POV CARLISLE

“Nonno, posso entrare?”sento la piccola Renesmee fuori dalla porta, che si strofina nervosamente le mani.
“Certo piccola, entra pure” è chiaramente agitata, visto che non riesce a dirmi nulla, così decido di incitarla a parlare”Allora cos’è che ti turba?”
“Mi chiedevo…beh, si insomma,…nonno, ho paura che possa succedere qualcosa di brutto, e so che è tutta colpa mia!”povera piccola, come può incolparsi di tutto questo?! Certo non è colpa sua se è venuta al mondo!
“Non è colpa di nessuno, capito?! Ascolta,voglio raccontarti di un episodio che non ho mia rivelato a nessuno,nemmeno a tuo padre”
“Davvero?! Allora dai, racconta!”
“Mi trovavo nella biblioteca del palazzo, adoravo perdermi tra quei libri intrisi di storia, quando sentì, alle mie spalle, la porta che si apriva, mi voltai, e, alzando gli occhi dal librone che avevo in mano, mi trovai davanti una vampira. All’apparenza sembrava una ragazzina ingenua e indifesa, ma si sa, le apparenze ingannano, visto che quella era Jane,il nuovo acquisto dei Volturi.”Mi scusi se la disturbo Carlisle, ma Aro vorrebbe parlarvi. Mi segua”.mi fece strada verso la sala dei troni, e appena varcai la soglia, Aro, mi fece cenno di avvicinarmi. “Carlisle, amico mio, come stai oggi?! Spero che tu abbia trovato risposta ai tuoi dubbi!”disse Caius. Non è mai stato d’accordo con il mio stile di vita. Non ha mai concepito la possibilità di cibarsi di sangue animale anziché di quello umano, d’altra parte nemmeno gli altri due, però con il passare del tempo hanno smesso di persuadermi a cambiare idea.”No, mio caro Caius, non ho ancora estinto la mia sete di sapere, però ti ringrazio del tuo interessamento.”
Mentre Cauis stava per controbattere, Aro si intromise, cambiando discorso.”Carlisle, ti presento Francesco Salamina, un pittore molto bravo, anche se alle prime armi”
Mi voltai verso il ragazzo, che effettivamente era molto giovane.”E un piacere, mi chiamo Carlisle Cullen” “Il piacere e mio, signor Cullen”mi rispose, con una voce incerta, sembrava avesse paura di me. “Carlisle”mi chiamò Aro”Ti ho fatto venire, perché ho deciso di avere un ricordo del tuo soggiorno qui in Italia, così ho chiamato il nostro pittore, spero non ti dispiaccia farti ritrarre con noi Volturi”facendo un ampio gesto con la mano per sottolineare le sue parole.
“No. Assolutamente Aro, per me sarebbe un onore”
“Bene. Allora accomodiamoci fuori, oggi è una giornata ideale per noi” ovviamente il cielo era carico di nuvole, quindi potevamo benissimo andare in giro per la città, passando inosservati.
Parlavamo quasi sempre io ed Aro, Caius ascoltava senza aprire bocca, mentre Marcus era sempre assorto nei suoi pensieri, quando ad un tratto la porta della stanza di spalancò, ed entrarono tre persone avvolte in lunghi mantelli bianchi, con cappucci che non davano la possibilità di scorgere i loro volti. Le rifiniture ai bordi dei mantelli erano finemente intrecciate, formando disegni immaginari, con colori che sfumavano dal celeste cielo al blu notte. Le tre figure camminavano tenendosi per mano, con passo gentile e aggraziato. La figura al centro era la più alta delle tre, mentre le altre due differivano di poco. Appena i tre Volturi si resero conto di chi fosse entrato, sui loro volti si dipinse una varietà infinità di emozioni, ma quella che primeggiava in assoluto fu la paura, ed era la prima volta il tutta la mia lunga vita, che vidi Marcus seriamente partecipe della situazione.
”Buon giorno signori, come state?”Fu la figura di centro a parlare, anche se non alzarono il viso per farsi vedere.”Buongiorno a voi mie care.cosa vi porta a Volterra?”
”Aro, come sempre non immagini i motivi che ci hanno spinto a venire di persona a farvi visita?”rispose con un tono calmo e fermo, quasi gli stesse dando un ordine.
”Non so proprio a cosa alludi mia cara!”
”Bene sorelle, a quanto pare dovremmo rinfrescare la memoria di questi vampiri!”rispose lei sempre con lo stesso tono.
”Ma cosa volete questa volta da noi?”si intromise Cauis, molto arrabbiato, tanto da ringhiarle contro.
”Non osare mai più ringhiarci contro Cauis, potresti pentirtene la prossima volta!”rispose la figura di sinistra, con un tono volutamente minaccioso. Caius, sentendo ciò, si accomodò sul trono, accanto a Marcus, e tacque per tutto il resto della conversazione.
”Aro”la ragazza in centro richiamò la sua attenzione”siamo venute ad avvertirti di non esagerare con le tue ricerche sui vampiri con poteri fuori dal comune. Purtroppo conosciamo bene le tue manie di grandezza, e non vorremmo intervenire per fermare i tuoi scopi. Ma se ne sarà necessario, non esiteremo.”
Detto ciò, si voltarono e si avviarono alla porta, ma prima che la varcassero, la figura che fino a quel momento non aveva proferito parola si voltò verso di me.”Carlisle”mi stupii di come sapeva il mio nome, senza che nessuno ci abbia presentati, ma subito mi ripresi dai miei pensieri.”Si”
“Non lasciare che i dubbi prendano il sopravvento sulla tua volontà. Porta avanti il tuo stile di vita, non abbatterti. Ma se davvero vuoi continuare il tuo viaggio, devo avvertirti che qui non troverai l’appoggio che cerchi, quindi allontanati da Volterra. E ricordati sempre, che la ragione domina sugli istinti”senza aggiungere altro si avviò alla porta, e scomparse nel buio del corridoio come le altre due.
Alcuni giorni dopo, decisi di partire e andare alla scoperta del nuovo mondo. Con la certezza che le parole di quella donna non fossero menzogne. Circa un secolo dopo, trovai Edward che stava morendo, di febbre spagnola, in un letto dell’ospedale dove lavoravo. Decisi di trasformarlo e di farlo diventare il mio compagno di viaggio, poi arrivò Esme. La trovai in fin di vita dopo che si era buttata una scogliera, dal primo istante è il centro della mia vita, il mio unico amore. Dopo circa una ventina d’anni trovai Rosalie,  anch’essa in fin di vita, e sperai che potesse diventare per Edward ciò che Esme era per me, ma tra loro nacque solo un amore fraterno. Durante un battuta di caccia Rosalie trovò Emmett esanime, sbranato da un orso, non riesco ancora a capacitarmi della determinazione che ebbe mia figlia a portarlo da me senza cadere nella tentazione di assaggiare il suo sangue, fatto sta che divenne il suo compagno. Poi un giorno si presentarono alla nostra porta Alice e Jasper, ci raccontarono della loro storia,  di come Alice lo avesse visto in una delle sue visioni, e di come avesse visto la sua vita nella nostra famiglia, così dopo esserci accertati, grazie al potere di leggere la mente di Edward, che non avessero cattive intenzioni, fummo lieti di avere altri due Cullen in casa. Poi tuo padre si innamorò di tua madre, Isabella, si sono sposarono, sei nata tu, e lui l’ha trasformata per vivere insieme a voi.”
Dopo il racconto, Renesmee era molto stupita.
“Vedi Renesmee, fu allora che capii che se qualcuno ha realmente fiducia in te puoi fare tutto quello che vuoi e puoi portare avanti le tue idee”
“Va bene nonno, ho capito quello che vuoi dirmi,  finché voi sarete al mio fianco nulla può farmi paura…nemmeno quei decrepiti dei Volturi!” così dicendo fa il giro della scrivania del mio studio e si siede sulle mie gambe.
“Brava piccola mia” la prendo in braccio e la porto di sotto, dove ci sono tutti i vampiri che sono venuti per testimoniare che la mia nipotina non è un bambino immortale.
Oltre ai vampiri mi accorgo anche della presenza dei licantropi, Jacob e Seth, che sono in cucina, a divorare tutto ciò che c’è nel frigo, d’altra parte sono ben lieto del loro aiuto, anche se dubito che gli italiani possano fermarsi davanti agli emormi lupi, visto che e stato proprio Caius ha ordinare la loro estinzione anche se questi non sono proprio licantropi, ben si mutaforma.


