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Autore: Joyce Wilson    28/03/2011    10 recensioni
Isabella Cullen ragazzina di diciasette anni dolce e solare. Ha tanti amici ma pochi si possono considerare tali.Si innamora di un collega di suo padre.
Edward Masen, il nuovo pediatra. Vivranno una storia d'amore tormentata, piena di problemi e dieci anni a dividerli,ma un amore ad unirli. Ma come si sa l'amore supera ogni ostacolo.
Sono BlairCullen, ma con un nuovo account.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Sono pessima lo so. Ho messo quello stupido avviso, e vi ho fatto aspettare tantissimo.

Mi scuso davvero, davvero tanto. Ma purtroppo il capitolo non volevo uscire, e non è che io di questo capitolo sia molto entusiasta.

Ma spero che a voi piaccia.. almeno un minimo. Non mi sorprenderei se trovassi 0 recensioni.. o che mi diceste che il capitolo fa schifo.

Ma un piccola me, spera che voi siate lì pronte a darmi il vostro modesto e sublime parere. Mi scuso di nuovo per il ritardo stratosferico.. e vi ringrazio per aver capito.

Vi aspetto sotto.. per alcune informazioni importanti.

Capitolo Betata by: IvanaEfp, grazie tesoro!

#4

Ero appena entrato nel grande salone di casa Cullen e, una donna dai capelli color caramello e gli occhi color nocciola,corse verso di noi sorridendo.
“ Edward questa è mia moglie Esme” con voce orgogliosa Carlisle mi presentò sua moglie.
Gli porsi la mano e lei la strinse.
“ Molto piacere Signora Cullen”
“ Il piacere è tutto il mio Dr. Masen”
“ Oh no la prego! Mi chiami solo Edward.”
Lei annuì e sorrise piano.
Aveva un sorriso bellissimo e,vagamente,mi ricordava quello di Isabella che,alle mie spalle,mi fissava insistente e maliziosa.
Me la sentivo addosso e mi girai quel poco che bastava per fulminarla con lo sguardo.
Se proprio doveva analizzarmi e cercare di scoprire cosa nascondessi nelle mutande poteva almeno evitare di farlo davanti ai suoi.
Cazzo penso? Neanche in privato deve pensarci,è una bambina.
Me lo ripetevo da ore; una bambina,Edward,è solo una bambina.
La fissai un attimo.
Si,però una bambina cresciuta.
Una bambina con due tette che –ahimè- mi sarebbe piaciuto stringere mentre sarei affondata in lei.
Una bambina dai fianchi morbidi a cui appigliarmi quando l’orgasmo mi avrebbe travolto; una bambina dalle cosce lunghe,dalle natiche sode che,ad ogni passo,dondolano delicatamente e una bambina,sempre una bambina,che sentivo il bisogno di prendere e sbattere per ore.
Scossi la testa per scacciare via questi pensieri e,nello stesso attimo,vidi due figure maschili avvicinarsi.
“ Edward questi sono Ben e Jake.” Annuii e strinsi le mani ad ognuno di loro.
Erano due ragazzi molto simili eppure,a guardarli bene …
Ben aveva capelli biondi e occhi azzurri ed era,indiscutibilmente,un esatta copia di Carlisle. Invece Jake aveva capelli color caramello e occhi nocciola, l'esatta copia di Esme. Erano molto molto muscolosi.
“ Vieni sediamoci nel divano” Carlisle mi invitò a sedermi nel divano che capeggiava vicino al camino.
Lui andò verso il divano difronte al mio e si spostò dietro dove vidi un tavolino con delle bottiglie.
“ Wisky Edward?”
“ Si grazie”
Guardavo con la coda dell'occhio Bella che, seduta vicino ai suoi fratelli, faceva uno strano giochino con le mani. Mossa sbagliata.
La vidi che si toccava le gambe facendo su e giù che erano lasciate scoperte fino a metà coscia dal vestitino blu, che esaltava le sue forme, e che donava alla sua pelle qualcosa di mistico.
Faceva sali e scendi, con lo sguardo perso nel vuoto. Ogni volta che scendeva arrivava alle caviglie per poi salire, ma ad ogni salita arrivava sempre più su. Era così maledettamente sexy, così così …
Cazzo Edward ti stai eccitando!
“ Allora.. Edward sposato o fidanzato forse?” La voce di Esme che mi guardava curiosa mi risvegliò dallo stato di trans.
“ Divorziato” Carlisle si sedette vicino alla moglie difronte a me e mi porse il bicchiere contenente quel liquido ambrato.
“ Oh.. mi dispiace” il tono della voce era mortificato. Scossi la testa.
“ Non si preoccupi, ormai è acqua passata.” e sorrisi rassicurante. Vidi Bella sorridere compiaciuta.
