Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: MissysP    30/03/2011    4 recensioni
L'amore di una ningen, può cambiare un demone? Può uno Yukai ricambiare i sentimenti d una creatura che ritiene inferiore? Amore? E' proprio questa la parola da utilizzare? Un inganno. Una vendetta da parte di un demone verso la più dolce della bambina, ormai adulta, che ha sempre viaggiato con il demone, il principe per l'esattezza. La sua indifferenza scaraventa la ragazza nel dolore più assoluto ma questo le permetterà di diventare. Una separazione farà capire a entrambi quello che provano l'una per l'altro.
E' la mia seconda ff seria, spero che vi piaccia! xD
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il tuo pensiero








Voglio dimenticarlo




Kagome aveva deciso di uscire per andare a prendere delle erbe medicinali. Da quando la vecchia Kaede era venuta a mancare, l'avevano nominata come sua sostituta. Per fortuna aveva imparato molte cose dalla vecchia sacerdotessa e con grande fatica si era fatta accettare dai contadini del villaggio. Inuyasha era sempre in giro per cacciare i demoni insieme a Miroku che da quando lui e Sango avevano avuto il terzo bambino, un maschi finalmente, si dava un gran da fare per non far mancare nulla alla famiglia. Sorrise al pensiero che fino a qualche anno fa era un inguaribile Don Giovanni.

Camminava da quella mattina e stranamente ci aveva impiegato un'intera giornata, avrebbe preferito metterci di meno non voleva lasciare il villaggio incustodito. Ma qualcosa gli diceva di continuare a camminare per quel bosco e aspettando con pazienza. E così fece fino a quando non sentì la presenza di un demone.
che fosse quello il presentimento che l'aveva costretta a fermarsi più del previsto. Era un demone di basso livello. Una volta sconfitto Naraku rimanevano soltanto i demoni più deboli e questi erano in molti. Lentamente seguì il suo vagabondare stando attenta a non farsi sentire, un lavoro molto facile visto il livello del demone che stava inseguendo. Sbuffò contrariata. Lo avrebbe ucciso subito per ritornare a casa il prima possibile. Lui la stava attendendo. Sorrise all'idea che presto lo avrebbe rivisto presto. Scosse la testa e si riconcentrò sul demone, solo in quel momento si rese conto che lo aveva perso di vista. Si fermò e si concentrò. Percepì un'aura, quella del debole demone. Affrettò il passo, tutta via non si mise a correre. La poca luce lunare era l'unica che le permettesse di vedere dove stava andando. Tra poco avrebbe pure cominciato a  piovere. Arrivò verso una radura, nel mezzo c'era il demone che stava ridendo e nel braccio alzato teneva un pugnale. Vide che in ginocchio davanti a lui c'era qualcuno, un umano, una ragazza. Poggiò il cestino con le erbe e non ci pensò due volte. Impugnò l'arco con una mano e con l'altra andò alla faretra per prendere una freccia. Si mise in posizione e non appena il braccio del demone iniziò la sua discesa, Kagome scoccò la sua freccia. Centrò il demone ma sfiorò anche la guancia della ragazza. Camminò verso quella ragazza ma non appena la riconobbe rimase confusa.
"Rin?" domandò del tutto sorpresa di vederla in quella radura sotto la pioggia, che nel frattempo aveva preso a cadere. La ragazza la guardava con gli occhi gonfi dal pianto e con uno sguardo vuoto.

