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Autore: Nanix    27/03/2011    3 recensioni
Etienne è una ragazza di 25 anni, con una passione sfrenata per i dolci. Ama farli e ci mette l'anima nel suo lavoro. Le sfortune arrivano quando: rompe lo specchio, un gatto nero gli attraversa la strada, perde il lavoro,la sua migliore amica se ne va in Canada, fa un incidente in macchina con uno stronzo affascinante, scopre il suo ragazzo in un hotel con una biondina e come ciliegina sulla torta rovescia il caffè sulla camicia dello stronzo affascinante.
Se foste in lui voi che fareste? Minimo le fareste pagare il lavaggio della camicia.
No, lui le chiede di essere la sua ragazza e di lavorare nella pasticceria del suo hotel. Per quale motivo?Bhe leggetela.. :)
Mi spiace ma momentaneamente l'ispirazione è andata a farsi benedire, spero torni presto. Ho in testa di tutto ma nulla che interessi alla storia. Spero di riprendere presto.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Prima il caffè e ora un cuscino, andando avanti e vivendo sotto lo stesso tetto quante cose farà conto di tirarmi addosso?
Mentre lei va a farsi una doccia, e forse non è neppure una brutta idea dato che non ha fatto una gran bella impressione.
Ripensando alla frase che ha detto in ascensore, mi sorgono diversi dubbi. E se fosse veramente un uomo? Magari è un trans. Non ho nulla contro i transessuali, ma sarebbe difficile poi spiegare per quale motivo io sono fidanzato con uno di loro, specialmente a mia madre.
Indossò una camicia pulita e vado all’ingresso.
Per i corridoi incontro nuovamente la segretaria.
-è molto graziosa la sua fidanzata, complimenti. Anche se onestamente non rispecchi i soliti canoni. È una frizzante novità.-
-Diciamo che è molto..particolare.-
Kristine, mi guarda sorridendo, ha 26 anni ed è veramente una ragazza in gamba, seria e molto intelligente. Anche fisicamente è molto graziosa, durante i primi mesi che lavorava qui abbiamo provato ad uscire un paio di volte, ma da parte mia non c’è mai stato un elevato interesse, mentre da parte sua l’interesse permane ancor oggi.
-Le auguro una buona giornata signor Williams.-
-Anche a lei, Kristine.-
Le sorrido dolcemente e la vedo arrossire teneramente, e avvicinandomi, facendo toccare le nostre spalle le sussurro in un orecchio.
-Anche oggi è raggiante, le dona molto questa treccia, ma con i capelli sciolti sei più sensuale.-
Ok lo ammetto un po’ mi diverto a stuzzicarla ben sapendo che lei un po’ ci soffre.
Vado in cucina, devo avvisare il cuoco dell’arrivo di Etienne, e so già che non ne sarà contento. Lavora in questo hotel da molti anni, ed essendo specializzando in pasticceria, ha fatto fuori molti pasticceri validi. È molto geloso della sua cucina, che per altro tiene pulita in una maniera esemplare, ma l’età avanza anche per lui e tra poco deve andare in pensione, anche se il solo parlare di pensione lo fa star male, e qualcuno deve pur prendere le redini.
Ho promesso a quella ragazza che le avrei trovato un posto nella cucina del mio hotel, non posso negarglielo.
Entro in cucina e gli aiutanti del cuoco mi salutano, alcuni con un cenno di capo altri con la mano, le due ragazze, come al solito, mi sorridono e quando sorrido loro di rimando vanno in brodo di giuggiole.
Si, in effetti mi diverto a vedere le ragazze imbarazzarsi e sbavare per il sottoscritto.
-Dov’è il mio cuoco preferito?-
Mi avvicino al uomo che parla con un ragazzo ai fornelli e gli metto una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione. Si volta e mi guarda sorpreso.
-Nathan, qual buon vento ti porta in questo angolo remoto di paradiso?-
È raro che io metta piede in cucina, in genere passo la maggior parte del tempo nell’ufficio o intrattenendo i clienti nella salone principale o al bar.
-Dovrei parlarti un secondo, hai tempo?-
-Per te ho sempre tempo. Vieni.-
Ci allontaniamo dagli altri, nonché debba dirgli chissà cosa ma preferisco mantenere una certa privacy con i miei dipendenti.
-Allora dimmi tutto Nathan.-
-Oggi verrà una ragazza per lavorare in pasticceria.-
Mi guarda shockato e inizia a ridere, beh io credevo iniziasse a urlare, direi che è un buon inizio. Fin da quando lavora qui ha sempre deciso lui i cuochi, e per poco anche i camerieri, ma i pasticceri sono sempre stati solo ed esclusivamente uomini. Di ragazze neppure l’ombra.
-Scordatelo Nathan.-
Torna a farsi serio e mi guarda intensamente, certo potrei imporre su di lui il ruolo di titolare dell’hotel, ma vorrei evitare d’arrivare a tanto.
