-CAPITOLO 19-
Colto da un’irrefrenabile euforia, Seiya si
voltò di scatto correndo verso di lei, ripercorrendo i suoi passi, varcando
quel confine che si era ripromesso non avrebbe più valicato. Ma era più forte
di lui.
La prese fra le braccia sollevandola da
terra per poter aderire la bocca alla sua. L’imponente vento di quel primo
temporale d’estate li circondava di una brezza glaciale ma il calore dei loro
cuori era troppo dirompente, riusciva a scaldarsi come raggi solari riflessi
sull’acqua.
Bunny gli teneva stretto il viso tra le
mani, gonfiandogli le guance per far spiccare meglio le labbra carnose. Seiya
le stringeva forte lo sterno, poteva sentire i battiti del suo cuore pulsargli
sul petto.
Un tuono fracassò l’aria mentre piccole
gocce di pioggia scivolarono attraverso i lunghi ciuffi di capelli. Ma rimasero
inerti, bloccati in quella dimensione solo loro. Non pretendevano di stare
insieme. Pretendevano di vivere, punto. Si stavano vivendo, si stavano sentendo
come mai prima. E proprio come l’emblema dell’infinito, le loro anime si erano
intrecciate, perse in quel labirinto d’amore senza un filo che li conducesse
fuori. Non volevano uscire. Desideravano rimanerne intrappolati, rimare in
quell’oblio…per sempre.
L’acqua scrosciava tra i vestiti, rendendoli
permeabili e questo li faceva scivolare l’uno con l’altra. E allora si
strinsero ancora più forte, strizzando gli abiti attorcigliati su di essi. Non
poteva finire.
Riaprirono gli occhi, staccando
minuziosamente le labbra per assaporare la pioggia. Ma non si divisero. Si
guardavano intensamente. Nessun rimpianto, nessun pentimento. Per la prima
volta avevano dimostrato a loro stessi chi erano veramente, avevano dimostrato
al mondo che niente li avrebbe separati. Comunque sarebbe andata a finire, i
loro cuori sarebbero rimasti uniti.
“Tornerò” bisbigliò Seiya, smarrendosi nella
profondità dello sguardo di Bunny “…ora non c’è niente che conti. Solo tu. Ed
io tornerò…per te”. Bunny strizzò gli occhi.
“E’ impossibile…” rispose, tenendosi stretta
alle sue spalle
“Cosa? Cosa è impossibile?”
“Disinnamorarsi dell’amore….”. Seiya
sorrise, rimettendola con i piedi a terra. “Ho tentato” proseguì Bunny “ma non
ci sono riuscita”. Seiya le posò una mano sul viso.
“Non hai mai voluto” rispose. Bunny si
strinse nuovamente a lui.
La pioggia scendeva incontrastata lungo le
vetrate della casa, rendendole a macchie. A braccia conserte, Heles e Taiki
guardavano la scena, consapevoli di quelle che sarebbero stare le
ripercussioni.
“Quei due si amano…” sentenziò Taiki “…anche
troppo” rispose Heles
“credo che farebbe davvero tutto per lei”
“Già”.
“Sono meravigliosi insieme”. Taiki si girò
“Amy!”. Amy si teneva alla parete, ancora debole e scialba. Taiki camminò
velocemente verso di lei, sorreggendola per un braccio “Come ti senti?” chiese
“Molto stanca…incapace di combattere” rispose lei, accettando l’aiuto.
“Non dovrai farlo Amy, metteremo tutto noi
apposto vedrai. Seiya ha avuto un piano infallibile!” “Davvero? Sono felice!”
“Vieni ti riporto di sopra!”. Taiki la prese in braccio, evitandole ulteriori
sforzi. Ed Amy urlava dentro, era felice della sua disponibilità, di come si
occupava di lei.
Heles rimase a fissare Bunny e Seiya, ancora
sotto all’acqua, ancora vicini. “Preoccupata?” Milena le appoggiò la testa su
di una spalla. Heles non rispose.
“adoro vedere le gocce di pioggia sul vetro,
mi danno un senso di tranquillità e…”
“dobbiamo fare qualcosa Milena!” si accigliò
Heles “di cosa parli?”
“Bunny!Non possiamo lasciare che quei due
stiano insieme!”
“Credevo avessi detto che non ti saresti più
opposta…” “Non ce la faccio! E’ per il bene di tutti credimi!”. Milena le
afferrò la mano. “Cosa hai intenzione di fare?”
“Quello che è giusto”.
