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Autore: miss_schwarzen    24/03/2011    2 recensioni
Osservò il ragazzo con il cappuccio e lo bloccò per un braccio." Hey! Stai attento quando cammini!" Lui si abbassò leggermente il cappuccio e Eveline potè notare che era un ragazzo più o meno della sua età, aveva dei corn e una fascia che gli copriva la fronte e gli dava un’aria da duro."E tu invece sta attenta a come parli." rispose glaciale il misterioso ragazzo Eveline spalancò gli occhi e lo vide mentre se ne andava, rimettendosi il cappuccio.Bill corse verso di lei e la scosse leggermente "Hey! Tutto ok?".Eveline continuava a guardare quel ragazzo che si mischiava nella folla. "Si. Tutto ok. ". Odiava essere contraddetta. Per fortuna non conosceva quel ragazzo, altrimenti non gliel’avrebbe fatta passare liscia per i prossimi cinquant’anni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 THE OTHER SIDE OF THE WORLD
 
Aveva sempre detestato tutte le materie scientifiche, ma la biologia aveva il primato come materia più stressante e noiosa dell’intero corso.
Era questo che pensava Bill mentre osservava impassibile la professoressa che tentava di spiegare ai suoi alunni i meccanismi basilari della respirazione della cellula.
A dir la verità quella povera donna gli faceva un po’ pena: si vedeva che ci metteva tanto amore quando esprimeva i concetti della sua materia e di vedeva che era consapevole che davanti a sé non aveva un gruppo di persone intenzionate a darle retta.
Si voltò leggermente per guardare i suoi compagni dietro di sé: avevano tutti la stessa espressione annoiata in volto.
Tutti tranne lui, il ragazzo nuovo.
Sedeva all’ultimo banco, la sua cartella era stata appoggiata a terra con nonchalance, sul banco aveva un quaderno e delle matite appoggiate in modo disordinato.
Aveva uno sguardo serio e fisso, mascella serrata e aveva assunto un atteggiamento di concentrazione quasi perfetto, se non fosse per le sue mani, che stavano rigirando la matita da più di un’ora; il che significava che nemmeno lui aveva preso appunti.
Non appena era entrato in classe, Bill aveva notato che Tom aveva avuto un piccolo momento di trans. Era andato completamente in palla. Non aveva capito il perché, ma aveva capito che c’era qualcosa sotto.
“ Potresti fare Sherlock, Bill”, pensò il moro sorridendo tra sé.
La campanella suonò.
Fine delle lezioni.
Bill raggiunse Eveline, che aveva deciso di saltarsi l’ora di biologia.
<< Eve! >>
La ragazza, seduta sulle scale di emergenza, si voltò verso l’amico sorridendogli.
<< Hey Bibi!! Possiamo andare? >>
<< Certo! Sai, ti sei persa una lezione fantastica! >>, scherzò il moro.
<< Oh! Immagino che parlare di meiosi sia stato altamente eccitante, vero?? >>
<< Non immagini quanto! Preferirei avere un dente cariato, che studiare tutte quelle cavolate. >> affermò diventando serio.
<< Sono convinta di questo anche io. Ma adesso andiamo, mi scoccia stare bloccata nel parcheggio della scuola in attesa che i vip escano per primi. >>
Bill, come risposta, roteò gli occhi ripensando a quegli esseri e si alzò.  
<< Hai ragione. Andiamo! >>
I due si incamminarono verso l’auto bianca e lasciarono il cortile della scuola nel giro di dieci minuti.
Una volta imboccata la strada di casa, Bill iniziò a parlare.
<< Interessante il nuovo tipo no?! >>
Eveline sentì il suo cuore bloccarsi per un millesimo di secondo e spalancò gli occhi.
<< Chi?! >>, chiese cercando di sembrare più calma possibile.
<< Quel Tom. Il ragazzo hip hop >>.
Eveline trattenne il respiro per qualche secondo: non si poteva mettere anche Bill a parlare di lui! Già il suo cervello lo rendeva il protagonista dei suoi pensieri.
<< Mmh. >>
<< Che c’è?! Non sei d’accordo? >>
Eveline socchiuse leggermente gli occhi: mancavano solo pochi minuti all’arrivo.
<< NO! Cioè... sì. Non so Bill! A stento l’ho notato. >>, mentì.
Bill inarcò un sopracciglio, cosa che non passò inosservata ad Eveline.
<< Che vuoi? >> chiese la ragazza.
<< Scusa! Non sapevo che non volessi parlare di lui! >> accusò il moro.
<< Ma chi? Io?! Se nemmeno lo conosco!!! Dai Bill... E’ solo che non l’ho visto bene e non so dare un giudizio. Punto. >>
<< Ok. Cambiamo discorso: la prof di biologia ha detto che dobbiamo fare un progetto a coppie. >>
Eveline ringraziò mentalmente l’amico, poi rispose:
<< Ok e in cosa consiste? >>
<< Dobbiamo creare un modellino di cellula vegetale. Una noia mortale, ma noi lo faremo insieme e mia mamma ci darà una mano! >>, esclamò entusiasta il ragazzo.
<< Faremo un po’ di shopping per acquistare il materiale! Non vedo l’ora!! >>
<< Sarà sicuramente la parte più bella di tutto il progetto! >>
<< Assolutamente! >>.
 
