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Autore: Akkai    30/03/2011    1 recensioni
Sam è rinchiuso nella gabbia di Lucifer, Dean passa da un caso al altro, da un letto ad un altro e da una bottiglia ad un altra nel disperato tentativo di lenire i sensi di colpa dovuti al non essere riuscito a salvare Sammy. Strane cose avvengono, come attacchi di licantropi con la luna nuova e l'immigrazione di demoni tipici di altri continenti. Sam è ancora nella gabbia? Se no, è riuscito a fuggire senza Lucifer? Cosa sta succedendo a tutte le creature del sovrannaturale? Questa è la mia prima funfic, ambientata dopo la quinta stagione e con molti riferimenti alla sesta. Se avete cinque minuti, leggete lasciate un commento.Estratto dal sesto capitolo:
-Non so se il mio fratellino ti ha mai parlato di me...-
La donna dice con un'ironia acida e colma di rabbia -Sai com'è, io e Castiel ci mettiamo sempre a parlare dei bei tempi in cui aveva un fottutissimo paio d'ali e faceva lo stronzo.-
L'angelo scuote la testa e dice -Io mi stavo riferendo al altro mio fratello... Gabriel.-
Jane sgrana gli occhi fissando per la prima volta l'angelo e dopo qualche minuto di silenzio attonito dice -Micheal!?-
Genere: Avventura, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione, Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo soldati'
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Sadistic Hopes capitolo 6: Lucifer's victory and a new hope
LUCIFER'S VICTORY AND A NEW HOPE

Piccola premessa: con questo capitolo spero di rialzare il livello della storia e di dare una risposta a molti interrogativi. L'altro capitolo l'ho dovuto scrivere  per farvi capire poi ancune azioni di Michael, che se no sarebbero sembrate delle tremende forzature....






L'ex angelo è alle prese con i postumi di una sbronza colossale, anche per i suoi parametri, ma quello che è appena passato era un giorno molto particolare, era un anniversario estremamente triste per lui, la sua mente in preda a dolorose fitte ci mette un po' a calcolare, dunque.... sono passati ben 14 anni da quando la persona che più ha amato a questo mondo se ne è andata e nel ricordarlo, una pugnalata lo colpisce al petto, con la stessa intensità di quel pomeriggio d'estate, in cui ha scoperto che una parte di se stesso era morta per sempre.
Gli occhi blu già umidi e rossi per i postumi della sbornia iniziano a colmarsi di dolorose lacrime che silenziosamente rompono la barriera delle ciglia per riversarsi sulle guance finendo nella barba incolta. Deciede di scacciare quei pensieri troppo dolorosi per lui bevendo un altro sorso di Tequila, rendendosi solo in quel momento di essere seduto scompostamente con la schiena appoggiata contro la parete di legno della sua catapecchia, alza la mano destra portandosi la bottiglia alla bocca, ma prima che il liquido ristoratore inizi a bagnare le sue labbra, una trombetta da stadio gli suona a poca distanza dal orecchio destro, facendogli sfuggire dalla mano la bottiglia.
Cass fa una smorfia addolorata quando vede che la poca tequila nella bottiglia si è versata sul pavimento.
Lancia uno sguardo carico d'odio in direzione della donna che ha in mano la trombetta, che con il pollice ne carezza il tappo, quasi contemplando l'idea di biss di quel rumore fastidioso.

