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Autore: DrunkPirates    27/03/2011    1 recensioni
Daphne e Alain sono una coppia aperta, tutti e due bellissimi e in cerca di strambi intrattenimenti.
Su una pista di pattinaggio incontrano due coppie in procinto di sposarsi, così decidono di divertirsi mettendo in crisi la loro sessualità.
Riusciranno i futuri sposi a vincere la tentazione?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Una sua amica, al liceo, gli aveva detto che non c’era niente di male nell’amore omosessuale, nel provare attrazione fisica per qualcuno dello stesso sesso. Essere capaci di riconoscere l’importanza interiore di una persona o la bellezza e la sensualità  di tutti, senza badare al sesso, era una cosa bellissima. Diceva che distingueva gli uomini dagli animali perché dimostrava che erano in grado di superare l’istinto naturale che porta all’atto sessuale solo per fini riproduttivi. Ma i vaghi ricordi delle parole di una vecchia amica non aveva permesso a Daniel di restare impassibile agli eventi avvenuti durante la festa d’addio al celibato. E poi era pur sempre tradimento!

Dopo essere fuggito da Alain, Dan si era sentito peggio di prima. Era bello dire a se stesso che tutto quel che era successo non lo turbava affatto. Era bello fare finta avesse voluto lui stesso fare un’esperienza totalmente nuova prima di sposarsi con Elizabeth. Ma in cuor suo sapeva che la verità era un’altra. Alain era riuscito a sopraffarlo, ad avere controllo su di lui ed avrebbe dato chissà cosa per dimostrargli d’essere in grado di fare lo stesso. Ed il sapere che in fin dei conti l’idea di vederlo gemere sotto il suo volere non gli dispiacesse, faceva incupire Daniel ancora di più. Ed inoltre odiava quello sguardo sicuro che il ragazzo gli lanciava, come se leggesse nella sua mente. E lo faceva uscire di testa l’idea che, essendo stato respinto, volesse vendicarsi rivelando tutto a Liz. Ma la cosa che più lo torturava era l’impressione che la sua ragazza fosse nella stessa situazione. Possibile che Daphne le avesse giocato lo stesso terribile scherzo? Rabbrividiva solo all’idea… anche se forse gli avrebbe permesso di sentirsi meno in colpa.

-Ti va bene, Dan?- sentì una voce chiedere facendolo tornare sulla terra.

-Che cosa?-

-L’ho già detto. Preparare la griglia con Alain visto che siete i più pratici. Noi facciamo la spesa da brave donne di casa- disse Daphne mettendo dell’ironia sull’ultima frase mentre dava una pacca al fondoschiena del suo partner. Alain le sorrise divertito.

Quel sorriso era pieno d’amore, malizia, conoscenza, intimità… se avevano tutto quello, perché Alain avrebbe dovuto mandare all’aria un rapporto del genere?

-Anche Allison è forte. Potrebbe restare con noi. Almeno saremo divisi in modo equilibrato-

-Per me va bene- rispose subito la ragazza per niente desiderosa di stare con Daphne.

Gli altri assentirono e subito uscirono per andare a comprare pane e salsicce, insomma tutto l’occorrente per il barbecue.

Alain, Allison e Daniel invece tirarono fuori da uno sgabuzzino una griglia ancora imballata ed insieme si misero ad armeggiare nella speranza di ottenere un buon risultato.

Il sole era solo vagamente nascosto dalle nuvole ed il clima invernale che rendeva l’aria piacevolmente fresca sotto i raggi del sole attenuò la fatica dei tre.

Quando ebbero finito con la struttura di base, Allison si propose per andare a cercare la carbonella.

Daniel non voleva restare solo con Alain, ma in quel momento non ci pensò e così non propose di fare a cambio di ruolo. Anzi, continuò a parlare tranquillamente con il ragazzo, ridendo alle sue battute come se fossero stati amici da sempre. L’altra sera era ad un tratto diventata un lontano ricordo.

Solamente quando un sorriso di Alain gli provocò un tuffo al cuore si ricordò cosa aveva fatto con quelle labbra e con chi ne sfoggiava la bellezza.

-Alain… c’è una cosa che vorrei dirti. Scusa per stamattina, però…-

-Sì, lo so- lo interruppe Alain -Volevi essere chiaro ed evitare spiacevoli incomprensioni. E te ne sono grato. Ho capito che l’alcool mi aveva portato a guardarti solo perché mi ricordi Daphne. Ma ora che ho capito che lei ha molte più palle di te mi sono ricordato perché la preferisco-

Disse queste parole con un sorriso innocente ma voleva comunque che colpissero Daniel. E lo fecero. Lui con meno palle di una donna? Una donna preferita a lui? La sua vena competitiva e desiderosa di vittoria aveva ricominciato a pulsare violentemente.

-Scusate se ci ho messo tanto- disse Allison raggiungendo i ragazzi -Non riuscivo a trovarla-

-Non preoccuparti, ci siamo intrattenuti in chiacchiere- rispose Alain con uno dei suoi soliti sorrisi puri e luminosi.

La ragazza rispose al gesto e poi, insieme agli altri due, cominciò ad accendere il fuoco.

Liz, Daphne ed Emmett ritornarono dal supermercato poco dopo.

