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Autore: dariuccia91    27/03/2011    4 recensioni
Damon cerca in tutti i modi di allontanarsi da Elena, di non pensare a quanto ne sia profondamente innamorato, preferendo nascondere i suoi reali sentimenti.E se un giorno il suo cuore lo spingerà,contro ogni razionalità, a dichiararsi, questa volta per davvero?E come reagirà Elena?Per saperne di più, date un'occhiata a questa storia.Spero vi piaccia!!!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elena si sentiva come in trappola.Dopo la lettura di quel messaggio intimidatorio,ormai tutti avevano preso consapevolezza del pericolo e l'avevano costretta a stare rinchiusa tra le quattro mura di quella casa,protetta da mille incantesimi di difesa indissolubili.Ogni tanto,quando era possibile per loro distrarsi dall'importante carica di guardia del corpo,Damon e Stefan apparivano a turno nella stanza di Elena,per tenerle compagnia e raccontarle gli ultimi sviluppi.Damon continuava a rassicurarla,affermando che nulla avrebbe intralciato il loro perfetto piano d'azione e come un vero eroe dell'Iliade,si ergeva in tutta la sua altezza,dimostrando quanto fosse pronto ad agire,in qualunque momento.Stefan,dal canto suo,appariva più preoccupato e ,nei rari momenti in cui poteva starle accanto,era taciturno e riflessivo.Non mancavano di certo le mille piccole attenzioni,che potevano,anche per poco,rincuorare la sua dolce metà,afflitta da un grosso senso di incapacità.Avrebbe voluto anche lei darsi da fare come gli altri e avrebbe preferito correre mille rischi,piuttosto di trovarsi lì,senza far nulla,intrappolata come un criceto in gabbia,timorosa di ciò che all'esterno sarebbe potuto accadere.Si sentiva impotente ed inutile.Il suo pensiero corse subito al suo fratello minore Jeremy,il componente del gruppo più debole, e una fitta al cuore parve lacerarglielo,quando l'immagine di lui,disteso in una pozza di sangue,le apparve alla mente,come riflesso dei suoi stessi pensieri negativi.Li scacciò via,infastidita,cercando di distrarsi,dedicandosi alla lettura di un libro,che però leggeva senza prestarvi realmente attenzione.Decise di chiuderlo con un colpo secco e ,alzatasi dal letto su cui era sdraiata,si avvicinò alla finestra,guardandovi fuori.Sul pianerottolo,apparentemente seduta a bere una tazza di tè,c'era Caroline.Era il suo turno di guardia.Chissà dove fossero gli altri in quel momento.Era un pò di tempo che era come se le stessero tenendo nascosto qualcosa,evitandola di proposito. Si guardò intorno.Tutto era silenzioso all'interno della sua stanza...Eppure una strana sensazione si impossessò di lei.Cercò di acuire i suoi fragili sensi umani e potè sentire vicina una presenza .Un brivido le fece accapponare la pelle e si sentì più agitata che mai.Una folata di vento le scompigliò i capelli.Si girò di scatto verso la finestra...eppure ricordava di averla accuratamente chiusa.C'era qualcuno nella stanza con lei,ne era sicura e certamente non era nessuno del gruppo.Decise che fosse giunto il momento di reclamare l'attenzione di Caroline giù nel pianerottolo,ma quando fu in procinto per farlo,una mano fredda come la morte apparve dal nulla, tappandole la bocca.Elena sbarrò gli occhi e la paura prese il sopravvento.Un uomo alto,dall'aspetto distinto,dai lunghi capelli biondo platino,dal viso bianco come la neve,dai lineamenti marcati e dagli occhi azzurri,ridotti a fessura,la guardava con uno sguardo indecifrabile.Elena potè