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Autore: luca76    24/03/2011    2 recensioni
questa fanfic non tiene conto del sesto e settimo libro. harry potter quets'anno si trovera ad affrontare il suo solito nemico di sempre non solo, un sigillo è stato spezzato, e il ragazzo si troverà a fronteggiare nuovi nemici ma nahe problemi dell'età
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                  capitolo 18

                                         Il nuovo incantesimo Status

- Perchè credi che i quattro vampiri ce l'hanno con Harry - chiese Laura
- Tutto risale all'antica guerrra dell'epoca dei quattro fondatori. Come sai l'armata oscura dei demoni era guidata da cinque dei oscuri. Ognuno di loro aveva avevano quattro subalterni Le signore degli elementi seguivano Ninga, mentr i Vampiri erano i subalterni di Obscuro il potete dio dei vampiri.  Fu Lyam Hogwart a sconfiggere in una battaglia separata Obscuro con i suoi vamoiri. In seguito come sapete Lyam con i fondatori sconfisse Ninga - spiegò David
- Ecco perchè hai detto che i vampiri ce l'avranno con harry, perchè è l'unico mago ad avere l'aura della luce? - chiese Oris
- Esatto, mi dispiace per la resistenza russa ma presto raggiunegeremo Harry - disse David
- Non cosi in fretta David - disse una voce che i tre night hunter riconobbero come il loro comandante Tenebris che aveva una bacchetta come quella dei tre night hunter solo che il suo manico era a forma di orso.
- Perchè - chiese David
- Perchè al momento Harry è al sicuro nella casa di Silente e due elfi lo stanno addestrando. Finchè Silente non ci richiamerà noi rimarremo qui in Russia - disse il capo dei night hunter
- Si signore - dissero gli altri tre night hunter

Nel frattempo nel maniero della Romania i quattro vampiri avevano lasciato le loro catacombe per ritornare all'interno del maniero. Quello che fino a poco prima era un vecchio castello diroccato magicamente si trasformò ritornando agli antici fasti del periodo dei vampiri, quando la loro razza era temuta da tutti gli esseri umani, fino al giorno in cui proprio un essere umano dalla bellissima aura lucente non li sconfisse condannadoli di nuovo all'oblio.
- Ora che siamo tornati in vita, qualche idea su chi ci ha risvegliato - chiese Lora
- C'è un solo essere che possa averlo fatto - disse Deruda
- Vedo che il sonno ti ha reso un po' più inteliggente - disse una voce che tuonò per tutto il castello. Molte ombre si unirono per formare una enorme a terra dalla quale apparve Ninga il signore di tutti demoni della terra. In seguito apparve un piccolo tornado di fuoco dal quale apparve Zita, subito seguito da un piccolo fiume che circondò i due demoni, mettendosi poi alla destra di Ninga formando una sfera d'acqua dalla quale uscì Katana la signora delle acque.
- Ninga il signore dei demoni quale onore - disse sarcastico Dracula piazzandosi davanti al demone
- Attento a come parli Dracula - gli disse Zita
- Stai attento tu Zita - disse Vlad cercando di colpire con un pugno il demone che evitò il colpo spostandosi di un passo all'indietro per poi colpire il demone con un calcio rovesciato che lo fece cadere a terra. Successivamente fu Lora che tentò di colpire la signore delle fiamme, ma intervenne Katana che creò con le mani una sfera d'acqua per poi colpire il demone che finì disteso a terra al fianco di Vlad. Quindi fu il turno di Deruda attaccare Katana, ma Zita creò una sfera di fuoco lanciandola contro il vampiro che cadde disteso a terra insieme agli altri due demoni. Le due signore degli elementi estrassero le spade e puntarono le loro lame alla gola dell'unico vampiro ancora in piedi.
- Ora mi ascolterari con calma se non vuoi che appenda te e i tuoi cari fratelli a testa in giù dalla torre del castello - gli intimò Ninga senza dare la possibilità al vampiro di poter ribattere. Con quella piccola dimostrazione di forza i tre demoni avevano messo in chiaro chi era che comandava.
- Che cosa vuoi Ninga - chiese Dracula. Ninga, Zita e Katana era sempre stati troppo forti per loro sin dalla guerra dei fondatori di Hogwarts
- Vedo che cominci a ragionare. Voglio due cose che richiarmi tutto il tuo esercito di vampiri e che buttiate nel panico l'intera Inghilterra. - gli spiegò Ninga
- Per quello non è un problema. Per quanto i maghi siano addestrati non hanno la forza per battere un vampiro. - ribattè Dracula sicuro della potenza dei vampiri. E in fondo tanto torto non aveva. Nella loro storia solo Lyam Hogwarts li aveva sconfitti. Il motivo per cui nessun mago poteva batterli non riesedeva nel loro potere ma bensì che non potevano morire. Ed inoltre la loro forza fisica era impressionante, avrebbero potuto trascinare un macigno da un quintale senza eccessivo sforzo.
- E' vero che nessun mago potrebbe tenere testa ai vampiri ma uno con l'aura lucente si. - ribatte Ninga
- E chi sarebbe questo mago con l'aura lucente - chiese curioso Vlad che si era ripreso dallo scontro con le due signore degli elementi
- Harry Potter - disse Ninga
- Il mago che Voldemort non è mai riuscito a sconfiggere? - chiese Deruda
- Esatto proprio lui - disse nuovamente Ninga -
- E perchè lui dovrebbe avere l'aura lucente, visto che Lyam non era un mago? - chiese Lora
- Perchè Harry Potter ha la discendenza. Anche se non è ancora a conoscenza del suo potere, almeno non completamente - spiegò Ninga
- E quindi che cosa vuoi che facciamo? Vuoi che eliminiamo Harry Potter?- chiese Dracula
- No. Voglio che rapiate una ragazza di nome Hermione Granger. - disse Ninga
- E dove la troviamo? - chiese Deruda
- Al momento si trova nella casa di Silente - rispose Zita
- Allora è impossibile da rapire - ribattè Vlad
- Non è impossibile - ribattè Ninga creando dal nulla quattro sfere dai colori: rosso, giallo, verde, ble
- Che cosa sono quelle sfere? - chiese Dracula
- Sono i poteri dei quattro elementi  demoniaci. Ve ne faccio dono a patto che rapiate Hermione Granger - rispose Ninga
- E per quanto riguarda Harry Potter possiamo anche ucciderlo? - chiese Deruda prendendo la sfera gialla
- Se ne siete in grado potete anche farlo - disse Ninga
- Avete tempo un anno per rapire Hermione Granger - disse Katana
- Un anno è più che sufficiente per questa missione - rispose Dracula prendendo la sfera rossa, seguito da Vlad che prese la sfera ble mentre Lora prese la sfera verde. In seguito Dracula con i suoi vampiri sparirono in una coltre di nebbia.
- Credo che per il tuo Harry sia finita - disse Katana a Zita
- Se Harry Potter si fa battere dai quattro vampiri con il potere demoniaco dei quattro elementi, allora l'avrò veramente sopravvalutato. - rispose Zita
- In ogni caso perchè siete tanto interessato ad Hermione Granger - chiese la signora delle fiamme
- Perchè anche in Hermione scorre la discendenza. Per il momento il suo potere è ancora dormiente ma se Silente lo viene a scoprire sicuramente addestrerà anche lei e arrivato a quel punto battere due maghi della luce potrebbe essere dura anche per noi. Comunque non è finita ancora, c'è ancora un vampiro da risvegliare. - rispose Ninga sparendo nella pozza oscura dalla quale era apparso, seguito subito dopo dalle due signore degli elementi.

Il giorno successivo al primo addestramento, dopo aver fatto colazione Draco e Ginny uscirono dal castello pronti per la loro corsa mattutina. Pensavano di essere i primi quando attraverso la nebbia che si stava diradando videro un ragazzo correre che si stava dirigendo verso di loro. Il sole lentamente sorse e i caldi raggi diradarono completamente la nebbia mostrando Harry Potter che aveva raggiunto lo strano duo. Il ragazzo era praticamente già madido di sudore nonostante indossasse una maglietta a giromaniche bianca con un pantalone dello stesso colore. Ginny notò subito il fisico del ragazzo formatosi dopo anni di duri allenamenti di quidditch e non solo.
