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Autore: _Giuls17_    24/03/2011    2 recensioni
Storia inspirata all'OAV "un sentimento che trascende il tempo"
Qualcosa impedirà a Kagome di tornare da lui, qualcosa che manco lei sa spiegare, ma questo la distruggerà, ma non sarà lo stesso per Inuyasha, perchè lui inizierà a dimenticarsi di lei...finchè non ne rimarrà un debole ricordo...
La storia è stata corretta e leggermente modificata ∞
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9
 
-Non sono affari che ti riguardano scemo.- disse Inuyasha voltandosi.
-Invece si!-
-E’ la mia spada, non la tua, quindi non sono obbligato a dirti niente.- ripose il mezzo demone con freddezza.
-Mi dispiace, non la vedo cosi.-
-Io si.-
-Inuyasha ma non capisci che così metti in pericolo la vita di Kagome, ti rendi conto che potrebbe non tornare più?- gli urlò disperato, nonostante non fossero mai andati d’accordo la sicurezza della ragazza era l’unica cosa che avevano in comune.
Ma adesso non più.
-Si me ne rendo conto e allora?-
-Come allora?- chiese non capacitandosi della risposta.
-Si e allora? Non mi importa, Koga.-
Quest’ultimo strinse i denti e i pugni, in preda alla rabbia. Come poteva lasciarla andare via senza combattere per lei? Come se non fosse mai esistita, chi sei diventato Inuyasha?
Lei deve tornare.
Senza pensarci oltre, sentendo l’odio espandersi dentro il suo petto si scagliò contro Inuyasha.
Il mezzo demone si era accorto del movimento fugace, ma una parte di lui si era convinto che Koga non l’avesse attaccato, o che almeno si contenesse. 
***
-Cosa si staranno dicendo?- chiese Sango preoccupata.
-Non lo so, ma mi preoccupa la loro discussione.- rispose il monaco.
Strinse la spalla della ragazza, un modo dolce per farle capire che c’era e che sarebbe stato sempre al suo fianco.
Lei gli sorrise, grata di non essere più sola e di avere una persona come il monaco al suo fianco, anche se era un pervertito, molte volte, teneva a lui.
-Andiamo da loro?- chiese Shippo.
-No, devono vedersela da soli.-
***
Koga stava colpendo Inuyasha con tutta la sua forza e il mezzo demone rispondeva in modo vigoroso al suo avversario.
Schivò un colpo del botolo e si preparò ad attaccare, nonostante la lotte fosse quasi alla pari sena Tessaiga quel pensiero non faceva altro che frullargli in testa.
Perché lasciare Tessaiga? Sono inseparabili, non ne avrebbe motivo… oppure si?
-Non te lo dirò mai dove l’ho messa, potrai colpirmi tutte le volte che vuoi, ma da me non saprai niente.- rispose il mezzo demone come se potesse leggere nel pensiero del lupo.
Ma Koga non si arrese e ricominciò ad attaccare.
***
-Ormai è l’ora di cena, siete sicuri che stiano bene?- chiese la Vecchia Kaede mentre preparava la cena.
-Lo spero proprio, non è da Koga.-
-Ma neanche da Inuyasha.- la riprese la Vecchia.
-Si, ma voi che lo conoscete da cosi tanto tempo, potreste aiutarci!- esclamò Shippo.
-Lo conosco è vero, fin da quando ero bambina, ma lui non si è mai avvicinato a me, solo a mia sorella e poi durante tutto l’arco della mia vita lui era rimasto prigioniero nell’albero, se ci pensate bene solo una persona ormai, lo conosce bene.-
-Kagome….- dissero tutti contemporaneamente.
-Secondo voi riusciremo a farla tornare?-
-Dobbiamo, non abbiamo altre speranze.-
In quel momento qualcuno bussò alla porta ed entrò un malconcio Koga, che cadde a terra dopo poco.
-Cosa ti è successo?- chiesero avvicinandosi a lui.
-Sto bene, tranquilli.- disse cercando di alzarsi ma senza riuscirci.
-Stai fermo, sei ferito.-
-Lo so.- rispose ridendo.
-Raccontaci su.- chiese la Vecchia Kaede.
-Ho provato, con tutto me stesso a fargli capire la gravità della situazione, ma con le parole non ci sono riuscito e allora sono passato alle mani, dopo che mi aveva fatto davvero incavolare, ma neanche questo è bastato. E sapete qual è la cosa più tragica?- chiese.
-No.-
-Non ha Tessaiga con se.-
-Sei sicuro? E’ impossibile.-
-Lo so, ma è cosi, non mi ha voluto dire niente.-
-Ma che sta succedendo a Inuyasha?- chiese Shippo con le lacrime.
-Non lo so, piccolo.- rispose Sango abbracciandolo.
-Ora scusatemi, devo fare una cosa.- disse Koga alzandosi.
-Che cosa?- gli chiesero.
Ma lui non rispose, si alzò e uscì dalla capanna.
Malconcio e malfermo si avviò verso il pozzo.
Neanche lui sapeva il perché, ma sentiva di doverlo fare. Con molta fatica sorpassò i rami e si sedette con le spalle rivolte al muro, freddo.
Sospirò, vi era pace e serenità, ma mancava qualcosa, mancava lei.
-Come vorrei che tu fossi qua, Kagome. Ci manchi, mi manchi, non è lo stesso senza di te.- si prese il viso tra le mani, disperato, lei gli mancava in un modo indescrivibile e non poteva crederci che a lui non importasse.
-Devo farti tornare, in un modo o nell’altro.-
E dal nulla arrivò il segno che cercava.
-Koga?- fece una voce.
Lui aprì gli occhi di scatto e iniziò a cercala per il bosco.
Ma i suoi occhi non riuscirono a trovarla, da nessuna parte.
-Kagome, Kagome dove sei?- urlò con tutto il fiato che gli rimaneva.
-Qua.- rispose lei.
-Qua dove?.- continuò a urlare.
-Nel… Nel mio mondo.-
 
   
 
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