Prima
di lasciarvi alla lettura vi avverto subito che i personaggi
sono OCC.
DISCLAIMERS:
I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che ogni
tanto me li presta per divertirmi un pochino. La canzone "Non lo dico
lo
prometto" è degli Studio 3 e degli aventi diritto.
DEDICHE: La
dedico con tutto il mio cuore a voi ragazze che
avete commentato questa storia, che con le vostre parole avete
scaturito in me
tanta gioai e idee. Quindi è tutta per divinakanza,
Spieluhr, bichan, Gojyina,
lua, e Necrolay. Grazie ancora.
Non lo dico lo prometto
Finalmente
erano soli! Non riusciva ancora crederci, ma
finalmente era giunto il momento di mettere fine alla sua pazzia, al
dolore che
gli scavava dentro e alla gelosia che gli rodeva il cuore. Certo, non
sospettava che fosse proprio in quel campetto che avrebbe chiarito
tutta la
situazione creatasi per colpa della sua incertezza, no, ora poteva dire
la
verità: paura.
Sì, paura di quei momenti passati con lui, di quei baci
rubati e di quelle
intere sere passate al campetto di basket vicino alla spiaggia... ora
poteva
riottenere tutto quello che aveva distrutto.
Le ombre della sera tingevano il cemento di nero, in quel luogo che di
magico
non possedeva nulla, ma che, una volta, per due cuori innamorati, era
stato la
magia fatta persona, un angolo di ciel dove abbandonarsi, seguirsi in
un one to
one che tale non era se non per una palla che veniva sempre
più spesso
abbandonata a terra, mentre i visi si avvicinavano e si scambiavano
dolci baci.
Ora non c'era più nulla, solo due canestri, la luce di due
lampioni che
s'infrangeva sulla recinzione e lì, sotto a
quell’artificiale fascio luminoso,
Kaede Rukawa fissava dritto negli occhi Hanamichi Sakuragi.
Stava cercando in quel mare di cioccolata un qualcosa che gli
permettesse di
parlare, di spiegare la sua pazzia. Quelle iridi non avevano
più quella
tonalità calda che gli faceva battere più forte
il cuore, ora erano fredde e
distanti come se davanti a esse ci fosse il nulla assoluto.
Dov'erano finiti quegli occhi?
Perché gli stava mentendo?
Non osava pensare che quello sguardo fosse vero, altrimenti avrebbe
voluto dire
l'aver perso ogni cosa, ogni attimo di gioia e quell'amore
così grande che lui
desiderava con tutto il cuore.
"Da'aho..." bisbigliò facendo un passo avanti, cercando in
sé quelle
parole che erano sempre state sue nemiche, ma necessarie come non mai
in quel
momento.
Passarono alcuni secondi e il diretto interessato fece un passo
indietro
voltandosi per andarsene da lì: non voleva sentirlo, non
voleva ascoltarlo!
Kaede scattò in avanti e lo fermò per un polso
facendolo girare immediatamente,
scontrandosi ancora una volta con quel volto inespressivo.
"Non andartene...." mormorò con voce appena udibile, "dammi
un
minuto per parlarti, un secondo e poi ti lascerò andare..."
finì,
deglutendo saliva che non era presente nella sua gola mentre la frangia
gli
copriva gli occhi.
Temeva di averlo perso per sempre.
Uno strattone lo destò e la propria mano rimase vuota senza
quel calore
ustionante che la riscaldava: perché non voleva che lo
toccasse? Era passato
tanto tempo dalla loro ultima scazzottata, si poteva desiderare
ritornare
indietro per riaverla? Sì, lui l'agognava solo per poter
sentire quel corpo
premuto al suo.
Sospirando, scostò con la mano la frangia portandosela
indietro, liberando la
fronte da quei fili neri, e per un attimo si sentì studiato.
Ma così com'era
avvenuto, così tutto era finito, nuovamente quegli occhi non
lo guardavano.
"Cosa vuoi?"
Il tono della domanda era impersonale, distaccato e non gli piaceva.
Mai, mai
gli avrebbe permesso di parlargli in quel modo! Un guizzo di nervosismo
gli
attraversò lo sguardo e le proprie mani si strinsero forte
sulle spalle dorate,
avvicinandosi.
Un attimo.
"Lasciami!" ringhiò la voce sepolcrale del rosso,
scansandolo e
indietreggiando di alcuni passi. Cosa voleva da lui? Perché
lo tormentava
ancora?
"No, ora devi ascoltarmi!" disse duro Kaede, stringendo le mani a
pugno. "Non osare guardarmi in quel modo e tanto meno fissarmi con
quegli
occhi!"