capire ,anche se non l'aveva mai visto,chi fosse quella persona.Era come se un legame l'avesse indotta a capirlo,senza avere bisogno di chiedere.Gli occhi di lui si posarono su quelli di lei e in un attimo Elena non riuscì più a emettere alcun suono.Sentì come se quell'uomo le stesse impartendo,tacitamente, degli ordini e lei fosse una marionetta tra le sue mani.In un attimo,la prese tra le braccia e scomparvero.Stefan ,dopo aver trascorso un'intera giornata con il resto del gruppo a svolgere altre ricerche,tornò a casa Gilbert.Salutò Caroline con un cenno della mano e salì le scale a due a due ,diretto verso la stanza di Elena.Lì non vi trovò nessuno.Spaesato,cominciò a chiamarla a gran voce:"Elena!!" La cercò nel bagno,nel salotto,in cucina,in ogni angolo della casa,per poi ritornare nella sua camera,per accorgersi ,solo in quel momento della finestra lasciata aperta.Lì,sul davanzale,giaceva il diario di Elena,che il vento fece aprire,rivelando un biglietto,che fuoriuscì dalle pagine,volando dritto ai piedi di Stefan.Esitante lo prese tra le mani e ne lesse il contenuto."ELENA è CON ME.PER QUANTO ABBIATE CERCATO DI TENERLA AL SICURO,IO SONO PIù FORTE E SCALTRO DI QUANTO IMMAGINIATE.NON CERCATE IN ALCUN MODO DI SOTTRARMELA.LA PAGHERESTE A CARO PREZZO...KLAUS!!" Stefan,vacuo,rilesse più volte quelle righe.Elena era stata presa,ora era con lui.Mille lacrime gli solcarono il viso e la sconfitta parve aggravare il peso del suo cuore lacerato.Anche Damon ritornò dalla missione di ricerca e salì al piano di sopra.Vide suo fratello piangere,stringendo tra i pugni un foglio di carta.IL suo corpo fu come se non rispondesse più ai suoi comandi,fece per muovere la bocca,ma nulla ne uscì.Si avvicinò a Stefan e prese il pezzo di carta,in quel momento caduto sul pavimento.Lesse anch'egli quelle parole e,un'ira funesta prese possesso di lui.Sbattè un pugno al muro,esclamando:"Non è possibile!!!"Corse di sotto,andando dritta verso un'ignara Caroline,sbattendole le spalle al muro."Cosa succede,cosa credi di fare...."cercò di dire la bionda,per quanto la sua voce roca,soffocata dalla stretta alla gola di Damon, glielo permettesse."Tu...avresti dovuto vegliare su di lei durante la nostra assenza..." "Cosa??Elena...cosa le è successo???" proruppe Caroline,disperata. Stefan accorse in suo aiuto,allontanando il fratello da lei."Damon,lei non c'entra nulla,lasciala andare.Non avrebbe potuto fare niente per fermarlo!!"disse, con un filo di voce. Damon si ricompose,lasciando la presa e voltandosi di scatto,per di non mostrare,in quel momento, tutta la sua vulnerabilità.Klaus aveva raggiunto,contro ogni previsione,il primo atto del suo scopo.I loro piani parvero dissolversi nel nulla e un senso di sconfitta parve schiacciare ogni speranza."Si invece...tutti avremmo potuto fare di più.Che sciocco credere che un semplice incantesimo avrebbe potuto tenere alla larga Klaus!!"sbottò Damon,rivolto al fratello,che gli rispose,facendo sentire anch'egli,questa volta, la sua collera repressa:"Pensi che solo tu stia male per ciò che è appena accaduto?Pensi che avremmo dovuto fare di più di quanto stessimo facendo?Allora dimmi un pò Damon.Cosa accidenti avremmo dovuto fare più di quanto sia già stato fatto?Illuminami!!Sono giorni che non facciamo altro che sbattere la testa al muro e il tuo atteggiamento di superbia ,certo non c'è stato di aiuto!" "Stefan cosa credi di fare ,adesso?Vorresti dire che è colpa mia se ora Elena è in pericolo di vita?Io ero contrario,fin