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Autore: Darkmarty    22/01/2006    5 recensioni
Aveva litigato con Sousuke…ancora… Ormai non ne ricordava quasi più la ragione precisa…sicuramente a causa del fatto che lui fosse troppo violento, che non la lasciasse allontanarsi da sola per più di due metri, che tirasse fuori la sua amata pistola non appena qualcuno osava rivolgerle la parola…anche a scuola!!!
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Bene bene, ecco a voi il 3 capitolo della mia FF…ehm spero che vi piaccia, grazie 1000000 x le recensioni…diciamo che le cose si sta facendo 1 po’ tragiche…ma non voglio dire niente!!!leggete e commeeeeeentaaaateee!!!

 

CAPITOLO 3: MAY YOU FORGIVE ME, KANAME ?

 

Sousuke aprì appena gli occhi…bruciavano da morire…

Allora aprì solo l’occhio destro e si tastò il sinistro con la mano…una benda, aveva l’occhio sinistro bendato…

Che diavolo…??

Appoggiò una mano di fianco a sé, per cercare di tirarsi su…

Non sapeva da quanto tempo era lì, a tentare di aprire gli occhi e a riuscire a vedere solo quello che sembrava un soffitto grigio da ospedale…

Non riuscì ad alzarsi…sollevò la mano sopra la testa e la guardò…

il braccio era graffiato, ma fasciato solo sulle ferite maggiori, da metà avambraccio in su…

cos’era successo??…non ricordava nulla prima del risveglio in quel letto…la sua mano…era rimasta illesa, forse l’unica parte del suo corpo a non aver subito ferite più o meno gravi…

ma come…??si guardò le dita e cercò nei suoi ricordi…

qualcosa l’aveva colpito al fianco, qualcos’altro al viso…non ricordava neppure cosa…ma ricordava la sua mano che stringeva qualcosa…qualcuno……no…non era vero….

 

- Chi…dori….

 

La mano di Chidori…morbida, leggera…il suo palmo a contatto con quello della ragazza…le sue dita strette tra quelle di Chidori…

I suoi pensieri si bloccarono…dov’era Chidori???

Tentando di ignorare il dolore delle ferite, Sousuke cercò di nuovo di alzarsi…si aggrappò alla testata del letto e si mise a sedere…

 

- Chidori…

 

Sousuke si addossò al muro e procedette come meglio poté verso la porta…ci cadde contro, ci si appoggiò con la schiena e la spinse per cercare di aprirla…

…ci riuscì, ma qualcuno dall’esterno lo afferrò al volo prima che cadesse…

Sousuke guardò Melissa Mao, la quale gli restituì uno sguardo esterrefatto:

 

- Sousuke!!Ti sei svegliato?? Ma perché ti sei alzato??..è meglio che torni a letto!!…Kurz, vieni, dammi una man…

 

Sousuke a quelle parole reagì e con tutte le forze che gli erano rimaste, spinse Melissa contro il muro…

 

- Dov’è…Chidori…???

 

Melissa dapprima lo guardò stupita, poi assunse un’espressione triste e guardò da un’altra parte…

Sousuke vedendo la sua reazione e quella, identica, di Kurz, riacquistò ancora più forza e costrinse Melissa a guardarlo:

 

- Cos’è successo, Maggiore??Dov’è…lei…

 

Melissa pensò che Sousuke aveva il diritto di sapere, per quanto grave fosse la situazione…

 

- So solo che siete stati coinvolti in un incidente…un banca, poco distante da dove vi trovavate, è stata fatta saltare in aria…non sappiamo ancora da chi…l’esplosione ha colpito un’auto che viaggiava in strada…l’ha sollevata e…non so cosa ci facesse Chidori in mezzo alla strada…e anche te…ma – Melissa deglutì – l’auto vi ha travolti con una forza inimmaginabile…per lo spostamento d’aria, credo…quando vi abbiamo raggiunti eravate entrambi privi di conoscenza…ma…Chidori era visibilmente molto grave…i testimoni, anche se molto lontani, ci hanno riferito che lei era stata colpita per prima e…in pieno…

Sousuke rimase in silenzio…Chidori era stata colpita…in pieno…ma allora…se lui era messo così…lei era…

No…non poteva essere…non era possibile…Chidori…

 

- Ma lei come…

- Non è…morta…se così si può dire…respira, ma non risponde alle voci…non apre gli occhi…ormai è una settimana che è…beh, diciamo che…

- E’ in…coma??

