato da tutte le cose capitate in quell’unica giornata che aveva imparato a maledire con tutto se stesso. Aveva freddo. Decisamente freddo. Si era stretto le braccia al petto per evitare di morire assiderato, ma forse era ciò che sentiva dentro a fargli provare quei brividi… aveva svoltato ad ogni angolo in una direzione diversa senza concezione di causa o senza badare alla direzione reale, non sapeva dove andare, non gli importava neanche saperlo. Aveva perso la cognizione del tempo e dello spazio, poteva aver camminato per minuti come per ore e non avrebbe saputo decidere, non aveva badato a dove era passato, ma a giudicare dalle scarpe sporche di fango doveva essere passato anche in mezzo ad un parco, o magari anche più di uno…
Stava attraversando una strada quando una macchina gli aveva inchiodato a pochi centimetri dal ginocchio… non ci aveva nemmeno fatto caso in effetti… chissà se aveva il verde? Si era visto abbagliare dai fari e non riusciva a capire cosa potesse volere da lui… ad un certo punto si era sentito chiamare e una ragazza dai capelli rossi si era sporta dalla portiera… Ginevra Weasley…Ginny Weasley… Gin… la sorella di Lenticchia… l’amico di Harry Potter.. l’Auror…la casa… era tutto collegato alla fine…e a capo di tutto c’era Lei.
Continuava a chiamarlo, ma questa volta non si sarebbe fermato. Non di nuovo. Aveva quasi passato l’auto quando si era sentito strattonare i pantaloni: Draco gli si era incollato addosso e gli strattonava il tessuto bagnato fradicio e sporco da far schifo… quel cucciolo era proprio ostinato e testardo… proprio… proprio come lui… lo sollevò da terra stringendoselo al petto ed entrò in macchina sul posto del navigatore.
-Ma si può sapere come ti è saltato in mente di camminare senza ombrello con ‘sto tempaccio?!-
-Volevo fare due passi…-
-Due passi?! Guardati! Sei bagnato fradicio! E stai anche tremando di freddo…- in un batter d’occhio il biondo si era ritrovato asciutto e pulito.
-..Gin, davvero questo cucciolo mi assomiglia?- continuava a guardare quella palla di pelo che si era sistemata sulle sue gambe e giocava a mordicchiargli le dita delle mani…
-Oh certo!! È un rompiscatole di prima categoria! E poi è orgoglioso, fissato e testardo… sa farsi capire al volo ed ha le idee chiare. È cuccioloso, ma ogni tanto ha degli sbalzi d’umore e si isola, se ne sta per gli affari suoi e poi… bhè, non ha avuto una bell’infanzia…però c’è da dire che non si abbatte mai… mantiene il suo caratteraccio sempre…- mentre la rossa parlava il ragazzo continuava a fissare il cucciolo… ad un certo punto il musetto appuntito dell’altro aveva smesso di giocherellare con la sua mano e l’aveva fissato… Anche gli occhi erano simili… poco dopo il cane si era dato alla scalata e avendogli appoggiato le zampine sul petto aveva preso a leccargli la faccia lavando via le lacrime che il giovane non si era accorto di star versando…
-Oh, pare ti abbia preso in simpatia eh?- la rossa si era poi ricreduta quando il ragazzo aveva preso a singhiozzare piano e si era stretto il cucciolo al petto, tra le braccia…
-…Draco?-
-Non ho… più niente Gin… mi hanno… mi hanno portato via… tutto.-

Eeeeeeeeeeeeeeeet voilà!!! Finito! Bene… scusate il mostruoso ritardo, ma è da mercoledì che sto male… quindi se questo capitolo fa schifo ho anche la scusante!! Uhauhauhauhauhauhauhauhauhah!!! Ad ogni modo… i ringraziamenti!!!
angelroy: allora che te ne pare? Soddisfatta o rimborsata? Nell’altro le botte a potter ti avevano esaltata, qua invece? Dimmi dimmi carissima!! Un bacione!!
ginny88:ammetto che in questo capitolo non ci sono cose che fan morire dal ridere come scuse banali o simili, però il contenuto mi pare decisamente diverso ^^ ad ogni modo… PITON MORIRA’!! e lo ucciderò io se non vi dispiace ^^ vabbhè… fammi sapere che te ne pare eh ^^ ciau ciau
Lilyth: dimmi un po’ ke te ne pare ^^ io ce la sto mettendo tutta perkè venga fuori tutta la mia “luposità” ^_-
E ora… MA TUTTI GLI ALTRI??? Eravate tanti a commentare… invece ormai… sigh… vabbhè.. U_U pazienza… alla prossima!! Ah… come sempre non so cosa accadrà nel next chap x cui nn posso nemmeno dirvi il titolo… ^^”

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nikaido