- Buongiorno - disse il ragazzo fermandosi davanti a Draco e Ginny
- Harry da quanto sei qui fuori - chiese curiosa Ginny, lei aveva fatto una gran fatica a svegliarsi a quell'orario ma visto lo stato del Grifondoro sicuramente era da molto che era fuori a correre
- Dalle sei Ginny. Visto il caldo infernale della giornata preferisco correre la mattina presto. Ma non ero da solo - disse Harry girandosi verso due figure che stavano arrivando di corsa verso il trio. - rispose Harry
- Buongiorno - salutarono Lucas e Jeanne fermandosi a fianco dei maghetti
- Vedo che Harry vi aveva distanziato - punzecchiò Draco non nascondendo una piccola punta di orgoglio.
- Veramene no - rispose Harry anticipando Lucas - loro sono al quinto giro io solo al terzo.
- Quinto giro - ripetette Draco incredulo
- Non devi meravigliarti Draco. Io e Jeanne veniamo allenati dagli elfi da un anno e per noi è normale correre a questo ritmo - spiegò Lucas
- Buongiorno - disse una voce che nessuno dei cinque ragazzi, eccetto uno, si aspettava di sentire. Harry sorrise nel sentire quella voce, era più che sicuro che la sua amica Hermione avrebbe cominciato ad allenarsi proprio da quella mattina. La ragazza indossava anche lei una cannottiera bianca con un pantaloncino dello stesso colore. Hermione arrssì nel vedere che Harry la stava osservando, aveva sperato di non incontrare nessuno quella mattina, ma era chiaro che anche gli altri ragazzi volevano aiutare il grifondoro.
- Vogliamo ricominciare Harry? - chiese Jeanne
- Sicuro, il sole comincia a sorgere e tra poco il caldo si farà soffocante pertanto è meglio che riprendiamo la corsa. - rispose Harry ricominciando a correre seguito dagli altri cinque ragazzi.
Per i primi due giri Harry impose un ritmo non troppo altro, per far abituare gli altri tre ragazzi che cominciavano a sbuffare come locomotive. Al terzo giro Hermione cedette e cominciò a correre del suo passo; Draco e Ginny resistettero solo per mezzo giro in più poi anche loro dovettere cedere sotto il ritmo di Harry che aveva cominciato ad aumentare la velocità. Harry, Lucas e Jeanne corsero ancora per qualche giro fino a farne dieci in totale. In realtà Lucas e Jeanne avrebbero potuto continuare ma dovendo far parte del gruppo, non volevano fare i superiori.
- Harry che facciamo ora? - chiese Ginny che si sentiva un peso per  Harry, Jeanne e Lucas. Loro tre erano costretti ad allenarsi con loro quando era evidente che erano molto più avanti di loro. Questo faceva star male la picoola Weasley.
- Esattamente quello che avete fatto ieri - disse il ragazzo trasfigurando quindici fogli in altrettante pietre dandone cinque a testa a Ginny, Draco, ed Hermione. - Però questa volta farete l'esercizio con una variante. Voglio che impariate a padroneggiare completamente ogni più piccolo muscolo del vostro corpo, evitando movimenti inutili. Pertanto farete l'esercio all'interno di un cerchio - spiegò il Grifondoro creando tre cerchi a terra nei quali si misero gli altri tre maghetti.
- Il cerchio è appena sufficiente per permettervi i movimenti giusti pertanto siate veloci e attenti ad ogni singolo movimento. - continuò il mago a spiegare il motivo per cui volesse fargli fare quell'esercio.
I tre maghi cominciarono subito, ma l'inizio non fu promettente, Ginny fu colpita da una pietra, Draco lo stesso e Hermione da tre. Non si fecero molto male a parte qualche livido, ma quello che li faceva star più male era che Harry riusciva a fare il loro stesso esercizio ma com ben quindici pietre e solo l'ultima lo colpì al braccio destro. Ma il ragazzo non si diede per vinto prese le quindici pietre e riprese l'allenamento seguito dagli altri tre maghi. Harry sapeva che quell'esercizio era utile per moltiplici motivi: primo aumentava i riflessi, secondo permetteva di avere una completa padronanza del proprio corpo, terzo faceva passare la paura di farsi del male. Per il momento Harry voleva lavorare con loro su queste tre cose; e mentre i maghi  facevano quell'utilissimo esercizio Jeanne e Lucas si allenavano per conto loro nelle loro tecniche di combattimento. Lucas era portato più per la forza, mentre Jeanne per l'agilità ed erano su quelle due qualità che i ragazzi lavoravano principalmente.
Ormai era passata quasi tutta la mattina da quando i sei ragazzi avevano cominciato ad allenarsi, quando Harry notò che Silente era uscito dal castello e sembrava intenzionato a partire.
- Professore dove sta andando? - chiese Harry curioso di sapere quali fossero gli intenti del preside della scuola.
- Vado ad Hogwarts - rispose il preside -
- Come mai professore - questa volta era stata Hermione ad esporre la domanda
- Perchè devo prendere il cappello parlante affinchè le qualità di Harry siano memorizzate, in modo che si possa stabilire un requisito per formare la quinta casa. - rispose Silente
- Quanto si tratterrà professore - questa volta fu Harry a porre la domanda
- Qualche giorno Harry, ma sta tranquillo il castello è affidato a Piton, Lupin e la Mg Granitt - rispose Silente anticipando la successiva domanda di Harry
Silente dopo aver salutato tutti i ragazzi uscì dal castello per smaterializzarsi. Harry aveva capito che in realtà la custodia del castello era affidata anche a lui visto che fino a quel momento era stato l'unico a battersi alla pari sia con Piton che con i demoni.
Nel pomeriggio i ragazzi si allenarono con gli stessi professori del giorno prima e neanche quella volta Harry fu in grado di battere Piton. Draco e Ginny avevano mostrato un lieve miglioramente mentre Jeanne e Lucas si erano allenati con gli elfi. Alla fine della giornata nonostante Harry fosse esasuto aveva allenato nuovamente Hermione che aveva mostrato lievi miglioramenti. Il tutto sempre sotto lo sguardo infuriato di Ron, il quale aveva scoperto che Piton aveva stregato la pagina che gli mostrava la pozione legata. Ma il ragazzo non aveva affatto desistito dal suo proposito, anzi era fermamente intenzionato a mettere contro Harry ed Hermione anche a costo di costringere quest'ultima ad uccidere l'amico.

Silente mancò dal castello per una decina di giorni durante i quali l'addestramento dei ragazzi proseguì a ritmi sostenuti. Purtroppo se le forze del bene si stavano organizzando, altrettanto stavano facendo le forze del male, infatti Deruda, Dracula, Lora e Vlad avevano provveduto a radunare circa una cinquantina di vampiri scatenando il caos in tutta l'Inghilterra. Tale nuova minaccia aveva costretto Silente ad affiancare gli auror del ministero, che ben presto furono raggiunti anche da Legolas e da Eoden che avevano deciso di aiutare i maghi in quella guerra. Infatti i vampiri non erano nemici solo dei maghi ma anche degli elfi. Ma i vampiri erano scaltri e molto furbi, non attaccavno mai in gruppo ma sempre con attacchi isolati, così che localizzarli erano quasi impossibile. Per quanto l'aura dei vampiri fosse semplice da rintracciare, nè Silente nè tanto meno gli auror del ministero erano riusciti a far diminuire il numero delle aggressionii. Anche perchè i maghi quando scoprivano un vampiro avevano sistematicamente la peggio. Per quanto Silente e gli elfi avessero provato a intervenire direttamente negli scontri non si erano visti grandi risultati. Dei cinquanta vampiri che erano stati avvistati solo uno era stato sconfitto dallo stesso Silente con grande sforzo. Per quanto potente fosse il mago il vampiro si era dimostrato un avversario davvero ostico. Silente era riuscito a batterlo solo grazie all'intervento di Eoden e di Legolas. Come se non bastasse i mangiamorte avevano intensificato gli attacchi negli ultimi tempi mettendo a dura prova le difese del ministero britannico.
Amelia Bones per quanto si sforzasse di coordinare le forze si rendeva conto che la caduta era solo questione di tempo. Fu così che Silente cominciò a ponderare l'idea di richiamare i night hunter, almeno loro avrebbero saputo come combattere i vampiri. Richimarli però significava lasciare l'est europeo nelle mani di Rasputin e condannare l'Inghilterra all'attacco dei maghi oscuri russi. Silente alla fine optò per non richiamarli, avrebbero retto il più a lungo possibile senza il loro aiuto.

