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Autore: dariuccia91    24/03/2011    3 recensioni
Damon cerca in tutti i modi di allontanarsi da Elena, di non pensare a quanto ne sia profondamente innamorato, preferendo nascondere i suoi reali sentimenti.E se un giorno il suo cuore lo spingerà,contro ogni razionalità, a dichiararsi, questa volta per davvero?E come reagirà Elena?Per saperne di più, date un'occhiata a questa storia.Spero vi piaccia!!!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stefan marciava,senza sosta, avanti e indietro per il salotto illuminato.La sua mente ronzava fastidiosamente.Mille pensieri si accavallorono l'uno sull'altro e tante preoccupazioni cominciarono a farsi largo tra quelli.Nonostante il loro piano procedesse a perfezione,aveva la strana sensazione che quello non fosse abbastanza.Che avrebbero dovuto fare altro,per impedire un'eventuale mossa anticipata del loro nemico.Pensava a come fare per trovare una soluzione idonea ai loro problemi...Sapeva che Klaus,ovunque fosse, tramasse qualcosa e che aspettasse un loro passo falso,per poter coglierli di sorpresa.Lui non poteva permettersi sbagli,per cui doveva riflettere attentamente prima di prendere una qualunque decisione.I suoi pensieri pian piano vagarono ben più lontano,verso la sua amata...Chissà cosa stava facendo?Se era ancora in viaggio,se fosse al sicuro.Sentiva tanto la sua mancanza e soffriva in silenzio per la sua assenza.Avrebbe voluto starle vicino,in un momento così difficile e si pentiva di non averle prestato abbastanza attenzioni quando lei ne aveva avuto bisogno.Ma era accaduto tutto così velocemente e non aveva avuto il tempo materiale per dedicarle anche solo pochi attimi,per confortarla,incoraggiarla e tenerla stretta a sè.La sua priorità era assicurarsi che lei uscisse indenne da quella situazione e avrebbe rischiato la sua vita pur di riuscirci.Altri pensieri affollarono la sua testa già colma.Immaginò Elena vicina a Damon,con aria complice.Cercò di scacciare via quelle immagini,con un gesto della mano,come se quelle fossero concrete e lui potesse così liberarsene.Non avrebbe dovuto pensarci neanche minimamente,ma irrimediabilmente esse apparivano e gli infliggevano un grosso dolore.Benchè si fidasse ciecamente di Elena,era di tutt'altra opinione del fratello,che da sempre nutriva un forte sentimento per la sua donna.Era sicuro che lui l'amava,almeno quanto l'amasse lui stesso,anche se non l'aveva ammesso apertamente,bastava osservarlo a lungo quando si parlava di lei o vederlo comportarsi in sua presenza,per capire quanto ne fosse preso,per quanto lui cercasse con tutto sè stesso, di tenere all'oscuro tali sentimenti,fallendo ogni tentativo.Aveva visto Damon solo una volta così,quando entrambi,nel lontano 1864, erano innamorati della stessa donna, Katherine;per cui tutto le ricordava una scena già vista e vissuta e sapeva perfettamente che ciò a cui lui illudeva e che il fratello cercava di nascondere,era vero.Conosceva troppo bene il fratello,per sbagliarsi.Non era semplice affetto tra cognati,c'era un'intesa,che per quanto lui accettasse di buon grado,cercando di non vedervi altro,lo proeccupava.E soprattutto ora che entrambi erano via,soli,chissà dove e per quanto tempo,il male dentro di lui si acuiva.D'un tratto fece capolino sulla porta ,Katherine,interrompendo il suo monologo interiore."Ehi,sei qui!!Pensavo fossi con gli altri al Mystic Grill.Ti cercavo sai,pensavo che avessi potuto prestarmi un pò di attenzione!!"Dicendo ciò,in maniera deliberatamente maliziosa, si avvicinò pericolosamente a lui.Stefan,non si fece cogliere impreparato e si voltò di scatto.impedendole un qualsiasi tipo di contatto fisico.Era una sua fastidiosa prerogativa:credere di poter sortire ancora qualche effetto su di lui.Si sbagliava.Non era più niente per lui e credeva anche che ,in fondo,non lo fosse