Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: Leslie_burke    26/03/2011    3 recensioni
Già, perché tu hai ucciso tua
mamma. Chi
compie un gesto del genere, non ha il diritto di vivere felice, e tu lo sai, vero, figlio del diavolo?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAPITOLO 1: She, an annoying sun.

« Uffa mamma! Perché non mi svegli mai in tempo? » gridò Sana, così forte che Maro Maro corse a nascondersi.

« Lo sai benissimo il perché. » fu la calma risposta della madre, ormai abituate a quel teatrino mattutino.

« Anche se non so perché ci tengo tanto ad arrivare in orario … per quel che serve andare a scuola! » la ragazza si fermò un attimo, e addentò il pane con un insolita violenza.

« Tutta colpa di quel gruppo di deficienti, poi! » aggiunse con rabbia.

« Basta, mi è passata la fame! Rei, vero che mi porti in auto? »

Rei sospirò. Nonostante conoscesse da anni quella ragazzina, non riusciva proprio ad abituarsi al suo carattere irruente.

Mezz’ora dopo. Le penne volavano. I banchi erano impilati. Akito, seduto in cima, osservava la classe come fosse il suo regno. Mi auguro che caschi a ti rompa una gamba, criminale.

« Sanaaaaa! Meno male che sei arrivata! »

Come se potessi fare qualcosa.

« Hey ragazze, volete piangere anche voi? » chiese uno dei maschi, sghignazzando il faccia alla giovane insegnante che piangeva con la testa fra le mani.

« H-a-y-a-m-a! » sana si incamminò a passo veloce verso di lui, riuscendo miracolosamente a schivare tutti gli oggetti messi malamente per terra. Il ragazzo si limitò ad aumentare il volume dell’I-pod.

« Hayama! Parlo con te! Potresti darmi retta? »

Uffa, ecco che ricomincia con la lagna. Pensò, sforzandosi di non abbassare lo sguardo.

« Hayama … perché lo fai? » il tono era calmo, ma non sottomesso.

Il ragazzo non potè fare a meno di sentirsi sorpreso; quella ragazza lo spiazzava spesso, lei, lei sola.

« Allora? »

Finalmente capì cosa gli ricordava quel modo di parlare: era lo stesso che usavano gli stessi per addomesticare le bestie feroci. Akito rise, una risata triste … dunque, anche lei aveva capito cos’era. Qualcuno strappò d’improvviso una tenda dalla finestra, e un raggi di sole lo colpì dritto in faccia, infastidendolo. Ecco, lei causava lo stesso identico effetto.

  
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