La biondina ha un sorrisetto maligno sul volto, compiaciuta per aver trovato un altro modo per infastidire il tossico alcolizzato ninfomane che giace accanto ai suoi piedi, insomma feccia.
Quel sorriso però scompare dalle sue labbra, quando inizia a dire acida
- Ehi angioletto hippy, Gabe mi ha mandato qui per farti passare la sbronza e dirti che abbiamo... che ha bisogno del tuo aiuto per organizzare una spedizione contro un covo di demoni... - si scrolla le spalle e continua con lo stesso tono di voce – Non so come mai non abbia ancora capito che sei un caso perso... fatto sta che quando ci arriverà - Si china ed avvicina la sua faccia a quella di Cass storcendo il naso a causa del forte odore di alcool proveniente da quel relitto d'angelo e ghigna se possibile ancora più cattiva. – Rimarrai fottutamente solo ed io sarò lì a goderne -
Cass ride lievemente facendo tremare un poco la cassa toracica, come se quella della donna fosse stata una battuta divertente. Dopo un minuto circa smette di ridere, ma non di sorridere e guardandola negli occhi dice - Bhe, io al contrario di te, Jane, io non sarò mai un ignorante scorbutico. -
La donna fessura gli occhi per la rabbia, sembra ragionarci su per qualche secondo e poi dice sadica, facendo finta che quelle parole non la tocchino minimamente - Bhe, sarà così, ma io ho una bomboletta che fa un fottutissimo rumore. - E schiaccia il pulsante della bomboletta a poca distanza dal timpano del povero malcapitato .
Cass si piega in due per il dolore, tappandosi le orecchie e quando la sua torturatrice decide che è l'ora di smettere le ringhia tra i denti furioso - Fottiti. -
Sorride essendo riuscita nel suo intento di irritare l'angelo e dice con la voce ancora appannata dall'autocompiacimento - Che io lo faccia o no, tu devi essere nel rifugio di Gabe tra 45 minuti e... - si allontana dal ubriacone e, con il naso ancora arricciato lo squadra da capo a piedi – Ti consiglio di fare una bella doccia, in alternativa possiamo utilizzare il tuo fetore come arma contro i demoni.-
Cass fa una smorfia contrariata, tenta di replicare, ma ha già sprecato le poche energie di cui disponeva per tenere testa alla donna acida di natura, ma ancora più acida con lui.
Dopo un'ora Cass è nella stanza del motel di Gabe, piena di fogli e foglietti che servono ad organizzare il campo, l'arcangelo è stato costretto dagli eventi a tornare comandante di un esercito, anche se stavolta non di quello celeste, ma degli umani, per proteggerli.
E' piegato sulla scrivania ad osservare dei fogli, ma Cass sa che suo fratello ha percepito il suo arrivo a chilometri di distanza.
L'ex angelo chiede irritato
- Perché hai mandato proprio lei a chiamarmi? -
L'arcangelo alza lo sguardo dalle carte e con un sorrisetto divertito dice -Buon giorno anche a te fratellino.- Il sorrisetto diventa presto malizioso e chiede -Perché cosa ti avrebbe fatto...-
Squadra da capo a piedi l'abbigliamento del suo fratellino preferito, che sembra essersi rivestito dopo un focoso tete a tete , Gabe ha fatto un'allusione impalpabile ad una relazione tra quei due, cosa che avrebbe mandato in bestia Cass, se solo l'avesse capita.

Castiel assme un cipiglio interrogativo, simile a quello che aveva quando era un angelo, che poi si trasforma in profonda irritazione e dice -Mi ha fatto suonare vicino alle orecchie una di quelle bombolette da stadio che fanno un rumore assurdo.-
Gabe non può far a meno di piegarsi in due dalle risate immaginandosi la scena, in effetti è proprio da Jane una mossa del genere. Dopo essersi raddrizzato dice -E dai Cass, non prendertela così, lo sai com'è fatta.-
Cass sospira e poi dice cupo - Fai bene tu a parlare, non è te che vorrebbe ammazzare ogni volta che ti vede. -
Gabe sospira a mala pena, poi si alza, si avvicina al fratello e passa il braccio dietro alla sua schiena abbracciandolo lievemente.
Ride dicendo
-E dai, prima o poi ti perdonerà.-
Due occhi blu scuro, stanchi si puntano su due occhi color nocciola, Cass non riesce a replicare, perché entrambi sono certi che il giorno in cui Jane Watson perdonerà l'angelo scacciato dal paradiso Castiel non giungerà mai.
Gabe scioglie quel lieve abbraccio, si fruga nelle tasche e ne estrae una barretta di cioccolato che offre a Cass, il quale rifiuta con un lieve sorriso che gli increspa le labbra.
Nonostante tutto è confortante constatare che certe abitudini come l'amore del suo fratellone per i dolci è rimasto immutato, poi iniziano a parlare di piani e strategie, dopo tutto, quei due esseri dal aspetto fin troppo umano sono esseri millenari abituati a combattere fin dalla più tenera età.

Mentre stanno discutendo del piano il maggiore dice cambiando totalmente il discorso, prendendo alla sprovvista Cass -E se...- pensieroso si stringe il mento con l'indice ed il pollice- … e se gli raccontassi tutto?-
Cass boccheggia come se non riuscisse a respirare normalmente dopo la proposta del fratello, con gli occhi sgranati, da gufo, di quando era ancora un angelo e Dean faceva delle cose che lui trovava incomprensibile, poi tra una risata e l'altra dice -Oppure potrebbe prendermi a padellate come ha fatto la prima volta che ci siamo incontrati.-
L'arcangelo scoppia a ridere in reazione al ilarità dell'ex angelo, probabilmente dovuta ad un piccolo quantitativo d'alcool ancora in circolazione e dice -Vedi, che ti dicevo, sta già migliorando!-
Cass ride ancora più fragorosamente in risposta alla battuta del fratello, che sa come utilizzare le sue abilità di trickster per mettere di buon umore tutti, qualità più che rara, adesso che Lucifer cammina di nuovo sulla terra nel suo abito di carne che una volta era Sam Winchester. Molte cose sono infatti cambiate dalla sventata apocalisse, quel giorno a Lawrence nel Kansas. Il mondo ha vissuto un periodo di pace totale... se così si può definire, tra guerre civili, conflitti vari, omicidi e crudeltà di varia natura, un periodo durato ben 23 anni, anche se già lì chi aveva i sensi all'erta poteva percepire che il nemico non era stato sconfitto, ma si stava semplicemente riorganizzando, mostri così antichi da finire nelle leggende dell'alba dei tempi e così potenti e terribili da far sussultare ancora dalla paura il genere umano, dopo ere d'assenza si stavano risvegliando uno ad uno aspettando con impazienza il risveglio del loro signore e padrone.