dall'inizio a questo stupido piano.Sapevo che non avrebbe portato ad esiti positivi.E tu ,continuavi con quell'aria di chi la sa lunga e pensa che sia quella la cosa giusta da fare. Vaffanculo tu e il tuo fottuto piano!!!" Stefan,non ci vide più.Perse il suo tipico atteggiamento di autocontrollo;Il suo volto si trasformò in quello del vampiro che era e afferrò il fratello per il collo,sollevandolo in aria e sbattendolo ,lontano.Damon,con il viso rivolto nell'erba del giardino,non potè non evitare quello scontro.Era prevedibile che tra i due fosse sfociato da un momento all'altro.Si trasformò anch'egli e raggiunse il fratello,scaricandogli addosso un'infinità di pugni.I due continuarono a lottare istericamente,dandosele di santa ragione e approfittando di questo,per cacciare fuori vecchie ferite ancora aperte,difficili da rimarginare."Lo desideravi da tempo,vero,Santo Stefan?Ecco la parte oscura di te che emerge.Questo sei,Stefan e non potrai mai fare nulla per nascondere la tua vera natura"affermò a perdifiato Damon,tra un pugno e l'altro."Zitto!!!Non fai altro che seminare zizzania e cercare di rendere la mia vita un inferno.Pensi che non sappia quello che provi per Elena e che ti spinge a fare la parte dell'eroe?Tu sei senza cuore e senz'anima.Fai questo solo per conquistarla.Ma lei è mia e tu non riuscirai mai ad averla,perchè lei sa ciò che sei veramente!!" disse Stefan con malignità.Damon,scosso da quelle parole,staccò un pezzo di legno dalla sedia a dondolo del giardino e lo puntò al petto del fratello:"Non ti azzardare a dire più queste luride parole.Amo Elena e ciò che faccio,è indotto solo dall'amore che provo per lei.Non desidero nulla in cambio,solo la sua felicità e la sua indennità mi interessano!!!Tu sei uno sporco bugiardo!!" In quel momento ,sentirono un colpo a mezz'aria che li scaraventò lontani l'uno dall'altra.Bonnie,con un incantesimo,aveva interrotto quella disputa."Adesso basta!!Non è il momento questo di litigare e rinfacciarsi vecchi rancori.Elena è in pericolo e dobbiamo fare qualcosa per liberarla.Forza,diamoci da fare"esordì la strega,con occhi,che se avessero potuto,avrebbero scagliato fiamme e fuoco.

Elena,si ridestò,pian piano.Sentì come se avesse perso i sensi a causa di una botta,che però non le faceva accusare alcun dolore fisico,solo stordimento.Si trovava in una grande stanza,dall'ampio soffitto,completamente illuminata dalla luce del sole e arredata con uno stile che le ricordava quello delle tipiche stanze reali.Il letto,su cui era sdraiato,era a baldacchino,con tende rossastre rette ai lati da cordoni dorati.Un senso di panico la invase nuovamente.Dove si trovava?Dov'era Klaus?Sarebbe arrivato?E come risposta all'ultima domanda posta a sè stessa,apparve così inaspettatamente,da indurre Elena a sbattere la schiena sulla testata dell'enorme letto."Finalemente ho l'onore di conoscerti,dolce,fragile e umana Elena!"Disse ciò con una voce così seducente e sensuale.Ora capiva come avesse raggirato Katherine.Era affascinante e sfruttava questo ,per far capitolare le sue prede.Ma su Elena ciò non avrebbe sortito alcun effetto.Provava solo una forte repulsione per lui.Nulla di più.Klaus ,invece ,guardava Elena,come se per lui fosse una visione celestiale.Quel viso era stato da sempre il suo più atroce tormento per millenni.E ora che lei era nelle sue mani,non le sarebbe sfuggita.Niente e nessuno avrebbe potuto ostacolarlo nel suo piano,questa volta.Avrebbe sacrificato la doppelganger e spezzato