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Autore: DolceMemole    27/03/2011    4 recensioni
Questa storia parla del mio Manga preferito "Bokura ga ita" (Noi c'eravamo) la mia storia non rispecchia totalmente la realtà del manga, ma spero lo stesso che vi piaccia.
Nana torna in città dopo essere stata via per circa quattro anni, qui dovrà rincontrare vecchi amori e vecchie amicizie...
come andrà questa nuova avventura??
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La vita di Nana'
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La mia famiglia non aveva reagito benissimo alla notizia di Misaki ma nonostante tutto mi avevano riaccolto a braccia aperte e dato che io dovevo andare a scuola, ancora per motivi sconosciuti, avevano deciso di tenermela per qualche ora.

Era bellissimo poter camminare nuovamente per quelle strade da me tanto conosciute, sembrava ieri che girovagavo per queste strade con i miei amici eppure sono cambiate tante cose.

In pochi minuti mi ritrovai davanti il cancello della scuola, quanti ricordi, emozioni, i miei pensieri automaticamente andarono a Yano, Yamamoto e Takeuchi quante cose avrei dovuto raccontargli…lo avrei avuto il coraggio?

<< Non ci posso credere!! Nana sei proprio tu?>> mi girai verso la voce che aveva parlato e vidi la mia bellissima amica Yamamoto << Ciao bellissima da quanto tempo!!>> le corsi in contro e un bel lungo abbraccio ci unì.

Ero troppo felice di averla rivista e involontariamente anche qualche lacrima iniziò a rigare il mio volto.

<< Ehi come va? Dove sei stata tutto questo tempo? Cosa mi racconti di bello?>> << Allora…va tutto benissimo, in questi anni sono stata ad Akita, una bella cittadina, e poi dopo davanti una bella tazza di thè ti racconterò tutto quello che mi è accaduto>> forse era meglio che tutto il resto lo raccontassi dopo.

Entrammo dentro la nostra aula che per due anni ci aveva accolti, mi giravo attorno per vedere se prima o poi sarebbero entrati anche gli altri e due.

Volevo vedere anche loro come erano cambiati, ad esempio Yamamoto non portava più gli occhiali e aveva cominciato a truccarsi cosa che prima non faceva mai.

Io e la mia compagna di banco ci sedemmo ai nostri posti, forse un po’ spaesate perché non sapevamo come mai avevamo avuto una convocazione dal nostro Preside, << Buongiorno ragazzi>> noi tutti ci alzammo per salutare il Preside << Come siete cresciuti, siete quasi irriconoscibili…siete tutti?>> << No mancano ancora il signorino Masafumi e l’amico Motuharo>>

Alla parola amico un cenno di sorriso si fece sul mio volto, questo perché mi fece capire che nonostante i mille litigi, la loro amicizia era ancora bella solida.

<< Ok allora aspettiamo altre e cinque minuti poi incominciamo>> detto questo il preside uscì dall’aula.

Noi ragazzi incominciammo a parlare di noi, di quello che ci era successo in questi anni, con molto di loro non li vedevo da circa cinque anni ed infatti molti di loro non li avevo nemmeno riconosciuti.

Io sorvolai alcuni aspetti della mia vita, perché era giusto parlare di certe cose prima con i miei amici e poi con il resto della classe.

All’improvviso si aprì la porta e due ragazzi entrarono.

Non potevo credere che fossero cambiati così tanto, ormai erano altissimi ed erano sempre più belli. Yamamoto subito gli corse incontro io rimasi seduta al mio posto non sapendo cosa fare.

<< Nana non si salutano più gli amici?>> Yano mi venne incontro e mi fece un sorriso gigantesco.

Mi alzai immediatamente e gli buttai le braccia al collo << Oddio come mi sei mancato!>> era la verità mi era mancato tantissimo in questi quattro anni, << Mi devo offendere?>> mi girai verso Takeuchi e abbracciai forte anche lui.