Jane sta camminando senza meta da ormai un'oretta circa, quando si accorge di dove i suoi piedi l'hanno portata. Già, giorno veramente triste quello precedente, un'aniversario così brutto, che l'unico modo che a trovato per seppellire tutto quel dolore è stato attaccarsi ad una bottiglia di vodka e scolarsela tutta ed il giorno dopo un'intero flacone di antidolorifici per non avvertire i postumi della sbroza.
L'unico giorno in cui si crogiola nel dolore è quello, poi per il resto del anno è un soldato molto abile e fin troppo freddo
Ma se provaste a chiederglielo, lei risponderebbe che il giorno prima è stato come quelli precedenti, dato che ha il brutto vizio, ereditato, di non far vedere quando soffre.
Uno dei pochi posti del campo poco frequentati, dove venivano seppelliti i morti... una sottospecie di cimitero ed i suoi piedi l'hanno portata proprio a quella lapide, che reca inciso il nome della persona che ha conosciuto di meno e che ha amato di più di tutti... DEAN WINCHESTER.
Si guarda in torno con aria corcospetta, per poi lasciarsi andare un poco sussurrando dolcemente alla lapide -Mi manchi...-

Si raddrizza e se ne va, oggi ha soltanto voglia di dormire e poltrire, quindi se ne torna docilmente nella stanza del motel che è ormai diventata la sua casa, si leva il giacchetto di pelle e si sdraia sul letto a pancia in su, con le mani incrociate dietro la testa.

Non si accorge che si è addormentata, se non quando si ritrova in una barchetta di legno, verniciata di un allegro azzurro, sdraiata ad ammirare il cielo di un azzurro limpido.
Il cielo terso non esiste più da quando varie nazioni si sono messe in guerra tra di loro, utilizzando armi atoniche, che a lungo andare hanno riempito il cielo di nubi, anche se per fortuna non si può ancora parlare d'inverno nucleare.
Gli uccellini cinguettano e regna una quiete assoluta.
L'unica quiete che sente da molto tempo, è quella che precede un attacco di un gruppo di demoni e quando si ha fame, si mangia di tutto, anche gli uccellini, quindi è da molto tempo che non sentiva questi suoni così meravigliosi, che se li è quasi scordati.
Il rollio della barca farebbe venire la nausea a tutti, ma a lei no, anzi, il continuo movimento la rilassa, sensazione che ha quasi dimenticato.
Ad un certo punto una voce maschile, molto profonda ed a lei sconosciuta dice -Finalmente possiamo parlare faccia a faccia.-
Jane scatta a sedere, osservando quel ragazzo poco più giovane di lei, con una capigliatura biondo scuro abbastanza corta, due occhi azzurri, una corporatura abbastanza esile ed uno sguardo da pesce lesso, ma allo stesso tempo serio e formale.
Jane dice ironica pensando che quel ragazzo sia frutto della sua mente -Che strano... di solito sogno gente più bella- lo squadra da capo a piedi e continua seccata -Senza offesa eh!?-
Il ragazzo si siede accanto a lei e dice atono -Non stai offendendo me, ma il mio tramite.- Jane inarca un sopracciglio perplessa ed irritata per il fatto di non potersene stare in santa pace almeno nei suoi sogni, ma l'angelo continua -Non so se il mio fratellino ti ha mai parlato di me...-
La donna dice con un'ironia acida e colma di rabbia -Sai com'è, io e Castiel ci mettiamo sempre a parlare dei bei tempi in cui aveva un fottutissimo paio d'ali e faceva lo stronzo.-
L'angelo scuote la testa e dice -Io mi stavo riferendo al altro mio fratello... Gabriel.-
Jane sgrana gli occhi fissando per la prima volta l'angelo e dopo qualche minuto di silenzio attonito dice -Micheal!?-
L'arcangelo fa un cenno d'assenso con il capo ed allora lei dice ironica -Mi dispiace cenerentola, ma ti sei persa il gran ballo.- Guadagnandosi un'occhiata perplessa da parte di ques'ultimo e sbuffando dice -Apocalisse? Grande scontro Michael Lucifer?-
L'arcangelo sembra aver capito la battuta o fa finta per non continuare l'assurda conversazione e dice -Comunque sia non ho molto tempo ed ho una proposta per te. Il mio tramite è ormai consunto ed io ho bisogno di un nuovo corpo ospite, che mi possa liberare dalla gabbia.- Jane ascolta attentamente Miky, non capendo dove voglia arrivare. L'arcangelo fa un sospiro e continua -Tu sei il mio tramite.-
Jane sogghigna dopo un'iniziale stupore e dice seria -Bene arcangelo dei miei stivali, prima di farti da profilattico, dicendo quelle due letterine, ho delle condizioni.-
Michael fa un cenno d'assenso del capo e dice -Ti ascolto.-