"Sei ridicolo..." rispose il rosso, sentendo la rabbia cieca, l'odio,
il rancore impadronirsi di lui. "Tu non sei più nessuno!"
bisbigliò
duramente, indurendo lo sguardo: tutti quei sentimenti lo facevano
impazzire
perché lui amava ancora la volpe, ma non poteva ricaderci
nuovamente. Ora stava
quasi bene e riusciva a respirare senza di lui, certo non era come
prima, ma
poteva farcela e questo contava più di ogni altra cosa.
"Non dirlo..." dichiarò Kaede, fissando senza remore quel
viso da lui
agognato, "non credo alle tue parole!" pronunciò con voce
carica di
rabbia facendo un passo in avanti. "Perché tu sai fingere,
sai essere
testardo e orgoglioso, ma non sai mentire e non riuscirai a
ingannarmi..."
mormorò sempre più serio mentre gli occhi blu si
scurivano per la rabbia di
averlo perso per sempre.
"Ma non ti senti?"
Quella domanda, detta con scherno, lo fece infuriare. Con un solo balzo
gli fu
accanto e le mani candide strinsero i polsi dell'altro, bloccandoli
dietro la
schiena e stingendo a sé quel corpo rovente.
Hanamichi allontanò il busto e guardò dritto in
quei occhi così belli: rabbia,
odio... paura.
Cosa?
Non poteva aver sbagliato a leggervi dentro, eppure ora dubitava di
quello che
vedeva, di quello che sentiva in quel preciso istante stando stretto a
lui,
risentire ancora una volta il suo calore, la sua rabbia, il suo essere
così
sensuale.
"Voglio vivere quello che sei*" mormorò con voce incrinata
Kaede,
"la tua timidezza nel baciarci, la tua risata così fresca
che mi costringe
a cercarti, il tuo ardore nelle partite, la tua esuberanza che ti fa
apparire
proprio un do'aho..." bisbigliò allacciando i proprio occhi
a quelli
nocciola.
Un raggio di speranza apparve, ma poi sparì come la scia di
una stella cometa
che corre nel cielo per poi morire nel nulla. Gli occhi scuri si
chiusero un
attimo, mentre le braccia lottavano per sciogliersi da quell'abbraccio
troppo
stretto.
"Non essere ridicolo..." ringhiò Hanamichi riaprendo gli
occhi, ma
evitando lo sguardo dell'altro perché si era già
fatto incantare. Stava per
cedere, per mandare nuovamente il suo cuore in rovina, eppure il
ricordo del
camerino gli era tornato in testa come un pugno ben assestato del
gorilla.
La sua volpe che baciava Sendo, l'aveva tradito per stare con qualcuno
migliore
di lui e ora... ora l'ho rivoleva indietro?
Mai!
"E Sendo?" domandò, pronunciando quel nome carico di rabbia,
ma prima
di rispondere, il moro gli posò una mano sulla guancia.
"Ho sbagliato" ammise Kaede con un piccolo sorriso triste,
"credevo di volerlo, desideravo la sua forza e il suo talento..."
bisbigliò, trattenendo con più forza il volto
dell'altro, appoggiando totalmente
il palmo della mano alla guancia.
Ora doveva dirgli tutta la verità, anche quella che lui
ignorava fino al giorno
della sua gelosia. Sapeva che gli occhi nocciola si erano intristiti,
ma
desiderava andare fino in fondo.
"Lui era l'opposto di te..." continuò, mantenendo il tono
basso e
roco, sentiva la gola dolergli per il nodo che l’aveva
stretta. "Ma troppo
tardi ho capito la verità" bisbigliò inclinando
il volto di lato,
socchiudendo gli occhi, "lui non era te. Spesso mi riscoprivo a fare
confronti tra voi due e mi capitava sempre, in ogni attimo, di
desiderare te e
il tuo essere..."
Chiuse gli occhi, incapace di andare avanti poiché sentiva
una fastidiosa
sensazione di puntura sotto le palpebre, come se gli argini che si era
imposto
stessero per cedere.
"No... non ti credo..."
Quel bisbiglio, incrinato dalle lacrime, lo fece desistere dal
lasciarsi
andare, anche se lo teneva stretto, il suo cuore e la sua anima
volevano
fuggirgli. Lasciò libero il polso che ancora stringeva, per
abbracciare e stringere
con dolcezza quell'uragano rosso, mentre quella ancora posata sulla
guancia
scivolò indietro intrecciandosi con quei fili caldi,
accarezzando la cute
morbida.
"Non puoi immaginare quanto desideravo tenerti così"
sussurrò
dolcemente, "sentire il tuo calore avvolgermi e sentirmi bene anche
quando
tutto va storto..." ammise inclinando il volto per accarezzare col
proprio
naso quello dell'altro.
Blu contro nocciola.
Quegli occhi scuri sondavano gli oceani profondi del compagno,
ponendosi mille
domande, e la più importante era…
Poteva davvero credergli?
