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Autore: CarliParalyzed    25/03/2011    15 recensioni
Questa FF parla dell'amore tra Robert Pattinson e Kristen Stewart.
Non è niente di che, è la prima che scrivo. Non parla di Robert e Kristen davanti alle telecamere, ma di ciò che secondo me, accade o è accaduto nella vita di Robert e Kristen, prendendo spunto da "Gossip" e "interviste" varie. Spero vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si torna alla cara vecchia scrittura Arial Unicode xD Saaaalve a tutti gente, e lo so, ho aggiornato da poco, ma il mio cervello ha vagato in questi due giorni, e NON POCO! Quindi eccomi qui con un nuovo capitolo. Vi avviso di due cose: 1) è straziante, un pochino eh, se siete sensibili non lo leggete xD 2) è un po' strano rispetto agli altri, solo perchè non è ambientato ai giorni nostri.
Detto ciò, ringrazio come sempre tutti quelli che hanno recensito e che hanno letto ** Un bacio ed un abbraccio a tutti, ma proprio TUTTI quelli che leggono (siete più di 100 al giorno *-*) detto ciò, vi amo.

Canzone d'ascoltare :)


Pov Kristen (come sempre, scusate, non so scrivere in Pov Rob D: )

Febbraio 2013

"E' incredibile che io ti debba fare da mamma Robert, hai quasi 27 anni, quando te la dai una svegliata?" ti poggio la tazza con la medicina calda sul tavolino davanti al divano, mentre aspetto che tu l'afferri e la beva - speranza a dir poco vana.
"Non la voglio prendere quella fottuta medicina, ok? Mi fa schifo cazzo!"
"Hai 5 anni? Se stai male te la prendi. Dio, non ti sopporto più sei peggio di un bambino te lo giuro, arrangiati allora. E vaffanculo!"
"Ma vaffanculo tu."
"E' solo una medicina!"
"Non la voglio, mi fa schifo Cristo!"
"Sei un bambino, sei un bambino di 5 anni, nemmeno di 6 che va a scuola, DI 5!"
"Sì, stai con un bambino di 5 anni allora!"
"Esatto! Sono anni che sto con un bambino di 5 anni cazzo!"
"Allora trovatene un altro, fammi sto favore."
"Lo farò prima o poi, stanne certo."
"INIZIA DA ADESSO, VAI! MAGARI LO TROVI!"
"Datti una calmata!"
"NO, MI SONO ROTTO DELLE TUE OFFESE, SE NON TI VADO BENE LA PORTA SAI DOV'E'! TI DEVO FARE UN DISEGNO O CHE COSA?"
"Dio, sei assurdo Robert, SEI ASSURDO! Non facciamo altro che discutere per i tuoi capricci del cazzo, quando ti svegli?"
"MAI!"
"Tu sei da ricovero, lo penso sul serio." mi siedo sulla poltrona ed afferro il telecomando cambiando canale ogni mezzo secondo.
"La smetti di cambiare? Lo stavo guardando il film."
"Vattene in camera, abbiamo 3 televisori in questa casa, vai." ti dico senza nemmeno girare lo sguardo verso di te.
"Io voglio stare qui, c'ero prima io di te." mi dici con aria offesa.
"MA QUANDO LA SMETTI?"
"MAI, MI FAI INCAZZARE."
"DIO, ROBERT! IO NON TI SOPPORTO PIU."
"Vattene al diavolo allora se non mi sopporti più."
"NO QUESTA E' CASA MIA, VATTENE AL DIAVOLO TU."
"Ah certo, lo farò domattina, non preoccuparti."
"Ecco, mi fai un gran favore se ne torni a casa tua."
"Che?"
"Hai sentito."
"Ma sarei io quello uscito di testa qui dentro? Noi ci sposiamo a Dicembre e tu non mi sopporti più? Di un po', com'è che farai quando saremo sposati?"
"Bella domanda, BELLA DOMANDA!"
"Cos'è? Hai cambiato idea per caso?" mi chiedi, con un tono di voce diverso, più calmo... e forse, dico forse, leggermente preoccupato.
"Non ho cambiato idea razza di coglione. Mi fai solo incazzare per niente."
"Ma ti senti? Mi offendi ogni 3 minuti ultimamente, quand'è che ti riprendi?"
"Quando tu la smetterai di fare il bambino, forse la smetterò di offenderti." ti rispondo seccata.
"Mah..."
"Mah che?"
"Niente mah, se non mi sopporti che ci stai a fare con me? No, per curiosità."
"Smettila."
"No! CHE CI STAI A FARE CON ME?"
"ROBERT, BASTA HO DETTO!" mi alzo dal divano sbattendo il telecomando per terra con tutta la forza che ho.
"NO, BASTA UN CAZZO! MI SONO ROTTO ADESSO, TU E LE TUE OFFESE. SAI CHE C'E'? SONO IO CHE HO CAMBIATO IDEA, VAI AL DIAVOLO TU, CASA TUA E SOPRATTUTTO LE TUE OFFESE DEL CAZZO! NON CI SOPPORTIAMO PIU', COME PRETENDI DI SPOSARMI? COME?"
"Rob datti una calmata..."
"COSA? NO, NON MI DO NESSUNA CALMATA! MI HAI FATTO INCAZZARE ADESSO!" afferri il telefono e chiami qualcuno, non so chi.