La guardai di nuovo, e notai che aveva accavallato le gambe e messo le mani in mezzo. Guardandola attentamente, vidi il pizzo del reggicalze. Deglutì a vuoto.
Io messo alle strette da una ragazzina,bah!
Continuammo a parlare del più del meno e scoprì che Isabella voleva fare l'architetto, Ben il medico e Jake l'avvocato. Scoprì anche che Ben e Jake avevano rispettivamente 22 e 21 anni.
Dopo poco vidi una signora, credo la cameriera, che si avvicinò ad Esme scusandosi dell'intrusione e annunciando che la cena era pronta.
Ci alzammo tutti e chiesi dov'era il bagno.
“ Ti accompagno io” mi disse la sua voce. No no e ancora No!
Purtroppo non potei fare altro che seguirla. Salimmo le scale e il mio sguardo si posò sul suo fantastico fondoschiena. Mi colpì il viso con una mano.
Stupido Edward, smettila di fare il depravato.
Si fermò di botto e per poco non gli arrivai addosso.
“ Che ti prende ora?” mi chiese curiosa.
Sicuramente si è accorta del mio gesto. Scossi la testa, non gli avrei detto nulla. Anzi una cosa si...
“ Il bagno?” gli chiesi indifferente. Bravo Edward, così si fa.
Lei alzò un sopracciglio e continuò a camminare portandomi in un corridoio.
“ è quella porta” mi indicò l'ultima porta difronte a noi. Stavo per percorrere il lungo corridoio quando la sua mano mi blocco per una manica.
Mi girai di scatto e mi ritrovai le sue labbra addossate alle mie.
Rimasi fermo a sentire la labbra muoversi e ,spiazzato,lasciai che la sua lingua scivolasse nella mia.
Come baciava bene,però.
“ No, no” sussurrai in un soffio quando lei si dedico al mio collo, baciandolo e mordendo.
Cercai di allontanarla, senza successo.
Le sue mani si aggrapparono ai miei capelli, accarezzandoli. Una sua mano scese sul mio petto in una lunga carezza e, baciò e mordicchiò il mio pomo d'Adamo.
Con un gemito strozzato, ricambiai il bacio.
Era sbagliato, dannatamente sbagliato ma in quel momento mi sembrava la cosa più giusta da fare. Mi sentivo bene, stranamente bene e in quel momento non mi sfiorava il fatto che lei fosse una ragazzina, che io fossi un uomo, che fosse la figlia del mio capo. Non m'importava.
L'unica cosa che in quel momento m'importava erano le sue labbra, soffici e gustose, il suo corpo esile e formoso premuto sul mio, le sue mani che vagano su di me, le mie mani su di lei. Era il paradiso,il paradiso in infermo; incredibile.
Poi, un rumore.
Mi staccai da lei definitivamente, e la guardai. Aveva le gote arrossate, il respiro corto e gli occhi lucidi.
Coglione,coglione,coglione.
“ Mi dispiace” sussurrai per poi chiudermi in bagno.
Mi guardai allo specchio e , quello che vidi mi spiazzò non poco. Avevo gli occhi che bruciavano di fuoco ardente e vivo, la bocca arrossata, le guance accaldate. Aprì il rubinetto dell'acqua fredda e mi sciacquai il viso.
Ma cosa cazzo mi è saltato in mente? L'hai baciata,porca puttana!
Ma era così perfetta …
Le sue labbra si modellavano perfettamente alle mie, il suo corpo sembrava essere perfetto per incastrarsi tra il mio.
Sembrava che fossimo due pezzi d' assemblaggio.
Qualcosa nei miei bassi fondi si fece risentire, molto dolorosamente anche. Dio che situazione assurda.
Ok Edward calmati respira ed espira..
Feci dei bei respiri profondi per cercare di calmarmi e,dopo qualche respiro, la situazione si calmò. Meno male,eh!
Mi risciacquai il viso ed uscì dal bagno. Mi guardai intorno e fortunatamente non c'era nessuno, per cui scesi le scale ed arrivai di nuovo nel grande salone, dove c'era la stessa signora che era venuta prima ad informarci che la cena era pronta.
“ Venga signor Masen, l'accompagno in sala da pranzo.” mi disse cortese.
“ La ringrazio” la segui in silenzio.
Attraversammo un corridoio fatto per lo più da vetrate che mettevano in bella mostra una piscina enorme, un gazebo altrettanto grande, e un soppalco sopra la piscina dove c'erano delle sdraio.
Non si facevano mancare nulla,constatai.
Arrivammo d'avanti a una porta enorme.
La signora mise le mani sui pomelli e le spinse. D'avanti a me si parò un tavolo enorme in vetro che capeggiava al centro della stanza bandito in modo impeccabile.
“ Prego.” si fece da parte per farmi passare ed io,cortese,la ringraziai.

