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Autore: AmeliaHud    25/03/2011    4 recensioni
Ff sui Guns n' Roses (formazione dell'anno 1985: Axl, Slash, Izzy, Duff e Steven). Due ragazze sbucano a Seattle, costrette a cambiare scuola. Cosa succederà quando conosceranno i ragazzi? Storia ancora da completare ;) Spero vi piaccia il primo capitolo! :) Recensite
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Ei, tirati su!” tentò di dire Slash quando Alison si buttò a terra in preda ad una risata fragorosa. Erano per strada, diretti a casa di Alison. “Dai! Siamo quasi arrivati, tesoro!” continuò lui. “Hudson, Hudson, Hudson…tu.” Esordì lei puntandogli un dito contro e socchiudendo gli occhi per guardarlo meglio. “Tu…tu mi piaci! Sì, carino: tu mi piaci!” concluse lei con un tono strano, un po’ imbarazzato ed emise una risatina. Poi si rialzò e si fiondò sul ragazzo abbracciandolo forte. Lo guardò dritto negli occhi. Posò la sua mano destra sulla folta chioma riccia per poi farla scendere fino al viso, delicata e attenta ad ogni minimo dettaglio. Il tempo sembrava essersi fermato. Quegli attimi erano davvero intensi. Slash non fece altro che sorriderle leggermente e abbassare gli occhi: quando era con lei, in quei momenti così forti, si sentiva fragile. Si sentiva davvero innamorato. Alison, con un gesto delicato, rialzò il viso del ragazzo affinché i loro occhi potessero nuovamente incrociarsi e perdersi fra di loro. Per un attimo, il ragazzo ebbe la sensazione che Alison fosse sobria e lucida e la cosa più naturale che riuscì a fare fu mordersi un labbro e farfugliare qualcosa di molto simile ad un “Ti amo”. Alison rimase sconcertata per qualche secondo: quella frase l’aveva davvero spiazzata. Non poteva aspettarsi una cosa del genere da quel ragazzone tutto sesso e rock ‘n’ roll. Si avvicinò lentamente al suo viso scuro e posò le labbra sulle sue. Lentamente. Non era un vero e proprio bacio…No, non lo era. Era la risposta a quel “Ti amo”. Respirava il suo profumo, socchiuse gli occhi. Mosse piano le labbra e schioccò un tenero bacio. “Si, Saul…Ti amo anch’io…” pensò la bionda. Lo pensò, ma non lo disse. In fondo, lui l’aveva capito. Quel piccolo bacio si trasformò in uno di quei momenti di passione che si vedono nei film. Mani che invadono ogni parte del corpo, respiro furioso e corpi in fusione. Di quei baci rubati alle porte di Parigi, di quegli amori struggenti consumati nei letti dei propri amanti. Ed erano loro, semplicemente loro: due giovani innamorati su un marciapiede sgangherato in una città che trovavano troppo stretta e da cui sarebbero presto scappati. “Ei, seguimi…” riuscì a dire lei dopo quel bacio che l’aveva lasciata senza fiato. “Dove mi stai portando, Ali?” ribattè lui mentre veniva trascinato con foga dall’altra parte della strada. “Ei, aspetta…che ci facciamo tra i cespugl..” non fece in tempo a finire la frase che la bionda gli tappò la bocca con una mano. “Sta zitto. Ti amo” concluse lei con l’affanno. I due risero leggermente e ricominciarono a baciarsi. Ma quello fu un bacio diverso. Erano nascosti tra alti cespugli, nessuna luce o persona a disturbarli. Le mani di Alison corsero lungo la schiena del riccio e si spostarono sulla nuca. Lui sussultò quando si accorse che l’intendo della ragazza era quello di togliergli il chiodo e la maglia di dosso. “Piccola, che fai?” rise divertito. “Quello che avrei voluto fare da tempo!” rispose Alison ridacchiando e spingendolo a terra. Tutto d’un tratto, le risate nervose e affannate sparirono e lasciarono posto a fugaci e violenti baci. In quel gioco di lingue, avevano fretta di scoprire i misteri dei loro due corpi così intrecciati, uniti. Le mani continuavano a vagare furiose lungo il corpo, finché quelle del ragazzo non riuscirono a sfilare la maglietta della bionda che sorrise appena ne ebbe l’opportunità. Alison aveva cominciato ad armeggiare con la cintura del pantalone di Slash e quando riuscì a sfilarla gettandola oltre i cespugli (colpendo probabilmente qualche passante lì per caso) si indirizzò verso la cerniera che nascondeva a malapena un evidente rigonfiamento, motivo per cui Alison rise divertita. Sfilò i pantaloni del ragazzo e, subito dopo, si liberò dei suoi. “Sicura?” lesse lei nello sguardo del riccio quando le sue mani forzute si diressero verso i suoi slip dopo essere riuscite abilmente a slacciare il reggiseno. La bionda non fece altro che rifondarsi su di lui per un bacio di approvazione. Si rotolarono fino ad allontanarsi ancora di più dai cespugli, buttando una bustina di profilattico appena aperta sul marciapiede oltre le siepi. Non ci mise molto per penetrare in lei, con una spinta possente a cui seguì un gemito di Alison. Le spinte si fecero più forti e i corpi sempre più accaldati. Avevano sete di passione e quel momento riusciva a ripagarli del tutto. Il respiro pesante dei due e le loro voci confuse, il loro piacere, si diffondeva lento il quel posto. Quando Alison stava per venire, Slash dovette tapparle la bocca per evitare che le sue urla arrivassero fino in strada. “Shhhhh!” tentò di dire Slash con l’affanno. La ragazza rise istericamente, preda del passione e si strinse forte ai fianchi del riccio con le gambe e con una mano tiro il suo viso a sé e si chinò sul collo per baciarlo. Nessuno dei due aveva mai provato una sensazione così forte. Non era solo sesso: era di più. Per la bionda, poter percepire il calore del corpo del ragazzo era davvero eccitante, una specie di paradiso. O forse, quello era l’inferno. Si amarono con ogni fibra del loro corpo, su un letto di erba intrecciata e foglie cadute, circondati dal vuoto. Cedettero al piacere e si stesero vicini: Alison posò la sua testa sul petto del riccio e riuscì solo a dire “Uff, wow…”. “No, dolcezza. Non finisce qui…” sorrise Slash afferrandola per le braccia e sistemandola a terra, in una specie di lotta. “Ei, che fai?” urlacchiò Alison tra le risa, mentre in ragazzo le baciava il viso e le mordicchiava il collo. Arrivò a baciarle il seno, poi il ventre. Scese fino sotto l’ombelico. Quei baci così accesi fecero sussultare Alison, che inarcò la schiena. Delicatamente, il riccio aveva preso a mordicchiare e baciare le sue intimità. “Oh…Saul!” ansimò la bionda quando il ragazzo la penetrò con due dita. Ancora una volta, stavano provando quella sensazione così strana, eppure già provata. Dopo circa un’ora, erano di nuovo vestiti (o coperti, almeno) e giacevano sfiniti tra i cespugli. “Ei…” sussurrò lui. “…Mmh?” grugnì di risposta la bionda, che aveva socchiuso gli occhi. “Tutto bene?” “Certo…” rispose Ali rassicurante, sorridendo leggermente e continuò “Cosa ho fatto per avere tutto questo?”. Slash la guardò: non capiva cosa intendesse. “Si, insomma. Cosa ho fatto per meritarti? Sei stupendo, davvero…E io ti amo.” concluse lei tranquilla, sospirando. “McCalligan…Anch’io ti amo. Sai, a volte penso che tu non puoi essere realmente mia. Io sono Saul, semplicemente Saul. Un cazzone che sogna di conquistare il mondo…E poi arrivi tu: guardati! Sei bellissima, così bella. Sei tutto…E stai con me. Non mi sembra possibile…E sentimi, sono mezzo sbronzo e dico cose che non mi sarei mai sognato di dire. Abbiamo appena finito di scopare, sei vicino a me e ti adoro. Tutto qui…Alison, tu sei perfetta!” sussurrò Slash. Si voltò per guardare la sua ragazza. Alison aveva gli occhi chiusi, respirava lentamente e un sorrisino le adornava il viso. Si era addormentata. Il riccio le baciò delicatamente la fronte e le sussurrò “Ti amo Ali…” un’infinità di volte. Sapeva che non poteva ascoltarlo, ma adorava il suono di quelle parole così vere. Osservò il suo corpo esile: le sue lunghe gambe magre, il suo seno prosperoso coperto da una maglia e i suoi lunghi capelli color oro che le contornavano il viso. Socchiuse gli occhi e sorrise: aveva la sensazione di poter avere tutto, ora che aveva lei accanto. Non si era mai sentito così forte.
  
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