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Autore: Goddess of Blasphemy    27/03/2011    1 recensioni
Amore. Amore in tutti i sensi, dall'amore che si rifiuta all'amore miele e sussurri. Dall'amore superficiale all'amore carnale e passionale. Dall'amore tradito all'amore sperato. Dall'amore deluso all'amore ritrovato. Dall'amore in una coppia all'amore in una famiglia. Dall'amore, al suo opposto. Tre ragazze, e la colonna sonora che le segue nelle loro vite.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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*Clover
Sono le 6 e mezza e Irene è in iperventilazione. Non sa come vestirsi perché non si aspettava serate eleganti, ed urlarle addosso che non è una serata elegante non serve a niente. Ovviamente nella sua valigia trova un vestito che per lei è semplicissimo, io potrei metterlo solo ad un matrimonio. Michelle si veste leggera, sa che c'è Jimmy quindi sa anche che i vestiti non le serviranno a granché. Io sono costretta ad abbandonare il mio proposito di vestirmi da troia perché non ho vestiti di quel genere, anche se mi avrebbe divertito stuzzicare il cantante. Alle 18.59 il mio telefono vibra.
-sì?
-tesoro, siete pronte?
-non chiamarmi tesoro. Lo siamo, ma manca un minuto alla nostra cena-
-va bene-
Un rumore metallico pone fine alla nostra conversazione, ma faccio solo in tempo a chiudere la cerniera della mia giacca quando il mio cellulare vibra nuovamente.
-sì?
-siete pronte?
-sì. Ora scendiamo-
-bene-
Rimetto il cellulare in tasca e esco dall'albergo con le mie amiche. Mika non è troppo elegante, e in macchina troviamo anche Jimmy, che comincia a parlare a bassa voce con Michelle di argomenti che capiscono solo loro. Il cantante non dice una parola durante tutto il tragitto, e quando si ferma non parcheggia ma mette le frecce d'emergenza.
-restate lì- dice scendendo.
Attraverso la portiera aperta vedo Fortuné, un'aria sorpresa in volto.
-ehi, fratello, so che dovevamo uscire insieme ma è nato un imprevisto, però ho un'eccellente alternativa-
Parlando, apre la portiera posteriore e prende la mano a una sconvolta Irene per farla scendere dall'auto. Non penso che lo sguardo misto odio-gratitudine-timidezza di Fortuné sia riproducibile da qualsiasi altro essere, vivente e non, e mi dispiace non avere la prontezza di riflessi di fargli una foto e mandarla a qualche rivista scientifica. Lasciata Irene con il ragazzo, Mika risale in macchina e ci conduce fino ad un ristorante poco lontano.
Scendiamo e chiede il tavolo che ha ordinato, così il cameriere ci accompagna fino ad un tavolo preparato per quatrto persone, con due candele in mezzo.
-sembra tanto un appuntamento a quattro- commento, caustica.
-ah, non lo è?- mi risponde lui con un sorriso indecifrabile.
-sono io prevenuta o ci stai provando esplicitamente con me?
-può darsi. Mi sembrerebbe di trattarti da troia a scoparti senza neanche conoscerti-
-non da troia, da groupie-
-guarda Gail Zappa dov'è finita a fare la groupie-
-ok, non spingerti troppo oltre adesso-
Lui ride. -intanto considera questo invito un appuntamento. E poi il resto si vedrà-

The boys and girls watch each other eat
The boys and the girls watch each other eat
When they really just wanna watch each other
[Dancing anthem of the 80's, Regina Spektor]




*Michelle
Non so come e perché è successo, ma quello che volevo si è avverato. Io, groupie di Jimmy. E ora siamo qui a cena che parliamo tranquillamente, noi due con il suo datore di lavoro e la mia amica, la sua pseudogroupie. Pseudo perché Mika vuole una storia seria. Sbaglia in partenza, perché con lei le parole "relazione seria" non vanno neanche pronunciate. Risollevano troppi ricordi, troppi problemi. Ora sta parlando con entrambi i ragazzi e ride, i denti bianchissimi che contrastano con la sua pelle ambrata, per una frase di Jimmy che non ho sentito. Guardo il bassista, e rido tra me vedendo il suo anello al dito. Si sposerà tra qualche mese, ma io avrò sempre un posto nel suo letto, mi assicura. Per me, più dura e meglio è. Ma il mondo potrebbe finire tranquillamente adesso e io mi sentirei comunque realizzata. Guardo la mia amica, chiedendomi chi l'avrà vinta tra lei ed il cantante, nel loro rapporto, ma prevedo una schiacciante vittoria della mia amica, ergo sesso, divertimento, una bella amicizia, serate a base di musica e alcol.
La serata sembra prendere le piega che desideriamo quando ci trasferiamo in un locale poco distante.
-tu- mi dice Jimmy, porgendomi un cocktail mentre siamo seduti in un divanetto, in perfetta quiete nel casino che ci circonda. -tu...sei come un basso. Un Fender Precision Bass del '72. Sublime, dolce ma aggressiva.
-questa- osservai, bevendo in un sorso il contenuto del bicchiere che mi aveva dato -sembra una frase fatta, ma è la cosa più bella che un ragazzo mi abbia mai detto-
Lui sorride, un sorriso che preannuncia una sbronza non colossale, ma abbastanza forte per, già immagino, far godere la sottoscritta.
-dimostrami che sei il ragazzo per il quale manderò a puttane la vita pur di esserne l'amante-
Lui sorride ancora. Dio, quanto è sexy.
-e questa- dice indicandomi -è la frase più bella che una ragazza mi abbia mai detto. Un gay tre anni fa non conta-
Rido, mentre lui mi prende per mano e mi trascina distante dalla confusione, alla ricerca di un luogo tranquillo che trova in un breve corridoio cieco.
 