Edward pensavo che ti fossi perso per strada” mi disse sorridente Ben.
“ Ci mancava davvero poco.” gli dissi.
“ La prossima volta ti daremo un mappa” mi disse lei,divertita.“ così non rischi di perderti”
Io risi così come gli altri.
“ Ti ringrazio allora” risposi senza guardarla.
“ Vieni siedi” Mi disse, Carlisle che era seduto a capo tavola, alla sua sinistra c'era la figlia e alla sua destra la moglie, alla destra della moglie invece c'era Jake e all'altro capo della tavola c'era Ben e l'unico posto libero era quello a sinistra vicino alla mia follia. La raggiunsi seppur con riluttanza.
“ Bene Anita possiamo iniziare a cenare” la voce di Esme richiamò la signora in modo molto dolce.
“ Subito” disse per poi sparire dietro una porta, che non avevo visto. La sala da pranzo era enorme.
“ Allora Edward che specializzazione hai?” mi chiese Ben.
“ Pediatria, mi piacciono i bambini” gli dissi sorridendo. Era vero, io amo i bambini sono la cosa più bella che posso capitare. Sono un dono di Dio, che va sempre rispettato ed amato incondizionatamente.
“ Tu che specializzazione prenderai?” chiesi curioso, visto che di lì a poco si sarebbe l'aureato.
“ Cardiochirurgo” Come Calisle. Io annui.
Dopo poco, Anita portò l'antipasto seguiti, dal primo. Era tutto squisito.
“ Vuoi dell'acqua Edward?” mi chiese gentile Esme. Io annui e porsi la mano per avere la bottiglia che stava vicino alle candele.
Ma una mano si sovrappose alla mia. Riconobbi subito di chi fosse. Isabella.
“ Scusami” sussurrò. Era imbarazzata si vedeva, sicuramente ripensando a quello che è successo sopra. Scrollai le spalle, e presi la bottiglia.
Individuai il suo bicchiere, e gli versai l'acqua, e lo stesso feci con quello mio.
“ Grazie” imbarazzata.
“ Prego” indifferente. Dovevo farlo, dovevo fargli capre che non poteva esserci nulla, nulla.
Portai il bicchiere alle labbra, sorseggia l'acqua ma ad un certo punto senti una mano, piccola che si faceva strada sulla mia coscia, per poi arrivare all'interno coscia. Lì per poco non mi affogai.
Tossì ripetutamente, cercando anche di levare quella mano.
“ Edward stai bene?” mi chiese Esme preoccupata. Annuì, con poca convinzione. Non potevo certo dirgli che sua figlia, mi stava facendo impazzire.
“ Si mi è andata l'acqua di traverso scusatemi” dissi asciugandomi la bocca.
“ Tranquillo caro.. nessun problema può capitare” Dicendo questo guardò la figlia che aveva un espressione innocente in volto. Io non capisco come fa, un secondo prima è imbarazzata, e un secondo dopo è così spigliata.
La sua manina, salì ancora più su fino a quando non arrivò al cavallo dei miei pantaloni. Percorreva il mio membro per tutta la lunghezza, accarezzandolo. Deglutì varie volta a fatica.
Mi girai verso di lei, in un momento dove il resto della famiglia stava parlando allegramente.