Nel frattempo l'addestramento dei ragazzi continuava senza sosta. Harry migliorava di giorno in giorno sotto lo sguardo di Piton. Ormai il maghetto aveva imparato a padroneggiare la magia aura alla perfezione, e anche i loro scontri erano pari. Per Piton ormai era arrivato il momento di insegnare al maghetto come difendersi da un vero incantesimo oscuro.
- Ebbene Potter, fino ad oggi ti ho affrontato con le tue stesse armi, ovvero incantesimi Status, magia aura e altri incantesimi che solitamente vi vengono insegnati a scuola. Ma questo è niente paragonato a quello che un mangiamorte può scagliarvi addosso. Per fortuna solo i più esperti sanno usare questo incatensimo che sto per mostrarti. - cominciò a spiegare il professore non destando solamente l'interesse di Harry ma di tutti i ragazzi compreso Ron che dal giorno prima aveva cominciato a destare un certo interesse per l'allenamento del suo amico.
Piton si girò in direzione del lago cominciando a emanare la sua aura. Alle sue spalle lentamente si formò la figura di un enorme serpente, il mago puntò la bacchetta in direzione di un grosso macigno, mentre dalla bocca del serpente cominciava a convogliarsi un gran quantità di energia oscura.
- Tenebre oscura - gridò Piton, mentre dalla bocca del serpente partì un potente raggio oscuro che colpì il macigno con inaudita potenza tanto che lo spostamento d'aria arrivò anche ai maghi che furono fatti cadere a terra. Quando Harry si rialzò vide con stupore che del macigno non vi era nessuna traccia, era stato completamente polverizzato. Non avrebbe mai creduto che potesse esistre un incantesimo così potente, dubitava fortemente che ci fosse qualche difesa che potesse ostacolare quell'attacco.
- Allora prima di metterti alla prova Potter è meglio che tu sappia che la magia aura si è risvegliata anche in Voldemort e in tutti i suoi mangiamorte in quanto questo incantesimo evoca uno spirito animale del regno di Rufus che è un regno demoniaco molto vicino a quello terreste. Il marchio nero che hanno tutti i mangiamorte ha una funzione molto particolare che solo i seguaci più vicini al signore conoscono. Il marchio serve per richiamare le belve demoniache tramite incantesimo per usare un potente attacco come ti ho appena dinostrato. Tale incantesimo non era possibile da usare fino a pochi giorni fa in quanto la magia aura era stata bloccata.
- Ma la magia aura non era usata solo dai maghi della luce? - chiese Harry
- In teoria si e ci vogliono particolari requisiti affinchè la magia aura si possa usare, ma per i maghi oscuri è diverso perchè loro usano la magia oscura per richiamare la belva affinchè si usì l'incantesimo oscuro. Durante la guerra dei quattro fondatori Ninga applicò un sigillo sulla magia aura che si sarebbe infranto quando lui sarebbe stato liberato, o almeno era quello che aveva detto. Il signore oscuro scoprì che il sigillo valeva per la magia aura e per la magia oscura demoniaca, ma scoprì anche che tramite un marchio si poteva superare l'ostacolo del sigillo richiamando la belva dal regno di Rufus, in modo da poter usare l'incantesimo oscuro. Ma ora che il sigillo non vi è più il potere di questi incantesimi è quintuplicato. Ora statemi bene a sentire tutti quanti, esiste un modo per fermare un simile incatensimo ma è diverso da mago a mago pertanto sta a voi scoprire quale sia l'incantesimo che è radicato in voi che vi sevirà per bloccare Tenebra oscura
- E se non dovessimo trovarlo? - domando Draco conoscendo già la risposta
- Allora vorrà dire che Voldemort avrà vinto la guerra. - rispone Piton voltando le spalle ai ragazzi, recandosi al castello, seguito dopo qualche secondo da Lupin e dalla Mc Granitt.
- Severus sei sicuro che sia stato saggio mostrare quell'incantesimo ai ragazzi - chiese Lupin
- Remus sei troppo permissivo con i tuoi allievi. Se non imparano a bloccare questo incantesimo non potranno fare nulla contro i maghi demoniaci. Loro sanno lanciare incantesimi anche più potenti di questi. I nostri ragazzi devono imparare a padroneggiare al meglio la magia aura, solo quando avranno il pieno controllo della magia aura potranno fermare un incantesimo come tenebra oscura. Se non sono in grado di bloccare un incantesimo come questo allora è inutile che tentino di lottare contro i demoni. - ribattè Piton in modo grave
- Prima dei demoni ci sono i mangiamorte da affrontare - disse Lupin cercando di convincere il mago a non essere troppo duro con i piccoli maghi
- Remus i mangiamorte sanno usare questi incantesimi e non dimenticare che Rasputin ha anche il Necronomicon, il libro degli incantesimo oscuri, con il quale può lanciare incantensimi più potenti di questi. Questa guerra è peggiore di quella precedente, prima ve ne renderete conto è meglio sarà - disse Piton uscendo dalla sala per recarsi in biblioteca, dove controllò che il libro fosse al suo posto. Il libro era sempre lì, ma con sua sorpresa anche la pagina c'era. Eppure era convinto che Ron l'avrebbe strappata, impulsivo come era. Ma se non l'aveva fatto la situazione era peggiore di quanto pensassero, in quanto significava che il potere oscuro di Seth usciva nei momenti che a lui più andava.
Harry terminato l'addestramento e dopo aver fatto la cena, decise di sedersi sulla riva del lago. In quei giorni il caldo era davvero soffocante, anche di notte si faceva fatica a dormire, ed Harry era preoccupato per quell'incantesimo che gli aveva mostrato Piton alla fine dell'allenamento. Un'incantesimo davvero potente, che era difficile da bloccare. Piton gli aveva detto che per ogni mago esisteva un incantesimo divero per bloccare quel tipo di incantesimo oscuro, dubitava fortemente che si riferisse alla magia aura o agli incantesimo Status. L'unica magia che era radicata in lui poteva essere solo gli incantesimi di luce che aveva usato contro il nazcu, ma si chiedeva se esistesse veramente un incantesimo tanto potente da poter ribattere Tenebra oscura, eppure se Piton gli aveva detto che esisteva una contromossa voleva dire che c'era. In fondo chi più di un ex mangiamorte poteva conoscere le relative controfatture degli incantesimi oscuri. Ma ora aveva ben altro da pensare, era molto preoccupato per Silente. Sapevano che era impegnato con i vampiri proprio come i due elfi, ma era proprio questo che lo preoccupava. Il Silente che conosceva lui non avrebbe avuto bisogno dell'aiuto degli elfi per battere un vampiro. Era evidente che  quella storia era collegata in qualche modo alla ferita della mano che gli aveva visto più di una volta.
Ma Harry non era preoccupato solo per Silente ma anche per Charlie e Billy, da quando erano partiti per l'Egitto non aveva ancora dato notizie; o qualcosa era andato storto o anche loro erano impegnati contro qualche creatura oscura. Harry si rese conto che con il caldo e con i pensieri  che lo tormentavano sarebbe stato impossibile dormire, così aveva deciso di passare la notte in riva al lago nel tentativo di creare qualche nuovo incantesimo che potesse essergli utile. Fino a quel momento aveva creato l'ultarex che gli aumentava la resistenza contro i colpi magici; mentre l'ipervelox gli serviva per aumentare la sua velocità sia quella di esecuzione e sia quella fisica. Ma proprio quest'ultimo dava dei noiosi problemi in quanto non era ancora sufficientemente allenato per tenere attivo l'incantesimo per oltre trenta minuti. Il che era giù un buon risultato ma lui voleva arrivare almeno ad un ora. Aveva avuto l'idea di creare due nuovi incantesimi, una di librazione che gli permettesse di volare, e un altro che gli aumentasse la sua forza fisica.
- Ciao Harry - lo chiamò una voce femminile che il ragazzo riconobbe come Hermione. L'unica persona che non avrebbe voluto vedere era ora alle sue spalle.