Hanamichi sentiva il proprio corpo morbido e pronto per ricevere quelle
carezze, i suoi muscoli si scioglievano a contatto con quelle mani.
Nonostante
questo, però, il suo cuore gridava di stare attento
così come la sua anima,
cosa doveva fare?
"E sai quando ho capito tutto questo?"
Quella domanda lo fece fremere, non osava sperare.
"Quando ho provato la gelosia..." Kaede sputò quella parola
con
rabbia aumentando la forza dalla sua stretta.
"Odio Mitsui..."
Quella confessione fece sbiancare il volto del rossino e gli occhi
colmarsi di
disprezzo per Rukawa, cercò di divincolarsi spingendo con le
mani le spalle.
"Mitchy è stato buono con me, gentile e affettuoso e..."
"Zitto!" il grido del moro riecheggiò per tutto il campetto:
non
voleva sentire i pregi della guardia, desiderava essere solo lui il
centro dei
sui discorsi.
"Sei un do'aho, quello lì ci prova... ti desidera...."
parlò sempre
più alterato squadrando Hanamichi che, muto come un pesce,
lo ascoltava
sfogarsi con rabbia. "Non voglio perderti..." sussurrò
stringendo
quelle ciocche carminie e inclinandogli la testa all'indietro esponendo
il
collo bronzeo alle sue labbra.
Ma non ci fu il contatto che tanto temeva la preda, anzi, la fronte
alabastrina
s'appoggiò in quel cantuccio.
"La paura mi ha allontanato, sono stato codardo... ma ora non voglio
perderti..." disse lasciando la presa sull'altro e restando appoggiato
solo con la fronte a lui.
Immobilità.
Non una carezza, non una speranza per uscire da quel buio, niente di
niente e
la diga che tratteneva il suo cuore si sgretolò lasciando
sgorgare lacrime
silenziose. Sperava solo che Hanamichi non l'allontanasse, desiderava
solo
restare così ancora un po' per ricordarsi quella dolcezza e
quell'odore che gli
ricordava la primavera.
Dall'altra parte, Sakuragi rimase immobile, non sapeva cosa dire, il
cuore gli
batteva sempre più forte mentre il respiro si intensificava.
La sua volpe stava piangendo in silenzio, nessun singulto, nessuna
stretta,
niente, solo le stille che bagnavano il suo collo. Alzò il
volto al cielo nero
che come un manto li abbracciava, nessuna stella a indicargli il
cammino, solo
nuvole cariche di pioggia che opprimevano il suo cuore già
tormentato.
Socchiuse gli occhi e una lacrima gli rigò la guancia,
scendendo lungo il collo
mischiandosi a quelle di quella testa mora che accarezzavano piano la
sua
pelle.
Sospirando agì d'istinto: si lasciò cadere
all'indietro portando con sé Kaede
il quale per lo spavento strinse quei capelli che birichini si
attorcigliarono
alla dita, cercando in quel modo di proteggere la testa rossa, ma non
servì.
"Do'aho!" disse arrabbiato, alzando il volto dal collo ambrato
specchiandosi in un mare di tenerezza e timore.
"A chi do’aho, baka kitsune?" bisbigliò Hanamichi
piegando le labbra
in un sorriso carico d'amore.
Appena vide le iridi sgranarsi sorrise ancora un po' di più
e allungò il naso
per sfiorare quello dell'altro, poi si spostò sulla guancia
rosata e dritto
all'angolo della bocca.
"Hana..."
"Sì..."
Bastarono quelle due lettere per regalare a Kaede l'emozione
più forte che
avesse mai provato, strinse quelle ciocche vermiglie e abbassando il
volto
accarezzò con riverenza quella bocca da lui tanto sospirata.
Ci sarebbero di certo state altre incomprensioni, altro dolore dettato
dall'amore che provavano, ma su di una cosa Kaede era certo: non
sarebbe più
scappato.
Non lo dico, lo prometto.
Fine
La RUbricHANA
Lucy: urrà, ho finito anche questo capitolo!^O^
Ru_con_voce_ ostile: autrice…
Lucy_che_si_allontana: si? ^^”
Ru_fa_un_passo_avanti: come hai potuto farmi questo?
Lucy_in_preda_al_terrore: perché…ehm…
tvb?^_^”””
Un_mano_sulla_spalla_della_povera_autrice_la fa girare: Hana,
cucciolo!^.^
Hana: quindi tvb alla mia volpe? é__è
Lucy_sgrana_gli_occhi: HELP! ç___ç
*suoni di lotta*
Sendo: devo salutarvi io: statemi bene fanciulle! E se vi è
piaciuta questa fic
commentatela! ^__________^
*Questa frase è stata rubacchiata dalla canzone "Non lo
dico, lo
prometto" :p