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Autore: Aine Esse    23/03/2011    5 recensioni
Una misteriosa minaccia si affaccia su Konoha.
Un invasione misteriosa, ma non di mostri o di personaggi dai poteri spaventosi.
Cosa accadrebbe se dei piccoli cloni invadessero il villaggio? Tra un piccolo Naruto distruttore, una piccola Sakura violenta, e tanti altri bambini scatenati, riusciranno i nostri amati personaggi a riportare la tanto amata pace?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 3- Incidenti

Il sole era ormai calato, e Naruto decise così di sospendere gli allenamenti durissimi a cui si stava sottoponendo tutti i giorni, soprattutto in questi caratterizzati da una tranquillità a cui non era più abituato.

Tra viaggi, missioni e pericoli, quell’allenamento solitario che gli impegnava le giornate diventava per lui solo un modo di smorzare la tensione per la prossima missione che non sentiva poi così lontana.
Si sistemò il nodo del coprifronte dietro la testa,  e iniziò ad incamminarsi verso il suo amato ristorante di ramen, magari offertogli da qualche malcapitato amico che passava da quelle parti.
“accidenti che fame, -ttebayo!” esclamò Naruto accarezzandosi la pancia che mandava rumorose proteste di fame.
“sapevi il tuo stomaco rumoreggia come un cinghiale torturato?” una vocina proveniente dalle spalle del giovane ninja lo fece spaventare, compiendo involontariamente un piccolo saltello di sorpresa.
Strinse i pugni con forza, tanto che poteva sentire perfettamente, la linea dura delle sue unghie che premevano dolorosamente contro i suoi palmi.
Si girò lentamente, cercando di incanalare tutta la rabbia che aveva aspirato, e gettarla via al vento, dove non avrebbe potuto nuocere a nessuno.
Giratosi, i suoi occhi si scontrarono con due profondi iridi color pece.
Naruto lo osservò più volte abbassando e rialzando lo sguardo come a chiedersi come fosse possibile che da un giorno all’altro fosse cresciuto così tanto da superare per una buona metà l’altezza di Sai davanti a lui.
Il piccolo Sai ricambiò lo sguardo in maniera quasi gelida, la sua faccia era un enigma, i suoi occhi emanavano tranquillità e le sue labbra erano tese in un espressione parecchio seriosa.
Lo stomaco di Naruto brontolò nuovamente,  facendo calare tra i due un’insolito silenzio che non fece altro che aumentare l’aria ostile che si respirava.
Il bambino iniziò a frugare tra il suo zaino, tirando fuori delle banconote, tante quante Naruto non ne aveva mai visto durante tutta la sua vita.
“Questo villaggio è interessante, ho incontrato molte persone che mi hanno dato questi per farmi andare via” spiegò il bambino sventolando in faccia a Naruto le verdi banconote che nell’immaginazione del ragazzo si tramutarono in una scodella di ramen caldo che ciondolava a destra e manca pronta ad essere divorata.
Il suo volto era un misto tra fame e  stupore, tanto che nella sua mente non era minimante sorto il dubbio del perché ci fosse una versione in miniatura di Sai davanti a lui.
“che dici, se ti offro la cena mi porti in qualche bel posto dove mangiare e dormire?” il piccolo Sai continuò quello che ormai stava divenendo un dialogo a senso unico, o almeno così pareva.
Naruto lo afferrò per la mano destra libera, e iniziò a trascinarlo verso una meta che forse neanche lui stesso ricordava bene, ma certo che la voglia di mangiare e farsi una bella dormita l’avrebbe guidato verso un bel posto.


