Io sono libero

Respiro affannato.

Coraggio, ancora pochi gradini.

Perché lo vuoi fare?

È nostro figlio.

Lacrime asciutte, sul mio viso.

Nodo alla gola, occhi che bruciano, mani che tremano.

Non vorrei indietro mio figlio, merita di stare qui a marcire, ma è il tuo desiderio ed io lo esaudirò.

La tua luce è quasi spenta, amore.

Barty capisce immediatamente. Beve la Polisucco e raccoglie le forze.

Quanto mi costa lasciarti qui.

Il figlio ingrato, che mai più riconoscerò, mi prende il braccio. Le sue dita affondano nella mia carne e il suo sguardo mostra tutta la sua cattiveria: “Andiamo, amore”, una risata stentata, malvagia, quella parola è veleno, sibilata dalla sua bocca.

Appena fuori, inizia a ridere, quella risata folle che mi ha sempre fatto rabbrividire.

È libero.

I tuoi occhi, che ora mostrano il suo spirito malvagio, brillavano solo della tua luce. Ora non sono più belli come prima. Questo non è che un corpo.

Prego per la tua anima, amore.