"Rob chi chiami adesso? - silenzio - Robert?"
"Dean, senti prenotami un aereo per Londra, ora, adesso. Me ne fotto! LO VOGLIO ORA!" urli con Dean al telefono.
"Rob cazzo fai? Dai finiscila, scusa, mi dispiace di averti offeso."
"Dean trovamelo, non m'interessa, richiamami appena l'hai trovato." chiudi il telefono e lo posi delicatamente sul tavolo del soggiorno, fai un respiro profondo e mi guardi - hai gli occhi rossi e lucidi per via dell'influenza, ma il tuo sguardo è arrabbiato.
"Smettila..." ti dico con un filo di voce.
"Forse è davvero il caso che noi due ce ne stiamo separati per un po'." dici serio, non stai mentendo, me ne accorgerei se lo stessi facendo, hai lo sguardo duro ed i denti serrati - le tue mascelle sono sporgenti ed il tuo viso tirato.
"Rob... andiamo..."
"No, tu non mi sopporti più ed io non sopporto te, quindi l'unica cosa è questa..."
"Non è vero che non ti sopporto - il cuore inizia a battermi forte ed il respiro si fa irregolare - no, non è vero! Sono solo nervosa, mi dispiace. Scusa!"
"Kristen, basta."
"Rob finiscila, per favore." il tuo telefono inizia a vibrare, Dean ti sta richiamando, ha sicuramente trovato un volo per te - ed anche troppo velocemente.
"Non rispondere, per favore." ti dico con un tono di voce ed il respiro spezzato. Tu mi guardi, poi guardi il telefono che vibra sul tavolo.
"Robert, non rispondere, non tornare a Londra. Ho bisogno di te." dischiudi leggermente le labbra, stai per dire qualcosa - poi alzi il braccio sinistro ed afferri il telefono - rispondi.
"Dean? - sento la voce di Dean dall'altra parte del telefono che ti dice qualcosa, non capisco bene cosa, ma tu annuisci e chiudi la conversazione - parto tra due ore per Londra, sempre che t'interessi." posi di nuovo il telefono sul tavolo, mi passi affianco senza sfiorarmi e senza dire una parola, ti sento salire le scale, accendere la luce della nostra stanza - sento l'anta dell'armadio che scorre lenta e qualche rumore. Sono immobile, nella stessa posizione, da almeno 7 minuti, no no... forse sono di più.
Non so cosa sia che mi da la forza di girarmi e camminare, ma lo faccio.
Faccio qualche passo, e salgo le scale. Un gradino alla volta, piano, senza fretta. Arrivo fino alla nostra stanza, apro la porta socchiusa - la tua valigia è sul letto, hai buttato gli abiti a casaccio, sono arrotolati - spuntano un paio di magliette e una felpa. Tu ti stai vestendo, stai chiudendo la felpa.
"Quando durerà questa cosa?" ti chiedo, seria.
"Non lo so..." rispondi con un filo di voce.
"Che vuol dire che non lo sai, Rob?"
"Vuol dire che non lo so, Kristen."
"Bene..."
Ti volti, mi guardi per qualche secondo e poi ti avvicini a chiudere la valigia, lo fai - in modo lento, ma deciso. Mi avvicino a te, sei leggermente piegato sulla valigia, ti tiro la felpa con la mano destra - tu smetti di fare ciò che stai facendo, ma non mi guardi, rimani nella stessa posizione.
"Rob... Per favore."
"Ci farà bene, vedrai..." mi rispondi con un filo di voce mentre riprendi a chiudere la valigia spostando tutti i vestiti che impedisono a cerniera di scorrere come dovrebbe.
"Non ci farà bene Robert. Stare qui e parlare, questo ci farebbe bene, non scappare."
"Non ho più un cazzo da dire." afferri il manico della valigia e la posi sul pavimento della nostra stanza.
"Non è vero che non hai un cazzo da dire, dimmi ciò che pensi, risolviamo tutto, ma non fare così."
"Quante volte abbiamo parlato negli ultimi due mesi?" ti volti a guardarmi negli occhi, il tuo sguardo non è cambiato, è sempre arrabbiato e forse ferito.
"Beh non abbastanza forse..."
"Ti ho chiesto di sposarmi nel momento sbagliato, Kris." dici tu abbassando lo sguardo.
"Perchè dici così adesso?" ti chiedo con il respiro di nuovo spezzato.
"Perchè è così, avrei dovuto farlo quando eravamo felici davvero, forse questo casino nemmeno sarebbe mai successo."
"Robert, smettila! Per favore!"
"Kristen - afferri il mio viso tra le mani e mi guardi negli occhi - guardaci cazzo. Abbiamo mandato tutto a puttane."
"Non è così! Ci amiamo ancora, è normale passare periodi di merda, ma non vuol dire che sia finita. Robert, per favore..." mi accarezzi il viso con il pollice destro e sorridi leggermente abbassando di nuovo lo sguardo.
"Ti ho amato davvero tanto, non sapevo di essere capace di amare in questo modo quando mi sono messo con te. Ma guardaci adesso, non facciamo altro che insultarci e mandarci affanculo per qualsiasi cosa."
"Ma..."
