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Autore: Giulia_Bliss    30/03/2011    7 recensioni
Non avevo mai letto una ff drammatica sui Muse. O meglio, sì. Ma nessuna rendeva l'idea di vera drammaticità. Non con l'interpretazione che do' io a questo termine, almeno. Amore, morte.
Fanfiction adatta a tutte le persone che, come me, sono sempre felici e sorridenti, sia dentro che fuori, ma che a volte sentono il bisogno di sfogarsi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Finita quella specie di vacanza tornammo alle nostre case. Tom non era contento di lasciarmi da sola, ma Matt lo convinse. Mirta e Angela non fecero storie, visto che Matt, così apprensivo, era convinto. Mantenni la promessa, li costrinsi a fare una vacanza insieme. Accettarono, ma a turni, non entrambi nello stesso periodo. Mi sentivo una pazza che non poteva essere lasciata sola per paura che si uccidesse. Del resto lo ero stata. I maledetti parlarono di una condizione –Faremo questa vacanza, ma ad una condizione- disse bastardamente Tom
-Quale?- sbuffai –Sempre condizioni…io vi voglio fare un regalo…sentiamo?-
-Te lo diremo quando saremo tornati-
La condizione era una, semplice –Adesso partiamo tutti insieme per un viaggetto…ce ne andiamo in Grecia, a Creta- mi dissero dopo che tutti erano tornati
Mio malgrado accettai. C’ero già stata, quand’ero piccola. Era un posto magnifico, ma mi chiedevo cosa ci sarei andata a fare. Fu tutto tranquillo, una bella vacanza in cui ebbi modo di pensare, ammirando il panorama mozzafiato e passando la giornata sott’acqua. Il viaggio di ritorno fu allucinante.
-Ma come?! Avevamo chiesto i posti vicini! Ce li avevano già assegnati, vede?- chiese Matt all’hostess
-Mi spiace signore, non so cosa potrei fare…- rispose lei
-Non si preoccupi- dissi alla signorina –Matt, sono sulla vostra stessa fila, solo al di là del corridoio. Nessun problema- alla fine presi posto accanto al corridoio centrale. Dall’altra parte c’erano Angela e Matt, dietro di loro Tom e Mirta. Mi alzai per andare in bagno prima di partire. Al mio ritorno un ragazzo aveva preso posto accanto a me. Non l’avevo visto bene in faccia, finché mi girai per sorridergli in segno di saluto. Mi si bloccò il cuore, tirai un urlo portando una mano alla bocca
-Luna?!- chiese preoccupato Tom alzandosi e avvicinandosi –Uh cazzo!... vieni- disse tirandomi su per una mano e facendomi accomodare al suo posto, mentre ero sotto shock. Mirta e gli altri lo guardarono interrogativi, Tom gesticolò in direzione del giovane con aria sconvolta.
-Scusa- disse Tom al ragazzo –Ha avuto una brutta reazione…assomigli in maniera terribilmente sconvolgente a…-
Lo interruppi rivendicando il mio posto –Tom, tutto bene. Dai, torna dov’eri rompi palle di un bambino dell’asilo: lo so che vuoi stare vicino al finestrino- dissi sorridendo. Ormai ero guarita…che eresia, io non sono mai guarita. Diciamo che avevo superato la malattia, però era assopita dentro di me la maledetta. Aspettava solo di essere svegliata da un avvenimento come quello.
Sentivo gli occhi preoccupati di Matt sulla schiena. Tom mi osservò bene per poi alzarsi e darmi una pacca sulla spalla –Forza, non è un caso. Lo so, è qui per farti vincere le tue paure-
-Scusa, non pensare che sia pazza- sorrisi al ragazzo
-Nah, tranquilla. Lo so, assomiglio al batterista dei Muse…ormai convivo con questa cosa- alzò gli occhi al cielo rassegnato –Anche tu fan sfegatata che non si capacità della sua…ehm…- si portò il pollice al collo trascinandolo da un’estremità all’altra
-Già, non me ne capacito. Mi sto riprendendo solo ora…in realtà non mi sto proprio riprendendo, ma almeno non faccio più le cazzate che facevo qualche mese fa-
-Mi era capitato di fan disperate dalla sua scomparsa…ma dalla tua espressione sembra…-
-Hai presente le loro facce?-
-Di chi? Chris e …Matt il cantante, giusto? Mi piacciono molto, ma non sono un grande fan-
