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Autore: essie    28/03/2011    20 recensioni
Quando Alice trascina Bella negli uffici della Cullen Communications, società di pubbliche relazioni, non ha idea dell'uragano che sta per sconvolgere la vita dell'amica.
Edward Cullen, bello, dolce e intelligente, è però il cugino di Rosalie Hale, che è la sorella di Jasper, per il quale Alice si prenderà una cotta. Jasper è anche il socio di Edward, e Rosalie, però, è la futura moglie di Emmett, il fratello di Alice, nonchè migliore amico di Bella, e... che casino!
SOSPESA
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buonasera! Come state? Felici di "vedermi"? ;)

Grazie a tutte le persone che hanno recensito lo scorso capitolo, grazie davvero. Questo non mi piace per niente, ma aspetto i vostri commenti =)

Piccola precisazione: ciò che ho detto nello scorso capitolo, niente clichè, non era riferito a Edward, ma a un'altra cosa ;)

Non devo dire altro, quindi godetevi il capitolo. L'ho già detto che fa pena? xD

Buona lettura.

 

Alice... dove mi stai trascinando?

Capitolo 4

 

 

-Buongiorno Bella!- esclama Emmett quando, dopo sette tentativi di trovarla, sbuco in veranda.

-Buon… buon… buongiorno- dico tra uno sbadiglio e l’altro. Ci sono anche Jasper, che mi saluta con un sorriso, e Rosalie. Lei accenna un “ben svegliata” formale e torna a mescolare il suo tè con un cucchiaino d’argento. Emmett le scocca un’occhiata divertita senza dire niente.

-Dormito bene, Bella?- chiede Jasper gentilmente.

-Sì, grazie. La camera è fantastica- rispondo versando il caffè nella tazza. Sento Rosalie ed Emmett cominciare una discussione su come passare la giornata.

-Ne sono felice-

-Sai…- bevo un sorso, pensierosa –mi sembra di averti già visto da qualche parte, ma non ricordo dove-

Il suo sorriso si amplia e diventa enigmatico. –Beh, tu vieni da Londra, no? Forse ci siamo visti in giro. Io continuo a spostarmi da Londra a New York-

Lo guardo stranita. –Ma…-

-Buongiorno a tutti!- Tanya si siede accanto a me salutandoci vivacemente. È in perfetto ordine, come se non sia mai andata a dormire. -E’ arrivato Edward? E’ un secolo che non lo vedo-

-Sì, è arrivato stamattina alle cinque- risponde Rosalie con un gran sorriso –ma sono sicura che è già in piedi-

-Alice sta dormendo?- mi domanda Emmett.

-No, non penso. Probabilmente sta decidendo cosa indossare-

Ridacchia. –Non cambierà mai…-

-Vado a cercarla- propongo alzandomi.

-Non mangi niente?- chiede Tanya sorpresa.

-Di solito la mattina bevo solo una tazza di caffè- spiego scrollando le spalle. Mi muovo verso la vetrata, ma la voce di Rosalie mi richiama.

-Perché? Vuoi mantenere la linea?- Mi fissa con le sopracciglia inarcate.

-No, è che la mattina devo sempre correre in ufficio, quindi ho pochi minuti per fare colazione. Ormai bere il caffè prima di lavorare è un’abitudine-

-Ah- lascia cadere il discorso e osserva il mare azzurro e mosso da una brezza leggera portando la tazza raffinata alle labbra.

Rientro in casa e mi avventuro per i corridoi alla ricerca della camera di Alice. Scendo e salgo rampe di scale a caso, percorro decine di corridoi e svolto in ogni direzione possibile.

-Alice?- la chiamo mentre cammino. –Alice, sei qui?-

Mi accorgo che il corridoio in cui ho appena messo piede mi è vagamente familiare…

-Aaah!- ho appena il tempo di gridare, prima che la porta davanti a me si spalanchi completamente e vada a sbattere forte contro la mia povera testa.

Poi… il buio.

 

-…ehi? Oddio, svegliati!-

Sentivo una voce lontana chiamarmi. Tento di parlare, ma mi esce solo un confuso “mmh?”.

-Isabella? Ci sei?- la voce è familiare, forse sto sognando.

-Bella- preciso flebile, mantenendo gli occhi serrati.

-Bella?- ripete confusa la voce. È una voce maschile, calda e confortante.

-Bella, non Isabella- chiarisco. –Cos’è successo?-

Che mal di testa!

Chiunque sia, è imbarazzato. –Ehm… diciamo che hai sbattuto contro la porta e hai perso conoscenza-.

-Oh, è colpa tua!- ribatto con fervore –non sei stato attento-

Ride. Ed è un bel suono. –Sì, hai ragione. Ti chiedo scusa, Bella-

Sorrido e mi giro su un fianco… ma dove sono? È straordinariamente morbido!

-In camera mia, sul letto- mi informa quando glielo chiedo. Le sue labbra sembrano a un soffio dalle mie.

Apro gli occhi. –Wow- commento dopo qualche secondo. –Non dava l’impressione di essere un sogno!-.

Edward Cullen mi sorride divertito. È sdraiato su un fianco, accanto a me, il viso a pochi centimetri dal mio. Sì, è decisamente un sogno.

-Io sono qui veramente- dice. –E’ un piacere rivederti-

Lo fisso muta. –Come?- mormoro stupidamente.

Fa un cenno affermativo col capo. –Ciao, Bella. Ehm, ecco, non mi aspettavo di ritrovarti qui, ma…-

-No- lo interrompo, il cuore che batte all’impazzata nel mio petto. –No, no, no! Dimmi che non è vero!-

Con il pollice mi sfrega delicatamente un punto sul lato sinistro della testa.