"Ma niente Kristen, è la realtà, lo sai anche tu..." lasci il mio viso e ti chini per prendere la valigia, l'afferri con una mano e con l'altra prendi un'altra felpa.
Esci dalla stanza e fai le scale, la macchina è giù che ti aspetta - sento il motore ancora freddo dalla finestra aperta della nostra stanza - la porta si apre e poi si richiude, senza ripensamenti.
Mi avvicino alla finestra e ti guardo salire in macchina, mentre Dean prende la tua valigia e la carica sul cofano, ti siedi nel sedile davanti - hai il telfono in mano mentre richiudi lo sportello ed allacci la cintura. Posi il telefono sulla tua gamba e ti infili un cappellino in testa, hai lo sguardo basso - sai che ti sto guardando ma tu non mi guardi, perchè cazzo non lo fai?
Dean si avvicina al tuo sportello e ti chiede qualcosa, ti vedo mentre fai "no" con la testa, poi si volta e guarda la finestra illuminata a cui sono affaciata, mi fa "ciao" con la mano - io gli sorrido leggermente - e poi sale in macchina.


Questa è stata l'ultima volta che ti ho visto in due mesi e 12 giorni. Esattamente 12 giorni e 8 ore. Ti ho chiamato, ti ho lasciato messaggi in segreteria, ti ho implorato, ho urlato, ho pianto, ho chiamato Tom, tua sorella e perfino tuo padre. Ma tu, tu... non mi hai mai risposto, e non mi hai mai richiamato e se chiamavo in casa e tu rispondevi, riattaccavi. Sei totalmente sparito dalla mia vita, in silenzio e senza lasciare alcuna traccia - o per lo meno tu sei convinto di questo da ciò che dici al tuo amico - ma la traccia l'hai lasciata eccome. Mi hai spezzato il cuore, è come che tu me l'abbia preso e strappato letteralmente e poi l'abbia scaraventato per terra fregandotene di ciò che sono, di ciò che penso, di ciò che provo.
Il mio primo mese senza di te è stato a dir poco straziante, ma ho tenuto la mente occupata con il lavoro durante la giornata - ho girato un nuovo film. Ma poi tornavo in albergo la sera, e tutto ciò che pensavo era "Devo raccontarlo a Robert." ma un momento dopo realizzavo che non avevo più nessun Robert a cui raccontarlo, non c'era più nessun migliore amico - fidanzato a cui dire un cazzo della mia vita. Ero sola, totalmente sola, senza nessuno che mi capisse in un secondo come facevi tu, e nessuno che sapesse rassicurarmi come sapevi fare tu.
La cosa più straziante sai qual'è stata? Dover dire a tutti, ma proprio tutti i miei parenti ed amici che avevamo rotto. E quando loro chiedevano "Come mai?" io non sapevo mai che dire, semplicemente li declinavo con un "Non andavamo più d'accordo, ma è ok, sto bene." Mia madre mi ha chiesto ogni giorno come stavo, mi ha chiamato tutti i giorni, mattina e sera. Mio fratello è venuto con me sul set per farmi compagnia, Scout è venuta a passare il week-end con me. Non ho mai versato una lacrima in presenza di qualcuno, ho schivato ogni domanda che mi veniva fatta su di te durante un'intervista dicendo solo "Rob sta bene." - almeno credo che tu stia bene. Ho passato giorni e giorni a fare passeggiate nella valle, convincendomi che saresti tornato da me e che quando sarei tornata a casa avrei trovato una tua chiamata, o solo un tuo messaggio.
Ho visto Dakota, le ho raccontato tutto, ed ora ti odia. Non ha detto una parola, ma sono certa del fatto che ora lei ti odi, si nota da come dice il tuo nome, ha quasi un'espressione schifata quando ti nomina, anche se lo fa raramente... Ma è stata una delle poche che ha ascoltato in silenzio, senza commentare, ha semplicemente detto "Tutti soffrono qualche volta, è ok stare male." - questa frase me la sono ripetuta ogni giorno, fino ad oggi. Ma è ok, ho ripreso ad uscire, a vedere gli amici, sorrido ogni tanto quando Mel fa qualche battuta cretina - mi trascinano alle feste e mi guardano come se avessi una malattia mortale che mi potrebbe portare via a momenti, ma lo sopporto. Passerà anche questo... Il mio cuore sta meglio, o per lo meno, stava meglio finchè non ho ricevuto la chiamata di Ruth.
Gli Mtv Movie Awards sono in arrivo, e noi, beh... tanto per cambiare direi, siamo candidati come miglior bacio per la seconda parte di Breaking Dawn.
Tu ci sarai.
"Ci sarà anche Rob, Kristen..." ha detto lei, quasi con un tono spaventato. Ed io, come sempre, ho fatto finta che non m'importasse e l'ho declinata con un semplice "Ah, va bene." ho acceso una sigaretta ed ho guardato fuori dal finestrino della macchina che percorreva le strade assolate di Los Angeles.