“ Ti prego basta” gli dissi in un soffio. Lei sorrise compiaciuta, e io la trucidai con lo sguardo. Ma non de morse anzi aumento l'andamento. Stavo impazzendo e arrivando al punto di non ritorno, ma poi si bloccò improvvisamente salvandomi da una figuraccia. La sua mano si bloccò e non si mosse più restando sempre lì alcune volta a stringere. Non potevo fare niente, tutti guardavano me e io non potevo mettere la mano sotto il tavolo e allontanarla anche perché avrei dovuto lottare per levarla da lì.
“ Isabella” Ben richiamò sua sorella in modo severo. Non capì il motivo fino a quando lei non abbassò gli occhi e levò la mano. Che sia fatto santo Ben...
Porca puttana!
Ha visto qualcosa? mi ucciderà? Dirà qualcosa a suo padre? Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo!
Vidi anche la madre guardare me, Bella e Ben. In modo abbastanza, significativo. Cazzo se n'erano accorti. Ok calma, non è detto che ti uccidano, non è detto che glielo dicano.
Ma è detto che ti castrino a vita, e che ti sbattono fuori di caso in un secondo, Edward.
Cercai di ricompormi e di ascoltare il discorso di Jake e il padre. E ci riuscì seppur in modo svogliato. I miei bollenti spiriti si calmarono e la serata continuò, tranquilla. Sguardi a parte, ovviamente. La cosa positiva e che Carlisle non si accorse di nulla, o almeno è quello che faceva vedere. E pregai tutti santi che non si fosse accorto di nulla davvero. Altrimenti ero un uomo fottutamente fottuto.
La serata passò tranquilla, ed arrivammo subito al dolce. Non vedevo l'ora che finisse, tutto.
Il dolce era una mega torta al cioccolato, che divorammo tutti.
Isabella fece anche il bis, a lei mi unì anche io. Per prendere il piattino si sporse verso di superandomi e portando il busto a toccare il mio braccio, mi girai ma feci una mossa sbagliata visto che si intravedeva il suo favoloso seno. Mi girai immediatamente prima che le cose degenerassero, e la prendessi lì d'avanti alla sua famiglia facendola mia.
Oddio.. sto diventando un depravato, mi sento tanto un maniaco schifoso. Scossi la testa scacciando via questi pensieri assurdi, che mi affollavano la mente.
Dopo tutto questo, fortunatamente non successe più nulla d'imbarazzante e la serata continuò in modo molto tranquillo.
Finalmente arrivò il momento di tornare a casa, e mai come in quel momento fui felice di tornare a casa mia.
Ma purtroppo le cose,si sa,non vanno mai come spero.


Ecco .. so che è una vera schifezza!! ç_ç

Comunque ora passiamo all'informazione importante che vi devo dare.

Le storie saranno aggiornate, in giorni alterni e prestabiliti.

Ogni Lunedì ci sarà “ Noi Due

Ogni Giovedì “ La figlia del Capo

Ogni Sabato “ Angels Cry

e per quanto riguarda “One in a Million” Mancano ancora 2 capitoli, che verranno postati entro questa settimana. Spero che non dispiaccia a nessuno, ma davvero così sarà più semplice. Avere un aggiornamento sicuro.

Ora vi lascio che vi ho rubato sin troppo tempo.

Baci a presto.


B r i c i ù

   
 
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