- Ciao Herm - rispose il ragazzo in tono alquanto distanziato. Harry non voleva essere scorbutico con l'amica ma in quei giorni durante i quali si erano allenati insieme la mattina e la sera, gli avevano fatto capire definitivamente che amava la ragazza più della sua stessa vita. Ma non poteva dirglielo perchè lei era la ragazza di Ron, e poi aveva paura che facendo quel passo avrebbe distrutto la bella amicizia che c'era con lei e lui questo non lo voleva assolutamente. Inoltre non voleva creare ulteriore attrito con Ron. Solo per quei motivi aveva deciso di prendere le distanze dalla ragazza, anche se non ci riusciva completamente in quanto solo stare al sui fianco lo faceva sentire al settimo cielo. Provava una gioia così grande tale da superare anche la tristezza per la morte del suo padrino Sirius.
- Non riesci a dormire questa notte? - chiese la ragazza maledicendosi per quella domanda ovvia. C'era poco da fare quando stava in sua compagnia il suo cervello smetteva di funzionare. Ormai aveva capito che provava amore verso il suo amico, ma anche lei non voleva correre il rischio di rovinare quella bella amicizia. Oltretutto quando stava con Ron a scambiarsi baci o qualche carezza, non sentiva nulla nei confronti del rosso, al contrario invece delle mille sensazioni che provava quando stava in compagnia di Harry. Anche ora, nel momento del bisogno non era andata da Ron ma bensì da Harry, ormani doveva ammetterlo con se stessa, amava il suo migliore amico come non aveva mai amato nessuno.
- No Herm, questa notte proprio non riesco a chiudere occhio - rispose il ragazzo
- Sei preoccupato per l'incantesimo che ti ha mostrato Piton - domandò nuovamente la ragazza
- In parte si Herm. Quell'incantesimo era davvero potente e immagino che bloccarlo sia difficile. - rispose il ragazzo con sincerità
- Harry non credi che tu possa usare un incantensimo Status per bloccare l'intensimo di Piton? - chiese Hermione
- No. Gli incantesimi Status amplificano gli stati dei maghi, anche se usassi Ultrarex con la protezione magica sarebbe difficile se non impossibile bloccare quell'inncatesimo. E poi questi sono incantesimi che puoi fare anche tu. Piton ha detto che per ogni mago c'è una difesa diversa, quindi immagino che l'incantesimo di protezione sia legato in qualchhe modo a qualche tipo di magia che è in noi ma che non conosciamo. Non so forse si riferiva alla magia elementale. - rispose nuovamente Harry guardando la luna che era a metà del suo cammino.
- Se è così allora dobbiamo scoprire quale elemento sia a noi più congeniale - disse la ragazza cercando di sostenere l'amico
- Forse ma non sono sicuro che ciò basti, in fondo è solo una teoria che potrebbe rivelarsi completamente sbagliata - ribattè Harry. In realtà ci aveva già pensato anche prima a quella eventualità ma proprio non riusciva a trovare un incantesimio che potesse essere legato in qualche modo ai poteri elementali. Senza contare che il potere elementare che doveva avere lui era quello che nessun mago aveva mai avuto, e quindi per lui le cose erano doppiamente difficili.
- Harry posso dare un'occhiata al tuo blocco degli appunti? - chiese la ragazza cercando di cambiare discorso. Se quello che Piton aveva detto era vero, questa volta non poteva aiutare il suo amico. Ma almeno cercava di distrarlo.
- Certo che puoi - rispose Harry allungandole il blocco.
Mentre la ragazza scrutava con attenzione gli schizzi del disegno, con il relativo incantesimo segnato a fianco; Harry era rimasto a fissare la metà della luna che era in cielo. Non era proprio la metà ma ci mancava poco, e questo gli fece venire in mente che si doveva preparare la pozione Orfeo per Ron, altrimenti entro pochi giorni  avrebbe docuto combatterlo di nuovo.
- Harry che tipo di incatesimi intendi fare per aumentare la forma magica e la forza fisica? - chiese la ragazza osservando due diversi disegni che descrivevano la magia ma che il ragazzo ancora non era ancora riuscito a creare.
- Non ne ho ancora idea Herm. Per il momento ho avuto solo l'idea. Quello che posso dirti che gli incantensimi Status hanno tutti il nome che inizia per ultra che amplifica le capacità del mago, ma ancora non ho trovato il modo di richiamare tali incantesimo. - spiegò il ragazzo
- E questo disegno qua Harry - chiese Hermione mostrando al ragazzo lo schizzo di un paio di ali
- Questa è un incantesimo che mi ha fatto venire in mente Piton il primo giorno di addestramento. Se ricordi quel giorno Piton usò il levicorpus per sfuggire ai miei attacchi - disse il ragazzo
- Certamente che lo ricordo, fu una mossa molto astuta la sua - rispose la ragazza cercando di non guardare Harry negli occhi.
- Ebbene da quel giorno non ho fatto altro che pensare ai combattimenti che ho avuto con Runga e Zita. Quando ero in volo con la scopa era difficile lottare al loro livello, perchè i loro movimenti erano più semplici dei miei, in quanto io dovevo usare la scopa. Soprattutto con Runga mi trovai in difficoltà in quanto cercavo di distanziarlo in velocità. La manovra mi riusciva quando dovevo volare dritto ma immancabilmente perdevo velocità nelle curve dove il demone accorciava di molto le distanze. E quindi pensavo a qualche magia che mi permettesse di volare e di poter raggiungere la stessa velocità che ho con la scopa. In altre parole un levicorpus abbinato al vingardium leviosa. Ma tutto questo non basta perchè anche unendo i due incantesimi non ho la velocità per sostenere un combattimento in aria. - spiegò il ragazzo.
- Quindi oltre a quei due incantensimi ne dovresti trovare qualche altro che ti permette di amplificare il leviosa. - La ragazza aveva capito all'istante qual'era il problema.
- Infatti Herm. Devo trovare qualche incantesimo che mi permetta di muovermi liberamente in aria, come se le ali fossero vere. - disse il ragazzo sdraiandosi a terra. Quella notte il caldo era davvero soffocante e stare all'aperto vicino al lago sembrava l'unica soluzione per trovare un po' di refrigerio.
- Disegni bene Harry - disse la ragazza sdraiandosi anche lei a fianco del ragazzo tenendo di fronte il blocco degli appunti.
- Grazie Herm. Ho scoperto questa piccola dote quando stavo con i miei zii. Non aveva molto da fare quei giorni e ogni tanto andavo al parco a disegnare e ho scoperto che mi piace fare soprattutto disegni di persone. Quando ne parlai con Sirius tempo fa, mi disse che sicuramente aveva eraditato quel talento da mia madre, visto che mio padre era un vero caprone quando si trattava di arte. - spiegò Harry facendo ridere la ragazza.
- Ti manca Sirius - le disse la ragazza vedendo sul viso dell'amico un piccola lacrima.
- Tanto Herm e non mi darò mai pace per quello che è successo quella notte. Se solo non fossi stato così superficiale. Se solo avessi imparato ad usare bene l'occlumanzia forse Sirius sarebbe vivo in questo momento. - disse il ragazzo rivivendo ancora una volta il momento in cui Bellatrix aveva ucciso il suo padrino.
- Ascolta Harry. Anche se avessi saputo usare l'occlumanzia, Voldemort avrebbe comunque trovato il modo di farti andare in quella stanza quel giorno. Se Sirius è morto non è stata colpa tua, ma solo ed esclusivamente di Bellatrix e di Voldemort. Sono loro i responsabili della sua morte.  - la ragazza disse quelle parole di getto senza pensarci, non voleva che il suo amico si lasciasse andare allo sconforto.
- Grazie di cuore Herm - le disse Harry girandosi a guardare la sua amica
- Di nulla Harry - anche la ragazza si girò verso di lui. I loro visi erano così vicini che sarebbe bastato un niente per annullare quella breve distanza per scambiarsi quel bacio. Entrambi lo desideravano fortemente ma alla fine fu Harry a rimettersi sdraiato. Se avesse baciato Hermione avrebbe distrutto ogni cosa, e lui non poteva permetterlo. Aveva un disperato bisogno della ragazza, perchè lei era la sua luce.