Ma eccoci qui, ho sperato con tutto il cuore che questo giorno non arrivasse mai, ma proprio mai. Ed invece, eccomi qui - seduta in una macchina nera e lucida, che profuma di vaniglia. Con un vestito nero splendido, ma che fa notare quanto io sia dimagrita in questi mesi. Il mio seno è semi scomparso, ed il fatto che sia stretto proprio in quel punto non va bene. Mi avvolge i fianchi e si allarga leggermente a partire dalle anche, mi arriva a malapena a metà coscia, e ho su delle scarpe che non sopporto - ma che in fin dei conti mi piacciono, non le avrei scelte se no. Sono semplicemente troppo alte, e se decidessi di scappare non andrebbero molto bene. Ruth ha insistito che lasciassi i capelli sciolti, sulle spalle. Sono davvero lunghi, non ho voglia nemmeno di tagliarli, o andiamo, non ho proprio voglia di fare niente, nemmeno di stare qui adesso.
La macchina si ferma, sento le urla della gente fuori, un ragazzo vestito bene e molto bello mi apre lo sportello e mi da la mano aiutandomi a scendere. Arrivo sul tappeto rosso e tutti quanti iniziano a farmi foto, e a fare domande stupide che non capisco. Cerco di sorridere il più possibile, facendo finta di essere davvero felice di partecipare, in realtà voglio che sia solo la fine ed andare a letto.
Le urla del pubblico fuori si fanno più forti, deve essere arrivato qualcuno di più interessante, ovvio. Tutti lo sono più di me, soprattutto in quest ultimo periodo.
Ruth si avvicina a me e sussurra solo "Robert..." sotto voce. Mi giro di scatto e ti vedo salire lo scalino per arrivare al tappeto rosso davanti ai fotografi. Sei bello come il sole, i tuoi capelli sono più biondi di quanto mi ricordassi - hai una giacca nera e una camicia bianchissima sotto che risalta il tuo sorriso, dei jeans blu scuri e delle scarpe nere, eleganti. I capelli sono cresciuti e sono arruffati, come sempre, li hai aggiustati un po' a cazzo - tipico. La barba spunta leggermente, ma non è lunga né disordinata. Arrivi sul tappeto rosso e ti aggiusti la giacca, chiudi il primo bottone e sorridi ai fotografi, non ti sei accorto che ci sono anche io - quasi sicuramente.
Faccio per scappare ma qualcuno urla "Kristen! Kristen! Fai una foto con Robert è da tanto che non arrivate assieme!" - questo finisce nella lista delle persone da uccidere, mi ricorderò la sua faccia, razza di coglione stronzo bastardo che non è altro. Mi giro a guardarti, e ti trovo più vicino, che mi fissi.
Ruth si avvicina e mi dice "Fa una foto con lui, non gli dar modo di parlare ancora di più." annuisco e mi avvicino sorridente, ma guardando il pavimento per evitare il tuo sguardo. Il tuo braccio sinistro mi avvolge la vita e la tua mano mi stringe il fianco, io faccio lo stesso con te.
"Come stai?" mi chiedi sotto voce, in modo che nessuno se ne accorga.
"Bene." ti rispondo secca e decisa, sorrido un altro po', poi mi stacco da te e vado via, lasciandoti solo.
Salto la parte delle interviste, la lascio volentieri a te, sarò molto felice di vederti nella merda con le mille domande che ti faranno su noi due, ci godrò proprio tanto. Le scarico da You Tube poi, questo è certo.
Entro dentro il teatro, qualcuno ci fa vedere dove siamo seduti.
Taylor, Dakota, io, Ashley e tu. Almeno c'è Ash che ci divide.
Saluto Taylor, non lo vedevo da un po', mi abbraccia e mi chiede come sto - anche lui sa di noi due, l'ha sicuramente letto da qualche parte.
Saluto Dakota ed Ashley e mi siedo, sperando che tutto questo finisca presto. Arrivi anche tu, sei seduto tra Ruth e Ashley - non dici una parola e non mi guardi, ma ti siedi aprendo il bottone della giacca per far sì che non si strappi.
Lo show inizia, parole già sentite e risentite a memoria ogni anno, questo show mi ha preso a culo, lo odio. Spero che l'anno prossimo non mi candidino perchè non verrò, assolutamente no.
Uno degli sceneggiatori si avvicina e ci dice che tu hai vinto il premio come miglior attore e ti fa sedere da un altra parte. Quando dicono il tuo nome la folla impazzisce, tu sali sul palco e ritiri il premio, sei felice - si nota.
"Beh grazie, grazie a tutti, ancora uno! Ho la fila di premi in casa, davvero... Come sempre grazie ai fans di Twilight, senza di voi non sarei qui. E beh, grazie a mia madre, mio padre e a tutti i miei amici e... insomma, grazie." dici sorridente.
Dakota commenta "coglione." prima che tu sparisca dietro le quinte ed io rido, lei mi posa una mano sul ginocchio e lo stringe, mi giro a guardarla e mi sorride facendomi l'occhiolino. C'è la pubblicità, mi tiro su per sgranchirmi le gambe e poi mi risiedo mentre parlo con Dakota e Taylor. Sento il tuo sguardo addosso a me, e Tay dice che mi stai fissando.
"Me n'ero già accorta Tay, tranquillo." gli rispondo sorridente. Ti sento mentre parli con Ashley e ridi, non so di cosa. Siamo di nuovo in onda e qualcuno si avvicina a te, di nuovo. Oddio no, ti prego no, il BEST KISS CON LUI NO, non anche questa volta.