mai stata.Katherine,scocciata,parlò:"Uffi,quanta freddezza e sciogliti un pò!!Sai,ora che Elena non c'è,potresti anche pensare un pò a te stesso.Penso che lei ora lo stia facendo e che Damon la stia sicuramente aiutando a distrarsi...!"Lasciò,in maniera allusiva,la frase in sospeso,allo scopo di insinuare il dubbio.Stefan non ci cascò.Conosceva i modi di fare di Katherine.Quella era una delle sue tante astute tattiche per cercare di farlo capitolare ai suoi piedi,ma su di lui non avevano l'effetto sperato."Sò benissimo cosa stai cercando di fare e sono lieto di farti sapere che non mi curo delle tue parole!"aggiunse Stefan,ironicamente e la vampira non potè che continuare a stuzzicarlo,perchè per lei non esisteva sconfitta:"Bè,per rispondermi,significa che te ne curi,forse anche troppo.Che cerchi forse di convincere tè stesso.Ti conosco fin troppo bene per sapere che ,un attimo prima che io entrassi da quella porta,tu ci stavi pensando.E che ti addolora saperla con lui."Stefan, a queste parole,non riuscì a dare una risposta adeguata.Era allibito dalla facoltà di Katherine di riuscire a sapere cose di cui non ne sapeva neanche la veridicità.Katherine prese quel suo attimo di sbalordimento per un si e affermò compiaciuta:"Centro!!!Non fallisco mai.Stefan non cercare di surclassarmi.Non ce la farai mai!!"e girandogli attorno sensualmente,con un dito che gli sfiorava il torace,soggiunse:"Ti conosco fin troppo bene per sapere qualunque cosa.Ogni tuo pensiero,desiderio,segreto...Sei un libro aperto per me.Non serve essere enigmatici.Ricordi?Io amo le sfide e gli enigmi mi eccitano ancora di più!!"Stefan,non riusciva a controbattere e per quanto lui cercasse di nasconderlo,doveva ammettere che Katherine,ancora riusciva a spiazzarlo.Si chiedeva come potesse farlo con così tanta facilità.Era davvero imprevedibile."Credi ciò che vuoi!!"disse infine,mostrandole un sorrisetto e sparendo oltre la soglia.Katherine ,rimase ancora lì,guardando dove poco fa era passato Stefan,pensando che sarebbe riuscita,anche questa volta,ad indurlo ad ammettere,che nonostante tutto,qualcosa ancora provava per lei.Ci credeva ciecamente e non perdeva la speranza.Nel frattempo,Elena e Damon ripresero il loro estenuante viaggio.Damon pareva molto più rilassato rispetto a quando erano partiti da Mystic Falls ed ogni tanto riusciva a scambiare anche qualche divertente battutina,per tenere alto il morale di Elena,la quale rideva,anch'ella tranquilla,ad ogni sua ironica frecciatina.La tensione che aveva accompagnato quei momenti vissuti nella stanza del motel,era ormai remota;dopo essersi dichiarati l'un l'altro,parvero molto più sereni e complici.Certo,ancora non riuscivano a parlare liberamente della notte di fuoco trascorsa tra quelle lenzuola.Era come un tacito accordo a non parlarne,finchè tutto non si fosse risolto ed Elena sarebbe stata più libera di pensarci,decidendo cosa fosse giusto da fare .Per ora,avevano deciso di non toccare,in nessun modo, l'argomento.Questo li avrebbe indotti ad una tregua duratura, ma Elena sapeva bene che non sarebbe durata a lungo e che,appena possibile,le sarebbe ripiombato tutto addosso,costringendola ad una scelta.Per ora le andava bene così e cercava di ritardare quel momento,cercando di concentrare la sua attenzione sui problemi reali,di cui lei era la somma protagonista e vittima.Anche Damon la pensava allo stesso modo e per quanto si sforzasse di frenare il suo istinto,che lo induceva spesso ad avvicinarsi a lei,per riaccendere la fiamma di quella passione così travolgente,riusciva a controllarsi,pensando alla missione che l'avrebbe dovuto tenere occupato.Finalmente,dopo tanti altri km percorsi,giunsero nel luogo indicato loro da Isobel.Era una sontuosa dimora,dall'aspetto trascurato e cupo.Da una finestra si intravedeva la luce fioca di un fuoco acceso in un camino.Per il resto la casa era avvolta