Sorrisi e gli indicai Matt, più scioccato di me. Ancora non aveva spicciato parola, era rimasto imbambolato a fissare il ragazzo. Chissà a quale folle teoria stava pensando…sette copie nel mondo? Reincarnazione? Fato? Bah…
Il Dom due la vendetta, mai bello come il mio, mi guardò sconvolto e imbarazzato –La..la..sua ragazza? Tu sei..la sua ragazza? Cioè eri..non ti sei rifatta una vita!?-
-Già…era lui il mio destino. Infatti, anch’io sono morta…eppure siamo qui- gli risposi alzando le spalle
Rimase spiazzato dalla mia risposta –Scusa, credo tu sia la prima persona al di fuori di Tom, Matt, Chris e signora e quelle due ragazze- dissi indicandogli Mirta e Angela –con cui parlo da…beh, fai un po’ tu il conto. Non ero così, devo controllare la melodrammaticità che ho sviluppato- quasi sorrisi…più che altro contrassi i muscoli facciali, non ho idea di quello che fosse venuto fuori, non voglio neppure saperlo.
-Mi spiace…io…non immaginavo- cercò di scusarsi
-Ma ti pare? O sei Matt, e quindi uno un po’…un po’ tanto strano, oppure è normale non pensarci nemmeno lontanamente- perlomeno mi sembrava simpatico. La “scatola” era una copia tarocca di lui, mai così bella…ma quello era impossibile. Le espressioni..bè, quelle non avevo ancora avuto modo di vederle. Però non era così male, era simpatico. Non sarei riuscita mai e poi mai a guardare negli occhi una persona con la sua faccia ma con una personalità opposta alla sua –Eh quindi…- dissi sospirando
-Sei Italiana?- mi chiese
-Sì, tu?-
-Anch’io…ma allora parliamo in Italiano! Mia madre è inglese-
-Sì? Allora conoscerai benissimo entrambe le lingue! Io l’Inglese lo parlo bene, ma a volte mi confondo un po’. Diciamo che come lingua non la sento mia, per il resto la so-
-Sì, stessa cosa io. Però a sentirti lo parli benissimo, credevo fossi Inglese! Però visto che siamo diretti dalla Grecia all’Italia…- abbassò un momento lo sguardo –Fa effetto?- chiese un po’ imbarazzato, come se volesse nascondere la faccia
-Un po’- risposi –Ma è bellissimo parlare con qualcuno di nuovo e simpatico. E poi mi fa più effetto l’idea che esistano le copie nel mondo piuttosto che il fatto che gli assomigli molto. Chissà dov’è la mia copia…-
Sorrise –Sì, in effetti…ma ognuno a modo suo è unico, quindi è probabile che io sia molto diverso…o forse no, boh! Tu quanti anni hai?- chiese
-Ormai trentuno…lui adesso ne avrebbe trentatre. Tu invece?-
-Ventinove e quattro mesi esatti!-
-Ah bè, non fare tanto il giovincello che tra un po’ sei anche tu negli “enta”!- dissi ridacchiando
Fece il finto offeso –Sì, però sono più giovane io…a proposito! Come ti chiami?-
-Io Luna, non ridere!- lo rimproverai –Lo so, è un nome azzeccatissimo per una lunatica come me…tu invece?-
-Io Andrea, per gli amici Andrew….quindi chiamami pure Andrew- disse facendomi l’occhiolino
-Va bene Andrew, io per gli amici sono Rompi Coglioni…preferirei Luna, ma se proprio devi…-
-Luna andrà benissimo-
Parlammo per tutto il viaggio, Andrew era un ragazzo davvero dolce, eccezionale. Arrivati in aeroporto ci separammo
-Bè…teniamoci in contatto…-
-Sì- risposi -…ehm…-
-Ti do il mio numero!- esclamò scrivendolo direttamente sul mio cellulare –Come lo salvo?- chiese
-Come Andrea…o Andrew-
-Ah…pensavo come “Bel ragazzo conosciuto in aeroporto”- disse ridendo
Matthew, dietro di me, si irrigidì e lanciò un’occhiataccia ad Andrea –Scusa!- esclamò pentendosi
-Nah, ma ti pare?! E poi, che sei bello è ovvio visto che sei spiaccicato alla persona di cui sono innamorata-
-…Ma non ho speranze-
-Mmm, no, come…-
-Ma poi che…- stava per rispondergli Matt
-Maaaaatt- cantilenai –Ti ho detto che sono migliorata! Non avrò più una ricaduta! Andrea, non ce la potrei mai fare-
-Sì, scherzavo…l’avevo immaginato. Amici?- chiese allargando le braccia
Accettai l’invito e lo abbracciai –Amici-
__________