"Robert, tu e Kristen vi dovreste spostare, avete vinto voi." ti volti a guardarmi e poi ti alzi in piedi - mi volto a guardare Dakota facendo un bel respiro profondo e poi mi alzo, e ti seguo.
Ci sediamo vicini, senza dire una parola finchè non dicono i nostri nomi. Ti alzi e mi fai passare mettendomi una mano sulla schiena e mi segui. Non so cosa dire e non ho intenzione di ritirare il premio, faccio fare tutto a te, hai capito benissimo ed infatti lo fai.
"Wow, un'altra volta su questo palco. Per il quarto anno di fila! Beh, grazie, davvero grazie a tutti! Ora dovremmo fare qualcosa di simile a quel bacio con la lingua, giusto?" la folla inizia ad urlare più del solito - ma non era per loro, era una chiara domanda rivolta a me. E mi toccherà baciarti, visto che il giocchetto di scappare via l'ho già usato e risulterei abbastanza stupida e banale ri-facendolo.
Posi il premio sul pavimento e ti volti a guardarmi aspettando un cenno da parte mia, sicuro.
Mi avvicino verso di te e ti do l'ok sollevando leggermente il viso - ti avvicini a me, sento le tue mani posarsi sui miei fianchi, i nostri corpi si toccano, il tuo respiro è sul mio viso, inclini leggermente la testa - il mio naso sfiora il tuo, posi le tue labbra sulle mie, piano ed in modo delicato, ti soffermi per un po' - non sento nessuno urlare, è come che siamo solo io e te, dentro una stanza, da soli. Faccio salire le mie mani sul tuo addome, e mi aggrappo alla tua camicia. Sento la tua lingua leccare il mio labbro inferiore, ti permetto di entrare dentro la mia bocca - le nostre lingue s'incontrano e giocano assieme per un po', poi mi rendo conto di dove diavolo sono e ti spingo via sorridendo. La folla continua ad urlare, la gente sta totalmente impazzendo. Tu li guardi e disinvolto ti metti a ridere, raccogli il premio dal pavimento e ringrazi di nuovo avvicinandoti al microfono. Io sorrido imbarazzata e tiro solo su i pollici, la musica parte e scappiamo dietro le quinte.
Qualcuno commenta "Bacio perfetto ragazzi complimenti!" io sorrido e cerco di scappare il più velocemente possibile, ma mi tiri per il braccio.
"Kristen?"
"Che c'è?!" ti chiedo scocciata.
"Calmati..."
"Che diavolo-vuoi?" ti chiedo a dentri stretti, Dio quanto ti sto odiando in questo istante, ti tirerei il premio in testa.
"Parlare con te."
"Non ho un cazzo da dirti, Robert." esco da dietro le quinte e percorro un corridoio in cui non passa nessuno, sento i tuoi passi dietro di me, stai camminando veloce - mi superi e ti metti davanti a me.
"Cosa vuoi Rob? CHE VUOI?"
"Volevo solo dirti che sei bellissima...stasera..." ma che cazzo dici? Ma sei impazzito? Tutto qui? Pensavo volessi metterti in ginocchio e chiedermi scusa cento volte, cogliona Kristen, sei una povera cogliona.
"Gr...grazie..." ti rispondo, un po' in imbarazzo - ma sempre con lo sguardo da dura, che tra poco crollerà se continui a guardarmi così.
"Prego..." rispondi, con un semi sorriso.
"Anche tu, comunque..." ti rispondo io.
"Ah beh, insomma... Ma comunque grazie."
"Già... Prego." la rabbia si sta affievolendo, e non va bene, devo rimanere incazzata, smettila idiota.
Riprendo a camminare, un po' più piano sta volta, con te al mio fianco. Siamo in silenzio e non diciamo una parola, hai lo sguardo fisso davanti a te - le urla delle persone in studio si fanno più vicine e mi fai passare per prima, torniamo al nostro posto. Dakota mi guarda arrabbiata.
"Cosa c'è?" le chiedo.
"L'hai baciato." dice sotto voce.
"Dakota, era solo un bacio..."
"E che bacio!" commenta Taylor sorridendo.
"Sta zitto tu!" le dice lei continuando a guardarmi con lo sguardo arrabbiato.
"Dakota dai, era solo un bacio."
"Ne parliamo dopo." commenta lei sempre più furibonda - mi fa paura questa ragazzina, non scherzo.
Lo show continua, ma manca veramente poco alla fine, e danno la pubblicità. Mi giro a guardarti, hai la testa china con le braccia poggiate sulle tue ginocchia, e la testa tra le mani. Forse ti senti male, non lo so... Chiedo ad Ashley ma lei risponde solo "E' così da un po'.." sotto voce.
"Fammi sedere qui, Ash..." lei mi sorride contenta, anche troppo, e si alza per farmi passare.
Ti poso una mano sulla schiena e ti giri a guardare, pensando che sia Ashley quella che ti ha accarezzato, quasi sicuramente.
"Tutto ok?" ti chiedo sotto voce. Fai sì con la testa e torni nella stessa posizione di prima.
"Rob.." mi avvicino al tuo viso sempre con la mano sulla tua schiena e ti guardo.
"Kristen lascia stare..."
"No Rob, non lascio stare. Ti odio al momento, ma se stai male dimmelo, ti accompagno fuori."