Rientrati in casa, Seiya e Bunny cercarono
di asciugarsi come poterono. “Tenete!” Rea allungò loro due asciugamani
piuttosto grandi. “Grazie!” sorrise Bunny. L’espressione di Rea infondeva
gioia. Sapeva che tutto sarebbe cambiato. Ma ciò che contava in quel momento
era la felicità di Bunny. E Rea si sentiva pronta, ad appoggiarla.
“Dove sono Yaten e Taiki?” chiese Seiya,
cercandoli con gli occhi
“Sono di sopra!” intervenne Heles con
sguardo fulmineo. Senza ringraziarla, Seiya salì le scale di corsa.
Yaten si trovava accanto a Marta. Le
stringeva la mano nella speranza di sentirla sussultare. Ma rimase immobile.
Era molto stanca, non avrebbe voluto lasciarla ma doveva farlo.
“Yaten!” Seiya comparve sulla porta,
facendoli cenno col capo. Yaten annuì. Baciò Marta sulla fronte e si allontanò
da lei, staccando una dopo l’altra le dita dalla sua mano, per poter sentire
fino in fondo il tocco della sua pelle.
“Sii prudente ti prego!”. Amy strinse la
giacca di Taiki per poterne avere un qualche contatto prima di vederlo sparire
davanti a lei.
“Come sempre” rispose “altrimenti che bada a
quei due” ironizzò. Gli occhi di Amy s’illuminarono. Avrebbe voluto baciarlo,
ma temeva la sua reazione. Taiki capì, percepiva il suo desiderio. Le accarezzò
dolcemente i capelli. “Non ti bacio…” disse. Amy arrossì, dispiaciuta. Taiki
sorrise a quella reazione, aveva avuto la conferma che cercava. “non lo faccio
perché sembrerebbe un addio” continuò “lo farò al mio ritorno!”. Amy si coprì
il volto con le coperte per nascondere lo stato d’imbarazzo in cui si trovava.
Ma era felice.
Taiki sentì i passi di Seiya e Yaten
provenienti dall’anticamera e capì che era giunta l’ora di andare. “Abbi cura
di te nel frattempo”. Amy annuì, seguendolo uscire con gli occhi.
“Siete pronti?” “Seiya sei davvero sicuro
che funzionerà?” “Si Taiki è la cosa giusta da fare!”.
Scesero rapidamente le scale, raggiungendo
l’esterno della casa dove Ottavia li attendeva. Kakyuu, Bunny e le altre li
osservavano dal portico con preoccupazione. Ansia e timore regnavano ma la
speranza tentava di farsi strada per padroneggiare su di esse.
“Potere stellare del coraggio, vieni a me!”
“Potere delle stelle vieni a me!” “Potere stellare del cuore, vieni a me!”
“Potere di Saturno, vieni a me!”.
“Fate attenzione, guerriere Sailor”
raccomandò Kakyuu. Bunny non proferì parola, si limitò a guardarli. E quel
silenzio bastò.
Senza battere ciglio, le Sailor partirono
alla volta del sistema solare. Fra corpi celesti e galassie sconfinate,
viaggiarono alla velocità della luce, sperando di non imbattersi nei nemici.
Pian piano i Pianeti si facevano sempre più chiari e nitidi. La Terra appariva
lontana, come un tenue puntino celeste immerso nel vuoto.
Ottavia si teneva ben stretta a Seiya. Aveva
paura ma cercava di non farla trapelare. Le sue compagne erano in pericolo e
lei aveva il dovere di fare quanto ciò era in suo potere per difenderle,
proprio come loro avevano fatto in passato.
“Eccolo!”. Sailor Star cuore del futuro la
distrasse dai suoi pensieri. Indicava Venere, priva della sua aurea dorata,
così come il remoto Mercurio, divenuto roccia color pece.
“Forza ragazze!” incitò Sailor Star Polvere
di Stelle. “Pronta!” rispose Cuore del Futuro. E poi il silenzio.
“Cosa aspetti?” chiesero rivolgendosi alla
terza Sailor, Regina del Coraggio. Ma non rispose. Si comportava in modo
strano. Continuava a guardarsi intorno freneticamente come se stesse cercando
qualcosa, aspettando qualcosa.
“Ma cosa ti succede?” domandò ingenuamente
Sailor Saturn
“Ma dove diavolo sei…” borbottò fra se e se
“Seiya!” urlò Ottavia per farvi ricadere l’attenzione. Ma nulla.
“Sei venuto…complimenti…”. Una voce rimbombò
tra le stelle come un’onda elettromagnetica. Le Starlights si schierarono una
vicino all’altra, in allerta, Regina del Coraggio esclusa che continuava
imperterrita a cercare, a girare su stessa.