- Herm forse è meglio che ritorni al castello. Io credo che rimarrò qui per tutta la notte - le disse Harry preoccupandosi per l'amica che non prendesse troppo umidità
- Non mi vuoi con te Harry - chiese la ragazza, stupita lei stessa di quelle parole, quasi come se fosse stata un'altra a parlare
- Certo che si Herm. Ora e per sempre - rispose il ragazzo pentendosi all'istante di quelle parole. Non avrebbe voluto dirle perchè suonavano tanto come una dichiarazione di amore
- Allora rimango qui Harry - La risposta della ragazza sorprese Harry che per la prima volta ebbe il dubbio che lei l'amasse. Ma tale dubbio sparì subito, perchè lei era sempre stata innamorata di Ron e ora aveva realizzato il suo sogno d'amore. Almeno questo era quello che credeva Harry, ma lui non sapeva che mai come quel momento era più lontano dalla verità.
I due ragazzi non dissero più nulla, così che la stanchezza e il sonno ebbero il sopravvento tanto che si addormentarono quasi senza accorgersene. Durante il sonno Hermione si spostò verso Harry mettendo la testa sul suo petto, mentre il ragazzo incosciamente la circondò con il suo braccio. E fu in quella posizione che rimasero a dormire fino a pochi minuti dall'alba, quando Hermione si svegliò per prima rendendosi conto di essere tra le braccia della persona che amava con tutta se stessa.
Lentamente la ragazza si sciolse da quell'abbraccio, si rialzò cercando di fare il meno rumore possibile dirigendosi poi sulla riva del lago, dove vide per la prima volta da quando era lì l'alba. Era una spettacolo bellissimo vedere il sole sorgere da est per cominciare a colpire il lago con i suoi raggi, che davano quasi la sensazione che al suo interno ci fosse oro. La ragazza rimase ammaliata da quello spettacolo, ma quando si girò per tornare al castello ne vide un'altro che era ancora più bello. I raggi del sole  riflessi dalle acque del lago finivano sulle foglie dell'albero bagnato dalla rugiada mattutina. L'albero sembrava aver assunto una tonalita quasi dorata, alcune gocce d'acqua assumevano la stessa tonalità di colore. Era uno spettacolo vedere quelle gocce d'acqua che lentamente cadevano dalla foglia per cadere sull'erba bagnata, che sembravano evitare Harry che era ancora addormentato.  Hermione per qualche secondo rimase abbagliata nel vedere quello spettacolo, lentamente si avvicino al ragazzo e sensa svegliarlo gli diede un bacio a fil di bocca. Era la seconda volta che baciava il ragazzo mentre questi dormiva, ma quelli erano gli unici baci che le erano permessi di dargli.
La ragazza lentamente ritornò al castello, e trovò sulla porta ad attenderla la professoressa Mc Granitt che la osservava con un picoolo sorriso. Hermione rimase sorpresa, non aveva mai visto la loro insegnante sorridere.
- Hermione per quanto tu possa negarlo a te stessa, oggi la magia ti ha fatto capire chi realmente ami - le disse la professoressa di trasfigurazione
- Che cosa intende professoressa? - chiese curiosa la ragazza
- Oggi è il giorno che i maghi chiamano red passion, la passione rossa - disse la professoressa.
- E' la prima volta che sento parlare di questo giorno, di che cosa si tratta? - chiese ancora la ragazza
- Questo è un giorno molto particolare che racchiude una storia molto triste - disse la professoressa rientrando nel castello seguita dalla ragazza.
- Perchè? - chiese la grifondoro. Ormai la curiosità la stava divorando.
- Tanti anni fa, ancora prima del periodo dei fondatori, ci fu una guerra cruenta fra le creature demoniache e gli esseri della terra, guidati da un potente mago di nome Merlino e da un potente combattente della luce al quale la dea Athena gli concesse l'uso della mitica spada Excalibur. - spiegò la professoressa
- La spada del mito. Quindi quell'uomo era Artur Pendragron, l'uomo che creò il regno di Camelot? - chiese sorpresa la ragazza
- No Hermione tu ti stai riferendo alla storia babbana che è inesatta. Il primo essere umano che ebbe l'onore di avere la spada di Athena fu un ragazzo di nome Orion, Artur Pendragon aveva una spada chiamata Dente del drago che fu forgiata dagli elfi per essere donata a Merlin, che a sua volta la cedette ad Artur. I due guerrieri della luce con le loro micidiali spade eliminavano demoni su demoni, ma il loro esercito non sembrava mai diminuirire. La battaglia fu lunga e durò praticamente tre giorni. All'alba del terzo giorno sembrava che le forze del bene fossero riusciti ad eliminare il nemico ma successe quello che nessuno si aspettava. - disse la professoressa spiegando una guerra che era all'origine dei tempi.
- Cosa successe professoressa. - chiese la ragazza ansiosa di sapere il resto della storia e perchè quel giorno veniva chiamato red passion
- Oltre ai due combattenti che ti ho detto prima, ve ne erano altri tre. Uno era Lancillotto e l'altra combattente era una donna dalla straordinaria bellezza che si chimava Ginevra, e l'altra combattente era un'altra donna di nome Samanta. Proprio nel momento in cui tutti credevano che la battaglia fosse finita Lancillotto colpì Orion alle sue spalle uccidendolo e impossessandosi di Excalibur. Uno dei demoni creò nel cielo una cancello tutto nero, chiuso con delle catene rosse che formavano una croce. Lancillotto usò la spada per distruggere le catene, la porta lentamente si aprì facendose uscire tantissimi essere tutti neri e successivamente quello che la storia ricorda come un  demone oscuro dalla potente aura. Il demone che aveva creato la porta si posizionò alla sua destra mentre Lancillotto si mise alla sua sinistra. - continuò a spiegare la professoressa entrando nella sala grande dove trovò ad attenderli tre figure.
- Albus, Eoden, Legolas non sapevo che foste tornati - disse la Mc Granitt
- Siampo tornati due minuti fa, abbiamo usato la metropolvere del ministero. - disse Silente piuttosto esausto.
- Com'è la situazione a Londra - chiese Hermione
- Non molto buona. Continuano ad esserci attacchi dei mangiamorte e dei vampiri e sono soprattutto quest'ultimi a preoccuparci. - disse Eoden
- Perchè - chiese la Mc Granitt
- Perchè sono molto forti e hanno grandi poteri - disse Silente.
- Dopo quello che abbiamo eliminato, non siamo riusciti più a prenderne nessuno. Gli attacchi sono diminuiti ma comunque ci sono e stilando una cartina abbiamo notato che lentamente si stavano spostando verso il castello. - All'inizio pensavamo che fosse solo un gruppo ma poi ci siamo resi conto che i vampiri si sono divisi in gruppi di quattro dividendosi l'Inghilterra per zona. - spiegò Legolas
- Visto che non eravamo di nessuno aiuto lì, il primo ministro ha deciso di farci ritornare qui per difendere Harry da eventuali attacchi, perchè è sicuro che i quattro che si stanno dirigendo qui vogliono la sua testa - disse infine Eoden.
- Comunque non abbiamo solo cattive notizie. Hermione tra pochi minuti arriveranno i tuoi genitori accompagnati da Shakebolt. Li smatielizzerà e li rimaterializzerà direttamente qua nella sala grande - spiegò il preside che aveva annullato per quella sala l'incantesimo antismaterializzazione
- Grazie mille preside Silente - disse la ragazza commossa. Era così preoccupta che potesse succedere qualcosa ai suoi genitori. Finalmente li avrebbe potuti riabbracciare e saperli al sicuro, almeno per quel momento.
Nel frattempo Harry si era svegliato di soprassalto, aveva percepito quattro distinte auree avvicinarsi al castello. Ma proprio così come le aveva percepite, così erano svanite. Il ragazzo si rimise in piedi credendo di essersi sbagliato. Lentamente si rialzò e si lavò il viso con l'acqua del lago, guardò il sole che si stava levando pensando che anche quella sarebbe stata una giornata calda.
Ignorava però che la giornata sarebbe stata calda ma non come pensava lui.
Dopo essersi completamente svegliato si diresse in direzione del castello, quando guardando il cancello vide quattro persone avvicinarsi.