-Brava Luna, così mi piaci! Allora, probabile Love Story?- chiese Angela tutta sorridente
-Amore…- la rimproverò Matthew, apprensivo come sempre
-Bah, chi lo sa. Nessuna sa cosa gli accadrà…io ne sono l’esempio vivente- mi rabbuiai –No, è fuori discussione-
-Però era carino- disse Mirta
-E grazie al caz…- iniziò Tom
-Ecco, infatti- concordai con lui –Mirta, assomiglia a Dom! Ovviamente lo trovo bello! Ma non c’entra…io…per me…-
Matt venne in mio soccorso –Il vero amore è uno solo, gli altri sono legami molto forti. E lei non vuole stringere legami molto forti, a meno che si tratti di amicizia. Dico bene?-
-Benissimo Bells- risposi
Mirta mi guardò sconvolta –Bells? Ma…non lo chiami così da…da quando….-
-Da quando anche lui lo chiamava così e io mi divertivo a prendere in giro Matt per questo, sì-
-Ma…-
-E’ un soprannome, per non essere ripetitiva-
-E ma…-
-Tutto bene- risposi facendole l’occhiolino
________

Tre mesetti dopo mi recai in ospedale per un esame del sangue, quelli classici di routine. Uscendo dall’ascensore tornando alla macchina passai davanti al pronto soccorso e vidi una donna in lacrime. Non so cosa mi spinse ad andare a consolarla, fatto sta che mi sedetti accanto a lei e le cinsi una spalla. Forse vedevo nei suoi occhi tutta la sofferenza che avevo provato io, ma lei non aveva una spalla silenziosa su cui piangere. Bè, da qui in poi la storia la sai- conclusi guardando negli occhi Beatrice
-Scusami- sussurrò
-No, ti capisco. So che non volevi sottovalutare quello che ho passato, con un figlio in effetti è diverso-
-No, siamo sulla stessa barca-
-Ehi! Tu non ancora! E non lo sarai affatto!- la rimproverai. Certo, non lo sarebbe stato se Matt fosse arrivato!
-Come puoi dirlo!?- chiese la donna a pezzi, ricominciando a piangere –Riccardo ha cinque anni! Sono da sola, come faccio senza di lui? Come può andare avanti la mia vita!? Non c’è speranza! Non hanno un cuore da sostituire al suo, lui è 0 Rh positivo, dovrebbero essercene ma invece non ne hanno! Hai sentito anche tu quando è uscito il medico!-
-Invece ne hanno- dissi scostandole i capelli dalla fronte e correndo incontro a Matt, che arrivava con aria estremamente agitata
-Luna- mi abbracciò baciandomi la fronte –Tesoro che è successo, come mai hai chiamato così d’urgenza? Non stai bene? Ti hanno trovato qualcosa? Non…-
-Sto benissimo Matt- dissi sorridendo –Ma ho bisogno di te ora più che mai-
-Cos’è successo?-
-Vedi quella donna?- chiesi indicandogli Beatrice –Ha la mia età. Soffre come ho sofferto io, però ha ancora una speranza-
-Non capisco- disse confuso
-E’ da sola, suo marito è morto tempo fa. Suo figlio ha cinque anni e deve essere operato urgentemente al cuore, gli serve un trapianto…0 Rh positivo- dissi d’un fiato il gruppo sanguigno
Rimase a fissare l’aria in silenzio, poi sgranò gli occhi e trattenne a stento un urlò –Luna!- mi strinse i polsi –Non puoi fare una cosa così! Sei impazzita!? Nemmeno la conosci quella!-
-Ma conosco i suoi sentimenti, è giusto che dia a lei l’occasione che io non ho avuto. Mi sono ripresa, ma non vuol dire che mi senta al mio posto-
-Ti vuoi suicidare senza cedere al tuo orgoglio vero?- sputò tra i denti amareggiato
-No, assolutamente. Voglio che quel bambino cresca e sia felice, che sua madre non soffra visto che ha già sofferto abbastanza. E non c’è più niente che mi tenga legata qui, a parte voi che non è dire poco! Ma lei ha bisogno, lui ha bisogno! Quel bimbo non ha vissuto, io sì e ho dei ricordi bellissimi! E poi…se c’è qualcosa forse tornerò da Dominic. Anche se sono destinata all’inferno, forse mi verrà concessa la grazia di vederlo per l’ultima volta-