“Dove sei??” urlò al nulla. Le Sailor la
guardavano disorientate. “Ma con chi stai parlando?” chiesero.
“Io sono ovunque” rispose quella voce
metallica “sono dentro di te e sono attorno a te”
“Ma che diavolo sta succedendo!” inveì
Ottavia trepidante.
“Ho fatto come mi hai chiesto” continuò
Seiya “ora mantieni la parola data!”.
Le Starlights assistevano al tutto
sbigottite. Con chi stava parlando? Perché diceva quelle cose?! Sailor Star
Cuore del futuro non perse ulteriore tempo. Le si avvicinò afferrandola
violentemente per il braccio “Cosa sta succedendo? Dacci delle spiegazioni!”
“Mi dispiace…” rispose “vi siete fidate di
me ma vi ho mentito…non avevo altra scelta”
“…che stai dicendo?”
“il primo attacco che avete subito…io non
c’ero…ero stato…”
“….trattenuto…” concluse Sailor Star Polvere
di Stelle. Annuì. “Cos’è successo quel giorno?? Seiya parla dannazione!!”
minacciò Cuore del futuro.
“sono stato trattenuto da Fobos. Ha detto
che avrei dovuto aspettare l’attacco alla seconda Sailor per poi viaggiare fin
qui…al centro del Sistema Solare…”
“e perché mai te l’avrebbe detto??”
“perché doveva mostrarmi una cosa molto
importante…qualcosa che avrebbe salvato…Bunny”.
Rifletterono e ricordarono ciò che Seiya
aveva detto prima di partire “e’ l’unico
modo che ho per salvarla” non per salvarle. Aveva parlato in singolare, si
era riferito a lei, sempre e solo a lei. Avrebbero dovuto capirlo fin da subito
che qualcosa non quadrava.
Infuriate, serrarono i pugni, coscienti di
ciò che stava succedendo. “Non hai mai pensato che avrebbe funzionato vero? Tutta
l’idea degli scudi protettivi non c’entrano niente! Hai sempre saputo qual’era
il tuo vero scopo e non ce l’hai detto. Hai trascurato tutti per lei, sei
un’irresponsabile!” gridò adirata Ottavia.
“Mi dispiace ma…” “ma niente!” proseguì “è una
trappola non capisci! Fobos ha usato la tua paura di più grande, quella di
perdere Bunny! Ti ha soggiogato come meglio credeva! E adesso siamo in balia
loro!ci hai condotti alla morte!”.
“Smettila, stupida ragazzina!”. Il tono di
Fobos li inondò di energia negativa e rabbia. “Ho semplicemente voluto mostrargli
qualcosa che gli servirà per salvare la sua adorata Principessa della
Luna…dovreste ringraziami, vi sto dando un semplice vantaggio!” ironizzò. Non
potevano vederlo, ma lo sentivano. La sua essenza era pura malvagità. Tutto era
ancora più buio e spaventoso intorno a loro.
“Cosa dovrei vedere??”. Fobos ridacchiò a
quella richiesta. Una nube d’energia nera avvolse il viso di Sailor Star Regina
del Coraggio, e come una mano demoniaca la costrinse a girarsi verso la Terra.
“Guarda attentamente…cosa vedi?”
“La Terra” rispose, con voce strozzata “Già,
la Terra…com’è bella…e sai oggi è un giorno speciale per i Terresti,
assisteranno ad un evento astronomico unico al mondo...”
“E questo cosa dovrebbe centrare con Bunny!”
intervennero le Starlights. La risata di Fobos lacerò l’universo. “La vostra
principessa sarà priva del suo potere, della sua energia…e quale occasione
migliore per noi di sbarazzarci della posseditrice dell’Entità Stellare?”
“E cosa provocherebbe tutto ciò?” domandò
Ottavia “Guardate voi stesse…”. La mano infernale di Fobos indicò la Terra “e
portate oltre il vostro sguardo…”. Le Sailor alzarono gli occhi. E la videro.
La Luna si stava…oscurando.
“Che succede???”. Sailor Star Regina del Coraggio
fu colpa dal sopraffazione.
“Non l’avete ancora capito!” si divertì
Fobos “Quest’oggi ci sarà l’Eclissi Lunare”.
“Cosa???”. Impietrite le Sailor osservavano
la Luna oscurata a poco a poco dall’ombra della Terra. “Dobbiamo tornare
indietro!” incitò Regina del Coraggio.
“Non arriverete mai in tempo…Erimos è già
li”.