“non solo il tuo stomaco rumoreggia come un cinghiale, ma anche a tavola lo sei!” esclamò il piccolo Sai, allargando il suo sorriso più che la sua bocca glielo poteva permettere, e chiudendo gli occhi in un cenno di tranquillità.
“sei un bastardo, -ttebayo!” esclamò Naruto intendo a divorarsi la seconda porzione di pesce extra.
Se non fosse per l’offerta ricevuta da quel bambino, l’avrebbe sicuramente preso a calci, ma doveva pur mostrare un minimo di gratitudine verso quel moccioso che gli aveva offerto una notte alle terme.
Sai si sistemò per l’ennesima volta l’enorme accappatoio nero, eccessivo per la sua minuta corporatura, e con un gesto apparentemente distratto tirò via dal piatto di Naruto l’ultimo gambero rimasto.
Naruto si alzò di scatto, cingendo con un braccio il collo del bambino e iniziando a strofinare un suo pugno contro la testa del bambino, spettinandogli i capelli neri.
Il piccolo iniziò a tirare l’accappatoio di Naruto, mentre con le gambe tentava inutilmente di prenderlo a calci per fargli smettere quella tortura atroce sul suo povero capo.
“lasciami, stavo solo tentando di non farti diventare grasso, dato che per il resto sei già messo male!” si giustificò un’affaticato Sai che non accennava però a mollare la presa dall’accappatoio di Naruto, l’unica cosa che poteva minimamente scalfire la determinazione del ragazzo a non voler mollare la presa dalla sua testolina.
Il bambino riuscì finalmente ad afferrare la seta che stringeva l’accappatoio, ed iniziò a tirarla tutta fino a che essa non uscì dall’accappatoio, accomodandosi nella piccola mano di Sai.
“che cosa hai fatto bastardo!” sbraitò Naruto mollando la presa dal bambino e stringendo l’accappatoio con entrambe le mani.
“Na.. Na.. ruto” una voce sottile spezzò l’atmosfera elettrica che si era formata nella stanza dove i due mangiavano fino a poco prima.
Naruto e Sai si girarono incontrando le gote rosse di una parecchio imbarazzata Hinata, che dietro la porta scorrevole per metà aperta, chinava la schiena in segno di perdono.
“Io.. Mi hanno detto che.. Che eri qua.. E dovevo parlarti con urgenza.. Ecco.. Io..” Hinata tentò di spiaccicare qualche parola di senso compiuto, ma con evidenti problemi.
Si maledì per essere corsa là, ma dopo aver perso le tracce del piccolo Naruto non sapeva più che fare, sapeva solo che non poteva cercarlo da sola.

‘ Mi pare di aver letto in un libro che per smorzare l’imbarazzo, non c’è niente di meglio di una battuta ’
penso il piccolo Sai iniziando a sorridere compiaciuto della sua bella idea.

“non ti preoccupare, ti sei solo persa l’imbarazzante spettacolo del minuscolo p..” Sai iniziò a produrre una frase che, il suo sosia più grande aveva già detto qualche tempo prima a Naruto che, ricordandosi ancora con rabbia una tra le scene più imbarazzanti della sua vita, oltre che una delle peggiori figure fatte con Sakura, prese il piccolo Sai tappandogli tempestivamente la bocca.
Naruto tirò un sospiro di sollievo, avendo fortunatamente evitato l’ennesima figuraccia, o almeno così pensava prima di vedere una sempre più rossa Hinata svenire davanti a lui.

“dattebayo! È tutta colpa tua, nano!” urlò Naruto precipitandosi goffamente da Hinata, sempre con le mani a stringere i lembi che aprivano l’accappatoio.


‘cosa ho sbagliato?’ si domandò il piccolo Sai mettendosi una mano nella testa, pensieroso.


***

Shikamaru ed Ino cercarono di trascinarsi via da quello strano peso che li aveva poco fa travolti.
“che cos’è?” domandò Shikamaru al suo piccolo sosia, con una gamba ancora ancorata al peso sopra di lui.
Il piccolo aprì gli occhi, strofinandoseli lentamente con le manine.
Il suo sguardo si posò verso Shikamaru ed Ino che strisciavano per terra, tentando la fuga da due strani bambini coricati a pancia in giù, ma con una mano a stringere la caviglia di una Ino ancora ignara.
“la cena sarà mia, -ttebayo!” urlò un bambino dai capelli biondi e arruffati, tirando con la mano libera il braccio del bambino accanto a lui, molto più robusto.
“no mia!” protestò l’altro bambino gonfiando le guance ed aumentando la presa sulla gamba di una disperata Ino.
Shikamaru finalmente si alzò dal suolo, puntando subito il suo sguardo verso destra, dove una ancora strisciante Ino cercava di liberarsi dalla presa di un piccolo Choji e Naruto.
I due iniziarono una lotta a terra, dandosi calci e gomitate, sotto lo sguardo di un perplesso Shikamaru.
“ma cosa sta succedendo?” domandò Ino riuscendo finalmente a liberare le sue gambe dalla presa dei bambini.
Si alzò affianco a Shikamaru, osservando i due bambini che con la smettevano di azzuffarsi.
“è meglio che non mi intrometto” affermò il piccolo Shikamaru girandosi dall’altra parte e tentando nuovamente di cadere nel sonno.


** note d'autore: vi starete chiedendo, dov'è finito Rock Lee? beh, il capitolo è stato incentrato tanto sulla vicenda Sai e Naruto (vi chiedo scusa per quelle piccole parolacce ma le ho trovate necessarie per la credibilità della rabbia di Naruto, perciò se a qualcuno a dato fastidio fatemi sapere che li oscurerò con qualche cancelletto xD
ringrazio chi legge la storia, chi recensisce, chi la segue, chi la preferisce, ecc! non mi aspettavo così tanto successo, sono felice che la mia idea piaccia, un abbraccio circolare!

  
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