"Mi odi al momento?" sposti un braccio e mi guardi con la coda dell'occhio.
"Beh, non puoi pretendere di starmi simpatico."
"Già..." ti alzi e chiedi a Ruth di farti passare, percorri il corridoio veloce e esci fuori dal teatro. Ti guardo mentre ti allontani, poi mi alzo e ti seguo - nonostante lo sguardo di Dakota e Ruth non sia dei migliori.
Ti trovo seduto per terra, con la schiena poggiata al muro e la mano rossa e sanguinante.
"Che hai fatto alla mano?" mi metto in ginocchio affianco te e prendo la tua mano tra le mie.
"Non è niente, non potevo urlare ed il muro mi è sembrata un ottima valvola di sfogo, ecco."
"Rob."
"Hai da fare dopo?" mi chiedi. Oddio, ho da fare dopo? No, non ho da fare dopo. Sono libera, e sì, voglio stare con te. Ma no, cazzo dico? Essì, sono nella merda adesso.
"Sì..." ti dico, poco convinta.
"Ah... Che devi fare?" mi chiedi sorpreso.
"Vado... ad una sorta di festa..." balla, enorme gigantesca balla.
"Che festa?"
"Non lo so, mi hanno invitato..."
"Ah... Vai alle feste di Hollywood ora?"
"Non è di Hollywood."
"Ah, è nella Valle?"
"Sì..." cazzo dico? Non c'è nessuna festa nella Valle, non oggi almeno.
"D'accordo..."
"Perchè?" ti chiedo, quasi con un filo di speranza. Dai insisti Pattinson, cazzo.
"No così, ti volevo chiedere se venivi con me in albergo dopo, ma se hai da fare."
"A fare che?"
"Nulla..."
"M'inviti in albergo ora?" ti chiedo ridendo.
"Oh sembra un pessimo invito." rispondi imbarazzato.
"Lo è." continuo ridendo.
"Scusa..."
"Tranquillo."
"Quanto è corto il tuo vestito Stewart." rispondi guardando le mie cosce nude.
"Già, è un po' corto in effetti." ti tiri su e mi dai la mano aiutandomi ad alzarmi.
"Ho un debole per le tue gambe, lo hai fatto a posta."
"Ahah, non sapevo ci fossi anche tu." mento.
"Non hai chiesto a Ruth?"
"No..." che bugiarda.
"Wow..." ci sei rimasto male.
"Certo che sapevo che ci saresti stato, e no, non ho chiesto di proposito ma Ruth me lo ha detto comunque."
"Grande! Mi piace quella donna."
"Solo perchè sta dalla tua parte."
"Forse." rispondi tu ridendo.
"Già..." ti sorrido e poi respiro profondamente. Lo show è finito, e la gente inizia ad uscire.
"Beh allora... ci vediamo." ti dico, con un filo di voce.
"Non vieni con me? Sali sulla mia macchina, non andare alla festa."
"Ho già detto sì a chi mi ha invitato." rispondo seria.
"Kristen..." mi afferri il braccio e mi tiri verso di te.
"Rob, non verrò con te. Anche non avendo niente da fare tornerei a casa mia."
"Kristen, voglio solo parlare."
"Quando io volevo parlare con te, tu te ne sei andato."
"Kristen."
"Hai la minima idea di ciò che ho passato in due mesi? DUE FOTTUTI MESI, ROBERT."
"Non qui, non urlare. C'è gente."
"Non me ne frega un cazzo! Tutti sanno i cazzi nostri qui dentro!"
"Ti prego." mi tiri per il braccio e mi porti fuori.
"Lasciami stare cazzo!"
"Sali in macchina, parliamo in macchina!"
"No!"
La macchina si ferma davanti a te e mi fai salire contro voglia. L'autista parte subito.
"Kristen."
"No, KRISTEN UN GRAN CAZZO ROBERT! SEI SPARITO, TE NE SEI ANDATO, MI HAI LASCIATO COME UNA POVERA COGLIONA SENZA MOTIVO! TU SEI PAZZO! E POI TORNI QUI COME SE NIENTE FOSSE MI CHIEDI DI VENIRE IN ALBERGO CON TE? MA SEI FUORI DI TESTA? HO PASSATO L'INFERNO ROBERT, L'INFERNO! NON SAPEVO DOV'ERI E COSA FACEVI, CON CHI ERI, SE STAVI BENE! HO CHIAMATO TUO PADRE ROB, TI RENDI CONTO? LUI SI E' MESSO A PIANGERE AL TELEFONO E MI HA DETTO CHE NON MI AVREBBE MENTITO DICENDO CHE NON ERI IN CASA, MA CHE STAVI BENE, BEVEVI SOLO UN PO' TROPPO! HAI IDEA DI COME MI SONO SENTITA RAZZA DI STRONZO? MI FAI SCHIFO! E TI ODIO! TI ODIO CAZZO, TI ODIO LURIDO STRONZO SCHIFOSO. SEI LA PERSONA PIU STRONZA DEL PIANETA TERRA, QUESTO E' SICURO."
"Smettila di urlare, non sono sordo."
"URLO QUANTO MI PARE, MI FAI SCHIFO! TI ODIO! E LA TUA FACCIA DA ARROGANTE, ODDIO! TI PRENDEREI A CALCI SUI DENTI!"