Jane si sveglia di soprassalto e prende una manciata di gessetti, iniziando a fare tutti i sigilli che le sono stati impressi a fuoco nella mente ad un ritmo frenetico, quasi nevrotico, come se rischiasse di ripensarci.
Consuma un paio di gessetti, uno blu ed uno rosso, poi prende il coltello dai suoi stivali e dopo un'attimo d'esitazione si procura un taglio sul palmo della mano ed inizia ad approfittare di quel flusso di sangue per creare altri sigilli.
Ansimando, dopo aver disegnato tutti i sigilli si ferma, indebolita dalla perdita di sangue abbastanza copiosa e, la velocità con cui ha eseguito i sigilli.
Attiva uno ad uno tutti i sigilli. Una luce calda ed accecante l'avvolge e per la prima volta da molto tempo si sente a casa, in pace, serena, avvolta da un'amore senza confini, puro come quello di un bambino e potente come quello di un guerriero.
Sa che dovrà ancora lottare, la dove andrà, ma è confortata dal fatto che potrà contare su di un alleato molto potente.

Gabriel ha deciso: questa volta vuole chiarire la situazione, non gli va più bene che la sua piccola Jane pensi a se stessa come una pedina della scacchiera estremamente sacrificabile, no, non gli va proprio bene.
Lui ha visto Jane crescere e diventare sempre più grande, amareggiata e disillusa, tremendamente disillusa, anche se il suo carattere battagliero le ha sempre dato una mano a sopravvivere alla sua mancanza di fede in un futuro migliore.
Poi deve anche farle una lavata di capo e ricordarle che non può trattare suo fratello come uno straccio, non se lo merita proprio. Sospira e si prepara alle solite urlataccie, seguite da un riavvicinamento da parte sua e poi di nuovo pace, ma quando entra trova tutti quei sigilli, così antichi da essere ignoti perfino a lui ed una lettera sul tavolo, in cui Jane gli dice che non è riuscita a mantenere la promessa.
Nella gola del tramite dell'arangelo si forma un doloroso nodo, che non ne vuole sapere di sciogliersi, non può aver detto di si... non può.
Tenta di rintracciare la grazia di Michael, ma non ci riesce.
Esamina la stanza e scopre il piccolo viaggio nello spazio tempo che suo fratello e la sua figlioccia hanno fatto, quindi decide di seguirli, ma di tenersi a distanza.

Jane osserva l'auto che ha rubato, anche se non è proprio il modello d'auto che passa inosservata, non è riuscita a resistere, una DeLorean, la famosissima auto utilizzata in ritorno al futuro. poiché anche lei si sente un po' un Martin McFly anche se in versione decisamente più cazzuta e sovrannaturale... diciamocela tutta, McFly non poteva contare su di un arsenale mostruoso ed un arcangelo.
Adesso Michael non è con lei, le ha solamente detto che ha delle faccende da sbrigare su in paradiso e che poi tornerà ad occuparla.
Jane come al solito ha replicato ironica che le andava bene, a patto di suonare prima d'entrare.

Non può incontrare subito Lui, il grande Dean Winchester, che in questo tempo non la conoscerà neppure, quindi decide di rivolgersi a qualcun'altro per poter osservare meglio la situazione, l'unica persona vicina a Dean in questo suo momento: Bobby Singer.
Spera solamente che la scusa di fare una ricerca non sia troppo banale, scontata e soprattutto sospetta.

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Eccoci al mio consueto angolino, stupiti per le rivelazioni? Non temete, piano piano tutte le domande che vi ho fatto, troveranno gradualmente una risposta, non sono così sadica da lasciarvi con troppi interrogativi XD
Allora, spero vi sia piaciuta, che si capisca che Jay e Jane sono in realtà la stessa persona... Alzi la mano chi aveva riconosciuto l'auto.
Recensite, mi piace sentire le Vostre opinioni
  
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