-No, tu sei impazzita! Ragiona cazzo! Ti vorresti fare ammazzare per qualcuno che non conosci! Luna, in fondo lo sai qual è la verità: non hai mai abbandonato l’idea di ammazzarti, e questo è un buon modo per non sentirti in colpa!-
-No Matt! Te l’ho già detto! Non centra! Avevo ricominciato a vivere, a parlare con persone che non foste voi, ho perfino mantenuto i contatti con Andrea! Ma io sento che devo farlo. Non puoi capire…è una cosa che sento, sento che il mio destino è legato a quello di quella donna e di suo figlio. Non so come spiegartelo…-
-Io non posso impedirti di fare niente…ma non puoi…io…la verità è che ho bisogno di te, sei mia sorella-
Gli accarezzai la guancia –Sei un angelo, ecco la verità. Non ti rendi neppure conto di quanto sia un peso. Potrei arrangiarmi, e preferirei anche, ma tu non me l’hai mai permesso. Tu non hai una vita, è ora di tagliare il cordone-
-Ma cosa dici?! Io ho una vita e…-
-Sei felice? Non dire cazzate! È la cosa giusta Matthew James Bellamy. Chiama gli altri-
Tornai da Beatrice e le dissi quello che avevo intenzione di fare.
-No no!- strillò
-Tanto lo so che in fondo è quello che vuoi. Non ti sto accusando, semplicemente se qualcuno mi avesse offerto la sua vita per darla a Dominic, certo! Mi sarebbe dispiaciuto, ma avrei accettato. Tu non puoi salvarlo, io sì. E so che per quanto ti possa dispiacere che mi ammazzino, sei comunque contenta che Riccardo avrà una possibilità- dissi. Non era affatto un’accusa, era una semplice e sincera constatazione, una mezza ammissione, anche. Quando avevo visto Dominic senza vita, avevo odiato tutte le macchine che passavano su quella strada. Perché lui e non loro? Speravo si schiantassero tutte dolorosamente.
-Luna…no-
-Beatrice, sì! Dimmi solo che vuoi che si salvi e se acconsenti a dargli il mio cuore, poi, come ho detto a Matt…a proposito, lui è Matt...è una mia scelta-
-Sì ma…-
-Sì?- chiesi
-Come puoi farmi una domanda del genere?! La risposta è…-
-Ovvia- conclusi –Per una madre, per una persona che tiene a chi è in fin di vita ovvia. Visto da fuori può sembrare un gesto egoistico, in realtà non lo è. E non mi avrai sulla coscienza e cose simili-
-Ma…-
-Ma? È quello che vogliamo tutti-
-Io avrei da ridire!- si oppose Matt
-Tutti quelli chiamati in causa- puntualizzai
-Io sono chiamato in causa! Io sono….-
-Dio?- chiesi
-Come?- chiese a sua volta un po’ spiazzato
-Ho chiesto se sei Dio. No, non lo sei. Tanto per cominciare, tu è certo che esisti, secondo i nostri canoni per lo meno. Poi, tu sei buono. Lui lo è, non lo è, lo è a volte…boh! Fatto sta che un bambino sta rischiando la vita, se tu fossi Dio ciò non avverrebbe. Per concludere, sembra che Dio doni seconde occasioni da afferrare al volo, tu raramente ne offri-
-Ma Luna, ti rendi conto che stiamo parlando di aprirti il petto, tirare via il tuo cuore e non rimetterne uno nuovo? Per, con permesso- si scusò con Beatrice –uno sconosciuto!-
-Io…non posso dargli torto- fece Beatrice con aria di scuse
-Su questo concordo Matthew…però è così, se Beatrice darà il consenso, io non cambierò idea-
-Testa di cazzo- si arrese con i lucciconi e telefonò ad Angela, dicendole di venire con tutti
-Beatrice….?-
-Sì. Non potrei dire diversamente. È l’unica ed egoistica risposta che posso darti. Se tu sei convinta-
-Lo sono. E non è una risposta egoistica, io avrei detto mille volte sì al tuo posto. È l’occasione che non ho avuto- le sorrisi
______________
  