- Harry. - lo chiamò Ginny che era assieme al fratello
- Cosa c'è Ginny? - chiese il ragazzo
- Silente è appena tornato e ci ha detto che stanno per arrivare i genitori di Hermione scortati da Shakebolt - gli disse la ragazza
Harry pensò che fossero le persone che aveva visto prima, per tanto chiese ai due ragazzi di andare al cancello e di aprirlo ai nuovi arrivati. Sia  Ginny che Ron si avviarono al cancello per far entrare i genitori di Hermione, mentre Harry stava entrando nel castello. Però aveva una strana sensazione allo stomaco, come se qualcosa di brutto stesse per accadere. Ma lui non voleva rovinare quel giorno particolarmente bello per la ragazza, così entrò nel castello camminando con calma verso la sala grande. Fu proprio mentre stava entrando che sbattè contro Hermione che stava uscendo.
- Scusa Harry, stavo proprio venendo da te e dagli altri  per avvisarvi che stanno per arrivare i miei genitori - disse la ragazza raggiante.
- Lo so. li ho appena visti che si stanno avvicinando al castello - disse il ragazzo felice per l'amica
- Ma non è possibile Harry. Silente ha detto che si sarebbero smaterializzati nella sala grande - disse la ragazza prendendo per mano l'amico facendolo entrare nella sala.
- Professore Hermione mi ha detto che i suoi genitori si stanno per smaterializzare qui ma... - il ragazzo non terminò la frase che nella sala apparvero Shakebolt con i genitori di Hermione che erano felici di rivedere la propria figlia sana e salva.
- Tu devi essere Harry. Hermione ci ha parlato molto di te. Ma stai bene? - chiese il padre della ragazza
Infatti Harry era completamente sbiancato e si era appoggiato alla parete. Ora si spiegava quella sensazione che aveva avuto sin da quando si era svegliato. Le persone che si stavano avvicinando erano sicuramente demoni. Il ragazzo uscì dalla sala di corsa seguito subito da Hermione mentre a qualche metro di distanza vi erano gli altri maghi.
- Che succede Harry - chiese la ragazza che era dietro di lui
- Demoni Herm. Avevano le sembiance di esseri umani, e quando Ginny mi ha detto che stavano per arrivare i tuoi, credevo che fossero loro così ho detto a Ron di aprire il cancello - disse il ragazzo correndo il più veloce possibile. Uscì dal castello con un balzo seguito sempre dalla ragazza
- Ron non aprire il cancello - gridò Harry.
Ron sentì Harry gridare ma ormai lui aveva messo la mano sulla maniglie e aperto leggermente il cancello. In quel momento le quattro persone si rivelavano per quello che erano ovvero vampiri. La loro aura era così potente che spalancarono il cancello facendo finire il rosso a terra. Uno dei quattro puntò la mano verso il castello circondandolo con una barriera che impediva a chiunque di entrare e di uscire. Per fortuna Eoden aveva lanciato un pugnale ad Harry prima che si formasse la barriera. Silente guardava la scena inorridito, Harry era da solo con Ginny, Hermione e Ron contro quattro vampiri dai potenti poteri.
Il gruppo era formato da due vampiri maschi che erano completamente vestiti di nero con un lungo mantello dello stesso colore, mentre le donne avevano una maglietta aderente al corpo con una minigonna larga che le arrivava al ginocchio. Tutti e quattro erano completamente pallidi con i loro occhi rossi, le loro mani aveva delle unghie lunghe e affilante e sul loro fianco destro aveva una spada.
- Chi sono quegli esseri - chiese il padre di Hermione
- Vampiri - rispose la Mc Granitt
- Ma io credevo che potessero agire solo di notte - ribattè la madre di Hermione
- E' una diceria babbana. Predilogono colpire di notte con prede isolate da tutti, ma possono colpire anche di giorno. E non esiste croce o aglio che possa sconfiggerli. L'unico modo per battere un vampiro è tagliargli la testa. Ma non è così facile perchè i vampiri sono dotati di grande forza sia fisica che magica - disse Silente
- E non c'è nulla che si può fare per aiutare i ragazzi - chiese la madre con le lacrime agli occhi. Aveva temuto fino a quel momento per la vita della figlia e ora era lì con delle creature che sembrava impossibile da battere
- Per il momento no. L'unico modo per annullare questa barriera è eliminare il vampiro che l'ha emessa. - disse Piton arrivato per ultimo
- Neanche con Tenebra oscura è possibile battere la barriera - chiese Lumocorno
- Non si può battere una barriera oscura con un incantesimo oscuro - spiegò Lupin.
- Me ne ero dimenticato - disse Lumocorno
- State dicendo che mia figlia verrà uccisa sotto ai miei occhi senza che possa fare nulla - disse adirato il padre di Hermione
- Ci sono anche i miei figli lì fuori - disse Arthur Weasley
- E' tutto nelle mani di Harry. - disse Silente
- Per fortuna - pensò Piton. Non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura ma Harry era l'unico che poteva uscirne vivo in quella situaziobe. Certo non era il massimo dover combattere contro quattro vampiri e difendere contemporaneamente tre maghi inesperti nell'arte del combattimeno.
- Sole oscuro - gridò uno dei vampiri lanciando una sfera oscura che ricoprì la calda luce del sole, oscurando anche il cielo. Di quella palla di fuoco vi era solo la corona che illuminava leggermente il paesaggio.
- Che cosa è successo - chiese il padre di Hermione
- Hanno usato il sole oscuro per combattere meglio - spiegò Silente -
- I vampiri non predilogono combattere con la luce del sole che ne limita in parte i poteri, ma con quell'incantesimo hanno risoloto il problema. Ora per Potter sarà dura uscirne vivo - disse Piton
- La mia piccola Hermione - disse la madre singhiozzando
- Signora non posso promettere che sua figlia si salverà, ma di una cosa sono sicura. Harry non permetterà che la uccidano tanto facilmente - disse la Mc Granitt
Il padre guardò  gli occhi del ragazzo che aveva visto prima. Gli sembravano così diversi in quel momento. Erano duri, e determinati allo stesso tempo. Era sicuro quel ragazzo avrebbe lottato con tutto se stesso, non si sarebbe fatto uccidere tanto facilmente. In quel momento ricordò la frase che le disse la figlia all'inizio del quinto anno scolastico, quando lei gli aveva raccontato tutta la verità su quello che stava succedendo. Lui non voleva che tornasse a scuola, ma le gli disse che in quella scuola c'era un ragazzo di nome Harry Potter al quale avrebbe affidato tranquillamente la sua vita in caso di pericolo. Il signor Granger capì finalmente perchè la figlia avesse tanta fiducia in quel ragazzo. Ora era sicuro che Harry non avrebbe mai permesso che i vampiri facessero del male alla loro figlia.
Harry aveva afferrato al volo il pugnale che gli aveva lanciato Eoden, e gli sembrava simile a quello che aveva Billy, si chiedeva solamente se avesse anche gli stessi poteri. Gli sarebbe stato molto utile in quella battaglia.
- Chi siete? - chiese Harry attirando volutamente l'attenzione su di se. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo ma era necessario in quanto si rese conto che uno dei vampiri maschi che stava guardando Ginny, la quale sembrava che faceva fatica a resistere a quegli occhi magnetici. Ma la voce di Harry aveva rotto l'incanto facendo infastidire il vampiro.
- Io sono Kalat - si presentò il vempiro che stava per attaccare Ginny, facendo un finto inchino.
- Io sono Lima - disse il secondo vampiro che sembrava destare una certa ammirazione per la gola di Hermione
- Io invece sono Kima - la vampiressa invece sembrava avere una certa attrazione per Ron che era ancora a terra
- Io invece sono Nespura - disse la seconda vampiressa cercando di leggere la mente del ragazzo. Ma era tutto inutile, Harry questa volta aveva chiuso la mente usando l'occlumanzia. Ad Harry non fu necessario presentarsi, ormai tra le creature oscure tutti lo conoscevano. Non era un caso che la vampiressa avesse cercato di forzare la sua mente.
- Immagino che tu sia Harry Potter - disse Kima lasciando perdere il rosso, schierandosi al fianco di Nespura.
- Immagini bene Kima - rispose il ragazzo che inconsciamente aveva emesso la sua aura
- Ma guarda un po' che sorpresa, un mago con l'aura bianca - disse Lima affiancando le due vampiresse
- Allora forse ci divertiremo un po' di più rispetto alle altre volte - questa volta era stato Kalat a parlare. Anche lui affiancò gli altri tre vampiri. Adesso era tutti e quattro schierati pronti a dare battaglia
- Che cosa vuoi dire Kalat - chiese Harry intuendo la risposta del vampito.