"Kristen..."
"No! Stai zitto, m'irrita il suo della tua voce. Coglione... Coglione."
"Ok, starò zitto."
"E fai bene, anche perchè non hai un cazzo da dire ora, sei un coglione! Come hai potuto sentire la mia voce che ti implorava di chiamarmi e non farlo? Come hai fatto, Rob? Come? Dimmelo... Come hai fatto.. Ed a me basta guardarti negli occhi per sapere che hai bisogno di un abbraccio, o di un bacio, o in questo caso di un calcio nei coglioni. In pieno proprio."
"Non ho ascoltato i tuoi messaggi, Tom li ha ascoltati per me."
"Quell'altro stronzo che mi evita poi, bell'amico di merda."
"Gliel'ho chiesto io."
"Sai quante volte ho pensato di prendere un aereo e venire a vedere che cazzo stavi combinando? Ma non l'ho fatto, perchè non toccava a me farlo. Sono venuta a Londra e me ne sono tornata a casa."
"Sei venuta a Londra?"
"Sì."
"Quando?"
"T'interessa? No. Fatti i cazzi tuoi."
"Ok..."
"Sei tu che mi hai fatto innamorare di te, SEI TU CHE MI HAI FATTO INNAMORARE. IO NON VOLEVO INNAMORARMI DI TE, CAZZO! NON VOLEVO FARLO, AVEVO LA MIA VITA SCHIFOSA DEL CAZZO PRIMA CHE ARRIVASSI TU, MI HAI ROVINATO L'ESISTENZA ROBERT! ME L'HAI ROVINATA! MI HAI FATTO INNAMORARE COME UNA GRAN COGLIONA E POI MI MOLLI PRIMA DI SPOSARCI, COGLIONE!" la rabbia sta arrivando a livelli allucinanti, inizio a tirarti colpi e pugni sull'addome e sullo stomaco, sulla spalla e tu... tu mi lasci fare.
Non dici una parola, scoppio a piangere e continuo a urlarti di tutto e picchiarti, ma non dici una parola.
Mi fermo, ho il fiatone, non riesco a dire una parola riesco solo a piangere  come una disperata e respirare a fatica. Non ho più forze per continuare a picchiarti, mi giro verso di te e noto che hai labbro che sanguina, ti ho colpito un paio di volte sul viso, e ti ho beccato con l'anello.
"Scu..scusa..."
"E' ok..." dici tu, leccandoti il sangue con la lingua.
Ti afferro il viso tra le mani e ti guardo il labbro, lo accarezzo con il pollice che mi si riempie di sangue, mi baci il dito, piano...
"Hai ancora l'anello al dito, però..."
"Non riesco a toglierlo, non posso toglierlo, vorrebbe dire che sei andato via sul serio se lo togliessi."
"Mi manchi Kristen, mi manchi."
"Perchè non sei tornato prima?"
"Perchè non sapevo come fare per farmi perdonare, mi dispiace. Mi manchi amore, mi manchi davvero, ogni giorno senza di te è stato un trauma. Mi manca svegliarmi con te al mattino, mi mancano i tuoi baci, mi manca il tuo corpo, mi manca svegliarmi durante la notte e sentire il tuo respiro vicino al mio, mi manca tutto di te, mi manca sentire il tuo profumo sulle mie magliette. Perdonami, scusa, mi dispiace. So che sono uno stronzo, so che sei stata male. So cos'hai passato."
"No, non lo sai invece, Rob."
"Sì, lo so. Ho chiamato tua madre tutti i giorni, le chiedevo dov'eri, come stavi, perfino a che ora ti fossi svegliata."
"Cosa?"
"Sì, e lei mi raccontava tutto, le tue giornate, se avevi dormito bene o male, se fossi uscita, e come ti era andata la giornata sul set. Tutto..."
"Perchè NON HAI CHIAMATO SEMPLICEMENTE ME?"
"Te l'ho detto."
"No Rob, no. Vaffanculo!"
"Kristen.."
"Ferma la macchina."
"Kristen - mi afferri il braccio e mi tiri verso di te, i nostri visi sono vicini - Kristen, amore, ti prego."
"No..."
"Ti prego."
"Robert, no. Io ti odio."
"Non è vero..."
"Sì, invece. Lo vuoi sapere più di me?"
"No, ma so che non è vero."
"Robert non ce la faccio, davvero. Non ho forze per ricominciare."
"Non dobbiamo ricominciare, dobbiamo solo continuare."
"No."
"Perdonami, ti prego."
"No."
"Kristen..." hai gli occhi rossi e lucidi, sono pieni di lacrime.
"Robert, no."
"Kris..."
"Smettila..."
"Ti prego cazzo, ti prego."
"No."
"KRISTEN TI STO PREGANDO, PER FAVORE."
"No, hai rimandato tutto ad oggi, potevi chiamarmi Robert e non l'hai fatto."
"Mi dispiace, credimi, ti amo e lo sai."
"No, non lo so più..."
"Lo sai."
"Rob..."
"Kristen, sono qui e ti sto chiedendo scusa."
"Lo so..."
"Perdonami allora."
"Mi sei mancato, non puoi immaginare quanto."
"Posso immaginare, credimi..."
"Se lo fai di nuovo, Dio, se lo fai di nuovo ti vengo ad ammazzare con le mie mani."