 

Il cibo cominciò a grigliarsi mentre la tavola di legno veniva apparecchiata e tutti insieme si divisero i compiti per facilitare la preparazione e velocizzare i tempi: la fame, stuzzicata dal profumino invitante degli alimenti, stava ormai facendo brontolare i loro stomaci.

Si sedettero a tavola affamati, ingozzandosi subito di pane e carne accompagnati da birra e acqua.

Persino ad Emmett, alla vista di quel bendiddio, venne l’acquolina in bocca e divorò tutto insieme agli altri.

-Ci vuole un brindisi ai futuri sposi- disse Alain alzandosi in piedi -Avete festeggiato prima separati, ora insieme!- si piegò sul tavolo per prendere un bicchiere ma Daphne lo fermò.

-Cretino, non si fa il brindisi senza spumante! Amore, non puoi commettere certi errori!-

-Ha ragione. Vado a prenderlo- affermò Daniel alzandosi da tavola. Il solo pensare a quella bevanda gli aveva fatto tornare alla mente quel che essa aveva generato e quindi stare a tavola lo aveva appena messo in una condizione di disagio.

-Vengo con te- disse Alain rovinandogli il piano -Sono già in piedi e so meglio dov’è-

Daniel non poteva obbiettare e dire al ragazzo che allora poteva andare lui da solo, sarebbe stato scortese. E poi Alain aveva detto che preferiva Daphne, non c’era da preoccuparsi.

Già… lui era secondo… dopo una donna…

Seguì Alain verso lo sportello con gli alcolici a sguardo chino mentre queste parole lo bruciavano dentro. Ferendo il suo ego, facendolo sentire inferiore e… impacciato. Nessuna ragazza l’aveva mai fatto sentire così imbranato.

Daniel si fece piccolo piccolo con il tono di voce, cercando però di mantenere un aspetto forte e sicuro come suo solito. La sua postura eretta, i suoi occhi intensi che lo caratterizzavano dovevano far sembrare avesse tutto sotto controllo.

Ma quell’inclinazione nel tono non passò inosservata.

-Alain io… insomma… come sono stato l’altra sera?-

Si sentiva stupido, era sicuro di star arrossendo e temeva da matti la risposta. Non aveva mai chiesto un parere sulle sue prestazioni. Neanche a Liz. Non aveva mai dubitato della sua bravura, ecco tutto.

Alain gli sorrise amorevolmente e gli posò una mano sulla spalla.

- Perché me lo chiedi?-

Daniel avvampò ancora, abbassando lo sguardo. Si vergognava di se stesso per star reagendo così ma non riusciva a impedirlo.

-Non so… hai detto che Daphne ha più palle di me e…-

Alain scoppiò a ridere, urtando i sentimenti di Dan.

Rendendosene conto cercò di ricomporsi, schiarendosi la voce.

-Scusa. Comunque mi riferivo solo al fatto che lei non scappa davanti ai problemi. Per quanto riguarda il sesso siete molto diversi ma… cazzo, è stato favoloso. Forse però Emmett bacia meglio-

Adesso era troppo. Stava per caso insinuando che lui fosse una specie di coniglietto incapace di baciare?

La sua solita scintilla si accese nel fondo delle pupille, schiarendo quegli occhi troppo marroni e portandolo a seguire quell’impulsività su cui Alain giocava tutto.

Gli sfilò la bottiglia dalle mani, poggiandola velocemente su un tavolo affianco e passandogli una mano tra i capelli, dietro la nuca, spinse a sé il suo viso, premendo al contempo il corpo del ragazzo contro il muro, facendo forza col bacino.

Alain inclinò leggermente la testa, posandola alla parete mentre assaporava quella lingua calda rincorrere la sua. Entrambi scappavano e si venivano incontro allo stesso tempo, perdendosi in un lungo e passionale bacio interrotto solo dalla richiesta del corpo di riprendere fiato. Se non fosse stato per quello stupido bisogno fisico, né Alain né tanto meno Daniel erano convinti quello scontro di labbra e quel mischiarsi di saliva sarebbe finito.

Daniel più rosso di prima premeva la fronte contro quella di Alain, attendendo un responso.

-Ok, baci meglio tu- disse con un sorriso stanco mentre riprendeva fiato.

Daniel si compiacque.

-Adesso torniamo dalle nostre ragazze-

-Dan… vuoi tornarci così?- domandò riferendosi alle manifestazioni di felicità della parte bassa del suo corpo.

-Merda…- sussurrò tra i denti.

Alain rise di nuovo, con quella tonalità chiara da bambino. Daniel dal canto suo gli lanciò un’occhiataccia.

 

Aspettarono un altro po’ prima di tornare al tavolo, scusandosi per la loro incapacità a scegliere la bottiglia giusta e dicendo che l’avevano voluta mettere per un po’ in frigo in modo da rinfrescarla.

Al brindisi parteciparono tutti con entusiasmo e col sorriso. Solamente Dan sembrava essere turbato da qualcosa. Ed Alain dentro di sé sorrideva per questo. Era riuscito nuovamente a far prendere l’iniziativa ad una delle sue prede e con ciò poteva dichiarare la sua seconda vittoria.

  
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