Continuavo a fissarla. Non sapevo cosa fare. Non potevo buttarmi fra le sue braccia perché avevo voglia di sentirmi accettata da qualcuno. Ma le mie gambe si mossero da sole, senza che io gli dessi il permesso. In quel momento mi odiavo per essere così debole. Ma non potei far altro che ubbidire a quello che le mie gambe volevano. Corsi incontro a Kagome a braccia aperte e gli avvolsi la vita, cadendo davanti a lei. Presi a singhiozzare e a strusciare il mio viso sul suo soffice Chihaya. Continuavo a singhiozzare come una bambina a cui era stato sottratto il suo gioco preferito. Kagome mi guardava senza dire una parola, già fin troppo sorpresa della mia reazione. Ma con fare materno prese a carezzarmi i capelli arruffati e raccolti malamente in un codino di lato. Il suo tocco mi tranquillizza. Restammo sotto la pioggia, che incessante, continuava a cadere su di noi, bagnandoci sempre di più. Alla fine ripresi a respirare con tranquillità.
"Cosa ti è successo, bambina mia?" mi domandò dolcemente. Mi fece venire in mente per un momento mia mare, quel poco che di lei ricordavo. Il suo tono dolce che mi domandava come stavo dopo essermi sbucciata un ginocchio. Altre lacrime mi salirono agli occhi ma mi rifiutai di versarle. Basta! Le ricaccia indietro.
"Dove è Sesshomaru?" un'altra domanda. Ma a questa non volevo rispondere.
"Stavo correndo e sono incappata in quel demone, tutto qui" risposi evitando di darle spiegazioni su Sesshomaru. Kagome comprese e non mi domandò più nulla. Alla fine mi aiutò a rialzarmi. Ci incamminammo verso il bosco, raccolse un cesto di erbe e poi prendemmo a camminare.
"Per questa sera resterai con noi, poi domani vedremo. Sta piovendo e non è un bene ammalarsi proprio in questo periodo" mi disse sorridendomi con affettò. La guardai senza sapere cosa fare. Per molto tempo ero stata a contatto con un demone e crescendo avevo dimenticato com'è stare a contatto con qualcuno della tua stessa razza, un ningen. La seguivo senza dire niente. Correndo non mi ero nemmeno accorta che ero arrivata nelle vicinanze del suo villaggio. Era deserto, tutti dovevano essere al coperto dentro le loro abitazioni. Ma un omino, o meglio un ragazzino ci corse incontro. Lo guardai meglio e riuscì a riconoscerlo. Era il cucciolo di volpe che stava sempre con loro. Shippo.
"Kagomeee" urlò fermandosi una volta vicino a Kagome.
"Shippo cosa succede?" domandò la donna confusa da quel comportamento.
"Inuyasha..." iniziò ma non seppe come finire. Continuava a gesticolare in modo assurdo. Ansimava e le parole non uscirono dalla sua bocca. Lo guardai curiosa. Che personaggio buffo. Sorrisi a quel pensiero.
"Calmati, Shippo. E poi dimmi cosa ha fatto questa volta Inuyasha" lo esortò con una calma disarmante. Sembrava abituata al fatto che Inuyasha combinasse sempre e solo guai.
"E'... E'... ritornato prima del previsto e ha dato di matto quando non ti ha visto. Ti ha aspettato tutto il giorno ma alla fine e corso fuori a cercarti" le disse alla fine. Kagome non né sembrò sorpresa. Si limitò a continuare il demone davanti a sé. Sembrava essere sicura che ci fosse dell'altro. Non capivo come faceva a fare tutto ciò. Da quanto sapevo era diventata la sacerdotessa della vecchia Kaede ma non ostante tutto ogni tanto andava di villaggio e villaggio che chiedevano il suo aiuto e per di più riusciva a stare dietro anche ai guai del marito.
"Continua Shippo. So che c'è altro che mi vuoi dire." lo esortò a continuare. Shippo sembrò valutare la proposta, sembrava essere sicuro che la risposta non sarebbe piaciuta alla donna.
"Bé... quando era ritornato al villaggio era ferito molto gravemente... sai deve fare sempre il gradasso... e quando era venuto a cercarti era ancora convalescente..." rispose alla fine. Fece subito un passo indietro e si portò la mani alle orecchie sensibili. Aspettò la risposta furiosa da parte di Kagome ma questo non avvenne. Kagome lo guardava tranquilla se non per aver sospirato. Era una donna santa.