Tom, Angela e Mirta arrivarono dopo poco, preoccupatissimi. Ebbero la stessa identica reazione di Matt, ma alla fine si arresero, comprendendo che quella era la mia decisione e la accettarono dandomi la loro benedizione.
Li guardavo attraverso il vetro, mancava poco ormai. Matthew spinse via l’infermiera che c’era sulla porta ed entrò

-Non ho intenzione di farti cambiare idea…però voglio stare ancora un po’ di tempo con te-

-M-m-matthew-
-Ehi…- mi asciugò le lacrime –Stai piangendo…Luna, puoi ancora tornare indietro-
-No Matt, ho deciso-
-Se è per orgoglio…Luna è la tua vita! Puoi scegliere!-
-No Matt, non è quello. È che…Matthew, ho paura-
-Tesoro è normale che tu abbia paura- prese una mia mano tra le sue e ci appoggiò le guance rigate dalle lacrime –E’ quello che vuoi? Non sai quanto mi costa dirtelo, ma se sei certa di aver fatto la scelta giusta non devi avere paura-
-Non ho paura di morire…un po’ mi spiace abbandonare questo mondo, vorrei vedere come va avanti e se avevi ragione sugli Zetas-
-Come fai a essere così anche adesso?-
-E’ un momento come tanti altri, tra poco no certamente…ma adesso! Comunque …bè, è un po’ egoistica come cosa, ma tutto sommato non voglio lasciarvi-
-E allora resta, ti prego-
-No Matthew, il mio tempo qui è finito. Sento che è ora, basta. Non so se esiste qualcosa, non ci ho mai creduto. Ma è come se lui mi stesse chiamando, e io lo voglio ascoltare-
-Luna…non puoi fidarti di un istinto così-
-Credo si chiami fede. Non so…sinceramente, sai bene quanto poco abbia sempre creduto…e dopo quello che è successo ho iniziato a odiare qualsiasi dio…ma è diverso-
-Non piangere- mi baciò la mano
-Matt, ho paura che non gli serva…è il cuore di un adulto, è diverso-
-Ti preoccupi di questo!? Luna ti stai facendo ammazzare!- si accigliò
-Non è vero…io ci sarò, sarò insieme a lui. Sai, per colpa della mia testa il mio cuore ha sofferto troppo. Adesso si merita anche lui una vita. Però ho paura, mi mancherete, ho paura che non funzioni per Riccardo, ho paura di non poter rivedere Dominic, ho paura di render tristi voi…e ho anche un po’ di caga! Insomma, mi tireranno via il cuore…- le lacrime si erano un po’ calmate
-Luna, Luna, Luna- continuava a sussurrare sfregando le guance contro la mia mano in preda ad un attacco di pianto
-Ecco, questo mi sta già uccidendo-
Si ricompose in fretta –Devi essere felice-
-Ehm…è ora- disse l’infermiera rientrando nella stanza
Strinsi forse la mano a Matt che mi diede un bacio sul labbro superiore –Ti vogliamo bene…s-salutaci Dominic…saremo sempre insieme-
Lo guardai allontanarsi, poi subito tornare indietro. Mi prese la mano –No, no, no!- urlò –Infermiera, posso venire?-
-Dovrei chiedere al dottore, non credo…-
-Sì che posso!- urlò stringendomi la mano e cominciando a spingere la barella verso la sala operatoria
L’infermiera si rassegnò. Guardai per l’ultima volta Mirta, Angela, Tom e Beatrice, alla quale avrei certamente dato una speranza. Ero felice, ma sentii una stretta al cuore nell’abbandonare i miei amici. Non ripensai ai bei momenti passati insieme, avrei sminuito la loro importanza e bellezza e avrei passato gli ultimi attimi della mia vita a riviverla…insensata come cosa. Pensai ai loro volti e mi promisi che ci saremmo rivisti in un aldilà, prima o poi. Prima che le porte si chiudessero gli sorrisi per tranquillizzarli e li salutai con la mano.
-Sai, te l’avrei chiesto, ma mi sembrava troppo-
-Non ti abbandonerò, fino alla fine- rispose Matt
-Anch’io, sappi che ci sarò. Inutile fare promesse, chissà, magari mi decomporrò punto e basta- feci una smorfia di disgusto
-Non dire queste cose- disse come se l’avessero accoltellato –Tu guarda se per colpa tua devo cominciare a credere in qualcosa! Per te c’è di certo, ne sono sicuro. E piantala di dire cazzate, se esiste il Paradiso e non è per te significa che non è per nessun altro- sorrise
-Ti voglio bene Matt…mi sa che è ora- ci eravamo fermati davanti alla sala operatoria
-No, fino alla fine- scosse la testa
Uscì l’anestesista –Che succede?-
-Io devo essere presente- disse Matt. Suonava più come una minaccia
-Io…va bene, ma deve indossare tutto, segua l’infermiera- rispose il medico rendendosi conto della situazione
Matt mi strinse forte la mano e mi lasciò qualche minuto
Vidi Riccardo sul lettino accanto. Mi allungai e gli strinsi una mano –Piccolo, cresci è vivi sereno, ti lascio il mio cuore. Anzi, il nostro. E anche i nostri- tirai via la catenina che Dominic mi voleva regalare prima di morire e la misi in mano a Matt –Dagliela, e digli di avere cura di questo cuore. Ma soprattutto, digli di non essere troppo orgoglioso, perché si rischia di perdere tutto-
Annuì con gli occhi lucidi –Abbi cura di Hendrix e degli altri. Ma soprattutto di te, io ci sarò sempre se ne avrò la possibilità, ogni secondo. Non so se gli oggetti materiali servono a qualcosa, ma nei film se ne lasciano sempre…bè, è tutto vostro. E questo- mi sfilai un anello che avevo sempre da che ero giovane, a cui tenevo tantissimo –E’ tuo. So che mi avrai nel cuore, ma così avrai un ricordo materiale…per quando avrai l’alzaimer-
-Ti voglio bene Luna, grazie. Grazie di tutto, di essermi stata così vicina, sempre e comunque. Tu rimarrai sempre l’unica che mi capisce fino a in fondo. E rimarrai sempre viva dentro di me, tu ed io siamo due metà di un tutt’uno, ti unirai a me ma soprattutto alla metà del tuo cuore. Dagli un bacio e uno scappellotto da parte mia. Luna…per sempre- mi baciò la fronte
-Per sempre. This life couldn’t be the last- risposi
Mi guardai intorno, aspettavano solo noi
-Ciao Matt- sorrisi. Non addio, saremmo stati sempre insieme, ce lo eravamo promessi
-Ciao Luna-