 
 
Il dolore le invadeva la testa.
Di certo non poteva andare a scuola in quello stato.
Eveline allungò la mano verso il comodino e prese il cellulare per chiamare Bill.
Attese qualche secondo e udì una voce leggermente assonnata.
<< Eveline... >>
<< Bill. Oggi non vengo a scuola, non mi aspettare. >>
<< Non stai bene, Eve? >>
<< No Bill. Ho mal di testa. Ora prendo un’aspirina e mi passerà sicuramente. >>
<< Va bene dai... Ti chiamo appena posso! Un bacio! >>
<< Baci! Buona giornata. >>
Eveline buttò il telefono in qualche angolo remoto della stanza e si mise supina sul letto.
Da una parte aveva gradito quel mal di testa: non avrebbe visto quel Kaulitz per un giorno.
Non voleva pensarci, ma era più forte di lei.
Quel ragazzo era il distruttore di tutti i suoi punti di forza e la cosa che le dava più ai nervi era che nemmeno lo conosceva. C’ era solamente andata a sbattere contro.
Pensandoci, non aveva motivo di avercela con lui: era un semplice ragazzo, sembrava serio e abbastanza maturo –visto che non si era lasciato abbagliare dalle attenzioni delle cheerleader e della banda di Mark, ma qualcosa non andava. Non sapeva perché; semplicemente non era andato bene l’incontro d’impatto che avevano avuto al negozio e a scuola.
Forse erano destinati a non andare d’accordo.
O forse era lei che aveva creato quella situazione di disagio?
Non lo sapeva e non voleva nemmeno pensarci più di tanto.
Si alzò dal letto e prese subito un’aspirina, nel giro di qualche ora il mal di testa iniziò a diminuire fino a sparire.
Guardò l’orologio: erano le due.
“ Bill doveva essere tornato a casa”, pensò.
Decise di andare a casa del ragazzo, quindi si vestì, sgranocchiò qualche cosa e uscì di casa.
Raggiunse casa Trümper nel giro di qualche secondo e bussò il campanello; un Bill raggiante aprì la porta.
<< Eveline!! Ciao tesoro! Come stai?? >>
La ragazza entrò in casa di Bill, dirigendosi verso la cucina.
<< Molto meglio tesoro!! Senti riguardo il progetto... >>
Bill non le diede il tempo di finire.
<< Ah aspetta Eve... >>
Appena furono sull’uscio della porta, la ragazza si sentì mancare.
Tom Kaulitz. Il corn-man era comodamente seduto e stava bevendo il caffè mentre spulciava gli appunti di biologia.
<< ... Ecco quello che ti dovevo dire. >>, disse Bill indicando Tom, che nel frattempo si era bloccato a guardare la ragazza mantenendo il bicchiere del caffè a mezz’aria.
Eveline si sentì mancare la saliva. Non voleva essere lì, ma voleva, anzi, esigeva delle spiegazioni da Bill.
Dopo il discorso in macchina aveva sperato che Bill avesse afferrato il concetto “Tom Kaulitz argomento chiuso ermeticamente”. Invece no. Tom Kaulitz era a casa di Bill.
Bill si schiarì la voce, cercando di spezzare quel clima di tensione che si stava creando.
<< La prof ha messo Tom insieme a noi! Faremo il progetto di scienze a tre. >>, spiegò.
La ragazza non rispose.
Il solo pensiero: “Tom ed Eveline = coppia per progetto di scienze” non andava.
Bill capì che, per quel momento, avrebbe parlato solo lui.
<< Bene! Coraggio Eveline, entra. >>
Spinse la ragazza da dietro le spalle e le cinse un fianco.
<< Lui è Tom. Lei è Eveline >>
I due si mandarono un’occhiata fulminea.
<< Ciao. >> disse il ragazzo abbassando lo sguardo sul libro.
<< Ciao. >> disse la ragazza sedendosi dall’altra parte del tavolo,anche se in quel momento avrebbe voluto essere dall’altra parte del mondo.
   
 
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