quella maledizione, che da secoli lo rendeva schiavo dalla luce del Sole,prima dei licantropi.Immaginò di camminare liberamente di giorno,senza quell'insulso anello all'anulare e un senso di piacere gli attraversò quel corpo secolare.Neanche la vista di quel viso a lungo ricercato che gli ricordava Lei,avrebbe potuto distoglierlo dal suo obiettivo.Quella dolce fanciulla,lì,dinanzi a lui,era solamente una delle Sue tante copie e nient'altro.Nulla,apparte l'aspetto,avrebbe potuto ricordarle Selena.Nulla!!!Certo,come gli era già capitato,questo lo spingeva a nutrire qualcosa dentro,alla vista di quelle donne,così uguali a lei.Ma,conosciutele,poteva scoprire,che al di là della perfetta somiglianza,quelle fossero così diverse in realtà.Elena,sarebbe stata come tutte le altre,frivole e nulle per lui.Si,ne era certo.L'avrebbe sacrificata senza problemi."Bene,Elena,saprai già le mie intenzioni,inutile che te le spieghi,te ne starai qui buona buona,aspettando quel momento.Ammenochè,tu non vorrai fare come le tue sciocche antenate,rischiando di veder sterminati tutti i tuoi amici e familiari.Quindi bada bene!!Io non ti torcerò neppure un capello,nè a te nè ai tuoi insulsi amici,ma tu ,non fare nulla di avventato,altrimenti conoscerai la mia ira!!" Elena pensò a Stefan,Damon,Bonnie,Jeremy,Caroline,Matt e questo la rinvigorì.Avrebbe rispettato le decisioni di Klaus,per salvare loro la vita,a costo della propria e ,con questo pensiero,animato da un indomito coraggio parlò:"Farò ciò che tu mi dici,aspetterò il momento in cui ti servirai di me per spezzare la maledizione,a patto che nulla accadrà loro.Sono disposta a sacrificarmi senza battere ciglio,ma loro non dovranno essere toccati..." Klaus,stupito da quell'insolito atteggiamento,parve per la prima in difficoltà."Tu,vorresti dirmi ,che ti lascerai morire,affinchè i tuoi amici sopravvivino?Un atto eroico da parte tua.Bene,ci siamo detti abbastanza.Fà come se stessi a casa tua,ovviamente,stà attenta a non farmi irritare,sai già che potresti pagarne a caro prezzo" Sembrò citare i versi del messaggio,trascritto prima di portarla via.Klaus le lanciò un fugace sguardo,prima di uscire dalla stanza.Quella giovane umana l'aveva, in pochi secondi, spogliato delle sue intimidatorie vesti.Com'era stato possibile?Si rese conto che fosse molto simile a Selene,più di quanto potesse mai immaginare.Apparte l'aspetto,in lei convivevano quegli atteggiamenti e peculiarità caratteriali, tipici della donna che aveva così tanto amato.Non poteva,proprio ora,lasciarsi andare a simili pensieri.Abbandonò quel ricordare insulso,che non gli si addiceva affatto e si ripromise di adempiere allo scopo prefissosi.Ma continuò,inevitabilmente a pensare a Selene,alla sua morte,al dolore provato. Solo il ricordo di lei ,era in grado di fargli tornare a galla quell'umanità perduta da tempo.Quel briciolo di umanità messa a dura prova dalla cruda realtà :la donna in questione,unico rimedio per la maledizione inflittagli dallo stregone Morgan,avrebbe avuto proprio le sue sembianze.Un crudele gioco del destino,che l'aveva indotto ad essere così com'era e che lo rendeva ancora più crudele,per le sofferenze patite.Il vero motivo che lo spingeva a ricercare la doppelganger,per sacrificarla,era anche in parte dettato dalla voglia di liberarsi di quel dolore opprimente,di quel senso di colpa che lo attenagliava.Avrebbe ucciso Elena,per liberarsi degli spettri del suo passato.

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