-Ahi!- esclamo. Mi pulsa dolorosamente, segno che è tutto vero. –Cavolo-

Ma non ci credo lo stesso. Cullen non può essere qui, maledizione! Cos’è, una di quelle soap opera tipo Beautiful, dove succedono le cose più incredibili?!

-Già- conviene Edward alzandosi. La mia immaginazione non gli ha reso giustizia.

Mi offre la mano invitandomi a fare lo stesso, e dopo un attimo di esitazione accetto. Devo ancora realizzare tutto.

-Ti senti bene?- indaga osservandomi.

Annuisco. Non so come comportarmi… insomma, cosa devo dire? Sa il mio nome, quindi si ricorda di me. Forse crede che io sia pazza, e non ha tutti i torti.

-Grazie per… per…- balbetto fissando i suoi occhi. Non ricordo più cosa stavo dicendo! Impossibile!

Mi sorride dolcemente. –Di niente-

Ok, è ora di andare. Non voglio combinare qualche stupidaggine!

-Bene, io… io vado- sussurro dirigendomi verso la porta.

-Bella?- mi richiama Edward. –Dopo possiamo parlare?-

Deglutisco. –Sì. Dopo possiamo parlare-

 

-Dov’eri finita?- mi interroga Emmett quando, finalmente, rispunto in veranda. Sono ancora un po’ scossa.

Ci sono tutti, manca solo Edward.

-Ehm…-

-Colpa mia- dice una voce dolce alle mie spalle.

-Aaah!- Emmett mi guarda malizioso. Ovviamente ha frainteso.

-No, Emm!- lo blocco prima che inizi con le solite battutine. Negli anni mi ci sono abituata, ma sono sempre irritanti.

-Edward!- strilla Tanya alzandosi e gettandogli le braccia al collo, abbracciandolo con trasporto. Cerco di ignorare quella strana, fastidiosa gelosia che si impadronisce di me. Una gelosia del tutto immotivata.

Alice e Edward si stringono la mano, poi lui saluta Jasper, al quale scocco uno sguardo truce.

-Cosa intendevi prima?- chiede Alice incuriosita. –Hai già conosciuto Bella?-

-Sì, non si è sentita bene mentre passava davanti alla mia stanza ed io l’ho semplicemente aiutata-

Mi siedo accanto ad Alice, che osserva il mio abbigliamento con approvazione.

-Andiamo in spiaggia?- Jasper sbadiglia stiracchiandosi –è troppo tempo che non mi faccio una nuotata degna di questo nome!-

Tutti sono d’accordo, io e Alice siamo particolarmente entusiaste.

-Vieni, Bella!- esclama lei afferrandomi la mano e obbligandomi ad alzarmi dalla sedia.

-Alice… dove mi stai trascinando?- chiedo esasperata.

-A prepararci, no?- dice allegramente, e mi spinge verso l’interno della villa.

 

Alla fine le racconto tutto, dall’identità di Edward allo “scontro”, terminando con l’ultima richiesta di lui.

Rimane qualche secondo in silenzio. Quando le ho svelato che Edward è Edward si è messa a strillare e a saltellare per tutta la stanza.

-Ha detto che ti vuole parlare…- mormora meditabonda.

-Esatto- confermo sospirando. In realtà sono piuttosto preoccupata. Mi rendo conto solo adesso che Edward Cullen è qui a Santa Monica, e che è il cugino della quasi-sposa del mio migliore amico, il quale è il fratello di quella che considero mia sorella e… che casino!

-Smettila di preoccuparti Bella! Ho visto come ti guarda: ti vuole. Gli interessi!-

-Mi avrà preso per pazza- piagnucolo, la testa tra le mani. Siamo nella mia stanza, sedute sul letto morbido. I costumi li abbiamo indossati già da un bel po’, le borse per il mare sono pronte.

Con gli uomini sono piuttosto insicura, non ho una relazione vera da… due, tre anni?

-Quanti problemi ti fai! Certo che te lo sei scelto bene, però…-

-Alice!- urlo, imbarazzata.

-Dimmi che non ho ragione- mi sfida.

-Certo che hai ragione!- grido esasperata –Edward è il più…- mi interrompo, sentendo qualcuno schiarirsi la voce alle nostre spalle.

-Sì?- dico voltandomi. Mi immobilizzo: Edward è davanti a noi, splendido nella sua semplice t-shirt bianca e il costume blu scuro.

Perché tutte a me? Che ho fatto di male?

-Edward!- Alice gli sorride tranquilla. –Ti serve qualcosa?-. Il suo tono è chiaramente malizioso.

-Emmett dice che se siete pronte possiamo andare. Ma se volete chiacchierare ancora un po’ vi aspettiamo-. Lui, invece, è divertito.

-No, abbiamo finito- cinguetta Alice balzando in piedi e prendendo la borsa per il mare.

La seguo, avvertendo due occhi verdi sulla mia figura. Sono tremendamente a disagio.

-Bella?- mi richiama, quando Alice è sparita giù per le scale. Cazzo.  

Mi volto nervosa. Illusa ragazzina, ecco cosa mi dirà. Credevi davvero di piacermi? Tu ed io?!

-Tu non sei pazza. Non ho mai pensato a te in questo modo. Non sei pazza-

 

 

Aspetto le vostre recensioni *corre a nascondersi dietro il divano*

:**

S.

   
 
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