Poi, tutto si spense.


E finisce così. Spero sinceramente che si ritrovino, ormai stanno tanto a cuore anche a me che l'ho scritta!
Su su! Vi tiro su il morale!
-Un DAINO dice a un altro DAINO, vuoi giocare a nasconDAINO? DAI-NO!-...okay, era pessima, ma ce l'ho in mente da un mese!
Pessimo tentativo di tirare su il morale
Spero di non avervi deluso col finale, visto che ho notato che tutti speravate in un lito fine! =( L'avevo pensata così....come ho detto ad alcuni, nasceva come finale alternativo di Bliss, che, nel caso, sarebbe stato a buon fine. Volevo qualcosa di esageratamnte dramatico e credo di averlo ottenuto...spero abbiate gradito la storia, anche se è un po' struggente.
Diciamo che è il significato che do io alla drammaticità...la vedo molto legata all'amore, amore per un ragazzo, per un amico/a, per una madre, un padre....insomma all'amore e ai suoi modi di manifestarsi. Luna ha perso il suo amore, che per lei era tutto. E per di più se ne è sempre fatta una colpa. Niente...questo è quanto ;D Fatemi sapere che ne pensate, e grazie mille a tutti per le recensioni =D

P.s. NON assaggiate per la prima volta un'alpelliba a mezza notte, se no vi resta sullo stomaco e rischiate di concepire un dramma mentale come questo o__o''
 

A presto, Giulia
  

   
 
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