-è..è..la mi ragazza.-
-Può anche essere tua sorella, tua figlia, tua moglie che non mi interessa. Qui entra solo chi dico io e per giunta solo uomini, e a meno che tu non sia diventato omosessuale di colpo, lei non metterà piede in questa cucina.-
Mi passo la mano tra i capelli, è già difficile sopportare Etienne, e la conosco da poche ore, perché anche lui deve rendermi le cose cosi complicate? Mi guardo attorno e noto che i cuochi invece di lavorare ci osservano, ma la mia attenzione è catturata da una figura che mi sta rendendo la vita impossibile: Etienne.
-Troppo tardi è già arrivata.-
Con un cenno di capo indico la ragazza che guarda la pasticceria, mamma che curiosona che è.
Potrei giurare d’aver visto il cuoco diventare rosso dalla rabbia e il fumo uscire dalle orecchie, fa un respiro profondo e si avvicina a lei mentre io rimango un po’ più indietro, quel tanto che basta per non intromettermi e lasciare che si arrangino.
-Non le è permesso entrare in cucina-
Si volta di scatto un po’ sorpresa.
-A dire il vero sono la nuova pasticcera.-
Ahi approccio sbagliatissimo.
-Ma davvero?-
Il cuoco incrocia le bracci al petto e la osserva fissandola intensamente. Credo che con lei quella tattica non funzioni affatto, e non sbaglio, la vedo tranquillissima e per nulla intimorita.
-Eh già.-
-E chi lo dice?-
-Il tizio la dietro.-
Con un cenno di capo,non troppo carino indica il sottoscritto. Invece che tizio poteva anche usare il mio nome o anche solo il titolare. Non c’è dubbio andiamo d’amore d’accordo. Si, siamo proprio un coppia perfetta.
Il cuoco le propone un piccolo test culinario che lei supera senza difficoltà facendo un semplice dolce al caffè.
Il cuoco la lascia da sola in pasticceria mentre fa amicizia con gli altri dello staff e si avvicina a me.
-Hai una gran bella gatta da pelare adesso.-
-Cosa?-
-è..è..non riesco a definirla.-
-Particolare, un particolare che mi fa impazzire.-
Impazzire in senso negativo, la conosco da poco e già vorrei strangolarla. Potrei farlo durante la notte, magari soffocandola, oppure mettendo del veleno nell’acqua.
Etienne mi passa accanto guardandomi.
-A che pensi? A come farmi fuori?-
-No sarebbe inutile, l’erba cattiva non muore mai.-
-Allora anche tu vivrai in eterno assieme a me-
Che lingua lunga. Perché diamine vuol sempre avere l’ultima parola? Non se ne può stare zitta per una santissima volta?
Il cellulare squilla e guardando sul display mi accorgo che è mia madre, per l’ennesima volta.
-Pronto?-
-Nathan, mi sono scordata di dirti di venire a cena qui da noi stasera, cosi anche tuo padre può conoscere la tua ragazza.-
-Ah, non so..-
-Su su non fare storie. Alle 20 e siate puntuali mi raccomando.-
Riaggancio.
Etienne è ancora li al mio fianco che chiacchiera con una ragazza, se non sbaglio si chiama Tracy ed è addetta agli antipasti, poi onestamente altro non so.
-Stasera andiamo a cena dai miei.-
Mi guarda sorpresa.
-Ah ok.-
-Se solo trovassi un modo per evitarlo..-
-Se vuoi ti faccio fare un ruzzolone giù dalle scale cosi magari ti rompi la testa.-
-Stai attenta che potrei farlo fare a te un volo giù dalle scale, e quella piccola testolina magari te la rompi tu.-
-Mmmh è troppo dura rischierei di rompere qualcosa, ma la tua tanto non credo che ti serva a molto..-
Toglietemela di torno o l’ammazzo. Perché un esserino cosi piccolo deve essere cosi dannatamente fastidioso?
Le do un leggero spintone per farla uscire dalla cucina.
-Dovresti portare più rispetto per il tuo titolare.-
-Tecnicamente non sei ancora il mio titolare, ma lo sei da domani.-
-Quindi da domani inizierai a portare rispetto per il sottoscritto?.-
-No. Perché nemmeno tu sei in grado di portarlo a me.-
Se ne va lasciandomi da solo con una rabbia indescrivibile mentre il cuoco si avvicina e mi appoggia una mano sulla spalla.
-Ti sei scelto un bel peperino.-
Inizia a ridere mentre io vorrei strangolarlo ma per evitare di finire nei casini vado in camera. 


Note dell'autrice:
Grazie mille a chi a messo la storia nei preferiti e anche a chi lascia un piccolo segno del suo passaggio.
Tra breve ci sarà un blog su questa stori cosi potrete anche vedere i vari personaggi.

  
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