<< Ma allora si può sapere dove eri sparita in questi anni?>> Takeuchi aveva ragione a loro dovevo ancora delle spiegazioni << Vi racconto tutto davanti una bella tazza di thè, adesso scopriamo perché ci hanno convocato, va bene?>> entrambi i ragazzi fecero un cenno di approvazione.

Il Preside rientrò in classe e ci annunciò che essendo stata la classe più brava di tutto l’istituto negli ultimi dieci anni e per questo eravamo attenuto una vacanza studio per due settimane a Mosca.

Tutti i ragazzi iniziarono ad esultare anche i miei amici, esultavano perché due settimane a Mosca tutto pagato, l’unica a rimanere un po’ sulle sue ero stata io.

Io non mi potevo permettermi di andare due settimane lì, a chi avrei lasciato Misaki? Di certo non potevo pensare di lasciarla ai miei, non sarebbe stato giusto.

Data questa bella notizia il preside ci congedò.

<< Allora andiamo a prendere questa tazza di the?>> << Si certo?>> ero rimasta un po’ stranita da questa notizia, Yamamoto e Yano stavano facendo i progetti per questa vacanza studio, io non intervenni molto nel discorso << Ehi Nana c’è qualcosa che non va?>> Takeuchi forse si era reso conto che non ero molto entusiasta << No non ti preoccupare>> e gli feci un sorriso.

Finalmente arrivammo davanti al negozio dove facevamo il thè più buono di tutto il Giappone.

<< Siete pronti per prenotare?>> < Si allora due thè ai mirtilli, uno alla fragola e uno al cocco>> nonostante fossero passati quattro anni Yano si ricordava ancora il mio gusto preferito.

<< Allora vuoi che cominci uno di noi a parlare o vuoi cominciare tu?>> Yamamoto mi guardò << Dai cominciate voi, io penso che ne avrò per molto>> Yano mi guardò in modo strano.

<< Dai allora comincio io…>> fu Takeuchi a cominciare <<…ho cominciato l’università da poco, perché mi sono preso un anno sabatico, ma adesso sono pronto a recuperare il tempo perduto. Per un anno ho viaggiato molto, sono stato in mezza Europa, Italia, Germania, Spagna e Francia>> quante cose belle che aveva visto, era stato davvero fortunato. << Che bello, mi piacerebbe anche a me un giorno poter visitare tutto ciò…>> un velo di tristezza cadde sul mio volto.

<< Io invece studio e lavoro, non voglio pesare sulle spalle dei miei>> << Che lavoro fai?>> chiedi ad Yamamoto << Lavoro in un centro d’estetista, la paga è buona e per ora mi va bene così>> bhè anche lei se la cavava bene. << Tu invece Yano?>> << Io ho lasciato perdere lo studio e lavoro in un negozio dove vendiamo strumenti musicali>> Mi dispiaceva che Yano avesse lasciato gli studi, non lo avrei mai detto. << Adesso tocca a te Nana>> uff…non mi andava di raccontare tutto, però erano i miei amici ed era giusto che sapessero.

<< Io vivo ad Akita ed è un bella cittadina, sapete la statua di quel cane è stupenda è grandissima…>> << Un giorno la voglio vedere, il film che hanno fatto su quel cane mi ha fatto piangere veramente molto>> intervenne Yamamoto. << Si un giorno di questi te la farò vedere…comunque io anche ho lasciato gli studi e lavoro in una serra, il lavoro è un po’ pesante ma non mi lamento, vengo pagata molto bene e questo è l’importante>> <> si Yano aveva ragione, ma lo studio di certo non mi dà dei soldi per mantenere mia figlia.

<< Lo so però diciamo che sono stata costretta>> e inizia a sorseggiare il mio thè. Nel frattempo Takeuchi mi raccontò di tutte le conquiste che fece in Europa ed era diventato un vero latin-lover, in più Yano ed Yamamoto mi dissero che avevano preso a frequentarsi, ammetto che questa notizia non mi lasciò molto indifferente, non potevo nascondere il fatto che Yano mi piacesse, forse mi era sempre piaciuto, ma non avevo mai avuto il coraggio di dirlo.