"Bé... Sono affari suoi. Ormai è tardi e devo pensare anche a nostro figlio. Di sicuro non morirà per così poco." rispose al ragazzo. Lo sorpassò e si incamminò verso una capanna, la più lontana. Mi fece segno di seguirla e lo feci, sorpresa nel aver compreso che era mamma. Senza obbiettare. Solo in quel momento Shippo notò la mia presenza. Rimase a bocca aperta e mi indicò.
"Rin?" domandò soltanto. Gli sorrisi, si decisamente era un personaggio buffo.
La capanna era piuttosto accogliente. Kagome appoggiò il suo arco e il cesto delle erbe all'entrata a poi entrò. Si diresse vero l'unica porta che c'era e ne uscì pochi istanti dopo con una coperta.
"Non stare lì. Ti ho preso una coperta, se hai la pazienza di aspettare potrei farti un the per riscaldarti." mi disse. Le sorrisi grata mentre mi sedetti vicino al fuoco per riscaldarmi. Restammo in silenzio. Rispettava la mia scelta di non parlare. Sorrisi, mi trattava proprio come una di famiglia. Ritornò poco dopo con una tazza di the e me la prose. Mormorai un grazie e presi a berlo stando attenta a non scottarmi la lingua. La pioggia aumentò e si sentirono dei passi. Kagome si alzò e si affrettò nell'impugnare il suo arco e una freccia. Si mise davanti alla porta in posizione di attacco. La porta si aprì molto velocemente e sbatté. Una figura entrò in tutta fretta. Kagome scoccò la freccia prendendolo di striscio.
"Ma sei impazzita?!" urlò una voce maschile.
"Inuyasha?" domandò sorpresa. Lui la guardava in cagnesco poi lo vidi annusare l'aria.
"Cosa ci fa Sesshomaru qui?" domandò mentre guardava in giro per la stanza. Alla fine mi vide e rimase in silenzio. Io arrossii, vedere due pozze dorate scrutarmi mi metteva sempre in soggezione, anche se non era lui.
"Rin?" domandò, ultimamente il mio nome era sulla bocca di tutti. "Cosa ci fai qui? E soprattutto lui lo sa?" mi chiese continuando a guardarmi. Abbassai la testa, nascondendo la mia faccia sotto la frangia spettinata. Possibile che pensassero tutti sempre e solo a lui? Insomma, volevo dimenticarlo e loro non mi aiutavano per nulla.
"Stava per essere aggredita da un demone quando sono intervenuta io" mi venne i soccorso la dolce Kagome che aveva capito il mio motivo di non voler rispondere alle domande che riguardavano lui. Inuyasha non disse nulla. Sembrava affaticato. Si trascinò verso una parte della capanna e si sedette di peso. Kagome poggiò la sua arma e gli andò incontro.
"Sei uno sciocco. Uscire nelle tue condizioni e per di più con questo tempo" lo rimproverò dolcemente. Gli tolse la casacca e prese ad osservare le sue ferite. Sparì nuovamente dietro quella porta per ritornare indietro con delle bende. Mentre lo medicava, Inuyasha prese a scrutarmi. non potei fare a meno di arrossire.
"E lei?" domandò semplicemente.
"Per questa notte rimane con noi, domani parleremo" rispose Kagome senza distogliere lo sguardo dalle sue ferite. Finii di bere il the e poi mi rannicchiai vocino al fuoco avvolta nella coperta che mi aveva dato Kagome.

Allora questo è il secondo capitolo spero vi sia piaciuto. Anche se è stato un pochino fiacco ma vi prometto che nel prossimo capitolo ci sarà una situazione un po movimentata. D'altronde stiamo parlando di Sesshomaru, giusto?  Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti, bacioni!
       
                                                                                        _ilaria_94
Ringrazio serin88 per aver recensito: Mi fa piacere che anche tu apprezzi questa coppia e poi lo avevo detto che sarei ritornata con un'altra storia. xD Bacioni alla prossima!
  
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