Non mi fai nemmeno finire la frase, mi prendi per i fianchi e mi fai sedere sulle tue gambe, mi accarezzi il viso ed i capelli guardandomi negli occhi per un po' e poi mi baci sulle labbra, piano. Un bacio dolce dietro l'altro.
Le lacrime mi rigano il viso ed arrivano alle nostre labbra, sento il sapore salmastro delle mie lacrime mischiate alle tue, hai il viso tutto completamente rigato di lacrime.
"Non piangere, Rob..."
"Non lo farò se non lo fai nemmeno tu."
"Dammi un attimo."
Mi stringi forte e mi abbracci respirando il mio profumo, mi accarezzi i capelli e mi baci il collo, piano.
Dici all'autista di tornare in albergo e lui lo fa, siamo vicini, ci stavamo girando attorno da minuti ormai. Mi ero anche dimenticata che lui fosse lì, ha assistito alla scena, carino.
Entriamo in albergo, non lasci la mia mano nemmeno quando chiedi le chiavi della tua stanza, entriamo dentro l'ascensore. Mi guardo allo specchio, ho il viso devastato - gli occhi sono tutti neri per via del trucco ed è tutto sbavato per via delle lacrime. E beh, la tua faccia è orribile - hai il labbro gonfio e gli occhi rossi che quasi escono fuori dalle orbite da quanto sono gonfi. Ci stiamo entrambi guardando nello specchio dell'ascensore con aria schifata, e io scoppio a ridere.
"Che faccia hai."
"Parli tu, ti sei vista?"
"Ehi ehi, che vuoi?"
"Ah, sei figa anche così." dici ridendo.
"Mh mh..."  ti tiro una gomitata sul fianco e ti metti a ridere poggiando il braccio sulla mia spalla.
L'ascensore arriva al piano della tua stanza, mi prendi di nuovo per mano e arriviamo fino alla porta - entriamo dentro, accendi la luce.
Chiudi la porta alle tue spalle. Ti avvicini a me, mi prendi per i fianchi e mi baci, piano. La tua lingua entra nella mia bocca tre secondi dopo aver toccato le mie labbra, le mie mani salgono fino ai tuoi capelli, ti accarezzo le spalle e ti sfilo la giacca e piano apro i bottoni della camicia uno per uno, ti slaccio i jeans così da poter sbottonare fino all'ultimo bottone la camicia.
Te la tolgo ed anche quella scivola sul pavimento, ti accarezzo il petto e l'addome, quanto mi sei mancato?
Smetti di baciarmi mi prendi per mano mentre mi aiuti a scendere dalle scarpe, fin troppo alte - ora sono di nuovo una nana in confronto e mi sorridi come le tolgo - ti sposti alle mie spalle, apri il vestito, fai scendere la cerniera piano, senza intoppi. Il vestito scivola per terra. Mi avvolgi i fianchi con le braccia, mi baci una spalla per poi salire fino al collo. Mi volto verso di te e ti bacio sulle labbra. Ti prendo per mano e ti tiro fino al letto con forza.
"Muoviti Pattinson." mi sorridi, mi siedo sul letto e mi stendo piano, tu ti stendi sopra di me piano mentre continuiamo a baciarci con dolcezza.
Faccio scivolare i tuoi jeans, che piano piano raggiungono le tue caviglie. Intrecci le tue mani con le mie ed entri piano dentro di me. Mi manca il respiro ed il cuore comincia a battere forte, tu lo senti e mi sorridi.
"Ti amo." ti sorriso dolcemente e ti avvolgo il collo con le braccia.
"Lo so... - ti rispondo piano - anche io ti amo."


Il suono della tua chitarra mi sveglia qualche ora dopo, sei seduto sul letto a petto nudo, hai su solo dei vecchi pantaloncini e canti sotto voce. Senti che mi muovo nel letto e cominci a cantare un po' più forte.

"Stare alzato tutta la notte fissandoti, chiedendosi cosa tu stia pensando.
Sono stato così con molte altre prima, ma mi sento come se fosse la prima volta.
Tu vuoi che venga l' alba per tornare a letto.
Io voglio farti ridere; metti in disordine il mio letto con me, calcia le coperte, sto aspettando.
Tutte le parole che dici, penso che dovrei scriverle. Non voglio dimenticare di venire alla luce del giorno
Felice di stare sdraiato qui, solo felice di  essere qui, felice di conoscerti.
Suonami una canzone, la tua più nuova. Per favore lasciami il tuo sapore sulla mia lingua, fermacarte sulla mia schiena, coprimi come una coperta, disordina il mio letto con me."

Mi alzo dal letto e ti abbraccio poggiandomi sulle tue spalle e baciandoti la guancia.
"Tutto ciò, avremo tutta la vita per farlo assieme, sempre che tu non te ne vada di nuovo."
"Non lo farò."
"Perfetto allora."
Posi la tua fronte sulla mie labbra lasciandoti dare un bacio.
"Se la mia vita non dipendesse da te, non sarei qui adesso." mi dici abbracciandomi.




































































   
 
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