- Sai, a noi vampiri ogni tanto ci viene fame, così abbiamo provveduto a prenderci qualche giovane preda, ma non erano molte solo una ventina. - rispose il vampiro passandosi la lingua sulla bocca. Harry non potette fare a meno di pensare che quelle persone erano state uccise per colpa sua anche se indirettamente. Il ragazzo era triste per quelle povere persone, abbassò la testa, sorridendo. Ma il suo era un sorriso amaro, per la prima volta si stava rendendo conto di cosa signifasse essere veramente in guerra. A paragone la guerra contro Voldemort rischiava di diventare un gioco da bambini, mentre quella con i demoni era la vera guerra. Ma il ragazzo ricordandosi di quello che era successo a Londra pochi giorni prima, si rese conto che non c'era una guerra peggiore dell'altra. In qualsiasi modo la si vedeva ogni guerra aveva i suoi caduti, chi più e chi meno ma era così. Ma proprio di fronte a quelle creature del male si rese conto di non avere scelta, o lottava o moriva. Non aveva altre alternative, per quanto lui detestasse la guerra che aveva portato via i suoi genitori, avrebbe lottato affinchè in futuro non ci fossero state altre tragedie come la sua.
Harry sollevò il viso determinato, continuò ad aumentare la sua grazie alla rabbia che cresceva dentro di lui. Ormai era fermamente determinato fine a quell'insulsa carneficina.
- Raduna i tuoi amici Potter. Faremo un combattimento leale - disse Lima piutto scorbutico. Qualsiasi altra persona sarebbe scappato di fronte a loro, ma il maghetto no. Ostentava sicurezza come un combattente esperto e questo al vampiro lo preoccupava un po'
Nessuno finora era riuscito a resitere al loro potere di lettura del pensiero e invece Harry aveva chiuso la mente anche lui. Questa piccola dimostrazione aveva fatto capire al vampiro che il ragazzo non era da sottovalutare.
- Basto io - rispose Harry sorprendendo i quattro vampiri. Il ragazzo li stava sottovalutando e questo non lo avrebbero permesso.
- Come vuoi Potter comincio io allora - disse Kima avanzando verso il mago che lentamente indietreggiava. Doveva costringere al vampiro a fare la prima mossa e scoprire contemporaneamente come eliminarli. 
Kima si mosse con straordinaria agilità con movimenti così semplici che affascinavano chiunque li vedesse, ma non Harry che evitò il calcio che la vampiretta aveva cercato di dargli mirando al viso. Il ragazzo si era abbassato, e si era girato pronto ad attaccare, ma Kima anticipò il mago. Facendo leva sulla gamba cercò di colpire Harry con un altro calcio diretto al viso, ma il maghetto con un movimento del corpo evitò il colpo e approfittando che il suo avversario era sbilanciato la colpì con una borbarda maxima che fece cadere il vampiro a terra diversi metri lontano da lui. Ma la magia non fece nessun danno al vampiro che si rialzò prontamente per attaccare nuovamente Harry che evitava tutti i suoi calci con sorprendente abilità. Sia Kima che Harry si misero in posizione di guardia pronti entrambi per il successivo attacco. Harry non sapeva se la sua magia più potente poteva funzionare contro i vampiri quindi aveva deciso per il momento di farne a meno, anche perchè questa volta gli toccava affrontare quattro conbattenti invece che uno solo, inoltre non voleva neanche svelare le tecniche di combattimento che gli aveva insegnato Lucas almeno non prima che Kima non avesse svelato per intero i suoi poteri. Cosa che sembrava non volesse fare neanche lei.
- Kima che cosa stai aspettando. Metti fine al combattimento - gridò Kalat che a quanto pare non gradiva quel tentennamento da parte della vampiressa.
Kima attaccò ancora Harry usando esclusivamente le sue tecniche di combattimento, le quali erano per la maggior parte tecniche di calcio. Ma Harry grazie alla sua agilità riusciva ad anticipare sistematicamente tutti i suoi colpi, e si chiedeva per quale motivo la vampiressa continuasse in quel suo inutile attacco. Kima dopo un lungo attacco era finalmente riuscita a far arrivare il ragazzo alle sue spalle che sicuramente si aspettava un altro calcio, invece la vampiressa gli diede una gomitata che Harry evitò spostando la testa all'indietro. Il ragazzo era convinto di aver evitato anche quel colpo, ma la vampiressa continuò con il suo movimento rotatorio e colpì Harry con un pugno del braccio destro che fece cadere il ragazzo disteso a terra lontano diversi metri. Il mago però si rialzò anche se a fatica, si vedeva che aveva accusato il colpo, del resto la forza fisica dei vampiri era formidabile.
- Finiscilo Kima - ordinò Kalat con tono perentorio che non ammetteva repliche.
La vampiressa creò dalle mani una sfera oscura che non aveva ancora lanciato, in quanto il suo avversario era fermo, con un sorriso stampato sul viso, quasi a voler dimostrare che avrebbe evitato il colpo.

- Perchè il ragazzo sta lì immobile - chiese il padre di Hermione che aveva temuto per Harry quando era stato colpito così duramente. Infatti il padre di Hermione nel suo passato era stato campione di karate e sapeva distinguere quando un colpo era ben assestato e quello della vampiressa lo era stato. Ma era stato anche piacevolmente sorpreso dall'agilità del ragazzo. I suoi movimenti erano così sicuri che dubitava fortemente che lui sarebbe riuscito a colpirlo. Non aveva mai visto in vita sua una persona muoversi con tanta sicurezza. Era sicuro che il ragazzo avrebbe messo in difficoltà qualsiasi campione di karate. Il problema principale era che il suo avversario non era un uomo ma bensì un vampiro e come tale il combattimento era imprevedibile
- Harry sa che può evitare facilmente la sfera oscura, ma sa anche che deve combattere contro quattro avversari. Quindi per lui è indispensabile capire quali siano i punti di forza e quelli deboli di Kima in modo da poter combattere con maggiore scioltezza contro gli altri tre vampiri.
- Sta sbagliando. Ogni persona ha delle sue specifiche caratteristiche. Anche se Harry memorizza quelle del suo avversario potrebbe risultare completamente inutile contro gli altri - spiegò il padre di Hermione
- Invece no - questa volta fu Lupin a parlare - voi vi state basando sulle capacità umane, ma demoni e maghi hanno ben altri parametri. In particolare i vampiri sono creature temibili, e per noi maghi non è facile affrontarli. In particolare quello che Harry vuole scoprire qual'è il loro punto di forza. Cioè se sono più propensi ad usare atticchi fisici o magici. Fino a questo momento Kima ha usato solo attacchi fisici che non hanno dato risultati, quindi ora usa gli attacchi magici che sicuramente sono il suo punto di forza. Ora che Harry ha capito questo deve trovare il modo di batterla perchè il problema sta proprio lì, la nostra magia non funziona contro i vampiri e batterli non sarà affatto facile.
- Quindi è destinato alla sconfitta - chiese la madre di Herm
- Non ancora - rispose Lupin -
- Harry è un mago e un ragazzo fuori dal comune - replicò la Mc Granitt non sapendo se informare la famiglia di Herm che la loro figlia correva pericoli ben maggiori in quel momento. Infatti aveva notato che Ron si era messo seduto e ammirava il combattimento senza fare nulla, con un sorriso diabolico stampato sul viso.

Kima lanciò la sua sfera, ma Harry la evitò ancor prima che fosse lanciata in quanto aveva percepito la scia magica che anticipava il colpo. La vampiressa era rimasta sbalordita da quello che era successo, nello stesso momento che aveva lanciato la sfera Harry si era già mosso per evitarla. Non le ci volle molto per capire che il ragazzo sapeva percepire le scie magiche. La vampiressa capì che per quanti attacchi avesse lanciato nessuno di essi avrebbe colpito il ragazzo, grazie alla sua capacità di percepire le scie magiche. Così decise per un attacco diretto; lentamente dalle sue mani si formarono due fruste di energia oscura che la vampiressa era pronta ad usare contro il suo avversario.