Let's go, don't wait, this night's almost over
Honest, let's make this night last forever
[First date, Blink 182]




*Clover
Esco a prendere dell'aria, sentendo pochi secondi dopo una mano sulle mie spalle.
-ehi- il cantante mi sorride dolcemente, mettendosi al mio fianco mentre guardo il cielo senza stelle sopra alle nostre teste. La sua mano resta sulle mie spalle, e mi limito ad appoggiare la testa nell'incavo della sua spalla, cercando di trovare almeno una stella, una, oltre la coltre di nuvole illuminate dalla luna.
-c'è troppo casino, lì dentro-
-già-
C'è qualche secondo di silenzio, rotto dal suo inglese musicale e pieno di accenti che non so distinguere.
-perché non vuoi?
-non voglio cosa?
-non vuoi niente di serio con me-
-non fare domande alle quali non voglio rispondere-
-e poi quello teatrale sarei io-
-già-
-dai, cosa c'è?
-sarò teatrale, ma è una domanda alla quale non voglio rispondere-
-me lo dirai mai?
-non credo, ma puoi convincermi, o morire provandoci.
Lentamente, mi solleva leggermente la maglia e mi tocca la spalla con la mano. Reprimo un brivido.
-dai, hai le mani gelide-
-sai dove ho voglia di mettere queste mani?
-dove?
-in un posto che ti farà rabbrividire ancora di più-
Sorrido mentre la sua mano scende e si infila nei miei pantaloni senza alcuna esitazione.

No, I won't sleep tonight,
Oh oh, I want some more...
[Animal, Neon Trees]




*Irene
Guardo sorridente Fortuné. Farei una statua a suo fratello, è stato fantastico! Dopo l'imbarazzo iniziale siamo tutti e due più tranquilli, anche se io ho paura delle reazioni che potrebbe scatenare il farmi avanti. Non voglio rompere il fragile equilibrio che si è creato fra noi, quindi resto in questo limbo.
-Irene?
Mi risveglio dalla specie di trance nella quale ero caduta.
-ehm...si, dicevi?
-quanto ti fermi qui?
-ancora un paio di giorni. poi partiamo per Glasgow-
-c'entra mio fratello?
Sorrido. -si, abbiamo in programma di seguire tutto il tour fino a settembre-
-avete un entusiasmo senza fondo, eh?
-beh, ora le mie amiche hanno un incentivo in più per andare...e se tu verrai ce l'avrò anche io-
-certo che verrò- sorride. -non posso certo lasciare solo il mio fratellone-
 

Time square can't shine as bright as you,
I swear it's true...
[Hey there Delilah, Plain White T's]



 

≈ Uuuuh, capitolo 3. È un po' breve, creato quasi interrompendo a metà il prossimo, ma la suddivisione dei capitoli è sempre stata una cosa che non so fare granché bene. Eccetto la canzone di Regina Spektor, sono lieta di dire che le canzoni le ho scelte io. Anche se Hey there Delilah la dedico a qualcun altro, mi è sembrato bello farlo dire -o per lo meno pensare- a Fortuné, anche se quel povero depresso non avrà mai il coraggio di dirle davvero una cosa simile (Irene, non volermene, lo sai che è così. Non dire che non è vero). E magari i Neon Trees non pensavano quella frase in modo così brutalmente carnale, ma del resto, chi mai lo controllerà? E boh, spero vi piaccia. Vigilans, grazie, volevo scriverti sul forum ma in sti giorni ero un po' presa da una serie di fortunati eventi. Fortunati, non sfortunati. Molto, molto fortunati.
Beh, arrivederci.

Goddess

  
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