 

In quel momento, Tessa arrivò alle sue spalle…aveva sentito l’ultima frase di Sousuke e annuì amaramente…

 

- Sì, signor Sagara…ho sentito il parere dei medici…è in bilico tra il coma di secondo e quello di terzo grado…non risponde agli stimoli vocali, né a quelli dolorosi…vorrei non doverlo dire, ma è grave…soprattutto per le ferite che ha…

……..

Due giorni dopo, forzati da Sousuke, i medici furono costretti a farlo entrare nella stanza di Kaname.

Lui vi entrò lentamente, camminando in punta di piedi, come se temesse di svegliarla da un sonno profondo…

Kaname era distesa sul letto, con entrambe le braccia sopra le coperte. Dal polso sinistro partiva un tubicino collegato a una flebo.

Sousuke le si avvicinò, sempre silenziosamente.

Vedendo il suo viso, gli vennero in mente i responsi dei medici…Kaname aveva una benda avvolta più volte intorno alla testa…trauma cranico, causa del coma…frattura del braccio destro…graffi, contusioni sul braccio non ingessato, quello collegato alla flebo…una serie interminabile di tagli e lividi sulle guance, sul labbro e sulla fronte, causati dall’impatto col parabrezza dell’auto…

Intorno, un gran silenzio spezzato solo dalle pulsazioni lente dell’elettroencefalogramma…troppo lente, troppo lente…come il respiro della ragazza, irregolare e prolungato…

Guardarla gli faceva male…

la mano non ingessata, illesa come quella di Sousuke…

Il ragazzo allungò la propria mano e sfiorò appena le dita di Kaname…era inspiegabilmente calda…

Per un attimo, gli sembrò che lei avesse mosso impercettibilmente le dita, al contatto con la sua mano…quel contatto riportò alla mente di Sousuke i ricordi dell’incidente, rimasti sopiti in un angolo della sua memoria fino a quel momento…

Chidori che lo chiamava…lui che si voltava e vedeva la ragazza agitarsi una mano verso di lui, e contemporaneamente un’onda incandescente che si avvicinava…ma lei aveva iniziato ad attraversare…lui che si era lanciato verso di lei…ricordava di averla chiamata per nome…di aver afferrato la sua mano, mentre qualcosa che non era riuscito a vedere lo aveva colpito al fianco…lei aveva chiuso gli occhi…anche lui aveva serrato le palpebre…ma non aveva lasciato la sua mano…non poteva, non doveva…non voleva…non importava se sarebbe morto…la sua anima gli stava gridando di salvare Kaname…

Sousuke riaprì di scatto gli occhi…aveva giurato di proteggerla…e invece lui si era salvato, mentre lei…stava combattendo una battaglia più grande di tutte quelle che lui avesse combattuto nella sua vita mercenaria…la sua Kaname stava combattendo contro la morte…e lui non poteva aiutarla, non poteva fare nulla…

Prese una sedia e ci si lasciò cadere sopra, senza lasciare la mano di Kaname, tirando un grande

respiro…le ferite gli facevano ancora male, ma tutto sommato gli poteva andare peggio…scrutò

ancora Kaname… anche se non poteva vederle gli occhi, coperti dalle palpebre…poteva sentire il suo profumo, anche se delicatamente…i suoi capelli azzurri sparsi sul cuscino…la sua pelle, imperlata di sudore…le sue labbra socchiuse, da cui Kaname effondeva respiri che a Sousuke sembrava quasi di poter sentire sulla propria bocca…il suo petto, che si alzava e si abbassava a ogni inspirazione…era davvero bella, anche con tutte quelle lesioni…aveva sempre pensato che fosse una ragazza carina…anche se, certo, un sergente come lui non poteva dare a vedere una cosa simile…ma, in una circostanza come quella, in cui tutto gli sembrava orribile, lei era quanto di più meraviglioso potesse desiderare…ascoltò il respiro di Kaname per qualche minuto, poi sentì un groppo in gola e, con una voce un po’ soffocata, sussurrò:

 

- Puoi perdonarmi…Kaname…?

 

 

NOTE: povera Kaname ;____;…adesso è ora che mi metta al lavoro sul cap. 4…

 

 

 

 

  
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