<< Mamma!!>> udita questa parola mi girai alla mia destra e vidi la piccola Misaki con mio padre, poi mi girai verso i miei amici che dal volto sembrarono un po’ confusi. << Ciao Misaki cosa ci fai qui?>> feci finta di nulla << La bambina voleva del thè e qui fanno il miglior thè di tutto il Paese>> mi disse mio padre. Mi fece un sorriso forse capendo che ero davvero imbarazzata poi riprese << Dai Misaki lasciamo la mamma con gli amici, il thè lo facciamo portare a lei…noi adesso andiamo al parco va bene?>> << Siii!!>> gridò mia figlia, che mi diede un bel bacio e uscì dal negozio.

Al nostro tavolo cadde il silenzio, io abbassai lo sguardo e fissai la tazza ormai vuota. Non volevo di certo che loro lo venissero a sapere così. Poi decisi di parlare << Ok diciamo che nel racconto ho lasciato un bel particolare…>> ancora silenzio, nessuno aveva il coraggio di parlare << È bellissima, identica alla madre!>> esordì Takeuchi che mi fece un bel sorriso e mi strinse forte la mano << Come mai non ci volevi dire nulla?>> continuò. << Proprio per tutto questo imbarazzo non volevo dire nulla>> chiarii << Ma io più che imbarazzato sono incredulo, perché non ci hai mai detto nulla, potevamo aiutarti per te non sarà stato facilissimo>> si Yamamoto aveva ragione, ma come potevo fare?

Yano rimase in silenzio, non intervenne per nulla per molto tempo << È per questo che sei scappata?>> intervenne con tono un po’ acido <> risposi timidamente. << L’importante è che adesso sei tornata, noi siamo i tuoi amici e ti aiuteremo, puoi contare su di noi…vero ragazzi?>> Yano e Yamamoto si guardarono e poi fecero un cenno di approvazione.

Usciti dal negozio le nostre strade si separarono, Yano e Yamamoto andarono verso il negozio della ragazza, mentre Takeuchi mi riaccompagnò a casa.

<< Posso farti una domanda?>> alzai lo sguardo verso il ragazzo << Certo>> << Sai chi è il padre?>> mi aspettavo una domanda del genere, non mi diede il tempo di rispondere che mi fece un’altra domanda << Aspetta prima voglio sapere quanti anni ha?>> mi aspettavo anche quest’altra domanda. << Misaki ha quattro anni ha da poco cominciato l’asilo…eh si…so chi è il padre ma a lei non l’ho mai detto>> continuammo a camminare il mio amico aveva il volto pensieroso << Eh posso sapere chi sia?>> << Non ti preoccupare non sei tu il padre>> risposi << Allora lo è Yano>> sussurrò. << No non è neanche lui>> Takeuchi si voltò verso di me e mi guardò dritto negli occhi << Nana non prendermi in giro, so che sei una brava ragazza e so che il padre se non sono io deve essere per forza lui>> aveva un tono molto serio << Non ti preoccupare non lo dirò a Yamamoto, però forse Yano lo dovrebbe sapere>> << Ti prego credimi, non siete voi, è per questo che sono scappata da qui>> lui mi strinse la mano e ricominciammo a camminare << Ho capito ancora non sei del tutto pronta a dire la verità, comunque non ti preoccupare io per te ci sarò sempre, ricordatelo>> mi girai verso quel ragazzo tanto cresciuto e lo abbracciai fortissimo. Aveva ragione non ero pronta ancora per dire la verità, avevo bisogno ancora un po’ di tempo.

Arrivai a casa e corsi verso la bambina << Mamma mi hai portato il thè?>> << Certo al cocco come piace a te!>> come gusto del thè aveva preso proprio del padre.

  

Angolo autrice:

scusate per il ritardo. Volevo solo dire che la storia come noterete non coincide con la vera storia, spero vi piaccia lo stesso. Baci baci Scoutina.

  
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