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Autore: I_Want_Wonderland    26/03/2011    2 recensioni
ATTENZIONE: tutto quello che leggerete è uuna mia FF risalente all'uscita di HAARP... tutto ciò che ho scritto è pura invenzione!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lolita...'
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Finalmente il giorno del concerto era arrivato.
Nonostante la bellissima serata passata insieme a loro, e nonostante il fatto che ormai mi sentivo sicura sulle coreografie, avevo la sensazione che qualcosa andasse storto. Ci reccammo allo stadio verso le 15 dopo aver pranzato. Io più che alto mi ero limitata a mangiare un po’ di insalata e un pezzo di pane. Avevo lo stomaco chiuso. Una volta arrivati andai in camerino, mi sedetti sul divano, cercando di rilassarmi. Ero terribilmente tesa, e non capivo nemmeno io il perché. Pressi il telefonino e chiamai casa, magari la voce della mia famiglia mi avrebbe tolto quella terribile sensazione. Ma nulla la sensazione perdurava. Mi alzai vagai senza meta per il lungo corridoi, che il giorno era affollato da i membri delle band di supporto che avrebbero aperto il concerto prima dei MUSE. Usci fuori da una porta di servizio a prendere una boccata d’aria, scroccai una sigaretta a uno dei macchinisti. Non ero una fumatrice accanita, fumavo solo quando ero nervosa, un pacchetto da 10 mi faceva quasi 2 mesi.
L’ultima volta che fumai provando questa sensazione di anzia era il giorno del mio diploma. Ma li era una situazione era diversa, oltre che avevo una fottuta paura di rispondere male o di essere colpita da un attacco di dislessia acuta, avrei perso parte delle mie amicizie, perchè chi più o chi meno sarebbe andato a studiare fuori. Questo era normale, segna il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Ma adesso perché provavo quella sensazione? Spensi la cicca e tornai dentro percorsi nuovamente il lungo corridoio, tra le urla e le risate di tutta quella gente. Rientrai in camerino. Dodo mi guardo senza dire una parola, capii dal suo sguardo che anche lui era teso, ma non ci rivolgemmo la parola, era il nostro rito scaramantico prima di ogni esibizione, si limitò solo a passarmi una lattina di RedBull, l’aprii e prima di berne un sorso brindai con il mio socio,altro nostro rito scaramantico, che per strapparmi un sorriso mi fece la linguaccia mostrandomi il piercing che aveva sulla lingua. Con calma iniziai a truccarmi e a farmi uno chignon, usai talmente tanta di quella lacca che i miei capelli assomigliavano ad un casco. Truccai in fine anche Dodo: un fondo di cipria bianca, un po’ di mascara e la matita nera negli occhi. Poi arrivò Steno con gli abiti di scena: le divise militari per TIRO; i costumi da soldati napoleonici per NB, e in fine il mio costumino sexy per SMBH. “L’ultima Band di supporto a quasi finito. Conviene cambiarti” mi disse il coreografo. Andai dietro il paravento e iniziai a cambiarmi, con quella sottospecie di body sadomaso. Ok, sono una ballerina, ho usato vestiti aderenti, scollati e corti, ma mai così spudorati. Una volta indossato non era poi male, solo per il fatto che mi faceva 2 tettone enormi. Usci dal paravento, e mi diressi davanti allo specchio. “ Wow!!! Se non fossi come una sorella per me, ti prenderei per i capelli e ti tromberei sul divano.” Mi disse il mio dolce amico.“Non dovresti rivolgermi la parola, ora qualcosa andrà storto.” “ Cazzo ti ho fatto un complimento. Sembri la paranoia fatta a persona.” “ Guardami, sembro un delle Pussy Cat Dolls” “Non dire stronzate, loro sono più belle!” Mi girai di scatto per dargli uno schiaffo, ma lui mi prese i polsi e mi fece cadere sul divano. Lottai per cercare di schiaffeggiarlo ma era impossibile, ridevamo come due deficienti. Fino a quando esausta smisi di lottare. Lui tenendomi sempre i polsi, mi si avvicino al viso per dirmi con un sorriso dolcissimo: “Sei molto bella anche tu!”.
“beh? Cos’è questo un nuovo rito propiziatorio prima delle esibizioni?” La voce pungente di Steno rovinava sempre i momenti migliori.
” Sbrigati, tra un po’ tocca a te”.
Mi alzai dal divano mi misi addosso l’accappatoio di seta, e mi diressi verso l’uscita. Dodo mi prese per un braccio.
“Ehi, stai rilassata, andrai benissimo. Anche se sbagli…” “…il pubblico non ne capisce un cazzo di danza” ripetemmo all’unisono. Eccomi li dietro le quinte, ero super nervosa, iniziai a riscaldarmi, stavano Suonando HYSTERIA, poi sarei dovuta entrare io.
Ecco, è il momento… Mentre Matt strimpellava qualcosa alla chitarra per farmi prendere posto, notai quanto fosse pieno lo stadio. Feci un gesto con la testa per dire che ero pronta. E via. Ogni volta la musica riusciva ad impossessarsi di me. Sentivo le urla dei fans, chissa se a loro piaceva la mia esibizione. Ovvio che no loro erano li per i MUSE. Che invidia, volevo essere li in mezzo a loro, piuttosto che su questo palco a culo di fuori… ok ora ruota capovolta e piroette… Beh io li avrei visti in concerto tra meno di un mese a Verona…ancora un giro, mi siedo accavalla e scavalla le gambe, e casquè sulla sedia. Mi tirai su feci un inchino, e scappai nel back stage. Una volta dietro, mi accorsi di avere un seno di fuori.
“Da quanto tempo è fuori?” chiesi imbarazzata
“ Da quando hai iniziato con la ruota” mi rispose Steno passandomi l’accappatoio.
Che vergogna tutti mi avevano, ritornai frettolosamente in camerino, mi spogliai misi l’altro vestito… fortunatamente TIRO e NB erano vicine in scaletta e non mi dovevo preoccupare di correre a cambiarmi in camerino. Misi prima i pinocchietti bainchi, poi i pantaloni da generale dell’esercito che li avrei strappati come quelli degli spogliarellisti, il sistema era quello, persi poi la giacca napoleonica e corsi di nuovo in prossimità del palco. Ok perfetto Era il nostro turno. Mi sentivo fottutamente bene in quel palco, che le mie ansie e le mie paure sparirono, anche il mio imbarazzo per il seno nudo di prima. Dopo 10 minuti finalmente tutto era finito.
Andai nel back stage con Dodo che mi prese in braccio pieno di felicità
”Socia mi dispiace solo che anche a me non hai fatto vedere le tette”
“Maniaco”
“Bella la mia socia porcellina”mentre Steno ci ripeteva : “Siete stati spettacolari ottimo lavoro!” e ci cinse in un abbraccio immenso.

  
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