POV BELLA


Appena la mia bimba mi vede seduta sul divano, abbracciata a Edward, si fa mettere giù dal suo nonnino e corre verso di noi per venirci ad abbracciare. La prendo in braccio e la faccio sedere in mezzo a noi.
”Allora piccola, di cosa avete parlato tu e il nonno?” le chiede il padre.
“Nulla papà, è un segreto tra me e il nonno e quindi ti chiedo di non vedere nella mia testa”detto ciò si gira verso il nonno per scoccargli uno dei suoi raggianti sorrisi, il quale ricambia senza esitazioni.
“ehi piccola, così si tratta il tuo papà???” Edward risponde con un finto broncio.
Allora quella dolce peste si alza con i piedi sul divano fino ad arrivare con il visino vicino a quello del padre e gli da un bacino sul naso sussurrando”scusa papà, ma non posso proprio dirtelo”
“Dai Edward” mi intrometto ”lasciala in pace e non fare l’impiccione”
“Hai ragione bella”dice Alice”Edward e troppo iperprotettivo anche con la figlia”
 “Non è vero che sono troppo iperprotettivo con Reneesme! E comunque ne ho tutto il diritto, è mia figlia”ribatte lui.
I due continuano a battibeccare per un po’, scatenando l’ilarità di tutti, soprattutto quella di Emmett, mentre io cerco di non dare troppo peso alla strana sensazione che si sta facendo largo dentro di me.
All’improvviso vengo avvolta da una strana calma, mi volto per ringraziare con un cenno del capo Jasper, che con il suo potere empatico riesce al alleggerire il mio morale.



grazie alla mia beta Mitika81!!

fatemi sapre cosa ne pensate un bacio liana