Harry aveva capito che il suo avversario non avrebbe usato di nuovo le sue sfere, nè tanto meno gli attacchi fisici che le erano risultati inutili. Quindi o usava la spada che ancora non aveva estratto o usava qualche tecnica di energia e quando vide che dalle mani di Kima si stavano formando due fruste nere, simili a quelle che Ron aveva usato contro di lui quando era posseduto da Seth, lui decise di usare l'ultravelox.
Kima vide il ragazzo puntarsi la bacchetta contro, circondandosi subito dopo da una patina bianca. Si chiedeva che utilità potesse avere quell'incantesimo. Aveva un solo modo per scroprirlo, così provò a colpire il ragazzo con una frustata. Ma con sua enorme sorpresa Harry si era mosso ancora prima che lei sferrasse il colpo, e non era solo quello la sua velocità era stata tale che lei non aveva percepito il suo movimento. Per la prima volta dopo tanti secoli la vampiressa cominciò a temere il suo avversario tanto che lanciava decine di frustate in preda alla paura; ma nessuno dei colpi raggiungeva Harry.
Harry, una volta che Kima ebbe terminato quell'attacco insensato, la osservò attentamente e per la prima volta si rese conto di essere temuto. Lo sguardo della vampiressa non ammetteva nessun errore, Kima temeva l'abilità di Harry Potter e aveva l'impressione  che il ragazzo non le aveva mostrato ancora tutto il suo potenziale. Ma lei faceva parte della nobile razza dei vampiri e non poteva temere un mago, così estrasse la sua spada pronta a lanciare un altro attacco. Harry annullò l'ultravelox per evocare l'incantesimo status della resistenza ovvero l'ultrarex e contemporaneamente estrasse anche la spada di Godric Grinfondoro.
Kima con la sua spada fece un rapido movimento obliquo dall'alto al basso, lanciando ad Harry un lama oscura molto simile al sectumsempra di Piton. Harry puntando i piedi, usò la spada con entrambe le mani per bloccare il colpo della vampiressa senza eccessivo sforzo. Ancora una volta Kima era sorpresa da quello che era successo, il ragazzo stava dimostrando di avere una difesa perfetta per ogni suo attacco. Sapeva che era inutile ma lanciò altre lame oscure che Harry parò senza nessuna difficoltà, grazie alla spada e al suo incantesimo che aveva triplicato la sua resistenza.
Harry aveva appena bloccato un altra lama oscura, quando percepì la scia magica di un altro attacco, così spostandosi avanti di qualche passo evitò l'attacco di Lima che aveva usato le sue sfere oscure. Kima cercò di approfittare dell'ocasione per usare ancora le sua lame oscure ma Harry riuscì ancora una volta a bloccarle usando la sua spada.
Lima continuava ad attaccare Harry alle spalle con le sue sfere cercando di cogliere il mago di sorpresa, mentre Kima continuava ad attaccarlo con le sue lame. Harry anche se a fatica riusciva a bloccare le lame di Kima e ad evitare le sfere di Lima spostandosi velocemte per tutto il campo di battaglia mentre i due avversari lo attaccano senza sosta. Ben presto il ragazzo si rese conto che la loro velcoità di esecuzione stava aumentando sempre di più tanto che faceva fatica ad evitare o bloccare i loro attacchi, oltrettutto la spada non gli consentiva dei movimenti veloci. Così il ragazzo decise di cambiare tattica e di provare ad usare il pugnale che gli aveva lanciato Eoden. Così lanciò una bombarda maxima ai suoi piedi, creando una nuvola di polvere che lo nascondeva alla vista dei suoi avversari che continuarono a lanciare i loro colpi all'interno del poverone sperando di colpirlo. Harry usò l'ascendio per uscire dalla nuvola di polvere e puntando nuovamente la bacchetta contro di se si fece circondare dall'ultra velox, facendo un interessante scoperta sui suoi nuovi incantesimi. Non c'era bisogno di usare il finite incantatem per sostituirli, bastare pronunciare il nuovo incantesimo  che questi si sostituiva a quello precedente. Il ragazzo aveva usato l'ultravelox su di se senza pensarci e sono quando era atterrato si rese conto di qeullo che era successo. Ora avrebbe potuto usare i suoi incantesimi secondo la situazione che era pià opportuna.
Kima in quel frangente si rese conto di due cose. La prima che Harry aveva sostituito l'incantesimo con un altro senza prima annullate quest'ultimo e la seconda che i suoi incantesimi era diversi da quelli normali. Infatti mentre l'ultrarex e l'ultravelox duravano nel tempo, gli incantesimi normali venivano lanciati per poi sparire, il che indicava che la magia Status era adatta solo per amplicare gli altri tipi di magia o alcuni status del mago, come la resistenza o la velocità. Questo indicava che oltra a quelle due capacità ci potevano essere altri incantesimi che servivano per modificare gli status del maghetto. Visto che Harry aveva usato solo l'ultrarex e l'ultravelox, la vampiressa cominciò a chiedersi se il ragazzo aveva altri incantesimi o solo quelli. Visto la situazione nella quale si trovava Harry, Kima capì che il suo avversario per il momento aveva creato solo quei due incantesimi, ma nulla le vitetava di pensare che ne potesse creare degli altri. Kima decise di partire nuovamente all'attacco, non aveva nessuna intenzione di lasciare ad Harry il tempo di pensare. Permettere a quel ragazzo di pensare poteva essere molto pericoloso da quello che aveva visto fino a quel momento.
Kima e Lima attaccarono nuovamente Harry con le loro sfere oscure, ma Harry usando la sua velocità riusciva ad evitare abitalmente tutti i loro colpi finchè non percepì una altro attacco dall'alto. Riuscì ad evitare anche quell'attacco spostandosi velocemente verso sinistra, ma guardando in aria vide che era arrivata anche Nespura a dare man forte assieme agli due vampiri.
Tutti e tre ricomionciarono a bersagliare il ragazzo con le loro sfere oscure per un raggio di una decina di metri convinti che Harry avesse tentato di evitarle, invece il ragazzo parava abilmente le sfere con il pugnale che non aveva nulla da invidiare al pugnale di Billy. Ogni sfera che Harry parava, questi svaniva nel nulla e il ragazzo grazie alle sue abilità riusciva a bloccare ogni colpo con irrisoria facilità. Purtroppo si rese conto che lentamente stava cominciando a stancarsi, l'ultravelox lo stava prosciugando e lui non era sufficientemente addestrato per resistere ad usare quell'incantesimo per così tanto tempo. Ormai era attivo da quasi quindici minuti e sapeva che se avesse continuato in quel modo i loro avversari avrebbero avuto la meglio su di lui. L'unica sua possibilità di vittoria era quello di creare una nuova magia status per aumentare la potenza del suo stupifendo creando di fatto un nuovo incantesimo legato alla magia status.
Deciso a rischiare il tutto per tutto Harry si fece coprire dall'incantesimo riflessione magica, cogliendo di sorpresa i vampiri che furono colpiti dai loro stessi incantesimi. Così Harry si puntò la bacchetta contro se stesso pronto a provare il suo nuovo incantesimi status.
- Ultramajor - gridò il ragazzo che fu ricoperto da una patina rossa che lo copriva per intero.
- Stupfium - gridò Harry. Dalla bacchetta uscirono un potente raggio ble che colpì Nespura scaraventandola nuova mebnte a terra, lontano dagli altri due vampiri.
Il ragazzo aveva finalmente creato il terzo incantensimo status. Osservava con determinazione i suoi avversari con la sua aura bianca che aumentava sempre di più, anche se purtroppo il mago ignorava questo aspetto fondamentale di se stesso.

ecco a voi il 18 capitolo. Vi chiedo umilmente perdono per il ritardo. In realtà il capitolo era già pronto da un po' ma purtroppo ho problemi di connessione per quasi un mese e questo mi ha fatto ritardare un po' oltre ai vari impegni che sto avendo in questi ultimi tempi.
ringrazio tutti colori che hanno letto, recensito e messo la storia fra le preferite e le seguite.
grazie di cuore.
Chiedo scusa se sono stato un po' ripetitivo in alcune situazioni ma cercavo di far capire lo stato del personaggio momento per momento, ma da questo capitolo sarà un po 'diverso perchè le idee si faranno più chiare.
al prossimo capitolo

  
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