nella più completa oscurità e ,constatando l'ora,non poteva essere diversamente.Era davvero tardi."Penso che sia davvero sconsiderevole bussare alla porta a quest'ora della notte,non pensi?"disse Elena rivolta a Damon che,senza ascoltarla,già era praticamente arrivato all'ingresso e bussava sonoramente al portone.Dopo un pò,videro una luce accendersi nell'atrio e la voce di un uomo,da dietro alla porta,chiedere:"Chi è lì?" Damon rispose pronto:"Sono Damon Salvatore e ..."guardò Elena.Decise di non aggiungere altro.Se si fosse trattato di una trappola,non avrebbe corso il rischio di metterla in pericolo."è tardi lo sò,ma abbiamo bisogno di parlarle!!"Sentirono molte mandate alla porta,che dopo poco si aprì,rivelando il volto del loro interlocutore."Presto,entrate.Non è sicuro parlare qui fuori!!"Entrarono,esitanti,guardandosi intorno.La casa era davvero maestosa,molto più grande della pensione Salvatore:una vera reggia antica.Elena fu attratta da un quadro appeso sulla parete:raffigurava una donna che le somigliava in modo impressionante.L'uomo parve accorgersene e non esitò a spiegarle:"Lei è Charlotte Petrova,la sorella di Katherina Petrova.E questa è la sua dimora o almeno lo era.è passato tanto tempo.La famiglia Petrova,almeno coloro che riuscirono a salvarsi dalla furia inarrestabile di Klaus,si trasferirono qui,in questo posto dimenticato da Dio.Charlotte riuscì qui a rifarsi una vita,sposando un ricco barone del posto.La casa oramai è disabitata da secoli,ma ogni tanto fa la sua comparsa la primogenita della famiglia Petrova..ossia la tua doppelganger.Questa casa appartiene a lei,ovviamente,in quanto unica parente ancora in vita .Per quanto quella possa definirsi vita."Disse ciò,osservando scrupolosamente Damon,che mantenne anch'egli uno sguardo attento,come se si aspettasse da un momento all'altro che quell'uomo si trasformasse in un mostro a tre teste e poi aggiunse:"E lei come fa a sapere tutte queste cose?Mi sembra di notare che lei non è un vampiro.Allora chi è lei?"Attese una risposta,che non tardò ad arrivare."Sono cresciuto qui.Tutti i miei antenati sono stati al servizio di questa famiglia e hanno continuato a farlo anche dopo la loro morte.Abbiamo appreso tutto,dell'esistenza dei vampiri e dei licantropi,della maledizione del Sole e della Luna,della storia della doppelganger e tanto altro ancora.Mi faccia presentare.Sono Antony Matthew Stuart,nonchè stregone"poi sopraggiunse"e se ora siete qui è perchè ho la soluzione ai vostri problemi e sono disposto ad aiutarvi e fornirvi protezione.Ma voi dovrete starmi ad ascoltare e insieme riusciremo a sconfiggere Klaus!" Elena e Damon si guardarono intensamente, prima che quest'ultimo cominciasse a dire:"Ok,l'ascolteremo.Siamo curiosi di sapere ciò che ha tanta voglia di raccontarci.Ma prima penso che sia meglio se ci riposassimo." "Certo che si.Vi mostrerò le camere.Ero ovviamente pronto al vostro arrivo e ho già provveduto a sistemarvele.Prego!!"Mostrò il loro provvisorio alloggio e andò via,augurando loro la buonanotte.Elena chiuse a chiave la porta, prima di lasciarsi cadere a peso morto sul letto.Stava quasi per addormentarsi,quando sentì bussare alla porta."Elena,apri!!"Era Damon.Palpitante,si affrettò ad aprirgliela,cosicchè lui entrò,richiudendola alle sue spalle."è meglio se non ci dividiamo per stasera.Non mi fido ancora di quell'uomo e non me lo perdonerei se ti accadesse qualcosa!"Elena ne fu lusingata.Scoprì le lenzuola e vi entrò,facendo cenno a Damon di seguirla.Il giovane ,trepidante, entrò a sua volta e si sdraiò accanto a lei.Elena gli si avvicinò ,appoggiando la testa sul suo cuore, che in quel momento,se avesse potuto,avrebbe palpitato incessantemente.La accolse tra le sue braccia e così si addormentarono placidamente,godendo, anche solo di quella semplice vicinanza.

  
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